Gli impiegati comunali contestano i dirigenti: "Non valorizzano le risorse del personale"
CADONEGHE. Spira aria di bufera fra i colletti bianchi del Municipio. Ma ad agitare le acque all'interno degli uffici comunali non sono questa volta i contrasti fra impiegati ed amministratori. L'ennesima polemica è scoppiata dopo le valutazioni compiute dai dirigenti responsabili delle rispettive aree amministrative sull'operato dei propri dipendenti. Che lamentano la mancata valorizzazione delle risorse professionali e la completa disincentivazione dei vari profili.
Le valutazioni compiute dai dirigenti costituiscono, secondo la nuova disciplina del pubblico impiego, il passaggio essenziale per i passaggi economici e di carriera. Secondo l'assemblea dei lavoratori, le modalità in cui sono stati espressi i "giudizi" sul personale, non sarebbe stata rispettosa della procedura stabilita dal contratto. Non solo infatti non sarebbero stati fissati gli obiettivi individuali per ciascun lavoratore, ma la stessa comunicazione dei giudizi risulterebbe priva di motivazioni oggettive. Le conseguenze tratte dagli impiegati non sono certo idonee a garantire un clima sereno all'interno del palazzo.Le prestazioni lavorative di ciascun dipendente non risultano migliorate, producendo invece un appiattimento in fasce intermedie poco qualificanti. Gli stessi dipendenti inoltre evidenziano una maggior distanza e conflittualità fra il personale e la dirigenza proprio a causa delle regole non chiare in base alle quali è avvenuta la valutazione. Altra critica dei comunali, riguarda la mancata considerazione delle specificità professionali connesse ad alcune figure, come l'educatore d'infanzia o il vigile urbano. E la discriminazione nei confronti delle lavoratrici con figli in tenera età, costrette a chiedere l'orario part-time e comunque compabile con gli impegni di famiglia. I dirigenti hanno puntualmente respinto le accuse."La metodologia delle valutazione del personale-hanno dichiarato-è stata concordata con i sindacati. L'applicazione dei criteri di giudizio è stata assolta in modo corretto con il pieno rispetto di ogni clausola contrattuale". Toccherà ora al sindaco cercare di sopire le polemiche. E cercare di riportare serenità all'interno di uffici rivelatisi negli ultimi anni sempre più caldi.
Lucio Piva
La Lega protesta: "La giunta abusa della procedura d'urgenza"
Mesi di attesa per le delibere
CADONEGHE. Delibere approvate con procedura di urgenza, ma pubblicate poi con estrema calma. Ossia con qualche mese di ritardo rispetto alla data di approvazione. Non si capisce se è una prassi comunemente adottata dalla segreteria comunale, oppure da un'amnesia occasionale. Un fatto comunque è certo. La Lega Nord vuole andare a fondo del caso. E lo considera un'anomalia rispetto alle normative sancite dal recente Testo Unico sulle autonomie locali. Che definisce modalità e tempi di approvazione dei provvedimenti di urgenza. Il caso è stato sollevato dal Carroccio nel corso del consiglio comunale. La capogruppo padana, Valda Pavin, ha infatti chiesto pubblicamente ragione del fatto che un provvedimento di giunta, relativo alla nomina del direttore responsabile del periodico del Comune, fosse stato pubblicato solo nello scorso gennaio. Una cosa davvero strana, se si pensa che la data di adozione della delibera corrisponde al mese di giugno dell'anno scorso. Una svista? Saranno le autorità preposte a deciderlo. La Lega, che aveva già denunciato l'anomalia in passato, segnalando il forte ritardo nella pubblicazione degli atti di giunta, ha già previsto strascichi legali. Comunicando al sindaco di aver redatto un esposto al Prefetto ed alla Corte dei Conti. "La prassi adottata dal Comune di Cadoneghe - spiega la capogruppo leghista - fa aperto abuso della procedura d'urgenza prevista dalla legge. Non vorremmo infatti che questo ritardo nella pubblicazione degli atti corrispondesse ad una condotta ad arte per informare in modo non corretto i consiglieri di opposizione. Nè che si facesse in modo di far passare inosservati taluni argomenti, presentandoli ai consiglieri parecchi mesi dopo la loro approvazione". I leghisti hanno in ogni caso reso noto che terranno d'occhio d'ora in avanti l'Albo pretorio per controllare la pubblicazione degli atti. Toccherà, invece, al sindaco far luce sul caso.
L.P.
"Il progetto del palatenda non può bloccare il Consiglio"
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Rifondazione Comunista, Socialisti Democratici Italiani e Comunisti Italiani, sul palatenda. "I consiglieri comunali dei Socialisti Democratici Italiani e di Rifondazione Comunista, in accordo con i Comunisti Italiani, pur facendo parte della maggioranza si sono dichiarati contrari al rinvio del Consiglio comunale che doveva finalmente approvare con quasi tre mesi di ritardo il bilancio comunale. Questo ritardo motivato dalla necessità di individuare l'area e predisporre il progetto preliminare del palatenda sul quale nessuno ha manifestato avversione ma che, per ragioni tecniche, difficilmente potrà essere realizzato nel 2001 se non a scapito di altri interventi prioritari, ha già impedito che andassero avanti progetti importanti quali tra i tanti la sistemazione dell'Area dell'ex Breda legata al parco sul Brenta e al riordino del patrimonio comunale, l'ampliamento della zona industriale per stimolare lavoro e occupazione, la stipula di accordi per realizzare il completo collegamento con la nuova Statale del Santo risolvendo la viabilità interna di Cadoneghe storica. Rifondazione Comunista, Socialisti Democratici Italiani e Comunisti Italiani chiedono al Partito Popolare di anteporre gli interessi generali della collettività a quelli particolari personali, di partito o di gruppo espressi anche con inaccettabili atteggiamenti ultimativi e ai Democratici di Sinistra che hanno votato insieme il rinvio del Consiglio comunale di impegnarsi affinchè la giunta, entro il prossimo Consiglio comunale da effettuarsi entro la scadenza massima di fine mese, possa prendere tutte le decisioni necessarie a mettere in grado gli uffici di lavorare sui sopraindicati progetti e chiedono che il sindaco riferisca sullo stato dei lavori in Consiglio comunale. Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Socialisti Democratici Italiani informano che nelle prossime settimane avvieranno una inchiesta sul territorio, per incontrare i cittadini, raccogliere segnalazione dei bisogni, critiche e suggerimenti di cui si faranno carico presso l'Amministrazione Comunale. Di tali incontri la popolazione interessata sarà di volta in volta preavvertita".
La Giunta a rischio a causa del palatenda
(L.P.) Mancano pochi giorni al termine utile per l'approvazione del bilancio di previsione. Ma nulla fa presagire un accordo all'interno della maggioranza per concludere il varo della finanziaria comunale di Cadoneghe . Sono infatti ancora troppo distanti le posizioni dei Socialisti Italiani e dei Popolari della lista civica del "Ponte" sulla necessità di investire oltre un miliardo per la realizzazione di un palatenda. Alle esternazioni pubbliche degli esponenti del Garofano che avevano ribadito il proprio no al bilancio in caso di inserimento della struttura fra le priorità per l'anno in corso, ha fatto riscontro la replica dei Popolari. Decisi a dotare il paese di un complesso indispensabile. "La scelta di realizzare il palatenda - ha infatti chiarito l'assessore allo Sport del Ponte, Mirco Gastaldon - nasce dal bisogno di creare un luogo adatto ad accogliere le manifestazioni culturali, costrette altrimenti ad emigrare in altri paesi, con il rischio di impoverire ulteriormente la vita sociale di Cadoneghe . Se il no dello Sdi al palatenda è frutto di una mera ripicca politica, sarà bene che chi non vuole l'impianto sappia assumersi tutte le conseguenze politiche del caso". La capogruppo della lista "Il Ponte", Maria Cocchiarella, ha inoltre fatto presente che la realizzazione dell'impianto non pregiudica assolutamente la quella degli altri progetti ritenuti più urgenti dallo Sdi. E che i fondi per il polo culturale potranno essere agevolmente ricavati da un mutuo a tasso agevolato concesso dall'Istituto per il credito sportivo. Una cosa comunque è chiara. Il Ponte ha fatto del palatenda una questione di principio. Non sarà facilmente disposto a differire al prossimo anno la realizzazione della struttura. Dopo tre successivi aggiornamenti, il quarto rinvio della seduta del consiglio potrebbe quindi avere effetti fatali per la giunta di centro sinistra.
Farine animali nei mangimi, sequestri a raffica
CADONEGHE. Gli allevatori mostrano stupore davanti ai casi di mucca pazza che riguardano capi ammalati di loro proprietà. Ma la meraviglia dovrebbe passare presto davanti al getto continuo di notizie che riguardano sequestri di mangimi. Stavolta è il turno del corpo Forestale dello Stato, e dell'Ispettorato centrale repressione frodi (Icrf, sezione di Conegliano), che da una ventina di giorni hanno avviato controlli a campione in tutto il Veneto. Le cifre sono notevoli: nel Padovano sono state individuate e sequestrate, in mangimifici e rivendite al dettaglio, circa cinque tonnellate di prodotti zootecnici contaminati da farine di carne che - è bene ricordarlo - sono proibite dal '94 per l'alimentazione dei bovini, e dal primo gennaio di quest'anno per tutte le altre specie allevate. In particolare, gli uomini della Forestale venerdì scorso hanno posto i sigilli su 950 chili di pannello di lino nel deposito della Vergerio mangimi srl in via Roma 56 a Cadoneghe . Sempre la scorsa settimana, analoga operazione alla Petrini spa, in via Enrico Fermi, zona industriale di Legnaro. In questo caso sono stati sequestrati 36 quintali di mangime che, alla luce delle analisi effettuate nei laboratori dell'Icrf, contenevano "frammenti di tessuti ossei di mammiferi". È scattata dunque la segnalazione alla procura di Padova, che ha aperto un'inchiesta.L'azienda di Cadoneghe si giustifica così: "Sono stati nostri clienti, i fratelli Bellio di Silea in provincia di Treviso, proprietari di una stalla - racconta Livio Vergerio, figlio del titolare - ad accorgersi che qualcosa non andava. Così sono scattati i controlli". Il "pannello di lino" sequestrato è un sottoprodotto della spremitura dei semi di lino. Un residuo che, opportunamente frantumato e mescolato ad altre materie prime, finisce nei mangimi destinati alla zootecnia. "Noi tra l'altro - conclude Livio Vergerio - abbiamo un'attività che riguarda solo per il cinque per cento gli allevamenti di bovini. La gran parte dei nostri prodotti è venduta per l'alimentazione dei canarini". Sull'origine dei controlli è diversa, in realtà, la versione del corpo Forestale. Sono partiti su ordine del ministro Pecoraro Scanio e nel Veneto sono stati effettuati a campione seguendo questa metodologia: un programma informatico "random" ha scelto le aziende a caso, poi nelle stesse ditte sono stati prelevati campioni dai prodotti che, per tipologia, avevano più probabilità di contenere tracce di farine di carne. Le ispezioni, seppure limitate per numero, hanno dato frutti notevolissimi. Grazie all'impegno della quindicina di agenti della Forestale e dei 10 uomini dell'Icrf che stanno lavorando nella regione. L'altro sequestro ha riguardato la mangimi Petrini, una big nazionale del settore, sede legale a Bastia Umbra nel Perugino e stabilimenti in tutta Italia. Anche a Legnaro, dove gli ispettori hanno fatto sequestrare 36 quintali di prodotti che contenevano tracce di frammenti ossei. L'azienda precisa che si tratterebbe di materiale in "transito" proveniente dalla Lombardia: è stato prodotto dalla Uvigal, nel Bergamasco. Proprio la zona in cui i Nas hanno effettuato altri sequestri nei mesi scorsi. Come è possibile che ci siano ancora farine animali in circolazione, nonostante l'allarme Bse e le conseguenti severissime norme? Potrebbe essere accaduto che le macchine di produzione, che potevano utilizzarle fino al 31 dicembre scorso, abbiano in questi mesi mantenuto dei residui, finiti poi accidentalmente nei "nuovi" mangimi. Ma questa è l'ipotesi più benevola, che la procura di Padova dovrà verificare.
Oltre 700 veicoli ogni mezz'ora
CADONEGHE. Settecentocinquanta veicoli ogni mezz'ora. I dati non riguardano il grande raccordo anulare di Roma, ma la nuova statale del Santo. Che continua a mettere seriamente alla prova i nervi ed i polmoni dei residenti dell'intero quartiere a ridosso della grande arteria stradale. I cittadini chiedono da anni l'installazione di barriere antirumore. E puntuali monitoraggi del grado di inquinamento atmosferico da parte dell'Arpav. Nulla dopo mesi di richieste è stato ottenuto. Ci ha allora pensato un consigliere di maggioranza a sollecitare il sindaco a fare la voce grossa nei confronti dell'Anas e dell'organo di tutela ambientale. Leonardo Agosti, rappresentante dello Sdi, non ci ha pensato due volte a piazzarsi ai bordi della superstrada. Armato di cronometro e pazienza si è messo a controllare i flussi del traffico che corre letteralmente sopra il capo degli abitanti del quartiere. "Dalle 16 alle 16.30 di un qualsiasi pomeriggio lavorativo - rileva - i mezzi in transito sono oltre 750. Le auto aumentano a 825 dalle 8 alle 8.30 del mattino, riassestandosi a 780 dalle 17.30 alle 18. La prova fonometrica? Basta mettersi a parlare vicino alla strada, dove è indispensabile dover alzare la voce". La crociata contro il traffico del consigliere socialista non riguarda solo la statale del Santo ma anche le strade comunali. Agosti ha voluto sapere quante contravvenzioni sono state elevate dai vigili urbani lo scorso anno per sapere se l'autovelox degli agenti colpisce più i pirati della strada o i tanti automobilisti distratti. Il motivo della richiesta è presto detto. Il limite di velocità lungo le centralissime vie Matteotti e via Garibaldi sarebbe puntualmente trasgredito da auto che corrono oltre i cento all'ora. E che pongono puntualmente a ripentaglio l'incolumità dei cittadini che vivono all'interno del centro abitato.
Tre interventi per migliorare il traffico nella Grande Arcella
CADONEGHE. (d. borg.) Tre sono gli interventi in programma per migliorare il traffico nella Grande Arcella. A Nord sistemazione definitiva, in tempi brevi, della rotonda sullo svincolo oltre il Brenta; costruzione, con il Comune di Cadoneghe , di una rotonda alla Castagnara; riutilizzo di un ponte ferroviario sul Brenta per realizzare la bretella ad ovest di via Pontevigodarzere che si innesterà sulla tangenziale Nord. Nella parte meridionale dell'Arcella la prima opera del Pum (Piano urbano della mobilità) sarà il nuovo cavalcavia di via Dalmazia. Viabilità rinnovata nel settore Ovest dove è in costruzione via A. Da Bassano, tra i cavalcavia Camerini e Borgomagno e dove è previsto il collegamento tra via Guicciardini e il cavalcavia Camerini. I tempi si allungano invece per la linea 1 di trasporto su gomma. Sono queste le anticipazioni fornite durante la discussione Pum, in Consiglio di quartiere 2, del Pum. Il Piano prevede fino al 2010 investimenti per 773 miliardi, 296 dei quali spesi nei prossimi tre anni per le tre nuove linee di trasporto collettivo. Sul Pum, illustrato dall'assessore alla Viabilità Augusto Morini, la maggioranza di centro destra ha espresso parere favorevole. Contrari i gruppi d'opposizione. "Era essenziale - hanno detto i Ds - intervenire sul trasporto pubblico proprio partendo dall'Arcella ormai paralizzata dal traffico. Invece si prevedono tempi di realizzazione molto lunghi, ad esempio l'ultimo tratto di tangenziale nord è in calendario per il 2010".
CADONEGHE Comune e Provincia si uniscono per il progetto. Nuovo ponte ferroviario sul Brenta tra Limena e Vigodarzere
CADONEGHE. Metrobus anche oltre il Brenta. Il sogno cullato da tempo dal Comune diventerà realtà. La Provincia, dopo l'avvio del progetto per la metropolitana di superficie Padova-Castelfranco, interverrà anche per allentare la morsa del traffico al confine nord. Si sono susseguite le visite del sindaco Adriano Baldin a Palazzo S. Stefano, che ha portato con sè le progettazioni già studiate per eliminare il caos della Castagnara. È stato rispolverando il disegno esaminato ai tempi della giunta Zanonato, che prevedeva il passaggio del tram sui binari della ferrovia Padova-Castelfranco, con fermata alla stazione di Vigodarzere e raggiungimento del capolinea nell'area ex Grosoli. Il tram è ora sostituito dal metro bus, ma il progetto non cambia. A facilitare le cose contribuirà la costruzione di un nuovo ponte ferroviario sul Brenta fra Vigodarzere e Limena. Il manufatto esistente sarebbe impiegato per "traghettare" il mezzo oltre il fiume. Così in pochi minuti si raggiungerà l'autostrada Padova-Venezia, senza arrestarsi alle code della Castagnara. La Provincia affiderà a breve l'incarico del progetto. Si tratta di un intervento lungo e complesso. Destinato comunque a collegarsi all'altra grande circonvallazione costituita dal collegamento fra la Tangenziale Nord ed il rondò di Pontevigodarzere. Un'opera che dovrebbe partire per la fine dell'anno e costerà 70 miliardi.
Movimentato inseguimento ieri pomeriggio. Un giovane a tutta velocità per le vie del centro finisce contro una Volante e poi addosso ad un lampione: arrestato
La patente gli era già stata ritirata. E quando ha visto la polizia alle sue costole non ha esitato a premere il piede sull'acceleratore. Manuele B., ventiquattro anni, residente a Cadoneghe , è arrivato anche a speronare la Volante nel tentativo di sfuggire al controllo, ma ha finito la sua folle corsa contro un lampione. Ed è stato arrestato. Resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato i reati che gli sono stati contestati. Le sei e mezzO di ieri pomeriggio. I poliziotti stanno identificando due stranieri che aspettano l'autobus sotto una pensilina di piazzale Boschetti. Ad un certo punto notano una ragazzina dalle trecce bionde e vestita in maniera strana che sale su un'auto con a bordo due giovani. La macchina si allontana in direzione di via Porciglia. Gli agenti risalgono sulla "pantera" e decidono di controllare gli occupanti della vettura. Inseriscono i lampeggianti, agitano le palette.
Ascom:"sospendete il blocco del traffico"
I commercianti di Pontevigodarzere si sentono abbandonati dalle istituzioni e denuncniano un forte calo delle loro attività a seguito dell'introduzione delle targhe alterne. Costretti da un mese a vedere tutti i giorni lavorativi pattuglie di vigili urbani intenti a multare gli utenti della strada e impossibilitati a loro volta a rifornirsi delle merci secondo la necessità e il momento , si rivolgono alle loro organizzazioni sindacali per essere aiutati. L'Ascom ha raccolto le proteste e valutata la situazione, che ha coinvolto non solo gli iscritti dei comuni di Cadoneghe e Vigodarzere, ma soprattutto quelli del quartiere di Pontevigodarzere, che ha assunto le caratteristiche di area superinquinata perché unica in tutto il territorio comunale ad essere soggetta ad un simile provvedimento restrittivo della circolazione. Di qui il danno di immagine per il quale i residenti chiedono un adeguato risarcimento all'amministrazione comunale sotto forma di una campagna informativa a favore dell'area. "Occorre ricordare - dice l'associato Fabio Tonello - che i dati autunnali sull'inquinamento atmosferico a Padova, indicavano molte altre zone. Non si capisce perché è stata penalizzata solo via Pontevigodarzere. Il risultato è che si sono avute gravissime ricadute su Comuni vicini che non hanno amministrazioni uguali a quella del capoluogo". Giorgio Pirazzo, fiduciario Ascom, si chiede invece perché non venga completata la statale del Santo interrotta a Borgoricco che potrebbe toglierebbe dalla Castagnara un altro 15 per cento del traffico cittadino.
CADONEGHE La vicenda del palatenda blocca per la terza volta il documento e lacera la maggioranza
CADONEGHE. Bilancio di previsione ancora in alto mare. E laceranti polemiche all'interno della maggioranza di centro sinistra. Costretta a rinviare per la terza volta il varo del documento contabile e del programma degli investimenti per il 2001. L'ennesimo disco rosso al bilancio è stato imposto dalla costruzione del nuovo palatenda, fortissimamente voluto dai Popolari della civica "Il Ponte". Più che mai decisi ad investire un miliardo su un impianto destinato ad ospitare manifestazioni culturali e sportive, affiancando l'ormai saturo palazzetto "Olaf Palme". Dopo aver concesso al Ponte l'inserimento del progetto nel programma per il 2001, la maggioranza non ha ritenuto idonea la collocazione della struttura presso il vecchio campo di via Zanon. Il palatenda sorgerà in una zona ad est dello stadio comunale. Ma in tal modo, il progetto preliminare da inserire come allegato al bilancio di previsione dovrà essere rivisto. Decretando il terzo stop al documento contabile. La battuta di arresto ha calato la mannaia sulla compattezza della maggioranza. Leonardo Agosti, rappresentante dello Sdi, ha ammonito il Ponte ad una condotta rispettosa degli accordi elettorali. "Altrimenti - ha detto - è meglio riconsegnare il mandato agli elettori e confessare la nostra incapacità a governare". La posizione socialista è stata condivisa fra le forze di giunta dal comunista Paolo Poggi. Ma secca è stata la reazione della civica popolare. Tanto la capogruppo Maria Cocchiarella, che l'assessore allo sport Mirco Gastaldon hanno negato di voler spaccare la giunta. Affermando, invece, di lavorare in modo critico per realizzare impianti indispensabili alla vita del paese. La destra non è stata a guardare. Il leghista Bruno Zandarin e il leader di An Lucio Tomat hanno avvertito serie crepe nella giunta di centro sinistra. Ed hanno suggerito al sindaco di prenderne atto, rassegnando, come atto di onestà politica, le dimissioni.
Il sindaco di Vigodarzere annuncia il progetto di una viabilità alternativa alla Castagnara che arrivi fino all'Arcella
CADONEGHE. Era visibilmente soddisfatto ieri il sindaco di Vigodarzere, Francesco Francini quando, insieme al presidente della Regione, Galan, ha scoperto la targa che ricorderà il 7 maggio come giorno della prima pietra del Sistema ferroviario metropolitano regionale. "Questo è il risultato di chi non ha gridato ma invece ha lavorato. Si tratta del più importante progetto mai fatto in Italia". Lo scalo di Vigodarzere infatti da qui a tre anni cambierà volto, diventerà infatti uno dei quei poli scambiatori nel quale il traffico su gomma sarà sostituito da quello su rotaia. La stazione non a caso diventerà più grande, avrà banchine all'altezza dei treni e un parcheggio molto più esteso. E probabilmente attirerà nuovi insediamenti che favoriranno ad esempio il riequilibrio delle attività terziarie fra aree urbane centrali e aree periferiche. "Il nostro parcheggio scambiatore sarà centro di gravitazione anche per Cadoneghe - dice il sindaco - ma stiamo lavorando anche su un altro progetto, altrettanto ambizioso ed importante che potrebbe risolvere il nodo della Castagnara. Se infatti la metropolitana di superificie risolverà il problema del traffico passeggeri ci resterà sempre quello dei camion. Insieme alla Provincia quindi stiamo pensando ad una soluzione che risolva il nodo della Castagnara con la collaborazione delle Ferrovie. In pratica vorremmo utilizzare, trasformandolo, l'attuale ponte ferroviario che si trova parallelo a quello stradale. Le Fs potrebbero costruirne uno di nuovo, come hanno in progetto, mentre noi potremmo utilizzare quello esistente per una viabilità parallela che parta da Vigodarzere appena superato il Brenta per arrivare, lungo strade alternative, fino alla Fornace Morandi in zona S. Carlo, e poi sfociare in via Tiziano Aspetti. Domani (oggi ndr) avremo proprio un incontro con la Provincia per l'inserimento nel piano della viabilità".
L'opera costerà oltre 600 miliardi e dovrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico nella Regione con treni ogni 15 minuti
CADONEGHE. Tre anni per una rivoluzione. Quella che ci farà lasciare la macchina a casa, prendere il bus, arrivare ad una stazione di scambio coi treni e salire su una metropolitana di superificie che senza code ci porterà in pochi minuti in un'altro paese o città dell'area centrale del Veneto. Questo promette il Sistema ferroviario metropolitano regionale la cui prima pietra è stata posta simbolicamente ieri alla stazione di Vigodarzere che diventerà uno di questi poli scambiatori. Tanto per fare un esempio con questo sistema chi abita a Cadoneghe si farà portare da una navetta a Vigodarzere, salirà sul treno e potrà scendere a Mestre, Castelfranco e Treviso, utilizzando un solo biglietto. In questo quadro la stazione di Padova aarà potenziata e diventerà anche un polo di attrazione commerciale, mentre i treni merci diretti all'interporto saranno deviati su un percorso alternativo. Infine la Padova-Mestre entro cinque anni sarà quadruplicata.
Il rito sacrificale della festa islamica fa brutti scherzi: caprone impazzito a Montagnana, allarme pecora a Cadoneghe
(.C.B.) Tempi grami per pecore e caproni. Che rischiano in questi giorni di finire "immolati" in omaggio al rituale musulmano di Eid Al-Adha, che prevede proprio il sacrificio delle bestie ad Allah in vista di una migliore "purificazione" dello spirito dei fedeli. La necessità, non certo agevole, di avere a disposizone l'"oggetto" del sacrificio non ha mancato di provocare anche qualche curioso episodio. A Montagnana, sabato pomeriggio, una famiglia residente in una palazzina di via Circonvallazione, appena fuori le mura cittadine, si è vista costretta a chiamare i carabinieri dopo essere stata colta di sorpassalto dalle furiose cornate di un caprone contro porte e pareti dell'appartamento sovrastante, affittato ad una famiglia di extracomunitari. Questi ultimi, momentaneamente assenti, avevano lasciato incustodita la bestia che si erano procurati in vista del rito sacrificale. Fortunatamente la piccola comunità di musulmani è rientrata in tempo prima che la casa finisse sfasciata dalle violente scornate del quadrupede destinato al tradizionale sacrificio. Ed un altro episodio curioso è avvenuto ieri mattina a Cadoneghe , nei pressi dell'ex Grosoli, dove un negoziante ha dato l'allarme dopo aver visto tre marocchini scendere da un auto bianca, inizialmente scambiata per un taxi, insieme ad una...pecora. I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno trovato solo la povera bestia legata ad una staccionata, anch'essa pronta all'estremo sacrificio prescritto dal "credo" musulmano. Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori del Vervizio Veterinario dell'Usl 16, che hanno constatato l'assenza del contrassegno che attesta l'avvenuta vaccinazione della pecora. Non è restato che prelevarla e condurla ad una stalla autorizzata.
Tornano da oggi le targhe alterne
(.C.B.) Tornano dalle 7 di questa mattina a Pontevigodarzere le targhe alterne. L'ordinanza anti-benzene dovrà nuovamente essere rispettata dagli automobilisti (oggi via libera ai veicili con targhe dispari), dopo la sospensione dovuta ai disagi per il maltempo. "È stata un'interruzione per cause di forza maggiore - spiega l'assessore alla mobilità Augusto Morini - che abbiamo però limitato a venerdì scorso. La circolazione a targhe alterne resterà in vigore fino al 16 marzo". Entro quella data l'Arpav consegnerà all'assessorato alla Mobilità i dati sulla riduzione del traffico nella fascia oraria tra le 7 e le 19 (finora si è registrato un calo del 26-27\%). A quel punto si potranno stilare i primi bilanci. Grazie anche alla neve e alle piogge dell'ultimo periodo l'inquinamento è già in forte diminuzione. Intanto, nella convinzione che bisogna individuare una via d'accesso a Padova, alternativa alla Castagnara e a Pontevigodarzere, due amministrazioni di Cadoneghe e Vigodarzere hanno elaborato alcune proposte. Ed è stata ipotizzata la costruzione di un nuovo ponte sul Muson da collegare al parcheggio scambiatore e al primo binario della tratta ferroviaria di Vigodarzere.
L'assessore alla Mobilità di Padova conferma: "L'ordinanza resta in vigore fino al 16 marzo,poi valuteremo i dati"
VIGODARZERE/CADONEGHE. L'imprevista nevicata di mercoledì ha concesso una breve tregua. Ma fin da domattina Pontevigodarzere tornerà a fare i conti con le targhe alterne. L'ordinanza anti-benzene del sindaco di Padova riprenderà efficacia. "È stata un'interruzione per cause di forza maggiore - spiega l'assessore alla mobilità Augusto Morini - che abbiamo però limitato a venerdì. Si andrà avanti in questo modo fino al 16 marzo". Entro quella data l'Arpav consegnerà all'assessorato alla Mobilità i dati sulla riduzione del traffico nella fascia oraria tra le 7 e le 19 (finora si è registrato un calo del 26-27\%). A quel punto si potranno stilare i primi bilanci. "Di sicuro - afferma l'assessore - le piogge di questi giorni stanno facilitando il nostro compito. Il tasso di inquinamento è in diminuzione. Posso comunque annunciare che per l'anno prossimo attueremo dei provvedimenti con largo anticipo. Il vero nemico da combattere è il benzopirene. Obbligheremo a manutenzioni e controlli periodici i proprietari di furgoni, autobus e mezzi pesanti dotati di vecchi impianti diesel". Di ben altro tenore le dichiarazioni dei sindaci di Cadoneghe e Vigodarzere, convinti che l'ordinanza Destro sia solo un palliativo. Il refrain è sempre lo stesso. Tutti gli enti interessati devono individuare soluzioni definitive per la viabilità a nord di Padova. "Un automobilista - racconta Adriano Baldin, primo cittadino di Cadoneghe - mi ha detto che adesso è meglio di prima. In fin dei conti è costretto a fare le code a Limena soltanto a giorni alterni. Scherzi a parte, occorre che chi amministra prenda coscienza della gravità del problema e si dia da fare per affrontarlo. Bisogna individuare una via d'accesso a Padova, alternativa alla Castagnara e a Pontevigodarzere". Le due amministrazioni hanno elaborato alcune proposte, ora al vaglio della Provincia. È stata ipotizzata la costruzione di un nuovo ponte sul Muson da collegare al parcheggio scambiatore e al primo binario della tratta ferroviaria di Vigodarzere. "Occorre diminuire il numero delle auto a Pontevigodarzere - conferma Francesco Francini, sindaco di Vigodarzere - ma bisogna incrementare il trasporto su rotaia". In tal senso un primo traguardo è già stato raggiunto: mercoledì prossimo alla stazione di Vigodarzere avverrà la posa della prima pietra del nuovo sistema ferroviario di metropolitana regionale.
Deroghe al divieto per i residenti e chi trasporta merci
VIGODARZERE/CADONEGHE. (L.I.) Altre due settimane di passione a Pontevigodarzere. Fino a venerdì 16 marzo resterà in vigore l'ordinanza anti-benzene del sindaco Destro. Dalla Castagnara alla rotonda della Saimp potranno transitare solo gli automezzi con la targa giusta: pari nei giorni pari, dispari in quelli dispari. Il provvedimento scatterà nuovamente domattina a partire dalle 7. Avrà efficacia fino alle 19, nei giorni feriali (sabato escluso). I residenti delle vie Villa Laura, De Roberti, Tura Cosmè e Pontevigodarzere (a nord del ponte sul Brenta) circoleranno liberamente purchè provvisti di un documento di identità. Le famiglie che risiedono a Isola di Torre potranno aggirare l'ostacolo chiedendo un pass alla polizia municipale. Permessi di transito verranno concessi anche ai comuni di Cadoneghe e Vigodarzere. Non sono tenuti al rispetto dell'ordinanza gli autocarri per trasporto merci che operano a Pontevigodarzere (purchè in possesso di deroga), i mezzi di soccorso dei vigili del fuoco, i veicoli delle forze di polizia e i cortei funebri. Via libera infine ai veicoli elettrici, alimentati a metano o Gpl, e agli ecodiesel.
Tomat (An) solleva la protesta, il responsabile della ragioneria comunale dice che ci sono problemi più importanti e scoppia il battibecco
Consiglieri imbufaliti: senza gettone di presenza da un anno
CADONEGHE. Consiglieri comunali senza "stipendio" da oltre un anno, in quanto attendono la liquidazione dei gettoni di presenza delle riunioni. Il caso è stato denunciato nell'ultimo consiglio di Cadoneghe da Lucio Tomat (An). Autore, qualche giorno prima, di un'accesa discussione sul tema con il responsabile della ragioneria comunale. Chiedendo notizie sul motivo per il quale i pagamenti erano bloccati, il capogruppo di opposizione si è sentito rispondere che gli uffici avevano altre priorità da soddisfare. L'affermazione, dopo un anno di attesa, non è stata digerita da Tomat. Fra i due è scoppiato un battibecco, alla presenza di altri consiglieri, all'uscita di una riunione politica. Il consigliere di destra ne ha quindi fatto una questione di principio, rendendosi autore di un'energica protesta. "I consiglieri - ha detto - non sono come gli assessori che possono contare su un'indennità mensile. Adempiamo a questo compito anche gravando sulle nostre spese personali, sentendoci a pieno servizio della collettività che ci ha eletti. Rispondermi che ci sono altre priorità significa riservarci un atteggiamento provocatorio, che non accettiamo e che ci offende". Dai banchi opposti, il consigliere di Cadoneghe Democratica, Letterio Turiaco, pur smorzando i toni, ha condiviso le lamentele del collega di An. Ha così chiesto che si facesse luce sul probabile disguido fra gli uffici di segreteria e ragioneria alla base del mancato pagamento degli stipendi. Ma la cifra di cui il Comune sarebbe "moroso"? Poco meno di un milione per ciascun consigliere. Non granchè. Per Tomat, tuttavia le cose non cambiano. Pochi, ma subito.
Bandi per l'assegnazione di case
CADONEGHE. L'Amministrazione comunale è impegnata a trovare soluzioni che garantiscano il diritto alla casa di tutti i cittadini, locali ed immigrati, che ne abbiano bisogno, purchè in possesso dei necessari, senza privilegi o discriminazioni. È questa la sintensi di una nota fatta pervenire dal Comune di Cadoneghe in merito all'articolo "Case per extracomunitari" del 24 febbraio. "Si precisa inoltre - continua la nota - che l'Aliquota Ici del 9 per mille sulle case sfitte andrà in vigore nel 2001 e gli effetti si potranno verificare solo nel corso dell'anno".
22 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
22 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
21 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
Cinque tonnellate sospette in provincia. Sigilli nei depositi della Vergerio di Cadoneghe e della Petrini di Legnaro
Claudio Trabona
21 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
I dati "fai da te" del consigliere Agosti per chiedere le barriere lungo la 307
Lucio Piva
15 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
14 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
Grazie al metrobus addio code alla Castagnara
Lucio Piva
13 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
È senza patente, fugge e sperona l'auto della Polizia
12 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
11 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
Stop al bilancio, ormai è crisi
Agosti : "O il Ponte rispetta gli accordi, oppure è meglio riconsegnare il mandato"
Lucio Piva
8 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
"Mettiamo le auto sul ponte delle ferrovie"
8 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
Fra tre anni la metropolitana a Padova
Il presidente della Regione, Galan e il dirigente delle Fs, Moretti hanno dato il via ai lavori sulla linea per Castelfranco
6 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
5 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
4 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
Finita la tregua, ritornano le targhe alterne
Da domani mattina scatta nuovamente il provvedimento a Pontevigodarzere, sospeso venerdì a causa della neve
Luca Ingegneri
4 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
3 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"
Lucio Piva
2 marzo 2001 "IL GAZZETTINO"