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RASSEGNA STAMPA – DICEMBRE 2001

"IL GAZZETTINO"



1 dicembre 2001 "IL GAZZETTINO"

L'operazione è costata un miliardo e mezzo versato per gli oneri di urbanizzazione dalla ditta titolare della lottizzazione
Villa Ghedini, il Comune non sa che farsene
Il municipio finirà nell'ex casa Pinton. La struttura fa però gola agli istituti bancari in quanto la zona è in espansione

CADONEGHE. L'operazione costerà un miliardo e mezzo. Versati a scomputo degli oneri di urbanizzazione dalla ditta titolare della grande lottizzazione destinata a cambiare il volto urbanistico del paese. Villa Ghedini tornerà quindi a far parte del patrimonio comunale, dopo essere stata, all'inizio del secolo sede del municipio e delle scuole pubbliche. Ci vorrà ancora un anno abbondante perchè l'Amministrazione giunga in possesso del prestigioso immobile. Ma sembra che l'acquisto di uno degli edifici più rappresentativi della storia del paese, non susciti grandi entusiasmi all'interno della giunta. Tanto che qualche assessore avrebbe consigliato di lasciar perdere l'operazione.
Il motivo è presto detto. Il Comune non saprebbe quale destinazione dare alla villa. Nonostante si siano sprecate in passato ipotesi e progetti. Trasferire l'ufficio postale da Meianiga a Cadoneghe ? Sarebbe un'idea valida. Non fosse che l'Amministrazione ha già previsto il trasloco dell'attuale struttura da piazza Insurrezione all'ex casa Pinton, un vecchio immobile situato a poca distanza ed opportunamente ristrutturato. Farne allora la sede dei Vigili Urbani? Gli abitanti di Cadoneghe vecchia avrebbero gioito. Peccato tuttavia che il comando sia destinato ad ampliarsi occupando proprio l'ufficio postale una volta avvenuto il trasferimento. Una sede decentrata dall'anagrafe o di altri uffici municipali? Molti anziani residenti l'avrebbero accolta a braccia aperta. Limitando così le quotidiane trasferte nella scomoda Meianiga per pratiche e certificati. Sull'ipotesi di utilizzo di villa Ghedini c'è per ora solo buio fitto. Destinato a diradarsi solo fra un anno quando il Comune predisporrà il piano generale del patrimonio."Villa Ghedini -ipotizza il sindaco Adriano Baldin- potrebbe rimpiazzare altri immobili pubblici destinati ad essere dismessi evidenziando oneri di manutenzione troppo alti. La realtà del paese evidenzia del resto numerose realtà sociali. Per le quali sono necessari spazi per attività associative e culturali. Un'idea potrebbe essere quella di destinare le due unità indipendenti dell'immobile a sedi dei gruppi locali ed a luogo di riunioni della cittadinanza".
A bussare alla porta di Villa Ghedini ci sarebbero però anche i privati. Sembra infatti che l'immobile faccia gola anche a degli istituti bancari per l'apertura di nuove filiali, in un complesso urbanistico dove entro due anni si insedieranno centinaia di nuove famiglie. Il mistero da un miliardo e mezzo insomma continua.
Lucio Piva


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