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RASSEGNA STAMPA – LUGLIO 2001

"IL GAZZETTINO"



23 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

L'ONOREVOLE MAURIZIO SAIA "LEGGE" LE OPERAZIONI CHE STANNO PORTANDO ALLA NASCITA DI GRANDI CENTRI COMMERCIALI
«Padova accerchiata dai megastore "di sinistra"»

CADONEGHE. Dal punto di vista dell'imprenditore, è stato un affare. Il Gruppo Canella (Alì market) lo scorso anno era sul punto di entrare nel Calcio Padova ben sapendo che nel "piatto" avrebbe trovato la possibilità di realizzare un centro commerciale alimentare nei pressi dell'Euganeo, area appetita perchè chi controlla la società biancoscudata sa che può avere dal Comune una sorta di prelazione sull'area commerciale attorno all'impianto sportivo di Padova ovest. Improvvisamente, però, una variante al Prg cancellò ogni ipotesi di insediamento alimentare vicino allo stadio, lasciando spazio solo al "non alimentare". Canella, così, vide sfumare l'affare, si tenne fuori dal calcio e aspettò. L'attesa si è conclusa in questi giorni, con l'acquisizione per 11 miliardi dell'ex Grosoli di Cadoneghe , dove sorgerà un ipermercato Alì che potrebbe ampliarsi, in futuro, fino a 5mila metri quadrati. E qui si fermano le considerazioni dal punto di vista dell'imprenditore al quale va riconosciuto un grande fiuto per il businnes.Le polemiche nascono quando si entra nel campo della politica. Quello che sorgerà a Cadoneghe sarà un altro grande centro alimentare, collocato, alle porte di Padova. E la mossa approvata dal Comune di Cadoneghe non piace all'onorevole Maurizio Saia (An), che da una settimana ha lasciato la delega di assessore al commercio. Saia, che probabilmente è un buon giocatore di Risiko, sente "puzza" di accerchiamento. "Nell'operazione di Cadoneghe - spiega Saia - vedo molte similitudini con quanto avvenuto ad Abano o a Rubano. Anche lì il Comune ha dato il via libera all'apertura di grandi centri alimentari alle porte di Padova. Guarda caso, tutti e tre i Comuni hanno amministrazioni di centrosinistra e allora mi viene da fare qualche considerazione". "È difficile - prosegue Saia - non vedere un disegno preciso in questa politica "di accerchiamento". È inutile che il Comune di Padova, accogliendo le istanze dei commercianti e rinunciando ai benefici economici di nuovi insediamenti, dica di no a grandi centri alimentari sul suo territorio, quando Comuni governati dal centrosinistra piazzano alle porte della città ipermarket che attireranno i clienti padovani, a scapito dei nostri negozi. Purtroppo vengono evidenziati i limiti della legge Bersani, che non regolamenta i centri commerciali su base provinciale, ma che lascia ai Comuni la facoltà di decidere quanti metri quadrati di nuovi negozi chiedere alla Regione". Saia, poi, non risparmia una frecciata a Flavio Zanonato: "L'ex sindaco - conclude - insiste nel chiedere una commissione di vigilanza per valutare le conseguenze del piano commerciale di Padova, ma poi i "suoi" sindaci danno via libera ai grandi centri commerciali. Invece di predicare bene e razzolare male, convinca il suo parlamentare Ruzzante a mettersi d'accordo con me per proporre una seria modifica della legge Bersani".
Davide Scalzotto

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22 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Nel perimetro sorgerà una struttura di vendita nel settore alimentare. L'operazione crea apprensione fra gli altri operatori
Canella, undici miliardi per l'area ex Grosoli
Il gruppo proprietario della Alì market ha acquistato il complesso. Progetto al Comune una volta chiuse le pratiche

CADONEGHE. Quasi un decennio passato nell'abbandono e nel degrado. Conseguente alle vicissitudini fallimentari di una delle aziende un tempo leader nel commercio delle carni. Ora la storia della ex Grosoli conosce un nuovo capitolo. Il complesso diventerà infatti sede di una nuova struttura commerciale nel settore alimentare. L'area è stata infatti rilevata all'inizio del maggio scorso dal Gruppo Canella, noto come proprietario della catena di supermercati "Alì Market". La trattativa è stata condotta con il curatore fallimentare della Grosoli. Con il quale sarebbe stato concordato un prezzo di cessione vicino agli undici miliardi e mezzo. Entro la fine dell'estate il grosso complesso industriale sarà completamente nelle mani della nuova proprietà. Che già gestisce un altro punto vendita in via Donizetti, a poche centinaia di metri di distanza. "L'ampiezza dell'area - ha ammesso l'amministrazione del Gruppo Canella - era tale da non concedere vantaggi alla concorrenza. Per questo abbiamo pensato di rilevarla. Una volta formalizzate le pratiche, presenteremo un progetto al Comune. Illustrando i nostri piani di investimento". Il passaggio della ex Grosoli ai proprietari della catena Alì Market fa ora sorgere timori fra gli operatori commerciali del settore. Che temono possibili contraccolpi sulla rete distributiva, conseguenti all'apertura di un nuovo mega esercizio. L'ex assessore al Commercio, ed ora segretario Ds, Letterio Turiaco, allontana comunque ogni timore. "Il piano comunale per l'insediamento delle medie e grandi strutture di vendita - ha spiegato - non consente l'apertura di ipermercati nella zona. I nuovi proprietari potranno avviare un complesso non superiore a 2500 metri di superficie di vendita. Il resto potrà essere destinato a depositi ed uffici". Al timore dagli esercenti commerciali, fa singolare riscontro la soddisfazione dei residenti di Meianiga. Che sperano possa essere posta la parola fine sullo stato di degrado della zona. Anche la Lega Nord aveva di recente alzato la voce chiedendo al sindaco quali provvedimenti fossero stati assunti per fronteggiare l'emergenza igienico-sanitaria dovuta al continuo concentrarsi di immigrati extracomunitari.Tramonta invece definitivamente il sogno del Comune di individuare nell'area della ex Grosoli il capolinea del metrotram. L'idea, legata al possibile prolungamento del percorso del mezzo su rotaia oltre il Brenta, non ha trovato terreno fertile nel nuovo progetto del mezzo pubblico ideato dalla giunta Destro.
Lucio Piva

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21 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Il coordinamento si è riunito per la prima volta e ha subito affrontato due problemi: la gestione dei nomadi e la costruzione di centri di transito per i clandestini
Sicurezza, summit dei "G9" tra prefetto e comuni padovani

Il Coordinamento permanente per la sicurezza si è insediato. Ha già individuato i temi più urgenti da affrontare. E ha anche la promessa dall'onorevole Maurizio Saia che il Parlamento cambierà l'ordinamento dei vigili urbani e si darà da fare per una polizia provinciale che abbia poteri contro la criminalità.
Ieri mattina il Coordinamento, che rappresenta tutti i sindaci della provincia, si è incontrato con il prefetto Gianvalerio Lombardi. C'erano l'assessore provinciale alla Sicurezza, Sebastiano Arcoraci, il sindaco di Padova, Giustina Destro, l'assessore comunale e neo deputato, Maurizio Saia. E c'erano i rappresentanti dei Comuni di Selvazzano, Montagnana, Este, Monselice, Abano e Cadoneghe . Mentre per Cittadella e Piove di Sacco sono venuti all'incontro i comandanti dei vigili urbani.
Quello di ieri mattina è stato il primo incontro con il prefetto del Coordinamento permanente, un organismo ristretto che rappresenta i sindaci dei 104 Comuni della provincia. Ora si inizia a lavorare. Il prossimo appuntamento è in programma alla fine di agosto. C'è già un nutrito ordine del giorno ed è prevista la partecipazione dei prefetti di Venezia e Vicenza.
Ieri si è cercato di disegnare la mappa della criminalità in provincia, individuando le zone più a rischio. In definitiva si è detto che bisogna rinforzare le caserme dei carabinieri. Dei sessanta militari promessi dal Governo, finora ne sono arrivati meno della metà. E il primo atto da fare sarà proprio quello di sollecitare l'invio di altri carabinieri. "Bisogna rafforzare i turni di notte e per farlo occorrono uomini", ha dichiarato l'assessore provinciale Arcoraci. "Ci sono zone altamente a rischio, dove avvengono rapine notturne in abitazioni, ma nelle caserme manca il personale per formare pattuglie che siano costantemente presenti sul territorio".
Centri di transito per i clandestini in attesa di espulsione e nomadismo. Sono i due temi all'ordine del giorno del prossimo incontro del Coordinamento permanente. In provincia è molto sentito il problema della presenza degli immigrati clandestini e dei nomadi. Sono indicati come i principali autori di una microcriminalità che si sta espandendo a macchia d'olio. Che in termini pratici vuol dire furti. Oltre al grave problema delle rapine in casa, ormai monopolio di bande di clandestini dell'Est e di albanesi. È stata chiesta la partecipazione dei prefetti di Venezia e di Vicenza, le due province confinanti. Ad esempio, gli autori di molte rapine che vengono compiute nelle zone di Mestrino, Selvazzano e dintorni riescono a far perdere le loro tracce fuggendo in provincia di Vicenza. C'è quindi la necessità di un maggior coordinamento tra le forze dell'ordine.
L.L.

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19 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Interrogazione della Lega in Consiglio comunale. L'assessore: "Stiamo provvedendo"
"Impianti sportivi fuori regola"
Undici su 12 non rispettano le norme di sicurezza. Il peggiore è quello di via Zanon

CADONEGHE. Campi sportivi? Meglio sarebbe chiamarli luoghi a rischio. Dal momento che su dodici strutture esistenti nel territorio, una soltanto risulterebbe conforme alla norme di sicurezza. La Lega Nord, attraverso i consiglieri Walda Pavin e Zakaria Kajib, ha già messo sull'avviso atleti e dirigenti. Se l'amministrazione non porrà mano in fretta ad interventi di ristrutturazione, svolgere l'attività negli impianti locali potrebbe riservare qualche serio grattacapo. Dai banchi del Consiglio comunale l'Assessore allo sport Mirco Gastaldon ha dovuto redigere una lunga nota dei tanti impianti sotto accusa. In testa al libro nero si trova il campo sportivo di via Zanon. "Negli spogliatoi - hanno denunciato i consiglieri del Carroccio - esistono cavi elettrici fissati lungo le pareti delle docce ed in prossimità della caldaia".
La lista continua: il palazzetto dello sport Olaf Palme è privo di collaudo. La ditta che l'ha realizzato a scomputo degli oneri di urbanizzazione, non ha ancora autorizzato i sopralluoghi. Lo farà quando saranno ultimate le opere di urbanizzazione. Anche lo stadio "Luther King" di Meianiga subisce da anni infiltrazioni d'acqua dalle gradinate. Mentre la pista per l'atletica è ridotta ad un colabrodo ed il manto erboso resta un ricordo. Ed il campo sportivo di via Rigotti? Utilizza spogliatoi "presi a prestito" dall'attigua palestra. Con situazioni di curiosa promiscuità. L'assessore Gastaldon ha spiegato che da quando ha assunto la delega allo sport nell'attuale giunta ha investito non poche risorse per riportare gli impianti a norma.
"L'impianto di via Zanon - spiega - verrà dismesso entro pochi mesi, non appena saranno ultimati i lavori di illuminazione del terreno di via Rigotti. Lo stadio Luther King, invece, è da tempo oggetto di un piano di risanamento che prevede la coibentazione dei soffitti ed il totale rifacimento delle corsie per l'atletica. Gli investimenti per rinnovare gli impianti, che ammontano a parecchi milioni si concluderanno entro il prossimo anno".
Lucio Piva

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18 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Il consiglio ha approvato il progetto: Forza Italia avanza il sospetto di manovre speculative da parte dei costruttori
Via libera all'ampliamento dell'area industriale

CADONEGHE. Eppur si muove. Dopo anni di progetti, proclami ed attese, l'ampliamento della nuova zona industriale è finalmente realtà. Il progetto ha mosso i primi passi nel corso dell'ultima seduta consiliare quando l'assessore ai lavori pubblici Mauro Sarti ha presentato il piano di indirizzo del quartiere produttivo. Cifre alla mano, la nuova zona avrà un'estensione di 130 mila metri quadri, a ridosso del quartiere Bragni e del comune di Campodarsego. L'asse portante sarà l'arteria destinata a collegare la vecchia statale del Santo con la nuova 307. Una strada che assumerà una funzione essenziale per il futuro della viabilità del paese liberando l'intera Castagnara dall'assalto del traffico pesante e alleggerendo Meianiga dalla morsa del flusso veicolare. L'opera sarà interamente assunta dalle ditte lottizzanti: la strada dovrà essere completata prima di dare il via alle varie opere di urbanizzazione. Una volta dotato della propria "spina dorsale" il nuovo quartiere produttivo potrà accogliere oltre una trentina di nuove imprese e di altri servizi collegati. Il Comune, mettendo nero su bianco alla convenzione con i privati, porrà comunque altri paletti. Chiederà che il diritto di prelazione nell'assegnazione dei lotti sia riconosciuto ad aziende che lavorano a Cadoneghe . E di poter individuare una struttura destinata a funzionare come "incubatore di impresa", ponendola a disposizione di aziende avviate da giovani imprenditori.Contro la zona industriale si è scagliata l'esponente di Forza Italia Antonella Parpaiola. Per il consigliere di minoranza si tratterebbe di un terreno di "caccia" riservato solo a pochi operatori immobiliari. Che di fatto governerebbero l'insediamento delle realtà produttive a costi sempre più elevati al metro quadro. Con tanto di interrogazione presentata nell'ultimo consiglio comunale, Parpaiola ha accusato il Comune di chiudere gli occhi davanti all'azione di alcuni immobiliaristi. Che avrebbero praticamente mano libera nelle operazioni di compravendita dei lotti. Nonostante un paio d'anni fa fosse stata costituita una società con lo scopo di agevolare la programmazione urbanistica della zona.
L.P.

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14 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

I Popolari del "Ponte" minacciano di non approvare il consuntivo: a rischio la giunta

CADONEGHE. La pazienza non è infinita. Dopo aver accettato indigeste mediazioni con la civica del Ponte pur di ottenere l'approvazione del bilancio di previsione, i Democratici di Sinistra ora dicono basta. E affermano la netta opposizione ad ogni ulteriore presa di posizione dei compagni di maggioranza che possa tradursi in nuovi rallentamenti del programma di governo ed in ulteriori attese del varo di progetti attesi da anni dai cittadini. Il sussulto della Quercia è avvenuto dopo le nuove inquietudini manifestate dalla lista "Il Ponte". La civica di ispirazione popolare avrebbe infatti chiesto maggiore visibilità all'interno dell'esecutivo. Ed il ridimensionamento di taluni assessorati chiave, come quello all'edilizia, retto proprio da un assessore diessino. Facendo intravvedere, in caso di rifiuto, la possibilità di non approvare il conto consuntivo. Mandando così a gambe all'aria l'attuale maggioranza. La Quercia non ha raccolto. Dicendo basta ai condizionamenti. "I Democratici di Sinistra - ha detto il segretario del partito Letterio Turiaco - non contano nelle loro fila nè il sindaco, nè il suo vice e neppure l'assessore al bilancio. Eppure si sentono additati come responsabili del rallentamento della macchina comunale. Continuiamo a credere nell'intesa che regge la maggioranza. Ma non possiamo più condividere un modo di lavoro fondato sui protagonismi anzichè sulla collegialità". Dovesse perdurare il clima di guerra fredda con il Ponte, la Quercia sarebbe pronta a lanciare un'idea provocatoria. Quella di un azzeramento della giunta per ripartire da zero e riguadagnare in tal modo la fiducia di alleati già ritiratisi sull'Aventino, come i Socialisti democratici. Un gioco che potrebbe concludersi tuttavia con lo sfaldamento conclusivo della coalizione. Ed il ricorso anticipato alle urne. "Le forze che premono sul pedale dell'instabilità - chiarisce Turiaco - dovranno assumersi ogni conseguenza. Noi vogliamo essere leali con i cittadini. E proseguire nei progetti che la popolazione attende senza ulteriori rallentamenti".
Lucio Piva

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12 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Ultimo saluto al vescovo Arrigo Pintorello. La salma tumulata nella tomba di famiglia

CADONEGHE. Solenni funerali ieri nella chiesa arcipretale di Mejaniga, a Cadoneghe di Padova, di Arrigo Pintorello, Arcivescovo Ordinario Militare Onorario, già cappellano capo sul fronte russo, morto a 93 anni domenica scorsa a Pomezia, dov'era ospite della Fondazione Opera Mater Ecclesiae College Selva dei Pini. Dopo le esequie officiate martedì nella cattedrale dell'Ordinariato dal vescovo castrense Giuseppe Mani, la salma è tornata ieri nella terra d'origine per essere tumulata nella tomba di famiglia. La cerimonia è stata celebrata dal vescovo emerito di Rovigo Martino Gomiero. Ha compartecipato il cappellano capo della Regione Militare Nordest monsignor Francesco Millimaggi e da altri cappellani delle Forze e Corpi armati dello Stato, presenti la cognata, i nipoti ed altri parenti, autorità civili, militari e religiose. Nato a Rivale di Pianiga (Venezia) il 28 agosto 1908 e ordinato sacerdote a Cittadella (Padova) il 9 ottobre 1932, Pintorello, fratello dell'ingegner Achille, progettista del Foro Italico, è stato anche rettore dei seminari di Viterbo e Salerno. Venne consacrato arcivescovo il 4 novembre 1953 dal cardinale Piazza presente il capo del Governo Alcide De Gasperi, rimanendo in carica fino al 17 gennaio 1966, quando cessò dal servizio attivo. Lo stesso monsignore in gioventù fu uno dei soci fondatori della prima società di calcio del Cadoneghe . Le ultime apparizioni nella "sua" parrocchia risalgono a una decina di anni fa in occasione di alcune concelebrazioni.

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11 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

E'morto monsignor Pintonello
L'anziano prelato originario di Mejaniga era stato Ordinario Militare d'Italia

CADONEGHE. Solenni funerali ieri nella chiesa arcipretale di Mejaniga, a Cadoneghe di Padova, di Arrigo Pintorello, Arcivescovo Ordinario Militare Onorario, già cappellano capo sul fronte russo, morto a 93 anni domenica scorsa a Pomezia, dov'era ospite della Fondazione Opera Mater Ecclesiae College Selva dei Pini. Dopo le esequie officiate martedì nella cattedrale dell'Ordinariato dal vescovo castrense Giuseppe Mani, la salma è tornata ieri nella terra d'origine per essere tumulata nella tomba di famiglia. La cerimonia è stata celebrata dal vescovo emerito di Rovigo Martino Gomiero. Ha compartecipato il cappellano capo della Regione Militare Nordest monsignor Francesco Millimaggi e da altri cappellani delle Forze e Corpi armati dello Stato, presenti la cognata, i nipoti ed altri parenti, autorità civili, militari e religiose. Nato a Rivale di Pianiga (Venezia) il 28 agosto 1908 e ordinato sacerdote a Cittadella (Padova) il 9 ottobre 1932, Pintorello, fratello dell'ingegner Achille, progettista del Foro Italico, è stato anche rettore dei seminari di Viterbo e Salerno. Venne consacrato arcivescovo il 4 novembre 1953 dal cardinale Piazza presente il capo del Governo Alcide De Gasperi, rimanendo in carica fino al 17 gennaio 1966, quando cessò dal servizio attivo. Lo stesso monsignore in gioventù fu uno dei soci fondatori della prima società di calcio del Cadoneghe . Le ultime apparizioni nella "sua" parrocchia risalgono a una decina di anni fa in occasione di alcune concelebrazioni.

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9 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Gli incidenti sono avvenuti in via San Marco e in corso I Maggio. Le vittime sono un anziano di Cadoneghe ed un operaio veronese. Sangue sulle strade, muoiono due centauri
Salgono così a dodici i morti in incidenti negli ultimi quindici giorni. Il più giovane un bimbo di appena tre mesi

CADONEGHE. Ancora sangue sulle strade padovane. L'altra notte in due diversi incidenti stradali hanno perso la vita un sessantacinquenne di Mejaniga di Cadoneghe e un operaio veronese di 34 anni. Giovanni Schiavon residente con la moglie in via Manzoni 15 e Armando Basaglia di Nogara (Verona) sono morti sul colpo dopo aver perso il controllo del loro mezzo. Entrambi erano in sella a una due ruote. Salgono così a dodici i morti in due settimane a Padova e provincia, quattro nelle ultime 48 ore.
Il primo incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte in via I Maggio, all'altezza della bretella che costeggia la nuova tangenziale e che collega Albignasego a Salboro. Armando Basaglia era in sella alla sua Guzzi Mille California quando, per cause ancora la vaglio dei carabinieri della Radiomobile intervenuti per i rilievi di legge, è sbandato sull'asfalto invadendo il lato opposto della carreggiata. La sua moto si e schiantata contro il guardrail che separa l'asfalto dai campi. Un urto violento che non ha lasciato scampo al centauro, morto praticamente sul colpo. Sconosciuta per ora la dinamica anche se i militari non scartano l'ipotesi del malore improvviso. Ma a causare una manovra repentina, quanto mortale, potrebbe essere stato anche l'attraversamento della carreggiata da parte di qualche animale, come un cane o un gatto.
L'altro incidente è accaduto alle tre e mezza in via San Marco, all'altezza del concessionario della Harley Davidson. Giovanni Schiavon con tutta probabilità era diretto verso casa in sella al suo scooter. Stava percorrendo la pista ciclabile quando è sbandato andando a finire violentemente addosso a uno dei paletti che separano la corsia dedicata alle biciclette dalla strada. Schiavon, sbalzato dal ciclomotore, è caduto rovinosamente a terra battendo il capo sull'asfalto. L'allarme è stato dato da un automobilista di passaggio. Ma all'arrivo dell'ambulanza i sanitari non hanno potuto che constatare il decesso dell'anziano. Sul posto per i rilievi è stata inviata una pattuglia della Polstrada di Padova.
Sabato, a distanza di poche ore, avevano perso la vita due giovani di 23 anni, Chiara Mantovan di Cittadella e Paolo Boldrin di Vescovana. La ragazza era deceduta dopo un incidente nel corso della notte a Onara di Tombolo. Il giovane, invece, stava andando al mare con alcuni amici dopo aver trascorso la notte a una festa. Ma l'auto sulla quale viaggiavano è uscita di strada cappottando nella piazzola di una pompa di benzina. Alla lista si aggiungono altre otto croci, anime rubate alla vita.
La vittima più giovane aveva appena tre mesi. Emanuele Cascella era morto il 26 giugno scorso a seguito di un incidente avvenuto qualche giorno prima all'incrocio tra via del Graticolato e la Pelosa a Borgoricco. Il neonato assieme alla famiglia era a bordo della Ford Escort guidata dal padre. L'auto si era scontrata con una Panda. Un impatto violento. Loredana Panza, mamma del piccolo Emanuele, aveva cercato di proteggere il figlioletto con un abbraccio istintivo. Un tentativo inutile, finito nelle lacrime.
Riccardo Tagliapietra

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8 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

L'inconsueto fenomemo atmosferico si è abbattuto ieri pomeriggio con estrema violenza nella cintura padovana e nell'Alta
Tromba d'aria, danni per miliardi di lire
A Borgoricco il sindaco chiede lo stato di calamità naturale. Alberi sradicati, case scoperchiate, pali della luce divelti

CADONEGHE. Tutto è avvenuto in pochi minuti. Ieri pomeriggio alle 15.30 il vento ha incominciato a soffiare sempre più forte e si è trasformato in una vera e propria tromba d'aria. L'evento atmosferico, che ha pochi precedenti nella nostra provincia, si è abbattuto con estrema violenza nell'Alta padovana scoperchiando case, abbattendo alberi e pali della luce e rovinando in parte i raccolti di mais, soprattutto a Trebaseleghe e a Massanzago. A Bronzola di Campodarsego un cipresso è caduto sul cimitero. Il vento è stato fortissimo anche a Cadoneghe . I danni non sono quantificabili ma si sa già che ammontano ad alcuni miliardi di lire. Enorme l'impegno dei vigili del fuoco che nell'arco di un'ora hanno ricevuto un centinaio di chiamate. Il loro lavoro è continuato fino a tarda sera.
Particolarmente grave la situazione a Borgoricco, in questi giorni in festa per la fiera regionale del pomodoro. La tromba d'aria ha gravemente danneggiato gli impianti sportivi del comune, i tetti di alcune abitazioni e persino di una banca. Un vero disastro che spingerà il sindaco Flavio Frasson a chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale. "Si sono spezzate le vetrate della palestra di Santa Eufemia - racconta - ed il tetto degli impianti sportivi del capoluogo in parte è volato via. Abbiamo effettuato un sopralluogo con gli assessori ed i tecnici per cercare di quantificare i danni". Pezzi del tetto della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in via Roma hanno roteato in cielo, e sono precipitati sulle abitazioni, attorcigliandosi fra le recinzioni e i pali della luce. Abitazioni danneggiate. Anche l'impresa di pompe funebri e la falegnameria di Camporese, lì vicino, sono state colpite dalla furia del vento. Rotti i comignoli di parecchie case. Pezzi di rami e foglie ricoprivano ieri le strade di tutto il paese. Alberi spezzati e semafori in tilt. Il traffico agli incroci è stato regolato da volontari. I pali dei semafori ed anche segnali erano piegati. Il sindaco ha chiesto l'intervento della protezione civile e dei vigili del fuoco.
Nella frazione di San Michele delle Badesse tanti alberi sono stati abbattuti. "Anche qui i danni sono ingenti - spiega Frasson - La tromba d'aria accompagnata da una pioggia torrenziale hanno colpito anche le giostre ed alcune roulotte".
A Pieve di Curtarolo, invece, un albero alto una quarantina di metri si è abbattuto ieri pomeriggio all'interno del cortile di un'abitazione schiacciando completamente un furgone ed il ripostiglio situato nelle adiacenze della casa. L'albero, un "bagolaro" molto sviluppato, era piantato all'interno della proprietà di Gianfranco Bergamin, titolare dell'omonima falegnameria, situata al civico 54 di via Monte Pasubio, ed è stato letteralmente sradicato dal suolo durante il fortunale che si è abbattuto sulla zona verso le 15. "Eravamo tutti in casa quando è scoppiato il temporale - racconta la moglie di Bergamin - Nello spazio di pochi minuti si è alzato un vento incredibilmente forte, che ha divelto l'albero dalla sua sede naturale facendolo schiantare sopra il furgone di mio cognato che era parcheggiato in cortile. Subito dopo è iniziata una fitta grandinata, che è durata pochi minuti. Nella caduta l'albero, che evidentemente aveva radici meno profonde di quanto si potesse immaginare in rapporto all'altezza raggiunta, si è abbattuto anche sul ripostiglio dove vengono stipati i mobili prodotti in falegnameria. Sia il furgone che il ripostiglio con tutto il suo contenuto sono stati completamente distrutti".
Immediatamente sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Cittadella, che hanno provveduto a tagliare la chioma dell'albero, mentre l'intervento di rimozione del tronco richiederà un'operazione più complessa, dal momento che il diametro della pianta è molto consistente. Per i rilievi di rito sono intervenuti anche i Carabinieri della locale stazione.
A Cadoneghe , alle 15,30 il cielo era color pece e forti e si sono abbattute forti raffiche di vento. Per fortuna nessun grave incidente. Il nubifragio abbattutosi ieri pomeriggio nell'Alta Padovana ha colpito solo in parte Cadoneghe . Il vento ha però sradicato un grosso albero nella zona artigianale del paese. Il tronco è stato rimosso da una delle otto unità dei Vigili del Fuoco impiegate in tutto il territorio dell'Alta Padovana. Qualche difficoltà di transito è stata registrata lungo il tratto della vecchia statale del Santo, a causa di qualche ramo volato sull'asfalto. I raccolti sono stati in ogni caso risparmiati dalla furia della pioggia. Gli agricoltori della frazione di Bagnoli hanno così potuto tirare un sospiro di sollievo. Un'eventuale grandinata avrebbe infatti provocato danni di notevoli dimensioni. Il sindaco Adriano Baldin si è comunque tenuto costantemente in contatto con i Vigili Urbani. Impazziti nei centri residenziali gli impianti di allarme fatti scattare dal vento. Ed innumerevoli, conseguentemente, le chiamate ai Vigili del Fuoco di Padova ed ai Carabinieri di Vigodarzere.

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7 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

Impianti in gestione alle società
Approvate le linee di indirizzo per l'assegnazione di campi e palestre

CADONEGHE. A riposo custodi e portieri. E porte aperte alle società sportive locali nella gestione degli impianti. Saranno stati i costi sempre più alti per il funzionamento di campi e palestre. Oppure la continua crescita del numero delle società del paese. Fatto sta che l'assessore allo sport, Mirco Gastaldon, ha inteso imboccare la strada della cooperazione fra pubblico e privato. Presentando in consiglio comunale le linee di indirizzo fissate dall'amministrazione per fornire le chiavi degli impianti agli organismi del territorio.Il bando per la gestione di due campi di calcio e della palestra "Olof Palme" è riservato alle associazioni che non hanno scopo di lucro e che abbiano sede sul territorio. Agli organismi sarà affidata in toto la gestione degli impianti. Il Comune si riserva i poteri di controllo e di ordinaria manutenzione della struttura. Sarà ovviamente garantito l'accesso a campi e palestre per le altre società sportive e per le istituzioni scolastiche. Favorite nella gara per l'affidamento della gestione saranno inoltre gli organismi propensi a fondersi in un'unica società. I proventi per l'affitto a terzi degli impianti saranno introitati dalle associazioni. Le tariffe, in ogni caso, verranno controllate dal Comune. L'assessore Gastaldon è convinto che il coinvolgimento delle società nella gestione del patrimonio comunale sia la strada giusta per la loro crescita sportiva.
"Questo sistema - rivela - solleverà gli uffici da una serie di pesanti incombenze burocratiche e permetterà di dedicare maggiori risorse alla programmazione di spazi ed attività".
Ulteriori disponibilità di impianti per far fronte alla fame di sport di un paese in continua crescita sarà assicurata nei prossimi mesi dal nuovo Palatenda. Il consiglio ha approvato la variante al Prg per il nuovo impianto. Che sorgerà in un'area attigua allo stadio Luther King. Con il quale dividerà spogliatoi e servizi.
Lucio Piva

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5 luglio 2001 "IL GAZZETTINO"

La casalinga Gaia inaugura "Cadoneghe notte"

CADONEGHE. Inizia questa sera Cadoneghe notte, la rassegna di spettacoli promossa dal Comune di Cadoneghe , dalla Pro loco e dall'Arci.
Ad aprire la rassegna di teatro e cabaret, che si svolge nel parco della Repubblica in via Vivaldi, è alle 21.30 Simonetta Guarino, conosciuta dal grande pubblico nei panni di Gaia, la stravagante casalinga di Zelig. Presenta il suo spettacolo È così Gaia. Il biglietto costa 8 mila lire.
La rassegna proseguirà giovedì 12 con il cabaret diItalo Giglioli in "Il rapporto di coppia". Sabato 21, alle 21.30, andrà invece in scena Girotondo, liberamente tratto dal libro di Schnitzler, saggio teatrale della Compagnia Piccolo Teatro del Ponte (ingresso libero). Domenica 22 concerto di musica leggera conI Giganti. Saabto 28 no stop rock conCado nel rock, dalle 17 alle 23. Si esibiranno i Contrasto, Aereospritz, Logaritmo, Electroshock, Autoinmoto, Apnoea. Infine, il 29 luglio, appuntamento con il concerto di Gian Pieretti alle 21.30.
Le iniziative estive del Comune proseguiranno poi, nel mese di agosto, con Estate a Cadoneghe , quattro serate di cinema nel cortile della parrocchia di Sant'Andrea. A fine rassegna, il 30 agosto e il primo settembre, due spettacoli teatrali.

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