C'è richiesta di figure professionali versatili - spiega il preside Lorenzo Canale - Le aziende ci chiedono l'elenco dei diplomati che trovano subito lavoro"
"Super informatici": boom di iscritti al Severi Alcune classi traslocheranno al Boaga di Cadoneghe. Accordo con l'ateneo per un corso sulla compatibilità elettromagnetica
CADONEGHE. Una scuola impegnativa che prepara tecnici specializzati, richiesti dal settore dell'informatica e delle telecomunicazioni. E' questo il segreto del successo dell'istituto tecnico Severi, una delle scuole superiori più gettonate. Quest'anno gli iscritti sono 978, ma le iscrizioni per il prossimo anno scolastico sono 1050: un numero così elevato che alcune classi dovranno trasferirsi a Cadoneghe , ospiti dell'istituto Boaga. "Padova - sottolinea il preside Lorenzo Canale - sta diventando un polo molto importante per la tecnologia e l'informatica e i nostri ragazzi trovano subito un'occupazione. In quarta sono già esperti nell'immissione di dati e d'estate vengono chiamati dalle aziende del settore presenti nel territorio". Le ditte chiedono l'elenco dei diplomati alla fine di ogni anno scolastico e gli studenti appena diplomati trovano subito un'occupazione. La scuola offre tre indirizzi: perito industriale per l'elettronica e le telecomunicazioni, perito industriale per l'informatica e diploma di liceo tecnologico. "Le telecomunicazioni e l'informatica - spiega Canale - in questo momento di sviluppo tecnologico sono in costante mutamento e cio' richiede figure professionali versatili, con spirito di adattamento e ricerca. Questo ci fa operare in modo rigoroso, la scuola è sicuramente molto dura, ma chi arriva alla fine è preparato sia per il mondo del lavoro che per affrontare l'università". Infatti, nonostante l'istituto prepari figure tecniche specializzate, circa la metà degli studenti decide di proseguire negli studi iscrivendosi ad una facoltà e la scelta più naturale è ingegneria. "La scuola - sottolinea Daniele Consolaro, docente di elettronica - offre un'ottima preparazione. Cerchiamo di motivare il più possibile gli studenti, dando loro un metodo di studio oltre che conoscenze di base e specialistiche. Questo è forse il motivo per cui i nostri alunni, quando escono dalla scuola, non hanno problemi, qualunque sia la strada che scelgono. Chi si iscrive ad ingegneria, ad esempio, riesce ad affrontare subito e con facilità l'esame di analisi 1, dove la maggior parte si blocca. Non regaliamo niente, ma i risultati si vedono". L'istituto ha avviato una collaborazione con la facoltà di ingegneria per l'attivazione di un corso post diploma sulla compatibilità elettromagnetica, finanziato dal Ministero e dalla Regione Veneto, della durata di 1200 ore. Un'iniziativa volta a fornire un'ulteriore specializzazione ai ragazzi che, non scegliendo di iscriversi all'università, vogliono comunque approfondire un argomento. "La scuola dà buone possibilità di lavoro - dice Riccardo Zanon, rappresentante degli studenti - si fanno stage in azienda già dal terzo anno entrando in contatto col mondo del lavoro. Si tratta però di una scuola molto dura e tutto il tempo a disposizione viene utilizzato per lo studio. Da parte del preside ci sarebbe la disponibilità per le attività extrascolastiche, ma gli studenti non ne sentono l'esigenza in quanto le ore di lezione sono molte e di tempo ne rimane davvero poco".
Evelina Bergamasco
Tra Penada e Arcoraci volano parole di fuoco sull'utilizzo dei locali e della palestra
CADONEGHE. Accuse di fuoco e repliche al vetriolo. Non hanno scelto mezzi termini il preside dell'Istituto Belzoni, Gino Penada e l'Assessore provinciale all'Istruzione, Sebastiano Arcoraci. Il primo accusato il secondo di condotta autoritaria e poco rispettosa del diritto all'incolumità degli alunni nel voler gestire gli spazi del Boaga, l'ex scuola per geometri, ora succursale del Belzoni."Si è presentata a scuola - racconta Penada - una delegazione guidata da un funzionario della Provincia. Scopo della visita era di verificare l'idoneità degli spazi per accogliere gli uffici della direzione generale della pubblica istruzione. Nonostante l'assessore Arcoraci parli di piena collaborazione con i presidi non sono stato informato dell'iniziativa". In seguito il il prof. Penada si è visto recapitare da un'impresa edile, affidataria dell'appalto dalla Provincia, la comunicazione dell'avvio dei lavori per il rifacimento del tetto della palestra del Boaga. Ha quindi dovuto comunicare la chiusura dello stabile a tutte le società locali che di sera utilizzano la struttura. "L'avessi mai fatto! - racconta - Tanto l'assessore allo sport comunale che quello provinciale hanno imposto l'apertura della palestra per le società sportive. Morale? Dalle 8 alle 17 lo spazio è inagibile per gli alunni. Ma riacquista funzionalità la sera per soddisfare i gruppi che pagano l'accesso". La reazione di Arcoraci è stizzata. "Quella di destinare gli spazi del Boaga alla direzione regionale - spiega - era solo un'ipotesi. Come tale non l'ho comunicata al Preside. Leggi alla mano, tocca alla Provincia destinare gli spazi". Quanto alla palestra, lo stesso assessore allo sport di Cadoneghe , Mirco Gastaldon, ha raccontato di aver dovuto far ricorso all'intervento del collega provinciale per far aprire la palestra la sera. Quando il cantiere era rimosso e non sussistevano oggettive ragioni di pericolo. "Ed il preside - continua Arcoraci - era d'accordo. Lui sa bene che tutti gli istituti della Provincia riservano la sera le palestre alle associazioni sportive".
Soddisfazione del sindaco Baldin per la nuova presenza delle Forze dell'ordine
CADONEGHE. Il "regalo" non se l'attendeva così presto. Nonostante avesse avviato dei contatti con la Prefettura e con il Comando provinciale dell'Arma già nello scorso Natale, il sindaco Adriano Baldin non contava di avere a disposizione una stazione mobile dei Carabinieri subito dopo Pasqua. Il primo cittadino ha quindi salutato con estrema soddisfazione il distaccamento delle forze dell'ordine. Cui spetta comunque un compito faticoso nel concorrere a prevenire il crimine in un centro di quasi 15000 abitanti, cui vanno ad aggiungersi altre 2000 persone residenti nella frazione "padovana" di Isola di Torre. "Ben venga la stazione mobile-ha quindi commentato Baldin-che consente di realizzare un progetto di vigilanza nei quartieri preso fortemente a cuore da questa amministrazione, ma di fatto irrealizzato a causa del ridotto organico della Polizia municipale. L'esigenza di Cadoneghe resta in ogni caso legata all'istituzione di una vera e propria caserma dell'Arma, o, quanto meno, al potenziamento dell'organico della stazione di Vigodarzere. I due centri limitrofi e la frazione di Isola di Torre, contano infatti quasi 28 mila abitanti. In gran parte residenti in nuove urbanizzazioni dove può facilmente attecchire la microcriminalità".
Premio al Comune per l'attività socio-educativa
CADONEGHE. (L.P.) L'attività del Comune nei servizi socio-educativi ha ottenuto l'Oscar dell'Innovazione, nell'ambito della rassegna "Dire e fare nel Nord Est" istituita dalla Regione e dell'Anci Veneto per premiare i progetti più efficaci nell'ambito delle politiche per i minori e la famiglia. Il prestigioso riconoscimento all'Amministrazione di Cadoneghe è stato tributato nel corso di una cerimonia pubblica svoltasi alla Stazione Marittima di Venezia. Le ragioni della premiazione si riassumono nella molteplicità ed organicità di interventi attuati da servizi quali la ludoteca, il "nido blu" (bimbi da 0 a 3 anni) lo spazio genitori ed altre realizzazioni per il sociale.
Sindacati mobilitati
CADONEGHE. Nel panorama imprenditoriale padovano è un'iniziativa senza precedenti. Che sta provocando malumori tra gli stessi lavoratori. Alla Parpas, azienda specializzata nella produzione di macchine utensili, da qualche tempo la proprietà ha iniziato a sottoscrivere accordi individuali. Viene in pratica riconosciuto al singolo lavoratore un premio mensile di 2-300mila lire lorde in cambio di un patto di fedeltà. Il dipendente si impegna a fornire la propria disponibilità al lavoro straordinario, a garantire i migliori standard qualitativi nella produzione e a tenere una condotta irreprensibile nei confronti dei superiori.
A carico dell'operaio vengono inoltre addebitati i costi di eventuali riparazioni, dovute ad errori od omissioni durante il ciclo produttivo. Una quindicina di lavoratori avrebbero finora accettato le proposte della Parpas. Altri avrebbero declinato l'offerta all'ultimo momento. La dirigenza avrebbe contattato circa una trentina di addetti, a fronte di un organico che si aggira sulle 150 unità. La scelta è caduta su persone che ricoprono ruoli strategici all'interno dell'azienda: capireparto, tecnici ed operai ad alta specializzazione, esperti di cablaggio, manutenzione e di impianti informatici.
L'operazione è stata aspramente criticata dalle organizzazioni sindacali, cui è toccato il compito di raccogliere le lamentele degli esclusi. Leopoldo Toffanin (Fiom-Cgil) e Maurizio Geron (Fim-Cisl) hanno incontrato nei giorni scorsi i titolari della Parpas. E' stato definito il premio di risultato relativo al Duemila. Alle tute blu di Cadoneghe verrà corrisposto un bonus di 1.500.000 lire lorde. La vertenza entrerà nel vivo soltanto a maggio: "Non possiamo accettare questo tentativo di dividere i lavoratori - avverte Toffanin - la questione degli ingaggi individuali deve essere rivista nel suo complesso. E i criteri di valutazione non possono essere stabiliti unilateralmente dall'azienda".
Socialisti e Rifondazione sono ancora contro per la questione del Palatenda, ritenuto dispendioso e inutilizzabile
(L.P.) Al quarto tentativo è andata bene. La coalizione di centro sinistra capitanata da Adriano Baldin conduce in porto il bilancio di previsione del Comune di Cadoneghe . Ma la maggioranza esce dal confronto con preoccupanti crepe, prodotte dai Socialisti Italiani e da Rifondazione, in disaccordo sul documento programmatico (come l'opposizione) sulla costruzione del Palatenda.
Il progetto preliminare della struttura che ha minato per mesi l'unità della maggioranza è stato esposto in consiglio. Il Palatenda costerà circa 1 miliardo e 200 milioni e non sarà più costruito, come previsto in un primo tempo, a ridosso delle scuole di Meianiga, in un'area pubblica attigua allo stadio "Luther King". Dove, secondo le opposizioni di centro destra, i socialisti e Rifondazione, rischia di rimanere una cattedrale nel deserto. I motivi? Il sito sarebbe difficilmente raggiungibile attraverso la viabilità esistente e verrebbero recepiti con difficoltà gli spazi a parcheggio confacenti ad un complesso di oltre 9000 mq. Altro punto dolente restano i servizi igienici, promiscui per atleti e pubblico. Gli spogliatoi disponibili sarebbero, in via provvisoria, quelli del vicino stadio. Obbligando le squadre a percorrere un buon tratto scoperto prima di raggiungerli.
Le critiche degli oppositori sono state unanimi. Meglio programmare la struttura con più calma e maggiori risorse finanziare, che farne un impianto dispendioso e inutilizzabile. Anche due consiglieri diessini, Patrizia Guzzon e Giorgio Scanferla, hanno ritratto la mano al momento di approvare il progetto, preferendo astenersi. E lasciando alla giunta una vittoria di stretta misura su un impianto sportivo voluto dai Popolari. Ma sul quale le polemiche non sono destinate a placarsi.
Fallito assalto notturno all'ufficio postale di Mejaniga
CADONEGHE. Probabilmente avevano in mente di introdursi nell'ufficio postale ed attendere l'arrivo dei dipendenti al lavoro per farsi consegnare il denaro. Ma l'assalto è fallito per l'intuito di un passante che ha notato dei movimenti strani e ha prontamente avvisato i carabinieri.
È accaduto ieri notte, poco dopo le cinque e un quarto, in via Gramsci a Mejaniga di Cadoneghe . Gli investigatori dell'Arma sono stati allertati da un uomo che stava andando al lavoro. Ha visto un'ombra nei pressi dell'ufficio postale e si è insospettito. La centrale operativa dei carabinieri ha prontamente inviato sul posto un paio di equipaggi. Il primo giro di perlustrazione ha dato esito negativo. Non c'era traccia di ladri. Successivamente gli uomini dell'Arma hanno effettuato un controllo più accurato. In mezzo ad una siepe, alle spalle della porta secondaria dell'ufficio postale, sono state trovate due bombole di gas con il cannello per la fiamma ossidrica, due piedi di porco e altri attrezzi da scasso. Evidentemente i malviventi, colti di sorpresa dall'arrivo dei carabinieri, sono stati costretti a mollare tutto e a tagliare la corda.
20 aprile 2001 "IL GAZZETTINO"
Scoppia la guerra del "Boaga"
Il preside: "Studenti penalizzati rispetto ai club sportivi". L'assessore: "Non è vero"
Lucio Piva
19 aprile 2001 "IL GAZZETTINO"
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Lucio Piva
8 aprile 2001 "IL GAZZETTINO"
5 aprile 2001 "IL GAZZETTINO"
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L.I.
4 aprile 2001 "IL GAZZETTINO"
Passa il bilancio, ma si spacca la maggioranza
1 aprile 2001 "IL GAZZETTINO"