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ARGOMENTI

 Viabilità e problematiche attorno alla nuova statale del Santo

pallino.gif Grazie al metrobus addio code alla Castagnara - Il Gazzettino 14 marzo 2001

pallino.gif Ok in Provincia alla tangenziale - Il Mattino di Padova 13 marzo 2001

pallino.gif "Mettiamo le auto sul ponte delle ferrovie" - Il Gazzettino 8 marzo 2001

pallino.gif Fra tre anni la metropolitana a Padova - Il Gazzettino 8 marzo 2001

pallino.gif Alla Castagnara un progetto per raddoppiare il ponte sul Muson - Il Gazzettino 7 dicembre 2000

pallino.gif Viabilità senza campanilismi - Il Mattino di Padova 4 novembre 2000

pallino.gif Quarantamila... - Il Gazzettino 4 novembre 2000

pallino.gif A Meianiga il capolinea del tranvia - Il Gazzettino 3 novembre 2000

pallino.gif Bocciata la modifica della viabilità - Il Gazzettino 8 ottobre 2000

pallino.gif Le uscite dalla Statale del Santo arroventano il clima consiliare - Il Mattino di Padova 7 settembre 2000

pallino.gif Famiglie "ostaggio" della 307 - Il Gazzettino 31 agosto 2000

pallino.gif Due vie in rivolta contro il traffico - Il Mattino di Padova 19 agosto 2000

pallino.gif Rotatoria promossa con riserva - Il Mattino di Padova 13 agosto 2000

pallino.gif Abitanti delusi e le opposizioni se ne vanno - Il Gazzettino 27 luglio 2000



14 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"

CADONEGHE Comune e Provincia si uniscono per il progetto. Nuovo ponte ferroviario sul Brenta tra Limena e Vigodarzere
Grazie al metrobus addio code alla Castagnara

CADONEGHE. Metrobus anche oltre il Brenta. Il sogno cullato da tempo dal Comune diventerà realtà. La Provincia, dopo l'avvio del progetto per la metropolitana di superficie Padova-Castelfranco, interverrà anche per allentare la morsa del traffico al confine nord. Si sono susseguite le visite del sindaco Adriano Baldin a Palazzo S. Stefano, che ha portato con sè le progettazioni già studiate per eliminare il caos della Castagnara. È stato rispolverando il disegno esaminato ai tempi della giunta Zanonato, che prevedeva il passaggio del tram sui binari della ferrovia Padova-Castelfranco, con fermata alla stazione di Vigodarzere e raggiungimento del capolinea nell'area ex Grosoli. Il tram è ora sostituito dal metro bus, ma il progetto non cambia. A facilitare le cose contribuirà la costruzione di un nuovo ponte ferroviario sul Brenta fra Vigodarzere e Limena. Il manufatto esistente sarebbe impiegato per "traghettare" il mezzo oltre il fiume. Così in pochi minuti si raggiungerà l'autostrada Padova-Venezia, senza arrestarsi alle code della Castagnara. La Provincia affiderà a breve l'incarico del progetto. Si tratta di un intervento lungo e complesso. Destinato comunque a collegarsi all'altra grande circonvallazione costituita dal collegamento fra la Tangenziale Nord ed il rondò di Pontevigodarzere. Un'opera che dovrebbe partire per la fine dell'anno e costerà 70 miliardi.
Lucio Piva

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13 marzo 2001"IL MATTINO DI PADOVA"

Ok in Provincia alla tangenziale

cri.s. CADONEGHE. Il sindaco Adriano Baldin traccia le nuove linee guida per Cadoneghe in tema di viabilità e interventi sul territorio. Durante un recente incontro con la Provincia, il primo cittadino ha stabilito i nuovi progetti per tentare di risolvere il problema del traffico alla Castagnara. Appurato che le targhe alterne non possono essere la risoluzione definitiva, così cpme non lo è stata l'istituzione della rotonda di Pontevigodarzere, le soluzioni, se condo Baldin, vanno cercate in altre direzioni. Accantonato definitivamente il metrotram, sarà utilizzata la variante per il suo percorso allo scopo di bypassare la Castagnara, permettendo però il collegamento tra Cadoneghe e Vigodarzere. La Provincia, accogliendo i suggerimenti degli amministratori di Cadoneghe, assegnerà i lavori di completamento della tangenziale che unirà la nuova statale del Santo alla Saimp e del passaggio attraverso il binario e il ponte ferroviario, che permetterà di raggiungere l'autostrada. Due miliardi sono stati assegnati dalla Regione al Consorzio Sinistra Medio Brenta per la sistemazione dei corsi d'acqua. Nel territorio di Cadoneghe è stato individuato il rio delle Arzere. Lo scolo che da Peraga passa attraverso Ca'Ponte fino al "Ponte dea Sota" a Reschigliano necessita di opere di risistemazione. Sono 600, invece, i milioni assegnati al Consorzio Tergola per il completamento della rete fognaria. I lavori di sistemazione saranno portati a compimento dal Consorzio su specifiche indicazioni da parte del Comune di Cadoneghe.

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8 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"

Il sindaco di Vigodarzere annuncia il progetto di una viabilità alternativa alla Castagnara che arrivi fino all'Arcella
"Mettiamo le auto sul ponte delle ferrovie"

CADONEGHE.Era visibilmente soddisfatto ieri il sindaco di Vigodarzere, Francesco Francini quando, insieme al presidente della Regione, Galan, ha scoperto la targa che ricorderà il 7 maggio come giorno della prima pietra del Sistema ferroviario metropolitano regionale. "Questo è il risultato di chi non ha gridato ma invece ha lavorato. Si tratta del più importante progetto mai fatto in Italia". Lo scalo di Vigodarzere infatti da qui a tre anni cambierà volto, diventerà infatti uno dei quei poli scambiatori nel quale il traffico su gomma sarà sostituito da quello su rotaia. La stazione non a caso diventerà più grande, avrà banchine all'altezza dei treni e un parcheggio molto più esteso. E probabilmente attirerà nuovi insediamenti che favoriranno ad esempio il riequilibrio delle attività terziarie fra aree urbane centrali e aree periferiche. "Il nostro parcheggio scambiatore sarà centro di gravitazione anche per Cadoneghe - dice il sindaco - ma stiamo lavorando anche su un altro progetto, altrettanto ambizioso ed importante che potrebbe risolvere il nodo della Castagnara. Se infatti la metropolitana di superificie risolverà il problema del traffico passeggeri ci resterà sempre quello dei camion. Insieme alla Provincia quindi stiamo pensando ad una soluzione che risolva il nodo della Castagnara con la collaborazione delle Ferrovie. In pratica vorremmo utilizzare, trasformandolo, l'attuale ponte ferroviario che si trova parallelo a quello stradale. Le Fs potrebbero costruirne uno di nuovo, come hanno in progetto, mentre noi potremmo utilizzare quello esistente per una viabilità parallela che parta da Vigodarzere appena superato il Brenta per arrivare, lungo strade alternative, fino alla Fornace Morandi in zona S. Carlo, e poi sfociare in via Tiziano Aspetti. Domani (oggi ndr) avremo proprio un incontro con la Provincia per l'inserimento nel piano della viabilità".

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8 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"

L'opera costerà oltre 600 miliardi e dovrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico nella Regione con treni ogni 15 minuti
Fra tre anni la metropolitana a Padova
Il presidente della Regione, Galan e il dirigente delle Fs, Moretti hanno dato il via ai lavori sulla linea per Castelfranco

CADONEGHE. Tre anni per una rivoluzione. Quella che ci farà lasciare la macchina a casa, prendere il bus, arrivare ad una stazione di scambio coi treni e salire su una metropolitana di superificie che senza code ci porterà in pochi minuti in un'altro paese o città dell'area centrale del Veneto. Questo promette il Sistema ferroviario metropolitano regionale la cui prima pietra è stata posta simbolicamente ieri alla stazione di Vigodarzere che diventerà uno di questi poli scambiatori. Tanto per fare un esempio con questo sistema chi abita a Cadoneghe si farà portare da una navetta a Vigodarzere, salirà sul treno e potrà scendere a Mestre, Castelfranco e Treviso, utilizzando un solo biglietto. In questo quadro la stazione di Padova aarà potenziata e diventerà anche un polo di attrazione commerciale, mentre i treni merci diretti all'interporto saranno deviati su un percorso alternativo. Infine la Padova-Mestre entro cinque anni sarà quadruplicata.

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7 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"

L'Anas ha convocato il sindaco per illustrare il piano. Baldin: speriamo bene
Alla Castagnara un progetto per raddoppiare
il ponte sul Muson

CADONEGHE.Le arcate del vecchio ponte sul Muson conservano ancora i buchi scavati dai partigiani per infilarci la dinamite e farlo saltare in aria. Se ciò fosse realmente accaduto, migliaia di pendolari sarebbero da tempo usciti dall'incubo di chilometriche code quotidiane verso la città. Senza attendere invano oltre cinquant'anni per eliminare l'angusto imbuto della Castagnara. L'attesa di allargare lo stretto perturgio che unisce Padova all'Alta, promette questa volta di essere davvero breve. Non più di un lustro. L'Anas ha infatti convocato il sindaco di Cadoneghe , Adriano Baldin, per illustrare il progetto di ampliamento del vecchio manufatto. Un professionista bolognese è già al lavoro e fra tre mesi l'elaborato sarà discusso ad un tavolo cui siederanno anche il Comune di Padova e la Provincia. Sul progetto di costruire il nuovo ponte sul Muson si sono già alzate due fumate nere. La prima fu nel '96, quando ad opporsi all'ampliamento fu la Sovrintendenza, che tutelava il manufatto come bene storico. Due anni dopo, il progetto di costruzione del metrò di superficie sulla linea Padova-Castelfranco prevedeva un secondo ponte sul Muson poco oltre l'attuale. Il progetto, adesso, riposa al buio di un cassetto. L'Anas è intervenuta sulla questione della Castagnara proprio quando il Comune stava adottando una soluzione a rotatoria sul convulso rondò fra la vecchia statale del Santo e le due provinciali che vi si immettono. Ed ha rilanciato l'idea di allargamento del ponte. Che dovrebbe essere affiancato da una pista ciclabile prolungata lungo l'argine del Muson. Che sia la volta buona? "Spero riflettano -ha detto il sindaco Baldin- sull'importanza del progetto. La notizia è buona, ma io non posso dirmi soddisfatto, finchè non vedrò qualcosa di concreto".
L.P.



4 novembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Viabilità senza campanilismi
Il sindaco di Vigodarzere chiede un referendum allargato E Cadoneghe propone ben due ponti pur di liberare lo snodo della Castagnara dal quotidiano incubo del traffico
Massimo Nardin

VIGODARZERE. Ad una manciata di giorni dal voto sul Pum, sul quale già gravita il pericolo di annullamento a causa della galassia di comitati civici che non vogliono sentire parlare del referendum sul tram, le amministrazioni comunali di Vigodarzere e Cadoneghe fanno il punto della situazione viabilità. Otto mesi di sperimentazione sul rondò alla francese di Pontevigodarzere non hanno portato alcun miglioramento. Continuano a perpetuarsi gli interminabili "serpenti" di auto, bus e camion in entrata e uscita da Padova. E la gente è stufa. Stufa di doversi alzare mezz'ora prima del solito per portare i figli a scuola o andare al lavoro accumulando stress già prima di cominciare la giornata. Viabilità, nodo della Castagnara, trasporto pubblico: tre "grane" troppo scottanti da gestire in solitudine. Se la mobilità è da sempre una delle questioni chiave di tutta l'area metropolitana e il "nodo della Castagnara" rappresenta uno dei punti neri della viabilità a nord di Padova, con un passaggio medio di 40.000 veicoli al giorno e i valori di benzene registrati ai massimi livelli su via Pontevigodarzere, i due Comuni della cintura padovana "spingono" per dare una soluzione razionale e stabile al nevralgico ingorgo stradale. A dimostrare l'atteggiamento costruttivo dei due paesi tutta una serie di iniziative tese a rafforzare l'accesso a Padova e fluidificare i sensi di marcia tra via Pontevigodarzere e piazzale Castagnara. Se, da un lato, i due sindaci hanno aderito all'associazione per la costituzione dell'area metroplitana e dall'altro firmato, nel biennio 1998-99, gli accordi di programma con il Comune di Padova e la Regione Veneto, a Cadoneghe è già stata inserita nel bilancio triennale 2001-2003 una spesa di 2 miliardi per un nuovo ponte sul Muson dei Sassi (all'altezza di via Donizetti) e la costruzione dei parcheggi scambiatori di collegamento con Vigodarzere. L'ultima notizia, fresca fresca, riguarda l'avvio in via sperimentale entro fine anno di una seconda "rotatoria alla francese" all'incrocio della Castagnara per fluidificare il traffico. Alla tavola rotonda di ieri mattina - nel municipio di Vigodarzere - il sindaco Francini Pesenti e l' assessore alla Viabilità, Gianni Lorenzato, insieme all'assessore al Bilancio di Cadoneghe, Paolino Beccaro, hanno confermato di voler puntare con decisione al potenziamento di un trasporto pubblico moderno: sia con il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (Sfmr), cioè la metropolitana di superficie, sia col metrò urbano. In quest'ottica la stazione di Vigodarzere diventerebbe effettivamente un "nodo intermodale di scambio" (treno, metrò, auto) con ampio parcheggio scambiatore. La successiva stazione-capolinea del tram urbano all'ex Grosoli di Cadoneghe svolgerebbe analoga funzione sul lato sinistro del Muson dei Sassi. Per ottenere queste soluzioni sono previsti due nuovi ponti: uno sul Brenta, cofinanziato al 55% dalla Regione Veneto, e quello già citato sul Muson, finanziato dai Comuni e dalla Provincia. Il sindaco di Vigodarzere ritiene "fondamentale mantenere fermi questi due accessi per Padova, e tra Cadoneghe e Vigodarzere, perché solo così si risolve il problema di via Pontevigodarzere, creando la possibilità del senso unico di marcia almeno sino al rondò di via Guido Reni". Il problema della viabilità porta le due giunte a riflettere sull'imminente referendum per il tram. "Il voto del 12 novembre - sbotta Beccaro - ha senso solo se si consultano tutti i cittadini interessati ad un trasporto pubblico che sia moderno ed efficiente, quindi dovrebbero essere coinvolti senz'altro tutti i Comuni della cintura, tra cui Vigodarzere e Cadoneghe. Se poi non vogliamo gettare dalla finestra i 500 milioni di spesa per il quesito referendario, questo dovrebbe essere quantomeno rinviato di un mese, mostrando così prima agli abitanti tutte le qualità dell'uno e dell'altro progetto".

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4 novembre 2000 "IL GAZZETTINO"

Quarantamila...

VIGODARZERE - CADONEGHE. Quarantamila veicoli al giorno con emissioni di benzene che hanno raggiunto livelli insostenibili. Il nodo della Castagnara è ormai una gigantesca camera a gas. Da troppo tempo si discute su come porre rimedio a questo "buco nero" della viabilità a nord del capoluogo. I comuni di Cadoneghe e Vigodarzere sono finalmente riusciti a trovare un'intesa. L'accordo di programma, che ha ottenuto anche il via libera di Padova, dovrà essere sottoposto al vaglio della Regione. Le due amministrazioni hanno aderito subito al progetto di costituzione della città metropolitana lanciato dai sindaci di Venezia, Paolo Costa, e Padova, Giustina Destro. E sono disponibili a concorrere al progetto di gestione unitaria dei servizi elaborato dall'Aps. Purchè si metta mano una volta per tutte all'imbuto della Castagnara. Cadoneghe e Vigodarzere sostengono la necessità di potenziare il trasporto pubblico sia col sistema ferroviario metropolitano regionale che con il metrò cittadino.In questo scenario la stazione di Vigodarzere sarebbe strategica: diventerebbe infatti un nodo intermodale di scambio. Grazie alla notevole dotazione di parcheggi favorirebbe l'integrazione tra i mezzi privati, il trasporto su rotaia e quello cittadino su gomma. Fungerebbe da parcheggio scambiatore anche l'area dell'ex-stabilimento Grosoli, dove si vorrebbe collocare il capolinea del metrò urbano, attualmente previsto a Pontevigodarzere. Per attuare le due soluzioni occorre progettare due nuove infrastrutture: un ponte sul Brenta, in sostituzione oppure nei pressi dell'attuale manufatto ferroviario, ed uno sul Muson dei Sassi (il comune di Cadoneghe ha previsto uno stanziamento di due miliardi, ndr), in grado di collegare il park dell'ex-Grosoli alla stazione ferroviaria attraverso via Donizetti. "E' necessario - hanno ribadito gli assessori Gianni Lorenzato e Paolino Beccaro, firmatari dell'accordo - mantenere due accessi alla città ed un collegamento tra Cadoneghe e Vigodarzere se si vuole liberare Pontevigodarzere dalla morsa del traffico". Beccaro ha annunciato entro fine anno l'avvio della sperimentazione di una rotatoria alla francese alla Castagnara per migliorare la sicurezza e gli attraversamenti pedonali. E' stato infine suggerito al comune di Padova un rinvio del referendum sul tram in calendario il 12 novembre: nella consultazione andrebbe coinvolta tutta la popolazione della cintura urbana.
Luca Ingegneri

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3 novembre 2000 "IL GAZZETTINO"

Il sindaco Baldin lancia ancora una volta l'appello alla collega di Padova perchè venga rivisto il tragitto Dice: non ha importanza quale soluzione vincerà, ma si deve capire che dev'essere risolto il problema della Castagnara
"A Meianiga il capolinea della tramvia"
Smog e attese: ci sono duemila persone che abitano a Isola della Torre, frazione collocata oltre il Brenta

CADONEGHE. Vinca pure la soluzione su rotaia o quella su gomma. Per il sindaco, Adriano Baldin non fa differenza. L'importante è che il sistema di trasporto urbano prescelto dai cittadini con il referendum del prossimo 12 novembre, risolva per sempre il secolare problema del traffico alla Castagnara. Perchè ciò avvenga la soluzione è una sola. Spostare da Pontevigodarzere il capolinea della tramvia e portarlo a Meianiga. In caso contrario, ci sarà solo la paralisi della mobilità in riva al Muson. Con conseguenze nefaste per tutti i residenti di Cadoneghe L'appello lanciato da Baldin a Giustina Destro, tiene conto anche dei bisogni di 2000 padovani ressidenti a Isola di Torre, frazione cittadina collocata oltre il Brenta. Che necessitano di un mezzo pubblico veloce per raggiungere ogni giorno il "loro centro". "Ciò che continuano a patire gli abitanti della Castagnara -spiega Baldin- in termini di smog e snervanti attese per andare o rientrare dalla città è sotto gli occhi di tutti. Il mezzo pubblico come alternativa all'auto, non qualifica solo la vita del capoluogo ma anche dei comuni contermini". A dire il vero, Giustina Destro non è restata sorda ai richiami dei comuni della cintura, Cadoneghe in testa. La scorsa estate è stato proposto anche alla giunta guidata da Baldin un protocollo d'intesa per affidare ai tecnici cittadini uno studio di massima per affontare il problema del traffico all'uscita nord di Padova. Il documento sarà sottoscritto in questi giorni. Anche se Baldin lo considera un passo indietro rispetto il lavoro compiuto d'intesa con la giunta Zanonato. Che aveva già sposato l'idea di un trasloco del tram oltre le sponde del Brenta. "Quella di utilizzare il ponte della ferrovia Padova Castelfranco -spiega- per portare il tram, attraverso la stazione di Vigodarzere, al terminal della ex Grosoli, era e rimane l'idea migliore. Che vogliamo sia tolta dal cassetto dove è stata relegata. Altrettanto va fatto per raccordo Padova est-Padova ovest. Che contribuerebbe a eliminare un'altra grossa mole di traffico pesante dal nodo della Castagnara".
Lucio Piva

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8 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"

No della maggioranza in Consiglio alla proposta dei cittadini di via Sauro di cambiare assetto all’area del rondò
Bocciata la modifica della viabilità
È stato invece accolto il parere dei vigili e dell’Anas. Rimedi definitivi con la bretella

CADONEGHE. I cittadini di via Sauro e dintorni non saranno esauditi. La loro proposta di modifica dell'assetto stradale, in prossimità del rondò della nuova statale del Santo ha ottenuto il disco rosso della maggioranza consiliare che ha preferito accogliere i pareri dei vigili urbani, del tecnico incaricato alla redazione del piano urbano del traffico e dell'Anas. Sono tutti concordi nel ritenere pericoloso ogni diverso flusso veicolare nella zona.
La richiesta del comitato spontaneo dei cittadini, formatosi proprio a seguito dei disagi patiti per il frequente passaggio di mezzi pesanti nella zona, era stata "adottata" dai gruppi di opposizione. Infatti l'avevano subito presentata al consiglio per dare veste "istituzionale" ad istanze supportate da migliaia di firme. Consisteva nel limitare l'accesso al rondò su via Sauro e via Chiesa ai soli mezzi dei residenti. E di dimezzare in tal modo l'affluenza dei mezzi sullo svincolo servendosi di sbocchi alternativi. Ma nulla da fare.
"Si tratta solo di una soluzione transitoria - ha detto l'esponente di Cadoneghe Democratica, Alberto Lion - che non risolve il problema. I gruppi di maggioranza hanno analizzato attentamente il problema proponendo un rimedio definitivo. Si tratta di una bretella in direzione est ovest che collegherà la 307 con il rondò di via Augusta".
La proposta del comitato civico, filtrata attraverso le opposizioni è stata inviata al mittente anche dal sindaco, Adriano Baldin. Alla luce dei pareri negativi ricevuti si è dichiarato non disposto a porre a repentaglio la vita dei suoi cittadini.
Nel frattempo il Comune ha disposto la presenza di una stazione di monitoraggio dell'Arpav in zona. L'hanno voluta gli stessi cittadini per valutare l'incidenza del tasso di inquinamento sotto casa.
Lucio Piva

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7 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Le "uscite" dalla Statale del Santo arroventano il clima consiliare
Lucio Tomat (An) "Solo pretesti burocratici"

CADONEGHE. Dopo la pausa estiva, i consiglieri d'opposizione di "Cadoneghe Rinnovamento" sono pronti a rimettere in discussione le problematiche legate all'accesso alla nuova Statale del Santo, lungo via Sauro e via Chiesa e che tante proteste hanno suscitato fra i residenti. Al capogruppo di minoranza Lucio Tomat (An) non vanno proprio giù le dichiarazioni del consigliere di maggioranza Leonardo Agosti (Sdi), pubblicate su Il Mattino del 19 agosto scorso. In quell'occasione infatti, il consigliere Agosti aveva sottolineato come la proposta del Comitato spontaneo Drosera (costituito dai residenti delle vie adiacenti alla rotatoria che collega alla statale nº 307) non fosse conosciuta dal consiglio comunale. Un elemento non da poco, visto che in precedenza aveva causato la rottura del consiglio comunale, la sera del 25 luglio, con conseguente abbandono dell'aula da parte dell'opposizione e di un folto gruppo di cittadini iscritti al comitato Drosera. Il consigliere di Alleanza Nazionale, Lucio Tomat, non ci sta: "Per quanto riguarda "la grave confusione istituzionale" denunciata da Agosti in riferimento al modo in cui abbiamo presentato l'integrazione all'ordine del giorno e lasciato l'aula, gli ricordiamo che nei primi giorni di luglio è stata presentata dal gruppo di "Cadoneghe Rinnovamento" una richiesta di convocazione del Consiglio comunale sul tema della viabilità locale". Per Florio Zanon (Forza Italia) la maggioranza, la sera del 25 luglio, non ha voluto cogliere l'occasione affrontando il problema all'ordine del giorno, motivando il fatto che quell'integrazione presentata la sera stessa, non poteva essere presa in considerazione perché alla maggioranza è mancato il tempo di esaminarla. "Tutte fandonie" rincara la dose Tomat, secondo il quale se c'è un problema da risolvere è inutile perdere tempo con quisquilie burocratiche e istituzionali. Giù in via Sauro, intanto, i problemi sono sempre più gravi, con un flusso di circa 450 mezzi ogni ora.

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31 agosto 2000 "IL GAZZETTINO"

Famiglie "ostaggio" della 307
La viabilità rende caldo l'autunno politico in Comune

CADONEGHE. Da un lato i comitati spontanei dei cittadini, sostenuti dall'opposizione del centro destra. Dall'altro il progetto di adeguamento del traffico reso pubblico dalla maggioranza. La nuova statale del Santo rappresenta insomma un intricato nodo di proposte e di polemiche destinato a rendere caldo l'autunno politico di Cadoneghe Dura del resto da mesi lo stato di agitazione di numerose famiglie, le cui abitazioni sono poste a ridosso del tracciato della nuova "307". Stanche di essere ostaggio dei grossi flussi di traffico che attraversano via Chiesa e via Sauro per immettersi nella nuova arteria extraurabana, gli abitanti della zona hanno fatto la voce grossa per riservare ai soli residenti l'accesso alla rotatoria che collega la statale con Vigonza. E bandire il traffico pesante dalle anguste vie dei centri abitati. Le forze di maggioranza, invece, non vogliono soluzioni tampone. E propongono l'apertura di una sorta di tangenziale in direzione est ovest destinata ad unire il rondò della 307 con quello di via Augusta. La soluzione preoccupa non poco alcune famiglie residenti in via Confalonieri, in prossimità dello sbocco del nodo stradale. Che temono di divenire bersaglio di espropri per la realizzazione della bretella. L'attraversamento est-ovest attraversa comunque ampi tratti di campagna, senza interessare in modo diretto nuclei densamente abitati. Il progetto, secondo quanto affermato dalle forze della coalizione Cadoneghe Democratica - "Il Ponte" non va disgiunto dall'allargamento di via Silvestri, anch'essa destinata a decongestionare il traffico all'entrata dal paese. Il confronto che si preannuncia senza esclusione di colpi fra maggioranza ed opposizione giungerà alla fase più calda nel prossimo consiglio comunale.
Lucio Piva

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19 agosto 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Due vie in rivolta contro il traffico
I guai arrivano a Cadoneghe con la nuova statale del Santo. E' nato un comitato spontaneo di residenti che ha trovato appoggio in consiglio ma in polemica con la maggioranza
di Massimo Nardin

CADONEGHE. Soffocati dall'inquinamento e schiacciati dagli insopportabili flussi veicolari che riversano mezzi di ogni tipo dalle corsie della nuova Statale del Santo ai quartieri di Cadoneghe, gli abitanti del quartiere Sauro-Chiesa e dintorni sono ormai ai ferri corti con l'amministrazione comunale. Da parecchi anni tra le vie Sauro, Chiesa e via Rigotti, si lamenta lo scempio di carattere ambientale e la violazione sistematica dell'equilibrio dell'assetto viario del quartiere. All'origine del problema, l'apertura al traffico della variante alla strada Statale nº 307 del Santo. E siccome l'unione fa la forza, hanno pensato bene di dar vita ad un comitato spontaneo capeggiato da Sergio Drosera, capace di raccogliere e depositare in Comune ben 842 firme di protesta. A sentire i suoi numeri, le auto e i mezzi pesanti che passano quotidianamente davanti a casa sua (al civico 6 di vicolo Sauro) e a quelle dei suoi vicini, oscillano tra le 350 e le 400 ogni ora, "tutte contate". "I consiglieri di minoranza - dice Drosera - si sono fatti portavoce del nostro malcontento. Lo scorso 25 luglio ci siamo presentati al loro fianco in consiglio per discutere del problema con la maggioranza di centro-sinistra. Ebbene, sa com'è finita? Ce ne siamo andati delusi, seguendo a capo chino i consiglieri d'opposizione". Già, questi ultimi hanno, infatti, abbandonato in segno di protesta i lavori del consiglio, dopo che le forze di giunta avevano deciso di congelare ogni discussione sul futuro assetto urbanistico dei quartieri a ridosso della nuova statale. Sull'altra sponda, il consigliere di maggioranza Leonardo Agosti (Sdi) definisce "confusione istituzionale" la presa di posizione del capogruppo della minoranza, Lucio Tomat. Per Agosti "la proposta del comitato non è conosciuta dal consiglio. L'opposizione avrebbe dovuto illustrare queste tesi in sede politica e non sollecitare un confronto su questioni prese a prestito altrove. Loro volevano che l'amministrazione si accollasse l'onere di convincere tutti i consiglieri ad accogliere nell'immediato la proposta formulata dal comitato spontaneo, sottoponendola a verifica sperimentale. Tutto ciò è assurdo. Siamo di fronte ad una grave confusione istituzionale che non aiuta certo la legittima richiesta del comitato Drosera di vedere accolte le proprie istanze. Resta comunque evidente il danno causato dal traffico che sfreccia davanti alle villette residenziali. "Non mi sembra che ci sia tutto questo flusso - dice Agosti, secondo il quale sul quartiere incombe "solo" un traffico di pendolari, e non a scorrimento continuo "come invece vuol far furbescamente credere l'opposizione". Lui, comunque, è andato di persona a controllare il flusso veicolare sul posto. "Il 14 giugno, dalle 7 alle 8 del mattino, sono passati in tutto 397 veicoli così distribuiti: 239 provenienti da via Sauro e diretti verso l'autostrada, 100 diretti verso Vigonza e Castelfranco, e appena 58 provenienti dal rondò verso via Chiesa. E' vero che le scuole erano già chiuse, ma non sono dati stratosferici, vero?". Tutte balle, per gli abitanti del quartiere, sempre più inferociti per i mezzi pesanti che fanno vibrare porte e finestre.

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13 agosto 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Rotatoria promossa con riserva
Cadoneghe sollevata dal 20 per cento del traffico
di Giuliana Valerio

CADONEGHE. Non è certamente la soluzione ottimale, ma qualche miglioramento lo ha portato. E' questa, in sintesi, la posizione del comandante dei vigili urbani di Cadoneghe Francesco Ceresi relativamente alla nuova rotatoria di Vigodarzere, soluzione inizialmente temporanea al traffico che opprime il popoloso Comune alle porte di Padova, ma destinata a durare probabilmente per molto tempo, fino a quando cioè si metterà mano alla nuova viabilità.
"Sono stati eliminati i tempi morti dovuti al semaforo - spiega il Comandante - ed il deflusso del traffico è migliorato. Resta però il problema della strettoia dei due ponti e di via Vigodarzere, per la quale occorrono soluzioni permanenti".
Sollievo agli automobilisti costretti a transitare per il nodo di Cadoneghe e della Castagnara lo aveva dato nei mesi scorsi anche la nuova Variante della SS del Santo, che, secondo le rilevazioni dei vigili di Cadoneghe, ha portato alla diminuzione del 20% del traffico sulla zona.
Ora si attende la ripresa delle scuole, per verificare l'effettiva tenuta della rotatoria. Eppure, nonostante lo stress dovuto al traffico, ancora abbondantemente sopra la tollerabilità, gli automobilisti locali e in transito nel territorio comunale appaiono sempre più disciplinati. A Cadoneghe, infatti, l'uso delle cinture di sicurezza - secondo le rilevazioni dei Vigili - è ormai un'abitudine per l'80% degli automobilisti, così come il rispetto della velocità. Discrezione anche nell'uso del cellulare alla guida, grazie all'introduzione dell'auricolare. Ma la sicurezza nelle strade passa anche attraverso la loro manutenzione. E su questo punto il comandante sembra meno soddisfatto.
Il comune di Cadoneghe riceve non poche denunce relative a danni e infortuni dovuti alla scarsa manutenzione dei manti stradali. "In misura fisiologica" commentano in Ufficio Tecnico, ma, per chi è costretto ogni giorno a pericolosi zig zag per evitare buche e rattoppi in alcune vie del Comune o per scansare tombini affioranti nelle nuove lottizzazioni (famosi sono quelli in tutta l'area a ridosso della nuova rotatoria di Cadoneghe per la Variante del Santo), questa risposta non è certo una consolazione.

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27 luglio 2000 "IL GAZZETTINO"

Abitanti delusi e le opposizioni se ne vanno

CADONEGHE. Se ne sono andati delusi gli abitanti di via Sauro e dintorni. Hanno seguito a capo chino i consiglieri d'opposizione, che hanno abbandonato in segno di protesta i lavori del consiglio, dopo che le forze di giunta avevano deciso di congelare ogni discussione sul futuro assetto urbanistico dei quartieri a ridosso della nuova Statale del Santo. Da tempo i residenti della zona si sono costituiti in comitato per proporre nuove alternative agli insopportabili flussi veicolari che riversano mezzi di ogni tipo dalle corsie della "307" ai quartieri di Cadoneghe Nel corso di assemblee pubbliche hanno proposto un'alternativa percorribile immediatamente, dirottando su via Silvestri parte del traffico a ridosse delle case. I partiti di maggioranza, dal canto loro, avevano ideato una soluzione giudicata definitiva. Consistente nella costruzione di una bretella di svincolo destinata ad unire via Augusta con la Statale, disegnando una sorta di tangenziale est-ovest nella parte nord del paese. Le opposizioni avrebbero desiderato un serrato confronto fra tutte le soluzioni proposte. Ma sono partite troppo all'attacco. Prospettando una mozione che oltre a giudicare inopportuna la soluzione della bretella, avrebbe reso attuabile da subito, sia pure in via sperimentale, la nuova disciplina del traffico voluta dal comitato spontaneo. E rimediando quindi il secco rifiuto della maggioranza. Il motivo? "La proposta del comitato -hanno detto le forze di governo -non sono conosciute dal consiglio. L'opposizione avrebbe dovuto illustrare queste tesi in sede politica e non sollecitare un confronto su questioni prese a prestito altrove". Il clima politico, dopo il "gran rifiuto" è diventato rovente. Preoccupati per l'incerto futuro dell'assetto urbanistico lungo la 307 erano anche molte famiglie di via Confalonieri, minacciate dalla possibile costruzione della bretella. "Se non vogliono decidere -ha detto il coordinatore di Forza Italia, Pierantonio Maschi- è perchè forse è già tutto deciso. Lungo quella bretella sorgerà una lottizzazione, cui la giunta, come pare, tiene molto".
Lucio Piva

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