Sequestro della polizia a Cadoneghe
Nella ferramenta aveva 4 quintali di "botti"
CADONEGHE. Quattro quintali di "botti" illegali sono stati sequestrati dalla polizia in una ferramenta di Cadoneghe . Fontane, petardoni, bombette, razzi di tutte le dimensioni, con nomi di battesimo che sono tutto un programma: Missili V3, Soviet, Testarossa, Gran Finale, Razzo Top Star, Tempesta, Vulcano. Roba da emozioni forti. Gran parte del materiale è di fabbricazione cinese. I giochi pirotecnici sequestrati sono di quarta e quinta categoria. Quelli di IV sono sicuramente i "botti" più pericolosi. Possono essere venduti soltanto nelle armerie, sono soggetti ai registri di carico e scarico, l'acquirente deve essere in possesso del porto d'armi. Alla V categoria appartengono invece razzi e petardi di dimensioni più modeste, ma vendibili soltanto ai maggiorenni. Di fronte alle contestazioni il titolare della ferramenta è letteralmente caduto dalle nuvole. Pensava di poter vendere a chiunque i "botti" acquistati all'ingrosso.
Capodanno sicuro. Denunciato dalla polizia il titolare di una ferramenta di Cadoneghe. I giochi pirotecnici trovati nel suo negozio erano di quarta e quinta categoria. L'uomo era convinto di poterli vendere a chiunque. Rischia anche la sospensione della licenza
CADONEGHE. Il primo "botto" di Capodanno lo hanno fatto gli agenti dell'Ufficio controllo del territorio della Questura. In una ferramenta di Cadoneghe hanno sequestrato oltre quattro quintali di giochi pirotecnici illegali.
Fontane, petardoni, bombette, razzi di tutte le dimensioni, con nomi di battesimo che sono tutto un programma: Missili V3, Soviet, Testarossa, Gran Finale, Razzo Top Star, Tempesta, Vulcano. Roba da emozioni forti. Gran parte del materiale è di fabbricazione cinese. I giochi pirotecnici sequestrati sono di quarta e quinta categoria. Quelli di IV sono sicuramente i "botti" più pericolosi. Possono essere venduti soltanto nelle armerie, sono soggetti ai registri di carico e scarico, l'acquirente deve essere in possesso del porto d'armi. Alla V categoria appartengono invece razzi e petardi di dimensioni più modeste, ma vendibili soltanto ai maggiorenni.
Di fronte alle contestazioni il titolare della ferramenta è letteralmente caduto dalle nuvole. Pensava di poter vendere a chiunque i "botti" acquistati all'ingrosso. E già aveva preparato il listino dei prezzi. Ha rimediato una denuncia per la detenzione e il commercio del materiale esplodente, una contravvenzione che il legislatore punisce con l'arresto da tre a diciotto mesi e che prevede anche sanzioni di carattere amministrativo come la sospensione della licenza di vendita.
Anche quest'anno le forze dell'ordine sono in prima linea per garantire un San Silvestro sicuro. Fino a domenica saranno passati al setaccio le armerie, i negozi di caccia e pesca, le ferramenta, le tabaccherie e le cartolerie alla ricerca di scorte illegale e di magazzini clandestini di "botti" pericolosi. Niente verrà lasciato al caso. Polizia e Guardia di Finanza lo scorso anno avevano sequestrato complessivamente nove tonnellate di giochi pirotecnici per un valore di quattrocento milioni di lire, contribuendo con questa attività di prevenzione a ridurre notevolmente il numero degli incidenti. Nel novero dei sequestri erano finiti esemplari costruiti artigianalmente, non classificati, di cui non erano note le caratteristiche e le potenzialità del materiale usato. Fra questi anche alcune "bombe" del peso di quaranta chili che avevano un prezzo di listino di mezzo milione l'una.
U. Cadoneghe-Saonarese1-1
GOL: st 41' Bettin, 42' Volpato.
UNION CADONEGHE : Rizzato, Sanvido, De Toni, Tido, Zanon, Cappellaro, Gobbi, Bartignon, Volpato, Vettore, Bezze (st 10' Caldari). All. Boscoli.SAONARESE: Rupolo, Pegoraro, Garbin (st 5' Callegaro M.), Mescalchin, Bettin, Boschello, Toffanin, Belluco, Xodo (st 14' Gobbo), Minello (st 42' Fontana), Callegaro. All. Tommasin.
ARBITRO: Zulian di Treviso.
MEJANIGA- Scontro al vertice fra Union Cadoneghe e la capolista Saonarese, divise in classifica da soli quattro punti. Il primo tempo scivola via senza grosse occasioni da rete, il possesso di palla è quasi sempre dei padroni di casa, con gli ospiti che agiscono prevalentemente in contropiede. La Saonarese esce prepotentemente nella ripresa, schiacciando i locali nella loro metà campo e sfiorando in più occasioni il vantaggio; al 3' Mescalchin, imbeccato da un cross di Xodo, spedisce alto; al 7' è lo stesso Xodo che tira malamente sul fondo un'ottimo passaggio filtrante di Callegaro. Alla mezz'ora Callegaro M. sfodera un gran tiro dai 15 metri, miracolosamente deviato in angolo da Rizzato. E finalmente al 41' è capitan Bettin che, su calcio d'angolo di Callegaro F., spedisce di testa la palla in rete sotto l'incrocio dei pali. Ma passa solo un minuto e l'Union Cadoneghe pareggia con Volpato che appoggia in rete un invitante cross di Tido. L' ultima occasione è ospite, con traversa su punizione di Callegaro F.
I carabinieri fanno irruzione all'alba in due appartamenti di via Belladoro Sorpresi nel sonno una quindicina di moldavi e rumeni privi del permesso di soggiorno
CADONEGHE. Aveva messo i suoi appartamenti a disposizione di una quindicina di clandestini. In cambio - sostengono gli inquirenti - di una regolare pigione mensile. Dietro le sbarre è finito Francesco D., cinquantotto anni, residente a Cadoneghe in via Belladoro. Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina il reato che gli è stato contestato. Dopo la convalida dell'arresto l'uomo è stato rimesso in libertà. Ma rimane attiva la misura cautelare dell'obbligo di firma.
Era quasi l'alba di giovedì quando ai carabinieri è arrivata la segnalazione di due individui che si aggiravano con fare sospetto nella zona di via Belladoro. La centrale operativa di Prato della Valle ha prontamente inviato sul posto un equipaggio della stazione di Ponte di Brenta. Di lì a poco gli uomini dell'Arma si sono imbattuti in un'auto con due stranieri a bordo. Uno degli occupanti, di nazionalità moldava, aveva il permesso di soggiorno in regola. L'altro, rumeno, era invece clandestino. Che ci facevano lì a quell'ora? È stato in quel momento che si è fatto avanti il cinquantottenne. Ha detto di conoscere entrambi e di garantire per loro. Ovviamente i carabinieri non si sono accontentati delle sue rassicurazioni. Ne volevano sapere di più. E tra un discorso e l'altro Francesco D. ha finito per tradirsi. L'uomo si sarebbe lasciato scappare che i due stranieri erano ospiti a casa sua.
L'imbeccata era da prendere al volo. E gli investigatori dell'Arma non hanno esitato a procedere alle perquisizioni. Due gli appartamenti controllati, al piano terra e al primo piano dello stesso condominio. Gli stranieri sono stati sorpresi nel sonno, ammassati nelle stanze da letto. Tra loro una quindicina di clandestini, dieci uomini e cinque donne, tutti di nazionalità moldava o rumena. E ai polsi del padrone di casa si sono strette le manette. Gli inquirenti ritengono che ogni immigrato dovesse sborsare dalle centocinquanta alle duecentomila lire al mese in cambio di un giaciglio di fortuna.
Già l'anno scorso Francesco D. si era beccato una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Aveva dato ospitalità ad una coppia di giovanissime moldave dedite alle prostituzione. Ma ancora una volta erano stati i carabinieri a mettergli i bastoni tra le ruote.
Cadoneghe/Albignasego. Storie di ordinaria inefficienza burocratica: vittime due anziani pensionati Attendono che la Prefettura riconosca il loro stato di invalidi civili. Una domanda è vecchia di 3 anni
CADONEGHE. Tre anni trascorsi fra perizie specialistiche, ricorsi al Tribunale e carte bollate. Per assicurare un sussidio di indennità civile alla madre settantasettenne, colpita dal morbo di Alzheimer e costretta in una sedia a rotelle. E' l'assurda odissea che sta vivendo la signora Lorena Morello, residente a Cadoneghe , che si è assunta, assieme ad altri tre fratelli, il pesante onere di assistere l'anziano genitore invalido al cento per cento. Una lotta durissima per evitare l'ospedalizzazione. Ma che non vede, almeno per ora, dalla sua parte lo Stato. Che persiste nel negarle l'erogazione di un sussidio di indennità. La storia è iniziata tre anni or sono quando la Prefettura, nonostante l'accertamento dello stato di totale invalidità della donna, aveva negato la concessione dell'assegno. La signora Lorella non si dà per vinta. Si affida ad un legale. Ed inizia una causa che si protrae per anni. Lo scorso settembre, il giudice ordina una perizia di conferma dello stato di invalidità dell'anziana signora. Ma chiede che la stessa perizia venga compiuta dallo stesso medico legale che l'ha effettuata la prima volta. L'accoglimento dell'istanza resta ancora una chimera per la signora Lorella. La madre dovrà essere seguita senza alcuna speranza di assistenza. L'unico supporto alla difficile situazione è fornito dal Comune. "E' una situazione avvilente -dice Lorella Morello -che certo non aiuta una famiglia alle prese con grosse difficoltà. L'ultima volta che mia madre è rientrata da un ospedale era ridotta in uno stato di grave prostrazione fisica. Per questo vogliamo seguirla direttamente a casa. Ma se è questo il sostegno che ci offre lo Stato, ci sentiamo colpiti da una grave ingiustizia. Che nega il diritto dell'anziano alla salute".
Calcio a cinque
Mocellin 9
L'incontro va in scena oggi alle 15 al Palasport Olof Palme di Cadoneghe
CADONEGHE. Siamo solo all'ottavo turno di campionato, ma la sfida che oggi il Mocellin di Cadoneghe lancia alla Seep Luparense può già dire molto per il resto del campionato per la squadra allenata da Langè: una sconfitta scaverebbe infatti un baratro di sette punti dalla vetta, molti (anche se certo mai troppi) in un campionato lungo appena 22 turni. Ma non c'è solo il peso della classifica a rendere attesissima la sfida di oggi, che va in scena al palasport Olof Palme di Cadoneghe alle 15: c'è innanzitutto il clima da derby che da sempre divide le due formazioni che si contendono il ruolo di seconda squadra della provincia. Curiosamente, nel derby padovano si inserisce poi anche uno speciale derby scaligero, per i tanti veronesi presenti: Cappellato, Esposito (peraltro infortunato) e l'allenatore Langè sulla sponda Mocellin, Fumarola, Corte,/ De Zordi e il tecnico Dottori sulla sponda Seep. Altro elemento di curiosità la sfida fra i due fratelli Peron, Andrea arrivato a novembre a Cadoneghe e Marco rimasto a S. Martino di Lupari, con il padre Antonio (ex portiere del Petrarca e attuale delegato regionale del Calcio a Cinque) a dividere il suo tifo in tribuna.Non si può nemmeno dimenticare il ruolo di ex anche di Giorgio Dottori, che oggi allena la Seep, ma che per due anni si è seduto sulla panchina di Cadoneghe . Su una cosa, dunque, si può essere certi: sono pochi i segreti che una squadra può nascondere all'altra. Per il Mocellin la sfida odierna rappresenta anche l'opportunità di sfatare un tabù che gli rode non poco: non essere mai riuscito a battere i cugini in campionato. Infatti, negli ultimi due anni i Lupi (arrivati nella serie cadetta dopo il Mocellin) hanno vinto due volte e due sono stati i pareggi; le uniche due vittorie del Mocellin sono arrivate in Coppa Italia, ma sono sempre state inutili perché tre volte su tre sono stati gli avversari a passare il turno. La preoccupazione più grande, per l'allenatore del Mocellin Marco Langè, è proprio che i suoi giocatori non eccedano nella tensione del pre-gara, arrivando in campo con le gambe molli: "Noi dobbiamo arrivare alla gara al massimo delle nostre possibilità, giocare al 120\% e sperare che loro si esprimano al 70\%". E prosegue dicendo: "Solo così possiamo vincere, perché loro hanno un organico che potrebbe tranquillamente disputare la A2". Langè cerca di schernirsi, anche se non appare convincente: in cuor suo è convinto infatti che la sua squadra possa giocare alla pari contro la Seep. E' una certezza che il tecnico ha maturato nella sfida di Coppa all'inizio di ottobre, quando i Lupi hanno vinto 3-1, ma il Mocellin, dopo un avvio incerto, ha tenuto ottimamente il campo. La settimana di preparazione non ha presentato problemi: oggi sarà però assente Paglianti, impegnato per lavoro lontano da Cadoneghe : si tratta di una assenza importante per il carisma e l'esperienza, fondamentali in certe partite. Questa assenza si aggiunge a quella di Esposito (il grande rimpianto di Langè per questo girone di andata), che sta lentamente recuperando dopo l'infortunio in precampionato. "E' una di quelle partite che fa sempre piacere giocare - spiega Langè - e al tempo stesso sono quelle meno difficili da preparare, perché gli stimoli arrivano da soli. Noi siamo un po' amareggiati per i due punti persi malamente sabato scorso a Merano che ci avrebbero consentito di far sentire il nostro fiato sul collo della Luparense. Io sono tranquillo, perché sto vedendo la squadra in continua crescita". "Il nostro problema - conclude il tecnico - sta nell'evitare cali di tensione, nel tenere sempre alta la concentrazione. Alla fine, comunque, è sempre il campo ad emettere il verdetto" Comunque vada questa sfida resterà netto il predominio delle formazioni venete in questo girone: quasi certamenbte, infatti, sarà la nostra regione a portare alla serie A 2 una squadra. Rispetto alle previsioni della vigilia è mancato clamorosamente il Bologna e anche Manzano e Reggio sono al di sotto delle attese. La sorpresa più grande è costituita dal Dese, immutato rispetto a quello che ha vinto l'ultimo campionato regionale: l'attuale terzo posto dei veneziani testimonia l'eccellente livello del calcio a 5 Veneto.
Mocellin
CADONEGHE. L'avventura nel calcio a cinque di quello che oggi è il Mocellin inizia con il campionato 1993/94, quando si iscrive al primo campionato di C2 della Figc; già l'anno prima, comunque, il gruppo aveva ottenuto ottimi risultati nel campionato Endas.La squadra si chiama Gregorense, sponsorizzata da Il Michelangelo e sono subito belle soddisfazioni: nel girone certamente più duro della C2, la squadra si piazza al secondo posto, dietro all'Adriatica Jesolo. L'assalto alla promozione in C1 viene centrato l'anno successivo, con la squadra che cambia denominazione in Padova Calcio a 5: prima nel suo girone, conquista anche il titolo di campione della C2. Nel 95/96 comincia l'avventura in C1: l'avvio è molto difficile, ma una volta carburato, il Padova/ 5 infila una eccellente serie di successi e alla fine risulterà quarto. Anche questa volta la promozione arriva al secondo tentativo, nella stagione 96/97: il Padova/5 domina il suo girone e poi batte il Media 90 in una equilibrata finale per il titolo, decisa ai calci di rigore. La promozione in serie B porta al cambiamento di denominazione e di sede: la squadra prende casa a Cadoneghe dove trova grande accoglienza e si sposa con uno sponsor appassionatissimo, il Mocellin. Il primo campionato cadetto (girone a 16 squadre) non coglie alla sprovvista il Mocellin, guidato da Prendato e poi da Dottori: riesce sempre a mantenersi in una tranquilla fascia centrale e alla fine chiude all'ottavo posto. L'anno successivo il Mocellin arriva quarto. L'anno scorso il campionato era cominciato con grandi ambizioni, ma la squadra allenata da Marco Langè ha disputato un brutto girone di ritorno, salvandosi in maniera rocambolesca all'ultimo turno.
Il campionato di serie B quest'anno è strutturato in sette gironi di 12 squadre: la vincente di ciascun girone sarà direttamente ammessa in A2
CADONEGHE. Il campionato di serie B quest'anno è strutturato in sette gironi di 12 squadre; la vincente di ciascun girone sarà direttamente ammessa in A2, la seconda e la terza accederanno ai play-off promozione. Sempre vincente in casa, ma un po' titubante in trasferta, il Mocellin occupa la quarta posizione in classifica. Al palasport Olaf Palme ha battuto Ambroveneto, Aldeno e Udine, in trasferta ha perso in casa del Dese e si è fatto rimontare sul pareggio a Manzano e Merano con il Bubi; contro l'altra squadra di Merano è giunta l'unica vittoria in trasferta. La Seep Luparense è in testa alla classifica ed è in serie vincente da sei turni: ha perso in maniera incredibile all'esordio in casa del Bubi, poi ha sempre vinto. Di fronte oggi ci sarà l'attacco più forte del girone (52 gol per i Lupi) e la seconda miglior difesa (24 gol del Mocellin). Nella Seep fa il suo rientro Mate Culjack reduce dai mondiali in Guatemala disputati con la nazionale croata, dove ha anche firmato una rete. Mocellin e Luparense si sono già affrontate quest'anno nel turno preliminare di Coppa Italia: ha vinto per 3-1 la Luparense che poi ha passato il turno ed è approdata ai quarti di finale. Anche nel campionato scorso il Mocellin si è dovuto arrendere in casa (3-5 maturato nel finale), riscattandosi parzialmente nel ritorno quando è andato a pareggiare 5-5. Identici risultati anche nel campionato precedente. Questo è il quadro completo dell'ottava giornata, che prevede: Aldeno-Bubi Merano, Ambroveneto Vicenza-Verona, Mocellin-Seep, Manzano-Udine, Reggio Emilia-Dese, Merano-Bologna. Si parte con questa classifica: Seep Luparense e Verona 18, Dese 15, Mocellin e Bubi Merano 14, Aldeno 12, Ambroveneto Vicenza 9, Manzano 8, Reggio Emilia e Bologna 4, Udine e Merano 3. In settimana il Verona ha apportato due importanti modifiche: ha riportato in panchina Pino Milella (al posto di Mirko Renier squalificato fino al 28 febbraio 2001) e ingaggiato Max Botta, attaccante ex Petrarca ed ex Arzignano. Buone cose arrivano anche dal settore giovanile del Mocellin e dalla squadra dell'Under 21 affidata alle cure di Andrea Manta, una delle colonne della squadra di Cadoneghe . Punti di forza dei giovani del Mocellin sono Laobi e Drago, stabilmente anche nella squadra di Langè. Anche questo campionato è arrivato all'ottavo turno e domenica, alle 11, al Palasport Palme il Mocellin ospiterà l'Ambroveneto. In classifica il quintetto di Manta occupa la quarta posizione, dietro ad Arzignano, Palmanova, Spanesi e affiancato alla Seep Luparense.
L'Anas ha convocato il sindaco per illustrare il piano. Baldin: speriamo bene
CADONEGHE. Le arcate del vecchio ponte sul Muson conservano ancora i buchi scavati dai partigiani per infilarci la dinamite e farlo saltare in aria. Se ciò fosse realmente accaduto, migliaia di pendolari sarebbero da tempo usciti dall'incubo di chilometriche code quotidiane verso la città. Senza attendere invano oltre cinquant'anni per eliminare l'angusto imbuto della Castagnara. L'attesa di allargare lo stretto perturgio che unisce Padova all'Alta, promette questa volta di essere davvero breve. Non più di un lustro. L'Anas ha infatti convocato il sindaco di Cadoneghe , Adriano Baldin, per illustrare il progetto di ampliamento del vecchio manufatto. Un professionista bolognese è già al lavoro e fra tre mesi l'elaborato sarà discusso ad un tavolo cui siederanno anche il Comune di Padova e la Provincia. Sul progetto di costruire il nuovo ponte sul Muson si sono già alzate due fumate nere. La prima fu nel '96, quando ad opporsi all'ampliamento fu la Sovrintendenza, che tutelava il manufatto come bene storico. Due anni dopo, il progetto di costruzione del metrò di superficie sulla linea Padova-Castelfranco prevedeva un secondo ponte sul Muson poco oltre l'attuale. Il progetto, adesso, riposa al buio di un cassetto. L'Anas è intervenuta sulla questione della Castagnara proprio quando il Comune stava adottando una soluzione a rotatoria sul convulso rondò fra la vecchia statale del Santo e le due provinciali che vi si immettono. Ed ha rilanciato l'idea di allargamento del ponte. Che dovrebbe essere affiancato da una pista ciclabile prolungata lungo l'argine del Muson. Che sia la volta buona? "Spero riflettano -ha detto il sindaco Baldin- sull'importanza del progetto. La notizia è buona, ma io non posso dirmi soddisfatto, finchè non vedrò qualcosa di concreto".
Seconda categoria
CADONEGHE. Dopo dieci giornate di campionato, la seconda categoria sta già dando i suoi primi verdetti per le formazioni padovane. Nel girone G la squadra del Saccolongo seconda in classifica, vanta il miglior attacco con 26 reti all'attivo. I suoi bomber sono Forcato e Loro autori rispettivamente di sette gol, seguono poi Giraldo con 4, Prevato, Turetta e Benato con 2, chiudono Mario e Marazzon con una rete. Nel girone H invece, il Saletto al comando del torneo e tuttora imbattuto, ha il secondo attacco del campionato con 25 gol realizzati. Capocannoniere della squadra di Schivo è Pegoraro con 7 gol, quindi Franchin e Lovo con 5, Barbetta con 3, Rocca, Voltolin, Biasio e Soatto a quota uno. Per arrivare a 25 manca una marcatura, giunta grazie ad una autorete avversaria. Continuando, nel girone I, l'attacco più prolifico (27 reti) spetta all'Union Cadoneghe , secondo in classifica e mai sconfitto. Qui il Batistuta della situazione è Boscaino autore di 8 reti, seguono Volpato a quota 6, Vettore e Bortignon con 3 gol, De Toni 2, Agostini, Marcolongo, Tiso e Caldari 1. Anche la squadra di Boscolo è giunta a quota 27, grazie ad una autorete avversaria. La vera sorpresa della categoria è però la neo promossa San Martino Csm, che situata in sesta posizione del girone L, vanta il miglior attacco con 26 reti. L'uomo di punta della squadra di Campo San Martino è Ruaro che ha realizzato 9 gol; hanno contribuito poi al ricco bottino, Mazzucco con 6 reti, Pan, Franceschini e Rizzi a quota 2, Marchioro, Perin, Sensolo e Fabris con una marcatura. Anche la formazione di Barbieri si è avvalsa dell'aiuto di un autogol avversario.
Frizione in giunta per l'antenna
CADONEGHE. Una robusta spallata alle alleanze di governo. A minare l'unità dell'esecutivo di centro sinistra è stato il gruppo di Rifondazione Comunista. Che nel corso della riunione del consiglio comunale ha chiesto di fare piena luce sull'installazione di un'antenna Omnitel, autorizzata dall'Amministrazione qualche giorno prima di varare il regolamento sulla dislocazione degli impianti. La struttura "incriminata" è stata innalzata la scorsa estate nei pressi di via Matteotti, in una zona urbanisticamente destinata a parco e quindi incompatibile con l'impianto.
Per Walter Poggi, esponente comunista la vicenda presenta numerosi lati oscuri. Da qui la raffica di interrogativi intesi a conoscere il firmatario della concessione e la documentazione comprovante l'osservanza di tutte le norme di rispetto e tutela da rischi di elettroinquinamento fornita dall'Arpav. Resta inoltre da chiarire se e quando siano stati incassati i proventi per la concessione dell'antenna. L'interrogazione di Rifondazione che conta un assessore nella giunta in carica, suona come un campanello d'allarme. E scopre difficoltà di dialogo che si trascinano da tempo con la componente popolare dell'esecutivo.
Il sindaco Adriano Baldin si è limitato a rispondere all'interpellanza leggendo una nota dell'ufficio edilizia in cui si attesta la regolarità tecnica dell'impianto. Ma non ha dato ragione del motivo per il quale, nella vicina frazione di Bagnoli, sia stata installata un'altra antenna nelle vicinanze della scuola materna. Che preoccupa notevolmente i genitori degli alunni e gli abitanti della zona. Rifondazione ha comunque promesso di andare fino in fondo. Provvedendo anche sottoscrivere una denuncia alla Procura della Repubblica se i contorni della vicenda non saranno sufficientemente chiariti.
29 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Sequestrati 4 quintali di "botti" proibiti
Ancora controlli a tappeto delle forze dell'ordine alla ricerca di scorte illegali e di magazzini clandestini
C.Mal.
27 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
16 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Un "albergo" per clandestini
Arrestato il padrone di casa. Si faceva pagare una regolare pigione mensile
C.Mal.
10 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
"Lo Stato ci ha abbandonati"
In corso anche una causa legale: la settantasettenne in sedia a rotelle è affetta da Alzheimer
Lucio Piva
10 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Il derby al Mocellin
In corso anche una causa legale: la settantasettenne in sedia a rotelle è affetta da Alzheimer
Seep 7
GOL: 1' Corte, 4' Gasparini, 7' Culjak, 7' Cappellato, 13' Cappellato, 13' Drago autorete, 16' Piazza, 17' Daniele, 25' De Zordi, 26' Cappellato, 27' Cappellato, 27' De Zordi, 28' Cappellato, 31' Cirpi, 35' De Zordi, 37' Simonetto autogol.MOCELLIN: Toppani, Piazza, Drago, Laobi, Lisiero, Simonetto, Peron A., Daniele, Cirpi, Gasparini, Cappellaro, Marzaro. All. Langè. SEEP: Fumarola, Lagonegro, Forte, Mingatti, Peron M., Culjak, Miatello, Piccinin, De Zordi, Dindo, Casagrande, Pavanello. All. Dottori.
CADONEGHE Un Mocellin quasi perfetto ferma la corsa della Seep e si candida ad un ruolo di primo piano in serie B. È stato un derby molto bello e la squadra di Cadoneghe ha voluto fermamente vincere: questa la chiave della gara giocata davanti ad un pubblico record. I luparensi hanno provato due volte l'allungo all'inizio, ma il Mocellin ha ribattuto subito gol su gol con un Cappellato motivatissimo operando l'allungo decisivo prima del riposo, arrivato sul 5-3. Nella ripresa la Seep ha spinto di più, ma il Mocellin ha colpito inesorabilmente in contropiede. Sul 9-5 a metà tempo la Seep ha eretto un vero assedio alla porta del Cadoneghe , ma il portiere Marzaro ha compiuto dei miracoli sulle bordate di Corte, De Zordi e Piccinin. Nemmeno la superiorità numerica della Seep (eccessiva espulsione di Daniele a due minuti dalla sirena) ha consentito la rimonta e anche il "portafortuna" Mingatti ha visto interrompere la sua serie di 10 vittorie.
Riccardo Piva
9 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Derby di fuoco: il Mocellin all'attacco della Luparense
9 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Un crescendo continuo
9 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
La Seep il poole position
7 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Alla Castagnara un progetto per raddoppiare
il ponte sul Muson
L.P.
7 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
U. Cadoneghe "top scorer" a quota 27
Marco Aldighieri
3 dicembre 2000 "IL GAZZETTINO"
Rifondazione comunista vuole chiarezza, il sindaco legge una nota dell'edilizia
L.P.