Furto con spaccata ...
Furto con spaccata alla farmacia Nicolazzi, di via Matteotti. A compierlo due malviventi che sono riusciti a fuggire con il registratore di cassa, all'interno del quale c'erano circa 400 euro in contanti, compresi alcuni pacchi di monete.Il colpo è stato messo a segno alle quattro e trenta del mattino. I ladri hanno dapprima divelto l'inferriata esterna tagliando le maglie in ferro con dei tronchetti. Poi si sono dotati di un ariete. Hanno utilizzato un tombino in ghisa per abbattere il vetro antisfondamento. Gli hanno assestato due o tre colpi violentissimi. Tanto da far cedere persino le guarnizioni. La vetrata è crollata al suolo sbriciolandosi in mille pezzi.
Il baccano ha risvegliato di soprassalto le famiglie che vivono negli appartamenti sopra la farmacia. E' stato un vicino ad avvisare il 112. Nel frattempo i ladri erano riusciti ad entrare nella farmacia di proprietà del dottor Luigi Nicolazzi. Senza neppure scavalcare il bancone hanno staccato i cavi della corrente collegati al registratore di cassa. L'hanno scaraventato per terra prelevando rapidamente il cassetto con il denaro. I due banditi sono stati visti fuggire a piedi. Hanno attraversato la strada e si sono dileguati in direzione dell'argine del Brenta passando attraverso un cantiere edile. Sul posto è sopraggiunta una pattuglia dei carabinieri di Vigodarzere per i rilievi di legge. Non è la prima volta che la farmacia Nicolazzi riceve sgradite visite notturne. Nel marzo scorso era finita in frantumi la vetrina. Ma il rumore aveva svegliato l'intero quartiere. E i ladri avevano dovuto battere in ritirata.
Luca Ingegneri
ORA È RICOVERATA IN OSPEDALE
Salvata dalle acque del Muson
E' tuttora ricoverata nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Padova Greta, la ventitreenne salvata dal padre mentre tentava di togliersi la vita nelle gelide acque del Muson dei Sassi. La giovane soffre da quattro anni di disturbi della personalità. I genitori sono ormai abituati a tenerla d'occhio. In particolare il padre sa di non poterla mai perdere di vista. L'altro ieri ha avuto uno strano presentimento quando, verso le tredici e trenta, la ragazza tardava a rientrare per il pranzo. Greta mancava all'appello da circa mezz'ora. Era uscita a piedi dopo aver indossato il suo cappotto rosso. Il genitore è schizzato fuori di casa temendo il peggio. Si è diretto verso il vicino argine del Muson. Una felice intuizione che ha scongiurato la tragedia. Si è accorto subito che la ragazza era in acqua. Non ci ha pensato neppure un istante. Si è lanciato anch'egli nelle freddissime acque del Muson. In poche bracciate l'ha raggiunta. Greta non aveva ancora perso conoscenza. Si è lasciata docilmente condurre a riva dal genitore. Sul posto è giunta un'ambulanza del Suem che ha condotto entrambi al pronto soccorso per scongiurare un principio di assideramento. Successivamente per la giovane è stato disposto il ricovero in psichiatria. Da tempo i familiari di Greta chiedono aiuto ai servizi sociali del Comune. La ragazza ha assoluto bisogno di essere assistita da una struttura specializzata. Recentemente è stata sottoposta ad un'accurata visita al Centro di Igiene Mentale di Padova. Per lei si prospetta ora il trasferimento in una clinica per malati psichiatrici.
Luca Ingegneri
IN SEI COMUNI
Contributi regionali per realizzare le caserme dei carabinieri
I Comuni di Ponte S. Nicolò, Montegrotto, Maserà, Noventa Padovana, Lozzo Atestino, Cadoneghe , riceveranno un contributo a fondo perduto dalla Regione di poco meno di mezzo milione di euro ciascuno, destinato all'acquisizione, al riadattamento, al riuso di immobili adibiti o da adibire a uffici, comandi e alloggi per gli operatori della sicurezza delle Forze dell'ordine. E' quanto stabilito di comune accordo tra Giunta regionale e comuni interessati, al fine di individuare le procedure più veloci e dirette per accelerare al massimo la realizzazione delle caserme dei carabinieri, prevista dall'intesa sottoscritta tra la Regione e il ministero dell'Interno. e per destinare al meglio e con rapidità i finanziamenti regionali a ciò destinati. L'assessore regionale Raffaele Zanon nel corso della riunione con i rappresentanti dei comuni interessati ha informato di aver sollecitato la formalizzazione del provvedimento.
Strada bloccata ai disabili: ...
2003 anno europeo del disabile? Forse, ma non per tutti. Ci troviamo in Veneto, a Cadoneghe per la precisione. Mio figlio di quasi dieci anni, essendo disabile, va a scuola con la carrozzina elettrica e viene accompagnato da noi genitori perché non ci fidiamo dei troppi imbecilli che girano in macchina (ed i fatti, poi, mi danno ragione). Infatti, siamo costretti ad attraversare varie strade perché il Comune ha pensato bene di fare gli attraversamenti pedonali in modo tale che da una parte c'è uno "scivolo" (o presunto tale) e dall'altra un bel gradino (a proposito, egregio Sig. Vicesindaco: che fine hanno fatto le sue promesse?). Anche oggi, quindi, stessa procedura. Alle ore 13 circa vado a riprenderlo a scuola. Tornando indietro, ad un certo punto troviamo un bel furgone bianco parcheggiato proprio sopra il marciapiede, in maniera tale che non sarebbe riuscito a passare non solo un disabile, ma nemmeno una persona "normale". Dopo aver cercato invano il proprietario del furgone, siamo costretti, quindi, a cambiare strada. Meno male che c'ero io ad accompagnare mio figlio, altrimenti? Prima di andarmene, però, telefono ai Vigili Urbani e rappresento la situazione. Chi mi risponde, mi assicura che provvederà ad inviare qualcuno. Più tardi, poco prima delle 16, passando di nuovo di lì, mi rendo conto che la situazione non era affatto cambiata. Di conseguenza, telefono di nuovo ai Vigili Urbani: nessuno risponde. Allora chiamo i Carabinieri di Vigodarzere, che, come noto, hanno giurisdizione su Cadoneghe. Chi mi risponde, dopo avermi rimproverato perché non avevo chiamato il 112 o il 113, mi assicura, anche lui, che avviserà i Vigili Urbani o manderà qualcuno. Fiducioso, mi metto in attesa. Passata oltre mezz'ora, nulla è cambiato. Anzi, vedo passare una macchina dei Vigili Urbani proprio lungo la via, passa di fianco al furgone e se ne va, senza nemmeno rallentare. Ancora incredulo, mi reco in quella che dovrebbe essere la loro sede: la macchina è parcheggiata di fronte, le luci nelle stanze sono accese, ma dei Vigili nemmeno l'ombra. Allora, arrabbiatissimo, richiamo i Carabinieri, facendo presente che stavo ancora aspettando l'intervento di qualcuno. Mi risponde dicendo che la macchina era a Padova e che dovevo avere pazienza. Pazienza? La mia pazienza è finita: e se non ci fosse stata la possibilità di cambiare strada, ero ancora là ad aspettare dopo quattro ore? Finalmente, alle 17, vedo una macchina dei Vigili Urbani che si ferma dove una volta c'era il furgone: infatti, i bravi operai hanno ormai finito la loro giornata e se ne sono andati. Ciò che stupisce non è tanto l'inciviltà e la maleducazione di chi parcheggia, ma l'assenza e l'indifferenza (soprattutto nei confronti dei disabili) delle istituzioni e di chi dovrebbe vigilare ed intervenire per far rispettare le norme. Alla faccia dell'anno europeo del disabile. Buon anno a tutti!
I lavori di potatura dei cipressi non si fermano
Nemmeno la lettera ufficiale del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti è riuscita a bloccare i lavori di potatura dei cipressi nel comune di Cadoneghe . L'ing. Erminia Aziani, responsabile dell'ufficio tecnico comunale ha preferito, infatti, ignorare la richiesta di sospensione della manutenzione e far proseguire così l'opera iniziata lunedì scorso con l'installazione della piattaforma da parte della Cooperativa Giotto nell'area della scuola elementare Zanon. Nella sua missiva il dr. Contin, Presidente del Collegio, ne chiedeva un'interruzione in attesa di verificare la situazione sicuramente dai contorni poco chiari. A richiamare la sua attenzione era stato l'assessore al bilancio, Paolino Beccaro, quando lo scorso novembre, quindi prima della firma della convenzione con la Cooperativa Giotto, in una sua lettera aveva sollevato perplessità e preoccupazioni per una scelta a suo parere economicamente poco conveniente per le casse comunali. Infatti, tra le varie proposte presentate quella della Giotto risultava superiore di oltre il 30\%. Ignorando anche questa volta i molteplici richiami giunti da più parti, l'ing. Aziani aveva preferito agire di sua iniziativa avvalendosi del diritto di assegnazione diretta senza dare ulteriori spiegazioni. Una vicenda, questa, che nella evoluzione continua ad essere sempre più nebulosa: dopo un'immotivata sospensione del contratto d'esecuzione protrattasi per quasi due mesi, una sorpresa, per quasi tutta l'amministrazione, l'apparizione delle attrezzature della Giotto pronte a svolgere il loro lavoro. A questo si aggiunge anche il dubbio se la piattaforma in uso alla Cooperativa non provenga da un subappalto da parte della ditta Bottacin e Benetazzo. Troppi sono i punti oscuri di questa vicenda alla quale forse sarebbe opportuno che il sindaco Adriano Baldin, provvedesse a chiarire portando il caso nelle apposite sedi amministrative. Un'azione necessaria quanto meno per capire le modalità seguite e soprattutto spiegare la mancanza di comunicazione tra i vari uffici che sembra regnare all'interno del Municipio.
Sono iniziati i lavori di potatura dei cipressi
Con stupore e piacere sono iniziati i lavori di potatura dei cipressi nel Comune di Cadoneghe. Piacere sicuramente da parte dei cittadini che potranno godere di un verde pubblico curato, molto meno contenti, invece, alcuni amministratori comunali che hanno preso atto dell'avvio dei lavori direttamente sul campo, ossia, vedendo lunedi' mattina, la piattaforma della Cooperativa Giotto, installata nella zona della scuola elementare Zanon, pronta ad eseguire i lavori di manutenzione. Stupore che nasce prima di tutto dal fatto che la piattaforma in uso alla cooperativa Giotto risulta in subappalto dalla ditta Bottacin e Benetazzo, quindi in contraddizione con i requisiti richiesti per ottenerne l'assegnazione. Vicenda che lascia stupefatti anche a seguito delle dichiarazioni del sindaco Adriano Baldin, il quale aveva affermato che prima di ridare esecuzione alla delibera numero 200 dell'11 novembre, temporaneamente ed immotivatamente sospesa, avrebbe definito un atto di indirizzo volto a disciplinare tutti quegli incarichi di natura sociale. Atto che sembra non sia mai stato discusso nelle apposite sedi amministrative. Infatti, gli assessorati competenti, di queste ultime evoluzioni si dimostrano completamente all'oscuro. Ignorano le modalita' con le quali l'ing. Erminia Aziani, responsabile dell'ufficio tecnico, abbia sciolto la sospensiva e comunicato al segretario comunale, Stella Bagliolid, di procedere. A questo punto e a cose fatte, il prossimo passo da compiersi da parte degli assessorati competenti potrebbe essere quello di portare l'argomento in discussione in Giunta, quanto meno per capire che cosa ha motivato la scelta della Cooperativa Giotto nei lavori di manutenzione, escludendo a priori la possibilita' di valutare altre proposte. Proposte che nella concretezza si erano dimostrate economicamente piu' convenienti e che avrebbero portate le casse comunali a risparmiare circa 40 mila euro. Aspetto, questo, sottolineato dall'assessore al bilancio, Paolino Beccaro, nella lettera inviata anche all'attenzione del presidente della revisione dei conti della Provincia di Padova.
Approvato dal Consiglio comunale il biliancio di previsione 2003 e varato il programma triennale di interventi pubblici (20 milioni di euro)
Nei tempi e nelle modalità stabilite, il Comune ha approvato nell'ultimo consiglio il bilancio di previsione 2003. Nell'occasione è stato varato anche il programma triennale degli interventi pubblici, che prevede uno stanziamento di circa 20 milioni di euro. «Su mia proposta, tutti gli assessori comunali hanno accettato di ridurre il proprio compenso del 10\% anche per l'anno 2003 - spiega l'assessore al bilancio Paolino Beccaro - A proposito di Ici, abbiamo mantenuto i patti con ben 300 euro di detrazione siamo il Comune più virtuoso d'Italia e in questo modo duemila famiglie già dal 2002 sono esenti dal pagamento dell'imposta. Per agevolare le famiglie, quest'anno recapiteremo a casa i bollettini ICI 2003 già compilati». Nessun ritocco alla tassa sulla pubblicità e a quella per l'occupazione di spazi pubblici. Stessa sorte per le tariffe di alcuni servizi comunali come il trasporto scolastico, l'asilo nido, la biblioteca e le attività sportive, ad esclusione del servizio mensa, aumentato dell'1,8\%. Discorso diverso merita la Tarsu: «Il servizio di asporto e smaltimento dei rifiuti urbani rappresenta un onere tra i più pesanti, sia dal punto di vista economico (il costo complessivo per il 2003 sarà pari a 1.527 mila euro con un costo medio pro-capite di 100 euro) sia da un punto di vista ambientale e della qualità della vita - dichiara l'assessore Beccaro - Quest'anno abbiamo ripartito l'ulteriore aumento del 10\% in tre anni anziché due, come previsto dalla finanziaria, chiudendo l'operazione con l'anno 2005. Su richiesta tramite apposito modulo, alle famiglie di quattro e più componenti con un reddito annuo pari a 15.500 euro è richiesto un contributo di 50 euro, mentre con un reddito pari a 20.700 euro il contributo é di 25 euro».
L'assegnazione dei lavori di manutenzione del verde sta producendo da mesi malumore tra gli assessorati
La nuova sede del Servizio Sviluppo Territoriale di Cadoneghe, di cui è responsabile l'ing. Erminia Aziani, insediatosi da pochi giorni nei nuovi uffici di Viale della Costituzione, ne migliorerà sicuramente la gestione organizzativa ma non spegnerà i malumori latenti che da mesi risuonano al suo interno. Uno scontento che nasce da una serie di comportamenti che sembra abbiano prevaricato il normale iter procedurale per l'assegnazione dei lavori di manutenzione e che ha dato vita a vivaci comunicazioni epistolari tra i vari assessorati e responsabili competenti nonché i diretti interessati. Documenti che hanno reso corposo ed interessante il fascicolo che fa riferimento ai lavori di potatura dei cipressi nel comune di Cadoneghe.
Festa alla scuola di Bragni
"C'ero anch'io": ritrovarsi dopo 56 anni per ricordare i tempi della scuola. Questo il motivo che ha spinto un ex ragazzo che ha frequentato la scuola mista di Bragni tra il 1937 e il 1946 a riunire tutti i suoi compagni dell'epoca. Un progetto che ha richiesto molte ricerche, facilitate dalla disponibilità del Comune di Cadoneghe che ha messo a disposizione i suoi archivi per reperire le originali documentazioni storiche: foto di classe, pagelle e l'immagine dell'edificio scolastico iniziato a costruire nel 1908. Dopo un lungo servizio durato ottantasei anni, nel 1995 la scuola viene chiusa per lasciare il posto alle varie associazioni di volontariato. Attualmente è uno degli immobili che il Comune vuole alienare per reperire finanziamenti. Sarà una grande festa quella organizzata oggi e che culminerà con un festoso pranzo. Una sessantina i "ragazzi" della IV e V elementare che riceveranno dal Comune un attestato a ricordo di quella giornata.
Un orto giardino per combattere tutti gli agenti inquinanti
Anche le influenze planetarie possono contribuire a ridurre l'inquinamento elettromagnetico. È quanto afferma l'Istituto Eureka di Trieste proponendo un giardino bio-armonico. Attraverso una ricerca è stato dimostrato che il movimento dei pianeti può condizionare in positivo le funzioni delle piante in modo tale da indurle ad annullare gli effetti inquinanti delle polveri sottili. Progetto che l'amministrazione comunale ha pensato di adottare per risolvere un duplice problema: creare un sistema orto-giardino-parco che sviluppi un'alta vitalità e al contempo svolga un'azione di protezione e riequilibrio rispetto ai fattori inquinanti presenti. "Questo orto comunale 'omeodinamico' nascerà all'interno del parco di via Guerzoni - Palladio, una zona la cui fruibilità è vincolata dalla presenza di due elettrodotti che l'attraversano - spiega l'assessore Mirco Gastaldon -. Il nostro primo intento è quello di sistemare gli orti comunali se a questo obiettivo si aggiunge anche la riduzione dell'inquinamento, credo sia positivo per tutti". Dalla ricerca presentata si estrapola che la forma esagonale studiata per il giardino favorirà il riequilibrio dell'ambiente in quanto portatrice di energie in grado di contrastare l'azione dei campi elettrici e che piante come il pioppo e il fico, grazie agli influssi della luna, faranno aumentare le produzioni ortive con un alto fabbisogno d'acqua. Un progetto la cui realizzazione sarà affidata ad un gruppo di ortolani del luogo e che costerà al Comune 21.000 euro.
A marzo i lavori alla passerella
L'Ufficio lavori pubblici del Comune interviene sul problema della passerella pedonale sul Brenta. L'ing. Stevanin informa che a causa di prolungati periodi di maltempo ed impossibilità ad eseguire lavori di finitura nella stagione invernale, la sistemazione definitiva della pavimentazione della passerella (vedi bolle del rivestimento in gomma) ed il ripristino del manto stradale lato Padova con il manto d'usura, sono stati rinviati a marzo. Nel frattempo si provvederà a rimuovere la rampa provvisoria sgretolata ed a sostituirla con una lamiera striata.
Un lettore segnala una anomalia che si è presentata col tempo dopo la sistemazione
La passerella pedonale sul Brenta tra Cadoneghe e Torre è al centro della segnalazione di Fabio Cecchinato, nostro lettore.
Rogo della striga
Oltre quattromila persone hanno affollato lo spiazzo antistante villa Augusta per il tradizionale rogo della striga organizzato dal Gruppo Agricoltori di Bagnoli, con il contributo di Comune e Provincia ed il patrocinio del "Gazzettino". In occasione del ventennale della manifestazione nel suggestivo scenario campestre è stato ricreato il presepe vivente: tanti personaggi in costumi dell'epoca si sono alternati nel presentare i doni al Bambin Gesù. I primi a guadagnare il proscenio sono stati i pastori e le contadine, accompagnate dalle melodie della banda "Soben" di Fossò. Poi l'atteso arrivo dei Re Magi, annunciati dalle cornamuse degli zampognari del gruppo "Baghe della Zossagna" di Preganziol (Treviso). Luci spente infine per l'entrata in scena del Re Erode e dei suoi lancieri lanciati al galoppo, in sella ai destrieri del maneggio "River Club" di Megliadino San Fidenzio. I visitatori hanno potuto assistere comodamente alla processione davanti al presepe stipando all'inverosimile i due palloni pressostatici approntati dagli organizzatori. Gran finale affidato a Demetrio Carraro, il più anziano abitante di Bagnoli dall'alto dei suoi centouno anni. E' toccato all'arzillo vecchietto il compito di appiccare il fuoco alla "striga".
Arriva la befana
Sarà un'eccezionale coreografia ad incorniciare il ventennale della Befana di Bagnoli, la kermesse popolare allestita dal locale Gruppo Agricoltori, con il contributo di Comune e Provincia ed il patrocinio del "Gazzettino". Per la prima volta dal 1983 il rogo della striga avverrà in piazza, di fronte a villa Augusta. Verrà ricreato il presepe vivente con una lunga sfilata di personaggi dell'epoca che si alterneranno nel presentare i doni al Bambin Gesù. L'appuntamento è fissato per stasera alle 21. Attorno alle 22 verrà acceso il falò, appiccato da Demetrio Carraro, 101 anni.
Il padre della bambina precipitata dalla seggiovia racconta i drammatici attimi della caduta
«Quando ho visto mia figlia precipitare, pensavo fosse morta» È il drammatico ricordo di P.P., 43 anni, nativo dell'Altopiano ma residente a Cadoneghe e papà della bambina di dieci anni caduta da un'altezza di 20 metri il 31 dicembre sulla seggiovia del Monte Verena.Il genitore della piccola M. ha presentato una denuncia, dando mandato al suo avvocato di procedere. «Ritengo che esistano gravi responsabilità da parte dei responsabili delle sciovie. L'addetto non è riuscito a far sedere mia figlia sul seggiolino, ho chiesto che fermasserol'impianto, ma lui mi ha letteralmente gettato addosso mia figlia. Ho urlato che non potevo salire in quelle condizioni, visto che anch'io non ero riuscito a chiudere la sicura e quindi ero in situazione di pericolo. Anche mio figlio(A. di 13 anni, ndr.)che si era seduto nel seggiolino dietro di noi, si è messo ad urlare, così come altri sciatori che attendevano in fila. L'addetto però non ha bloccato la seggiovia».
Operata la bambina caduta dalla seggiovia, ne avrà per due mesi.
Migliorano le condizioni di M.P., la bambina di 10 anni, di Cadoneghe , precipitata dalla seggiovia del Monte Verena riportando fratture ad entrambi gli arti inferiori. È stata operata all'ospedale di Asiago, dal quale oggi sarà dimessa. Ne avrà per 60 giorni. La vicenda, tuttavia, è destinata ad avere un seguito giudiziario. Il padre della bambina presenterà una denuncia nei confronti dei gestori dell'impianto.Il servizio nel fascicolo nazionale
L'incidente è accaduto sulle piste da sci di Roana, dove stava trascorrendo le vacanze con i genitori. Il padre era al suo fianco
Cade dalla seggiovia da un'altezza di venti metri ma la neve attutisce l'impatto e se la cava con la frattura delle due gambe. Per una bambina di 10 anni, M.P., residente a Cadoneghe , poteva finire in tragedia un incidente avvenuto nel pomeriggio del 31 dicembre, sul comprensorio sciistico del Monte Verena, in comune di Roana.
28 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Pierpaolo Schiaroli
26 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Emanuela Stefani
23 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Em.S.
21 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Meno tasse alle famiglie numerose e povere
L'unico aumento riguarda le mense (+ 1,8 per cento). I consiglieri si autoriducono anche quest'anno il compenso
Emanuela Stefani
18 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Comune, la potatura della discordia
Un corposo fascicolo con tante offerte, una convenzione e una serie di date da tenere a mente
I primi contatti iniziano già dal mese di ottobre, quando la cooperativa CO.I.S.L.HA, che da sempre aveva gestito i lavori e quindi ne aveva piena conoscenza, presenta, su richiesta del Comune, una relazione tecnica sugli interventi da farsi. Il 7 novembre l'ing. Aziani risponde ringraziando e assicura che ne terrà conto in sede di programmazione dei servizi per l'anno 2003. Nello stesso giorno l'Aziani riceve un'offerta da parte della cooperativa Giotto e nonostante la richiesta di alcuni amministratori di vagliare altre proposte alternative, decide, avvalendosi della facoltà dell'assegnazione diretta, di accettarla.
E' quindi con stupore, comunicato tempestivamente via fax, che la CO.I.S.L.HA apprende di essere stata esclusa da qualsiasi trattativa in quanto la determina n.200 dell'11 novembre, assegna alla Coop. Giotto la piena, realizzazione dei lavori. Determina resa esecutiva però solo il giorno dopo. Una mancata correttezza nella comunicazione che ha penalizzato altre ditte che da sempre lavorano per il Comune. E' il caso della ditta Daniele che in data 27 novembre, dopo la presentazione della determina ma prima della firma della convenzione tra il Comune e la Coop. Giotto, avvenuta il 3 dicembre, presenta una propria offerta che economicamente risulta più conveniente. Lo stesso fa l'agricoltore Romano Bettin in data 28 novembre.
Proposte che però vengono ignorate, nonostante il 29 novembre l'assessore al Bilancio, Paolino Beccaro, comunica anche al presidente del consiglio dei revisori dei conti la sua preoccupazione per la procedura adottata che non porta al conseguimento, in termini di efficacia ed economicità, del miglior risultato. Infatti, i preventivi dei privati risultano inferiori anche del 30\% rispetto a quello accettato. Forse strategica la sospensione del contratto di esecuzione dei lavori attribuiti alla Coop. Giotto, disposta dalla responsabile dell'ufficio tecnico, Erminia Aziani, che a distanza di quasi due mesi dalla firma della convenzione, risulta ancora immotivata.
Emanuela Stefani
17 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Em.S.
17 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Em.S.
14 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
7 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
«Scalino pericoloso sulla passerella»
Un dislivello tra la sede stradale e il ponticello di venti centimetri coperto da asfalto grezzo
«Scrivo per denunciare lo stato di grave pericolosità della rampa, se così si può chiamare, lato Padova , della passerella Cadoneghe -Torre, recentemente consolidata dopo una chiusura per lavori protrattasi per tutto il periodo estivo. Le foto che allego parlano da sè: lato Padova il dislivello tra il piano della passerella e la sede stradale a cui si raccorda è di oltre 20 cm. Per collegare la passerella alla sede stradale è stato utilizzato dell'asfalto di tipo grezzo , che si è già in gran parte sgretolato in piccoli sassolini che rendono pericoloso l'accesso alla passerella. Come se non bastase dall'alto si può vedere la parte sottostante la passerella, il che vuol dire che in seguito a ghiaccio o pioggia si potrebbe creare una piccola voragine che può causare la caduta di persone e mezzi (la passerella è percorribile anche da cicli e ciclomotori condotti a mano)».
«Ho segnalato la cosa - conclude Fabio Cecchinato - alle autorità competenti perchè provvedano al più presto a rimettere in condizioni di sicurezza l'accesso lato Padova; non spetta a me fare proposte ma credo che del cemento potrebbe svolgere di gran lunga una funzione migliore dell'asfalto di tipo granuloso attualmente utilizzato».
7 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
L.I.
5 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
L.I.
4 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
«Credevo che mia figlia fosse morta»
«Il personale poteva farlo, ma non ha fermato l'impianto». Denunciata la società
Poi cosa è successo?
«Tenevo stretto la mia bambina in ogni modo, ma sentivo che con il passare dei secondi le forze si stavano affievolendo. Mia figlia è alta e robusta, pesa 45 chili. Inoltre la tuta era scivolosa e non faceva più presa. Quando è precipitata mi sono sentito morire. Ho guardato in giù, mia figlia era immobile. Ho continuato a scorgere in basso nella speranza di vedere qualche minimo movimento: niente da fare. Anche mio figlio, che era dietro, ha sperato di veder muoversi sua sorella».
E poi?
«Sono arrivato in cima dopo un paio di minuti, ero in trance. In gran velocità sono sceso con gli sci lungo la pista e mi sono avvicinato al luogo della caduta. Nel frattempo era già arrivato il gatto delle nevi, attorno c'erano quattro-cinque persone. Mi sono avvicinato e ho visto mia figlia sotto choc, ma con gli occhi aperti, e si muoveva. Solo allora ho capito che non era paralizzata».
Luca Pozza
3 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Il padre sporge denuncia
Luca Pozza
2 gennaio 2003 "IL GAZZETTINO"
Bambina di dieci anni precipita dalla sciovia
Un volo di venti metri, poi il colpo terribile sulla neve tra le grida degli sciatori. Si è fratturata entrambe le gambe
Il fatto è avvenuto attorno alle 15.30. La bambina, che stava trascorrendo con i genitori le vacanze di Natale sull'Altopiano di Asiago, si apprestava a prendere la seggiovia assieme al padre. Per cause al vaglio dei carabinieri di Canove, avrebbe perso l'equilibrio, non riuscendo ad agganciarsi all'impianto di risalita. Il padre, per evitare che la figlia restasse a terra, l'avrebbe presa con una mano abbranciandola a sè. Da questa posizione, in bilico, i due hanno percorso circa 200 metri, quando la bambina, anche a causa di un guanto che si sarebbe sfilato, è precipitata nel vuoto. L'intera vicenda è avvenuta tra le urla disperate degli altri sciatori, che a loro volta attendevano il loro turno per salire in quota con la seggiovia.
I soccorsi sono stati immediati: a M.P., rimasta esamine a terra, sono state prestate le prime cure da parte di un maestro di sci e di un turista veneziano, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza di Asiago. Nel nosocomio altopianese alla bambina è stata accertata la frattura di entrambi gli arti inferiori: ora è ricoverata nel reparto di ortopedia dove verrà operata questa mattina. Se non ci saranno complicazioni la prognosi si aggira attorno ai sessanta giorni.
Come detto, le indagini sono condotte dai carabinieri di Canove che sulla vicenda non vogliono rilasciare nessuna dichiarazione. In questi giorni saranno svolti gli accertamenti del caso, anche con l'aiuto dei testimoni, per capire se possa essersi trattato di un'imprudenza del padre o se ci possano esserci responsabilità da parte degli addetti agli impianti, che avrebbero potuto fermare la seggiovia.
Luca Pozza