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RASSEGNA STAMPA – LUGLIO 2000

"IL GAZZETTINO"



31 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Gas in arrivo per via Salgaro

Cadoneghe. Gli abitanti di via Salgaro sono ormai di casa in consiglio comunale. Erano infatti presenti anche l'altra sera con i "soliti cartelli" in mano. Per ricordare ancora una volta la grottesca situazione in cui vivono da anni. Senza collegamenti al gas metano, per trovarsi in una zona di confine, dove le condutture non sono ancora arrivate. Da anni l'unico sistema per scaldarsi resta quello di attingere il combustibile da cisterne collocate in giardino. Ci hanno pure le pensato le opposizioni, un mese fa, a far la voce grossa. Esortanto sindaco e giunta ad intimare all'Amag l'avvio dei lavori di collegamento alla rete. Oppure di lasciare ad altre aziende il compito di eseguire le opere. Il sindaco si è pure messo di buon volontà. Senza sapere di finire in un labirinto burocratico. "All'inizio-ha spiegato-l'Amag ha tentato di portare le condotte attraverso un terreno agricolo. Ma non ha ottenuto il placet del proprietario. Poi ha previsto di tracciare la rete lungo la vecchia statale del Santo. Ma i costi erano troppo elevati. Ha tentato infine di allacciare la rete a via Salgaro dal quartiere Bragni. Ma sconfinava nel Comune di Campodarsego, dove un'altra azienda, la Camuzzi Petroli, ha la titolarità della distribuzione del combustibile". L'odissea, per gli abitanti di via Salgaro, che non ne vogliono proprio sapere di trascorre un altro inverno in condizioni d'emergenza, sembra comunque alla fine. L'Amag avrebbe finalmente chiesto al Comune di poter avviare la posa in opera delle condotte. Ed il Comune di Campodarsego ha nel contempo dato disco verde alla realizzazione dei lavori. Avvertendo comunque che il percorso delle condotte dovrà essere vincolato all'assetto di un piano di lotizzazione già disegnato nella zona. L.P.

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28 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Clandestini al lavoro in officina e nella cava

Cadoneghe. Ancora due casi di impiego di manodopera clandestina scoperti dai carabinieri. Il primo a Cadoneghe il secondo a Montegrotto. I titolari delle attività sono stati denunciati a piede libero. A Cadoneghe i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e i loro colleghi della stazione di Vigodarzere hanno effettuato un'ispezione in un'officina meccanica di via del Santo. Al momento dell'intervento hanno sorpreso all'opera un giovane rumeno privo del permesso di soggiorno. Dai successivi accertamenti è emerso che svolgeva le mansioni di operaio apprendista: otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana, con una paga di diecimila lire l'ora. Ogni mese, facendo i conti, lo straniero si metteva in tasca un milione e duecentomila lire. Ovviamente in nero. E senza il benchè minimo contributo. Stesso copione a Montegrotto. Gli investigatori del Nucleo ispettorato del lavoro e i militari della stazione di Abano hanno effettuato un controllo in una cava per la lavorazione della trachite in via Valdimandria. In questo caso la manodopera clandestina consisteva in sei albanesi privi del permesso di soggiorno. Il più giovane aveva trentuno anni, il più vecchio quarantasei. Gli accertamenti sono stati scrupolosi. Le infrazioni riscontrate dai carabinieri, oltre all'impiego dei clandestini, hanno riguardato il mancato versamento di contributi e l'irregolarità delle denunce obbligatorie mensili. Un dettagliato rapporto è stato inviato alle autorità competenti.

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27 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

In Consiglio
Abitanti delusi e le opposizioni se ne vanno

Cadoneghe. Se ne sono andati delusi gli abitanti di via Sauro e dintorni. Hanno seguito a capo chino i consiglieri d'opposizione, che hanno abbandonato in segno di protesta i lavori del consiglio, dopo che le forze di giunta avevano deciso di congelare ogni discussione sul futuro assetto urbanistico dei quartieri a ridosso della nuova Statale del Santo. Da tempo i residenti della zona si sono costituiti in comitato per proporre nuove alternative agli insopportabili flussi veicolari che riversano mezzi di ogni tipo dalle corsie della "307" ai quartieri di Cadoneghe Nel corso di assemblee pubbliche hanno proposto un'alternativa percorribile immediatamente, dirottando su via Silvestri parte del traffico a ridosse delle case. I partiti di maggioranza, dal canto loro, avevano ideato una soluzione giudicata definitiva. Consistente nella costruzione di una bretella di svincolo destinata ad unire via Augusta con la Statale, disegnando una sorta di tangenziale est-ovest nella parte nord del paese. Le opposizioni avrebbero desiderato un serrato confronto fra tutte le soluzioni proposte. Ma sono partite troppo all'attacco. Prospettando una mozione che oltre a giudicare inopportuna la soluzione della bretella, avrebbe reso attuabile da subito, sia pure in via sperimentale, la nuova disciplina del traffico voluta dal comitato spontaneo. E rimediando quindi il secco rifiuto della maggioranza. Il motivo? "La proposta del comitato -hanno detto le forze di governo -non sono conosciute dal consiglio. L'opposizione avrebbe dovuto illustrare queste tesi in sede politica e non sollecitare un confronto su questioni prese a prestito altrove". Il clima politico, dopo il "gran rifiuto" è diventato rovente. Preoccupati per l'incerto futuro dell'assetto urbanistico lungo la 307 erano anche molte famiglie di via Confalonieri, minacciate dalla possibile costruzione della bretella. "Se non vogliono decidere -ha detto il coordinatore di Forza Italia, Pierantonio Maschi- è perchè forse è già tutto deciso. Lungo quella bretella sorgerà una lottizzazione, cui la giunta, come pare, tiene molto".
Lucio Piva

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20 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

C'è l'elettrodo: spostato il parco pubblico, là ci andranno i cani

Cadoneghe Era stato costruito per ospitare il parco giochi e divertimenti dei bambini di Cadoneghe Ora servirà a portare a passeggio soltanto i cani: il cambio di destinazione è dovuto a " motivi di... salute".Una sorpresa per l'area attrezzata di via Rigotti che fra poco dovrebbe essere consegnata al Comune da parte della ditta che ha vinto l'appalto e che aveva arricchito i servizi del quartiere. Il costo dell'intera struttura si aggira attorno ai cento milioni. Tutto era insomma praticamente pronto perchè i bambini inziassero a frequentare il nuovo parco giochi. La recinzione era stata approntata e le giostrine sistemate al loro posto. A guastare la festa dei piccoli ed i piani degli amministratori è giunta la normativa regionale per la difesa dalle radiazioni elettromagnetiche (il cosiddetto elettrosmog).Il giardino infatti è lambito da una linea ad alta tensione, con valori del campo elettromagnetico che potrebbero essere pericolosi per i bimbi presenti a poca distanza. Anche gli orti sociali già ubicati in zona hanno dovuto essere traslocati altrove. E non mancano spunti polemici da parte delle famiglie del quartiere, curiose di sapere come mai il comune non avesse tenuto conto della presenta dell'elettrodotto.
" Quando abbiamo varato il progetto del giardino - ha spiegato il sindaco Adriano Baldin - esisteva una normativa molto più permissiva dell'attuale. Non c'è stata quindi alcuna dimenticanza o superficialità a fronte di un problema che è del tutto nuovo. Se pure i livelli d'inquinamento fossero inferiori alla soglia, certo non potrei neppure collocare una panchina sotto i cavi. Chi si siederebbe sopra?". Meglio allora trasferire le giostrine altrove, magari qualche centinaio di metri più avanti, in vicinanza del campo sportivo, attrezzando per i giochi dei bambini un'altra area verde. Ma che fare di quella destinata a rimanere vicina ai cavi?
" Non la smantelleremo - continua Baldin - e lasceremo le montagnole artificiali destinati al gioco dei bimbi per altre finalità".Quali?
" Il passeggio dei cani che avranno a dispozione un'area tutta per sè, senza dover sporcare strade o altri spazi pubblici". Per " Fido" quattro passi vicino ai cavi saranno forse piacevoli. Ma già ci si attende una reazione degli animalisti?
Lucio Piva.

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16 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Boaga, due centini

Cadoneghe (E.B.) Iniziano le vacanze anche per gli studenti dell'ultimo anno dell'istituto per geometri Boaga, sezione staccata del Belzoni. La terza commissione ha consegnato il diploma a tutti gli studenti ammessi a sostenere la prova di maturità. Dei 19 allievi della V AG del corso serale, due hanno ottenuto la valutazione di 100/100: Antonio Mengato e Denis Michelon. Molto alta la media dei voti che si assesta attorno a 75-80. Tre studenti hanno avuto un punteggio superiore al 90: Jsaak Dal corso, 94; Denis Nicoletti, 93; e Stefano Benfatto 92. Nessuno è stato respinto. Più bassi i voti nell'altra sezione, la BG. Nessun studente è riuscito a raggiungere 100/100. Il punteggio più alto è stato quello di Roberta Bonetto (93). La media dei voti della classe, nella quale non si registra comunque nessun respinto, è di 70.

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15 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Sono oltre duecento i lavoratori stranieri regolari. Arrivano da 42 Paesi. La maggioranza è rumena. Il Comune ha deciso di fornire loro informazioni e servizi.
Sportello per gli immigrati
La Cgil denuncia situazioni di sfruttamento. Avviata una ricerca per l'Università

Cadoneghe. Una torre di Babele nelle fabbriche e nei cantieri. Sono infatti oltre duecento i lavoratori stranieri regolarmente censiti all'anagrafe. La stragrande maggioranza (una quarantina) sono di nazionalità rumena. Gli altri rappresentano altre quarantadue nazioni sparse in tutto il globo.
Ad aprire uno spiraglio per conoscere un fenomeno rimasto sommerso per anni è stata l'amministrazione comunale che nei giorni scorsi, in collaborazione con l'Università e con alcune associazioni di categoria, ha avviato una ricerca per conoscere quanti sono e come vivono gli immigrati extracomunitari oltre il Brenta.
Il tutto nella prospettiva di attuare forme di intervento che consentano ai lavoratori stranieri di ottenere pari opportunità di trattamento con i connazionali italiani, in termini di contributi ed opportunità abitative. Le notizie, fornite anche grazie all'apporto dato dall'Ufficio Immigrati della Cgil, sono comunque allarmanti. Denunciano situazioni di sfruttamento evidenziano a Cadoneghe la presenza di numerosi rifugi dormitorio per stranieri. Basta dare un'occhiata ai prezzi delle stanze date in affitto dai residenti. Che affittano agli stranieri in cambio anche di 450 mila lire a persona.
" In queste situazioni - fanno sapere i lavoratori stranieri - mandare soldi a casa o ricongiungere i nuclei familiari diventa impossibile". L'amministrazione comunale, che ha già provveduto ad assegnare due alloggi popolari a stranieri in graduatoria, intende aprire uno sportello di consulenza per gli immigrati allo scopo di fornire assistenza utile in materia di abitazione, scuola e forme di tutela sociale.
È in programma anche l'istituzione di un tavolo di concertazione con Ater, cooperative e volontariato con cui avviare progetti duraturi per l'assistenza agli stranieri "regolari". Lucio Piva

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12 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Un' immagine quasi newyorkese

Un'immagine quasi "newyorkese" questa: l'ha scattata Mauro Minotto, socio del fotoclub Immagine di Cadoneghe ed è stata segnalata nella sezione bianco e nero al concorso " Padova da salvare, Padova da buttare" edizione 2000, organizzato dal Lions club cittadino. Non si tratta però di Central Park, ma ovviamente dei nostrani Giardini dell'Arena.

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5 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Le famiglie di via Salgaro attendono l'estensione della rete alle loro case. Il sindaco dice di essere in attesa di una risposta da parte dell'azienda Padova Servizi.
Il metano è ancora una chimera
Baldin vorrebbe che l'Amag rinunciasse così da far intervenire una ditta di Piazzola

Cadoneghe Chissà quanto dovranno attendere ancora le famiglie di via Salgaro. L'estensione della rete di distribuzione del metano alle loro case è ancora lontana. Lo si è appreso durante i lavori dell'ultimo consiglio comunale, cui il quartiere ha partecipato in forze. E' stata l'opposizione di centrodestra a tirare in ballo la questione con un'interrogazione al sindaco. " A Cadoneghe - sostiene il coordinatore comunale di Forza Italia Pier Antonio Maschi - vige un immobilismo decennale. E'ora di finirla con i muri di gomma dell'attuale amministrazione comunale che lascia i cittadini privi di quelle soluzioni che in un qualsiasi comune d'Italia sarebbero risolte in brevissimo tempo. Si spendono soldi in feste e gemellaggi in paesi lontani - afferma il coordinatore azzurro - e poi famiglie di questo comune rimangono da decenni addirittura senza gas". Il sindaco Adriano Baldin non sa che pesci pigliare. Dice di essere in attesa di una risposta da parte dell'azienda Padova Servizi. La missiva del primo cittadino risale al 29 dicembre scorso. La vicenda è alquanto intricata. L'Amag ha una convenzione con il Comune. In forza di quest'accordo dovrebbe provvedere alla posa delle condutture del metano.
La municipalizzata continua però a prendere tempo. I costi dell'intervento sarebbero in realtà troppo alti rispetto all'effettivo numero di beneficiari. Per raggiungere via Salgaro bisognerebbe attraversare addirittura la nuova SS. 307.
Baldin pretende che l'Amag rinunci in via definitiva ai lavori. In questo modo si potrebbe estendere alle famiglie di via Salgaro la convenzione in atto tra la vicina Campodarsego e la ditta Camuzzi Petroli di Piazzola sul Brenta, titolare della rete di distribuzione del combustibile. Occorre però un atto formale che tarda ad arrivare. E i cittadini sono stanchi di aspettare.
Luca Ingegneri.

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2 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

I controlli hanno riguardato la zona di Mejaniga. Tra i fermati anche un quindicenne rumeno trovato una settimana fa a bordo dell'auto inseguita da una gazzella dell'Arma sul filo dei duecento orari.
Blitz nei casolari dei clandestini
Il ragazzino era già sfuggito dal centro di accoglienza al quale il giudice lo aveva affidato

Cadoneghe. I carabinieri hanno atteso l'alba per entrare in azione. Passati al setaccio due casolari occupati da clandestini. Entrambi gli edifici sono a Meianiga: il primo in via Gramsci, il secondo all'inizio della statale del Santo. Dieci i romeni sorpresi nel sonno. Tra loro anche due minorenni. Il blitz ha portato al sequestro di apparecchi radiofonici, videogiochi, biciclette e bottiglie di liquore. Si tratta quasi certamente di refurtiva. Non appena verrà accertata la provenienza della merce, scatteranno le denunce per ricettazione. I dieci clandestini sono stati portati in Questura per accertamenti. La loro posizione è stata vagliata dall'ufficio stranieri. Uno dei romeni aveva il decreto di espulsione già scaduto ed è stato rispedito in patria, gli altri maggiorenni sono stati invitati a lasciare il territorio italiano entro un paio di settimane. I due minorenni sono stati invece accompagnati in un centro di accoglienza. Uno di loro era già noto agli investigatori dell'Arma. Si tratta del quindicenne che era a bordo della Ford Escort cabrio inseguita una settimana fa dai carabinieri, sul filo dei duecento all'ora, da piazzale Santa Croce fino a Teolo. Anche in quella occasione il ragazzo era stato affidato ad un centro di accoglienza, ma dopo neanche un giorno aveva tagliato la corda.

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2 LUGLIO 2000 "IL GAZZETTINO"

Ladro messo in fuga dalla padrona di casa. Preso dai Carabinieri

Cadoneghe. La padrona di casa lo ha visto scavalcare il balcone e fuggire per i campi. Il ladruncolo è stato acciuffato poco dopo da una pattuglia dei carabinieri. Si tratta di un albanese di vent'anni. Ha rimediato una denuncia per tentato furto.
Tutto è accaduto nel primo pomeriggio di venerdì. La donna, una cinquantaseienne che risiede in via Augusta, si è allontanata per pochi minuti dalla sua abitazione per svolgere una commissione. Lo straniero ne ha subito approfittato per introdursi nella casa passando da una finestra lasciata aperta. Ma l'immediato rientro della proprietario lo ha costretto ad una precipitosa fuga. A mani vuote. Subito sono stati avvertiti i carabinieri di Vigodarzere. E l'albanese è stato rintracciato in un casolare di via Rigotti. La signora non ha avuto dubbi nel riconoscerlo.