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RASSEGNA STAMPA – MAGGIO 2002

"IL GAZZETTINO"


30 maggio 2002 "IL GAZZETTINO"

«La Giunta ricorda le vittime del terrorismo, ma si dimentica di qualche nome importante»

Sempre dall'ex assessore Lucio Costa del Comune di Cadoneghe riceviamo e pubbliochiamo la seguente lettera aperta indirizzata all'Amministrazione comunale in merito ad un problema di toponomastica.
«La giunta comunale ha deciso di ricordare i morti da terrorismo dedicando loro alcuni "passaggi pedonali" nella nuova zona residenziale di Cadoneghe storica. I caduti che si vogliono ricordare sono Tobagi, Ruffilli, Tarantelli, D'Antona e Biagi. Ben fatto. Tuttavia ci sembra che un nome non avrebbe dovuto essere dimenticato specie da una Giunta di centro sinistra dove stanno alcuni eredi del PCI: è la figura di Guido Rossa l'operaio comunista ucciso a Genova dalle brigate rosse perchè colpevole di opporsi al terrorismo. Forse che il sacrificio di un operaio e di un comunista è meno significativo di altri? E ancora, meritano di essere ricordati soltanto i morti del terrorismo "rosso" e non quello nero e di stato, di tante stragi rimaste ancora impunite? E che ne è della via o della piazza che il Consiglio Comunale si era impegnato di dedicare al partigiano Lampioni impiccato a Padova per la nostra libertà?».
Lucio Piva

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30 maggio 2002 "IL GAZZETTINO"

L’ex assessore Lucio Costa lancia critiche verso l’Amministrazione e annuncia un esposto alla Corte dei Conti
«Il comune ha svenduto lo scuolabus»
Il vicesindaco Gastaldon risponde: personale reimpiegato in altre mansioni ed il prezzo è quello giusto

Cercate un usato sicuro ed affidabile? Provate a chiedere in comune. Dov'è facile trovare qualche autentica occasione a prezzi stacciati. Un esempio? Recentemente è stato messo in vendita uno scolabus di appena un anno di vita, in buone condizioni quasi a metà prezzo. Il pulmino acquistato lo scorso anno per 160 milioni di vecchie lire è stato rivenduto quest'anno a circa 46.500 euro. La denuncia, con un pizzico di ironia, viene da Lucio Costa, ex assessore alla pubblica istruzione e leader di Rifondazione comunista, da tempo postosi in posizioni critiche nei confronti dell'attuale giunta ulivista. Costa ha comunque già fatto sapere che prenderà carta e penna. Ed invierà un esposto alla Corte dei Conti sul caso. La querelle dello scolabus è sorta qualche mese fa, quando il Comune decise di affidare ad una ditta privata il servizio del trasporto scolastico. Prima di sottoscrivere il contratto, tuttavia, l'Amministrazione ha dovuto pensare al modo in cui sistemare i due mezzi in dotazione, uno dei quali piuttosto vecchio. Il veicolo quasi nuovo ha trovato subito un acquirente nella ditta titolare dell'appalto. Ma il modo con il quale il bene è stato alienato, ha mandato su tutte le furie l'ex assessore. Per il quale l'operazione è sconsiderata.
"Il prezzo di vendita -spiega Costa- oltre ad essere basso, rappresenta un danno per il comune che non ha affatto ammortizzato i costi per l'acquisto fatto un anno fa. Senza contare che il mezzo avrebbe potuto essere utile per altre attività sociali dirette agli anziani ed ai disabili. Il privato che l'ha comprato non aveva certo bisogno di questo regalo".
Il vicesindaco, Mirco Gastaldon considera poco ragionevole l'osservazione del suo ex collega di giunta. Ed osserva che il personale un tempo addetto alla guida dei mezzi scolastici è stato reimpiegato all'interno del municipio con altre mansioni, evitando il ricorso a dispendiose nuove assunzioni.
"Quanto al prezzo di vendita dello scolabus -spiega- il calcolo compiuto dai funzionari del comune è giusto. Non solo perchè l'operazione determina l'immediata perdita dell'Iva, ma anche perchè il mezzo non ha lo stesso mercato di una normale automobile ed ha trovato puntuale riscontro sulla base delle indicazioni espresse da riviste specializzate. Questo tipo di analisi getta solo discredito sugli uffici che hanno curato la pratica".
Lucio Piva

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12 maggio 2002 "IL GAZZETTINO"

Iniziative sociali
È nata la prima "casa-comunità" per minori con storie difficili.
Una coppia di Cadoneghe accoglierà ragazzi senza famiglia

Hanno trasformato la loro casa in una struttura per accogliere bambini in difficoltà. La loro famiglia sarà ora un focolare dove operatori volontari, assistenti sociali ed animatori offriranno la loro disponibilità per garantire calore e dialogo a quanti sono stati sinora contrassegnati dal peso di storie difficili. Andrea Napolitano, 31 anni, operatore nei servizi sociali e la moglie, Angela Tregnagni 22 anni, hanno così realizzato un sogno che cullavano da tempo. Quello di trasformare la loro abitazione nella "Love Emercency Home" ed allargare la cerchia della loro famiglia a minori in difficoltà che saranno segnalati da Comuni, Tribunali dei minori, associazioni di volontariato e privati cittadini. Il taglio del nastro della loro casa-comunità è avvenuto ieri pomeriggio, alla presenza del sindaco di Cadoneghe , Adriano Baldin e dell'assessore ai servizi sociali, Alessandra Baldan. Il progetto realizzato dalla coppia avviene dopo anni di servizio nel volontariato sociale, compiuti a contatto con drammatiche realtà di miseria ed abbandono. Andrea ed Angela hanno infatti lavorato per anni in strutture del terzo mondo e nei campi profughi di paesi in guerra come lo Zimbawe. Sono stati inoltre fra gli animatori dell'Associazione Welcome, che si occupa del reinserimento sociale di ragazze vittime dello sfruttamento della prostituzione. L'amore per i bambini in difficoltà, tuttavia, è stato lo stimolo che li ha condotti a condividere interamente la loro vita con situazioni di indigenza e svantaggio sociale. La Love Emergency Home, che si trova in via Magellano a Cadoneghe , altro non è che un'accogliente abitazione come tante. E' dotata di due ampie camere, con tanto di giochi, dove potranno dormire tre maschi e tre femminucce, che pranzeranno e passeranno la giornata assieme ai coniugi. Un'assistente seguirà i piccoli ospiti in tutte le attività quotidiane. La casa, che è anche dotata di una camera di rilassamento, è stata arredata a spese dei due coniugi con l'aiuto di una quindicina di soci volontari. Oltre ad accogliere bambini in difficoltà, la casa sarà sede anche dell'Associazione "Emergency", già iscritta all'albo degli organismi no profit della Regione. Tanto Andrea che Angela non temono, con questa scelta, di aver scrificato la loro vita privata.
«Questa sarà la nostra famiglia -spiegano- e la nostra vita non procederà in modo diverso da qualsiasi altro nucleo. Saremo felici quando potremo aprire la porta ad un bimbo in più».
Lucio Piva

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9 maggio 2002 "IL GAZZETTINO"

CADONEGHE Leonardo Agosti aveva chiesto al sindaco di intervenire poichè i nomi non erano più visibili. Ma si è visto opporre un rifiuto
Consigliere dipinge i cippi dei Caduti
Con pennello e vernice ha lavorato due giorni. «Ma è assurdo che il Comune non abbia fatto nulla»

"Se quelle lapidi le stanno davvero a cuore, ci pensi lei. Prenda vernice e pennello e vada a sistemarle".
Non è ricorso davvero a giri di parole, il sindaco Adriano Baldin. Di fronte alle insistenti lamentele del consigliere comunale Leonardo Agosti sul pessimo stato in cui si trovano i cippi commemorativi dei Caduti per la Resistenza, il primo cittadino è andato davvero per le spiccie. Invitando il leader locale dei socialisti democratici a fare un pò di bricolage. Tutto è accaduto nelle scorse settimane, proprio alla vigilia del 25 aprile. Una ricorrenza che a Cadoneghe non passa certo inosservata. E che vede l'Amministrazione attiva nell'organizzare cerimonie di deposizione di corone, comizi, dibattiti e convegni. Peccato che nel fervore di tante attività, al comune siano sfuggite le pessime condizioni in cui versano due lapidi che ricordano gli eroi della Resistenza. I cippi sono posti nel cimitero di Meianiga a ridosso di una cappellina di proprietà dell'Associazione Partigiani. I nomi dei Caduti erano quasi tutti cancellati dall'azione degli agenti atmosferici. Tanto da rendere simili le lapidi a pietre levigate. Quando Agosti, dopo una visita al camposanto, si è recato all'ufficio tecnico per segnalare, lo stato di abbandono dei cippi, si è sentito rispondere che il Comune non poteva effettuare le manutenzioni. La cappellina infatti risulta essere una struttura privata. Poco importa se i Caduti costituiscono un simbolo della Libertà di tutti. L'Amministrazione, dal canto suo, era già impegnata ad investire fondi in altre forme di celebrazione.
Leonardo Agosti, di fronte alla risposta del sindaco, non ci ha così pensato due volte. Ha chiesto che gli uffici provvedessero almeno a comprargli il pennello ed il colore. Si è infilato la tuta da lavoro ed ha provveduto da solo al restauro delle lapidi.
"Ho lavorato due giorni interi -ha detto- ma alla fine ho preso il sindaco in parola. Alla fine il primo cittadino mi ha ringraziato e con lui anche i responsabili dell'Associazione partigiani. Non si doveva comunque arrivare a tanto per compiere un doveroso atto di memoria nei confronti dei Caduti per la Resistenza. E' assurdo organizzare manifestazioni di piazza a ricordo del 25 aprile e dimenticarsi, in modo così grossolano, di gesti ben più significativi".
Lucio Piva

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7 maggio 2002 "IL GAZZETTINO"

Mostra, cortometraggio e convegno sulla storia operaia Arte alla Breda e poi le ruspe

Qualcuno l'ha chiamata la "Pompei del lavoro". Il paragone, piuttosto suggestivo, si addice perfettamente ad una struttura come la ex Breda, restata per anni il simbolo non solo della ricostruzione industriale del dopoguerra, ma anche della tradizione operaia che ha permeato fortemente la cultura e tradizione sociale del paese. Quel che resta dei famosi opifici in riva al Brenta potrà essere ricostruito e reso alla memoria da una serie di iniziative dal titolo "Breda: storia operaia", curate dall'assessorato alla Cultura ed allestito proprio nelle vecchie officine della Castagnara. La kermesse rievocativa comprende una mostra fotografica, aperta fino al 19 maggio e curata dal centro studi "Ettore Luccini" e dal locale fotoclub. Giovedi 9 maggio alle 21 e venerdi 10 alle 17 verrà presentato il cortometraggio di Stefano Wiel "Raccontando la Breda", che raccoglie esperienza di vita e di lavoro degli operai della fabbrica.
L'iniziativa si concluderà il prossimo 17 maggio con un convegno nella sala consiliare, organizzato in occasione del centenario della Fiom-Cgil, dal titolo "I diritti del lavoro ieri e oggi". Le iniziative culturali organizzate alla Breda costituiranno l'ultima occasione per visitare il vecchio complesso industriale. Nei prossimi mesi prenderanno il via le opere di abbattimento degli opifici per far posto ad un centinaio di appartamenti.
Lucio Piva

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