Cadoneghe, rassegna stampa |
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20 agosto 2006 - Il Mattino di Padova |
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Alcuni cittadini lanciano a tarda ora l'allarme per la diffusione di un forte acre odore Una fuga di gas, poi misteriosi cerchi sul prato Per ore un cane abbaia, la mattina dopo la scoperta dell'inspiegabile fenomeno |
CADONEGHE. E' stata decisamente una notte strana a Cadoneghe quella tra venerdì e sabato. Prima un intenso odore acre, di gas o di bruciato, ha sovrastato il paese per alcune ore, nella zona tra Castagnara e Mejaniga. Contemporaneamente, nel giardino di un'abitazione di Bragni sono comparsi misteriosi cerchi sull'erba. Scoperti al mattino, hanno fatto pensare subito a qualcuno alla presenza di un Ufo. Fenomeni probabilmente slegati tra loro, ma comunque ancora avvolti nel più fitto mistero. Di certo, quella di ieri a Cadoneghe non è stata una notte come tutte le altre. Cristina Salvato "È accaduto qualcosa di strano" Sul terreno un disegno formato da sostanze chimiche CADONEGHE. "Il cane dei Massarotto abbaiava così forte e con tale insistenza, che intorno all'una ho aperto la porta-finestra della cucina e sono uscito a vedere, ma non ho notato nulla di strano. Al mattino, però, dalle mie finestre ho potuto vedere quei due strani cerchi, comparsi sull'erba dei nostri vicini". E' la testimonianza chiave di Nicola Pasqualotto, che vive in via Caboto. Avesse scrutato meglio prima, seguendo il fiuto del cane, avrebbe potuto fornire una risposta all'inspiegabile fenomeno dei due cerchi sull'erba. Le finestre di Pasqualotto si affacciano proprio sul giardino dei signori Massarotto, in via Fiorita. "Li abbiamo avvertiti, ma già il signor Luciano intorno alle 10 del mattino aveva notato quelle macchie scure sull'erba di casa sua", afferma il vicino. I cerchi sono senz'altro particolari: uno ha un diametro di 16 metri e mezzo e presenta al suo interno delle chiazze, mentre l'altro, più piccolo, di metri ne misura 14 e ha la forma di un numero otto. "A ben guardare la linea del cerchio non è continua" aggiunge la signora Sara, moglie di Pasqualotto, "ma sembra formata da due rotaie appaiate". Nonostante il giardino si trovi in posizione interna, molto discosto dalla strada principale, è comunque circondato da tante abitazioni. Sebbene molti siano in vacanza, numerose sono anche le persone rimaste a casa, ma nessuno sembra aver notato o avvertito nulla ieri notte. "Il nostro cane ha abbaiato da mezzanotte fino alle due e mezza. Di solito è tranquillo e non abbaia mai - racconta Nadia Massarotto - avrà notato qualcosa, che però a noi è sfuggito". Evidentemente il cane Moira aveva avvertito che qualcosa di strano e inusuale stava accadendo in giardino, ma la totale oscurità ha impedito a tutti di scorgere di cosa si trattasse. Quanto ai rumori, nessuno ha avvertito il benché minimo suono, normale o sospetto che fosse. Eppure qualcosa è senza dubbio accaduto. "Al mattino mio marito ha notato i due cerchi e io mi sono avvicinata a controllare - continua la signora Nadia - sembrava una sostanza oleosa, di colore marrone. A toccarla era viscida, ma non emanava nessun tipo di odore, né lasciava tracce sulle dita. Con il passare del tempo si è trasformata". Nel pomeriggio, infatti, la sostanza che appariva inizialmente come olio, era diventata di colore grigio chiaro, dalla consistenza solida e granulosa, come se tante palline fossero state sparse sulle foglie d'erba. A toccarla continuava a non lasciare né odori né tracce sulle mani. E col tempo tendeva a schiarirsi sempre più. Appurato che non si era trattato di ladri e che non c'erano danni alla casa e alla recinzione, i Massarotto hanno preso la cosa anche con un certo spirito. In attesa però degli esiti delle analisi e sperando che la sostanza non sia tossica. Mai chiarita l'origine dei malesseri che colpirono i residenti fino alla passerella di Torre CADONEGHE. Era giugno dello scorso anno quando un intenso odore si avvertì per un paio di giorni, soprattutto nelle abitazioni di Cadoneghe lungo il Brenta. Compariva in piena notte e lo si poteva avvertire fino al mattino successivo, talmente penetrante che alcune persone lamentarono nausea e mal di testa, soprattutto tra chi dormiva con le finestre aperte. Le esalazioni, la cui origine non fu mai individuata, si avvertivano lungo tutta via Matteotti e via Guerzoni, anche in prossimità della chiesa di Cadoneghe e lungo la passerella sul Brenta che collega il paese con Torre. Un odore acre, simile a quello che può fuoriuscire da caldaie e fornelli, anche se più penetrante e persistente. Allarmati, pensando ad una fuga di gas dalle abitazioni, in molti diedero l'allarme e sul posto per i rilievi giunsero i tecnici comunali, la Polizia municipale e i Vigili del fuoco. Venne esclusa, anche se indicata come prima ipotesi, una fuga di biogas dall'impianto di depurazione gestito da Seta. Il digestore, infatti, in quei giorni era vuoto. Né si registrarono fuoriuscite dalle tubature del metano. A causare l'odore si pensò potesse essere il deodorante con cui viene addizionato il gas per poterne percepire eventuali fughe, e che arrivava da attività produttive situate al di là del fiume Brenta, nel Comune di Padova. L'amministrazione di Cadoneghe richiese allora un sopralluogo all'Arpav, interessando anche i vicini padovani. (c.s.)
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