Pubblico assente
I Consigli in diretta su Gamma 5
CADONEGHE. (L.P.) Consiglio comunale solo per pochi intimi. Meglio allora spendere qualche soldo per finanziare una radio locale per trasmettere la cronaca politica in ogni casa. La proposta è di Lucio Tomat, consigliere di Alleanza Nazionale. Che stanco di parlare di fronte a platee sparute e ai soliti addetti ai lavori, ha lanciato al sindaco la proposta. Che suona davvero provocatoria, se si pensa che l'emittente locale destinata ad assumere il servizio è niente meno che "Radio Gamma 5", una radio costituita come cooperativa sociale e per diverso tempo orientata su tematiche poco o affatto familiari alla destra. Dai microfoni della stazione di via Marconi dovrebbe solo essere trasmessa la cronaca delle discussioni consigliari. Senza alcun commento o filto di alcun genere.
"Da anni qui è rifugio per clandestini"
CADONEGHE. "Ho segnalato più volte il problema ma i miei appelli sono rimasti inascoltati. L'amministrazione non è mai intervenuta": le parole di Valda Pavin, capogruppo della Lega Nord, alimentano i toni della polemica all'indomani del ritrovamento del cadavere di un immigrato vicino ai capannoni dell'ex-Corezoo Grosoli. Da anni ormai la Castagnara è diventata uno dei rifugi preferiti degli extracomunitari clandestini. L'enorme disponibilità di strutture abbandonate (oltre all'ex-macello ci sono gli stabilimenti della Breda e l'ex-pizzeria Antico Guerriero) favorisce la permanenza degli stranieri. "Il loro numero è in continuo aumento - afferma Pavin - anche se cercano di non dare troppo nell'occhio."
Il corpo, che apparterrebbe a un magrebino, è stato scoperto da tre cinesi, ieri mattina, nell’area dell’ex Grosoli a Cadoneghe
CADONEGHE. Il cadavere di un uomo, forse un magrebino, è stato trovato da tre cinesi nell'area della ex Grosoli, in via la Malfa, tra le erbacce. Era ridotto ad un ammasso di ossa. I vermi dappertutto. Una morte tinta di mistero.
Erano passate le undici di ieri mattina, quando i tre cinesi sono entrati al bar Marconi cercando di spiegare ad alcuni avventori l'accaduto. Due clienti del locale li hanno seguiti e uno è riuscito a superare il muro di cinta e a scorgere il cadavere che era sotto un albero. Hanno chiamato i carabinieri.
La zona è stata delimitata per tenere lontano i curiosi. Per rendere più agevole il compito del medico legale i carabinieri hanno chiamato un paio di giardinieri che hanno provveduto a togliere le erbacce attorno al corpo. Il volto è sfigurato e le impronte digitali sono consumate.
Le testimonianze
CADONEGHE. Decine di clandestini trovano abitualmente riparo nei capannoni della Corezoo-Grosoli. Da diversi anni l'ex-macello è ridotto ad una specie di asilo notturno per immigrati. Degrado e sporcizia imperano da queste parti. Basta osservare in quali condizioni si trovi il marciapiede di via Marconi. Marocchini, albanesi, ma anche nigeriani e persino cinesi, hanno occupato le casette a fianco dello stabilimento, la vecchia portineria e gli ex-alloggi della famiglia Grosoli. Punti di riferimento ideali per individui dediti ad attività illecite. In quartiere nessuno si stupisce di quanto accaduto ieri mattina. "Tutte le strutture in disuso - fa notareAurora Meneghesso, titolare del bar Marconi - sono ridotte in questo modo. Basta andare a vedere l'ex-Breda o l'ex-ristorante Antico Guerriero. Bisognerebbe murarle in maniera ermetica"."Sappiamo che vi abitano diversi ragazzi di colore - confermaAndrea Pignataro - entrano ed escono di continuo. Se ne vedono sempre di più. Alcuni hanno anche le chiavi del cancello". "I carabinieri passano spesso da queste parti - aggiungeFiorello Carraro - e ne portano via qualcuno. Ma ne arrivano di nuovi". "Vedo un continuo via vai di extracomunitari - sbottaNeonella Miotti - i passaggi si intensificano soprattutto nelle ore serali. Cosa facciano li dentro non possiamo saperlo. E' compito delle Forze dell'Ordine controllarli".L'immobile è andato all'asta già un paio di volte. Ma la curatela fallimentare è rimasta a mani vuote. Non si è trovato nessun acquirente per il complesso dell'ex-Grosoli. "Ho chiesto un paio di volte al curatore - fa presente ilsindaco Adriano Baldin - la pulizia del marciapiede ed il taglio della siepe. Ho sollecitato anche la chiusura dei varchi. Finora non ho però ottenuto riscontri".
Rissa davanti al bar: tre denunce
CADONEGHE. Se la sono date di santa ragione. Tutti e tre sono finiti al pronto soccorso. E tutti e tre hanno rimediato una denuncia a piede libero con l'accusa di rissa e lesioni.
La scazzottata è avvenuta l'altra sera, poco dopo le undici e un quarto, davanti al bar Desiree di via Garibaldi. A venire alle mani sono stati un ventottenne di Cadoneghe una trentaseienne di Camposampiero e un albanese ventisettenne, in regola con il permesso di soggiorno, residente a Vigonza. Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato lo straniero ad accendere la miccia. In preda probabilmente ai fumi dell'alcol è entrato nel locale e ha iniziato ad importunare gli altri due. Dalle parole si è arrivati ai fatti. Un copione già visto.
Tra le mani dei contendenti sono spuntati una mazza da baseball e una chiave inglese. Lo scontro è stato violento. È stato il proprietario del bar a chiamare i carabinieri. Quando la pattuglia dell'Arma è arrivata sul posto lo scambio di colpi era appena terminato. Chi aveva i vestiti sporchi di sangue, chi era pieno di contusioni, chi aveva un taglio sulla testa. I tre individui sono usciti malconci dalla rissa. Per farsi medicare le ferite sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso. I carabinieri hanno provveduto immediatamente ad identificarli. I loro nomi compaiono in un dettagliato rapporto di denuncia inviato all'autorità giudiziaria.
I disservizi nel comune di Cadoneghe
Vogliamo richiamare l'attenzione su alcuni disservizi che sia la Direzione Didattica Statale, sia l'Amministrazione Comunale di Cadoneghe continuano a creare ai propri utenti-cittadini. L'ultimo caso riguarda l'inizio di questo anno scolastico. Con lettera del 23 giugno la Direzione Didattica informa i genitori degli alunni che "per l'anno scolastico 2000/2001 la data di inizio delle lezioni è stata stabilita per il giorno 14 settembre". Dice, poi, che il "progetto accoglienza" delle scuole d'infanzia prevede uno scaglionamento nell'accoglienza dei bambini nei primi giorni di scuola, con modalità ed orari che saranno illustrati dalle insegnanti e discussi con i genitori in apposito incontro informativo, previsto per il giorno 8 settembre. Il Comune, dal canto suo, con nota datata 8 agosto e spedita il 14 comunica che il servizio mensa sarà erogato a partire dal 18 settembre.
Fino qui tutto funziona, se non fosse che, nella riunione informativa dell'8 settembre, ad una sola settimana dall'inizio delle lezioni scolastiche, le insegnanti ci informano che il progetto accoglienza prevede sì che i nuovi iscritti inizino il giorno 14, ma anche che i vecchi tornino nelle aule il 19.
Alla fine dell'incontro ci consegnano a mano un ulteriore avviso del Comune, datato 14 agosto e mai pervenuto, a rettifica di quelli precedenti, con cui si comunica che il servizio mensa sarà erogato a partire dal 21 settembre. È possibile che queste amministrazioni, dal mese di giugno, non abbiano avuto tempo per informarci che la data di inizio della scuola e della mensa erano diversi da quelli comunicati?
Cosa analoga, purtroppo, era successa anche a giugno, in occasione del pagamento dell'Ici, quando il Comune informava che erano state deliberate tutte le novità relative alla tassa e alle ulteriori detrazioni, la cui domanda per poterne usufruire doveva pervenire entro il 30 aprile. Peccato che la lettera del Comune fosse datata 3 maggio. Non possiamo far altro che domandarci se questi signori seguono un calendario con giorni particolari o se si divertono alle nostre spalle.
Calcio a cinque
JESINA 4
Al via la serie B. Mocellin in casa
Prende il via oggi pomeriggio il campionato di serie B che vede ai nastri di partenza anche Seep Luparense e Mocellin Cadoneghe indicate nel girone B fra le candidate alla promozione in A2. Dodici le squadre al via, per la prima fase che terminerà il 14 aprile: la prima salirà direttamente in A2, le seconde e le terze andranno ai play-off, che mettono in palio altri 4 posti.
L'esordio della Seep è a Merano, contro la Bubi; per il Mocellin la partenza è in casa, alle 16, contro l'Ambroveneto. Il girone in cui sono inserite le due squadre padovane si preannuncia molto equilibrato, con valide credenziali attribuite anche a Verona, Bologna, Reggio Emilia e Manzano.
Entrambe le padovane partono con il grave handicap di infortuni che hanno colpito elementi chiave della rosa: la Seep ha perso praticamente per l'intera stagione Asquini, mentre il Mocellin riavrà Esposito non prima di Natale. Quello di Esposito è l'unico problema di Marco Langè, allenatore del Mocellin, mentre il suo collega Dottori a S.Martino deve fare i conti con qualche altro acciacco.
Domenica, intanto, si disputa al Brentelle (con inizio alle ore 14) un torneo Under 18 organizzato dal Petrarca: vi prendono parte due formazioni della Spanesi, Seep, Beta Noventana, Casalserugo, Chioggia, Arzignano e Moniego.
Situazione insostenibile all’istituto per geometri Belzoni. Il preside denuncia il grave rischio per gli studenti e i passanti Quando piove si allagano tutti i corridoi, i neon sono vecchissimi e l’impianto elettrico deve ancora essere messo a norma
Pericolo crollo al Belzoni. Le finestre si stanno staccando dall'edificio e camminare in via Santa Rosa sul lato della strada sottostante l'antico palazzo sede dell'istituto tecnico potrebbe voler dire mettere a rischio la propria incolumità. Il preside della scuola, Gino Penada, avverte infatti che i sette antichi finestroni del '700 che danno sulla strada sono da tempo pericolanti, e rimangono al loro posto solo grazie a un puntuale e costante lavoro di rinforzo con chiodi, colla, viti e adesivi vari. «Basta che un ragazzo dia inavvertitamente una spinta per far cadere gli infissi. Se un malcapitato giorno una vetrata dovesse crollare in testa a qualche passante saranno guai», osserva il dirigente.
Non solo. «Si trovano nella medesima precaria condizione pure le otto finestre, anche quelle settecentesche, del corridoio dell'istituto che guarda sul cortile interno di via Brondolo, percorso di passaggio dei ragazzi per andare a depositare i motorini» puntualizza Penada. Inoltre, i vetusti infissi sono responsabili di lasciar penetrare, oltre a spifferi a non finire, anche l'acqua piovana, così quando piove i corridoi della scuola si allagano. Un problema, quest'ultimo, che non risparmia neppure la succursale di Cadoneghe «In occasione degli acquazzoni si inondano sempre la palestra e i bagni e spogliatoi annessi» riferisce il preside, facendo presente che piove dentro anche nella casa appena ristrutturata per la custode in via Speroni. La lista delle lamentele non finisce qui, ma continua con la segnalazione dell'impianto elettrico che dev'essere urgentemente rimesso a norma.
«I fili corrono scoperti sopra i travi in legno del '400 - dice il capo d'istituto - In caso di cortocircuito, cosa potrebbe succedere?». Anche l'impianto di illuminazione lascia a desiderare: «I neon vecchi di oltre 10 anni su soffitti di 4 metri e mezzo fanno una luce troppo bassa». Considerato che lo stabile a 2 piani conta oltre 80 gradini, il preside chiede infine un ascensore nell'eventualità di studenti disabili o insegnanti o ragazzi con problemi agli arti. «È allo studio da parte della Provincia un piano generale di ristrutturazione dell'edificio, e si parla addirittura di 3 miliardi per il Belzoni, ma noi finora non abbiamo ancora visto niente, e sono ormai troppi anni che siamo in questa situazione; chiediamo un intervento drastico prima che sia troppo tardi».
Un posto all'asilo comunale? Un miraggio
CADONEGHE.Un posto all'asilo comunale? Un miraggio. Questa è stata l'amara sentenza per 51 bambini che con sorpresa non si sono visti accolti alla materna di via Rigotti. E che hanno dovuto essere dirottati in istituti privati del Comune o in altre stutture di centri vicini. Il recente boom demografico in paese non ha permette del resto ulteriori sfoghi ad una domanda di servizi per l'infanzia diventata sempre più pressante. Come del resto dimostra anche la notevole lista d'attesa dell'asilo nido. La mancata iscrizione all'asilo comunale di tanti residenti ha però irritato l'opposizione leghista. Che dai banchi dell'opposizione ha duramente condannato la politica scolastica del Comune. Accusato di scelte improvvisate e frettolose.
"Bastava solo effettuare una proiezione demografica attraverso l'ufficio anagrafe -ha infatti lamentato l'esponente del Carroccio, Valda Pavin- per impedire l'inconcepibile esodo di 51 famiglie di contribuenti in altri comuni. E' stato avviata da pochi mesi nello stesso stabile di via Rigotti una struttura integrata per l'infanzia. Non sarebbe stato meglio destinare quello spazio all'ampliamento dell'asilo o impiegare energie finanziarie per adeguare strutture obsolete come quelle di via Bagnoli?".
Le osservazioni leghiste hanno trovato immediata risposta nei numeri esposti dall'assessore all'Istruzione Lucio Costa. Il quale ha fatto notare come in paese esistano 9 sezioni nella materne pubbliche ed altrettante nelle private.
Cadoneghe -ha detto- eroga sovvenzioni anche ad altri centri limitrofi che ospitano nei loro asili i nostri piccoli residenti. E' comunque in atto un piano di ristrutturazione per rendere presto attive altre due sezioni di scuola materna. Impedendo nuovi "esodi" dalle scuole pubbliche locali".
Tennis, chiavi in mano
CADONEGHE.Campi da tennis chiavi in mano. Dopo anni di tentativi con alterni risultati per favorire il decollo degli impianti di via Conche, il Comune intende voltare pagina. Ed avviare una licitazione privata per affidare a privati la gestione delle strutture. Senza spendere una lira. Privati avranno l'onere di acquisire ed installare un pallone pressostatico per la copertura dei campi. In contropartita il vincitore dell'appalto acquisirà gli introiti per l'utilizzo dei campi per la durata di dodici anni. L'Amministrazione esclude comunque sin d'ora ogni intento speculativo. Potranno infatti partecipare alla gara unicamente le società sportive iscritte alla Federtennis, che svolgano da almeno due anni attività nella disciplina della racchetta. I criteri per l'assegnazione dell'appalto, oltre in un'eventuale contropartita economica aggiuntiva concessa al Comune, consistono nella qualità e nell'efficienza del progetto e nelle eventuali agevolazioni economiche concesse all'utenza. Si tratta ora di vedere se il gioco varrà la candela. Il costo della struttura pressostatica potrebbe infatti aggirarsi sul centinaio di milioni. Ad esso andrebbero successivamente aggiunte le spese di installazione ed manutenzione della struttura, oltre che gli oneri di funzionamento della stessa. Il Comune, dal canto suo, vorrebbe chiudere la pratica entro la fine dell'anno, allo scopo di non lasciare i campi di via Conche privi di un gestore. Gli sportivi, dal canto loro, sperano di non dover attendere oltre. Fanno la fila per disputare un set a prezzo contenuto. Ma possono giocare solo nella buona stagione. Finchè gli impianti non saranno coperti, i match di doppio e singolo rimaranno un lusso riservato ancora a pochi eletti.
Lucio Piva
No della maggioranza in Consiglio alla proposta dei cittadini di via Sauro di cambiare assetto all’area del rondò
CADONEGHE. I cittadini di via Sauro e dintorni non saranno esauditi. La loro proposta di modifica dell'assetto stradale, in prossimità del rondò della nuova statale del Santo ha ottenuto il disco rosso della maggioranza consiliare che ha preferito accogliere i pareri dei vigili urbani, del tecnico incaricato alla redazione del piano urbano del traffico e dell'Anas. Sono tutti concordi nel ritenere pericoloso ogni diverso flusso veicolare nella zona.
Calcio a 5. La Luparense tifa Mocellin
(r.p.) La controversa formula dei triangolari fa sì che la Luparense si ritrovi a fare il tifo per i tradizionali rivali del Mocellin: per superare il primo turno di Coppa Italia, infatti, i Lupi dopo il 3-1 con a Cadoneghe e il 6-6 con il Dese devono sperare che il Mocellin domani alle 16 faccia risultato in casa del Dese, o perda con il minimo scarto.
Furto fallito alla Coop
CADONEGHE. Più maldestri che sfortunati i malviventi che hanno preso di mira, la scorsa notte, la Coop di via Del Santo. Hanno dovuto scappare in tutta fretta lasciando sul posto una fiamma ossidrica ed arnesi da scasso. Al loro inseguimento si era infatti messa una pattuglia dell'Antoniana Vigilianza, allertata involontariamente dalla centrale operativa a causa di un guasto causato dagli stessi banditi per oscurare il parcheggio del supermercato. Così facendo, tuttavia, i ladri hanno disattivato l'impianto di allarme del vicino negozio "Affari Vostri". L'arrivo dei vigilantes ha colto i banditi sul fatto. A loro è rimasto solo il tempo di balzare in un'auto non identificata e darsi in fretta alla fuga. Gli agenti hanno subito chiesto il rinforzo di un'altra volante impiegata nei pressi, provvedendo poi ad avvisare le pattuglie di polizia in perlustrazione nel quartiere. E nel frattempo, hanno tentato un inseguimento lungo la vecchia statale del Santo. L'oscurità è stata tuttavia provvidenziale alleata dei malvimenti che hanno fatto perdere le loro tracce. Se i loro sforzi fossero stati portati a termine, il bottino non sarebbe stato ricco. Nella cassaforte del supermarket preso di mira, infatti, c'erano solo pochi spiccioli. Era stata più ricca la "spesa" alla Coop alcuni mesi fa, quando i soliti ignoti avevano assaltato la cassa continua.
Lite condominiale. Rinviato a giudizio con l'accusa di lesioni volontarie aggravate patteggia sei mesi di reclusione
I dissapori condominiali provocati dal comportamento arrogante di uno degli inquilini sono sfociati in un violento litigio. Ad avere la peggio è stata una coppia di anziani: la donna è stata costretta a portare per quattro mesi il busto ortopedico, il marito, invece, se l'era cavata con una settimana di prognosi, ma non ha fatto in tempo ad assistere alla condanna dell'aggressore perchè nel frattempo deceduto. Lesioni volontarie aggravate è l'accusa costata il processo a Demetrio Gobbo, cinquantatreenne di origini vicentine, residente a Cadoneghe in via Franco 26. Difeso dall'avvocato Giulia Schiaffino, ha preferito evitare il dibattimento. Ieri mattina ha concordato con il pubblico ministero una pena di sei mesi di reclusione. La vicenda risale al 14 novembre di cinque anni fa. Era l'ora di pranzo quando Odillo Boschello, allora cinquantaseienne, stanco delle continue prepotenze del coinquilino, era sceso in cortile per dirgli di spostare l'auto come sempre parcheggiata davanti al proprio garage. La metteva sempre lì, impedendo a Boschello di entrare ed uscire con l'auto dal box. Secondo quanto denunciato ai carabinieri, Demetrio Gobbo si era subito fatto aggressivo. E con voce alterata aveva zittito l'inquilino dicendogli che "non comandava niente" e che "non pagava l'affitto". La pigione, invece, Boschello la pagava regolarmente. Prima che potesse ribattere alla grave offesa, il condòmino si era avviato a passi frettolosi verso l'ingresso dell'edificio. Nel frattempo, allarmata dall'alterco, la moglie di Boschello, Ines Filoso, oggi sessantaquattrenne, ospite in una casa di riposo a Camposampiero, era rapidamente scesa con l'ascensore al piano terreno per bloccare il litigio prima che degenerasse. E nell'androne si era ritrovata a tu per tu con il vicino. "Apri il portone", le aveva intimato Gobbo. "Se lo apra da solo, la chiave ce l'ha", aveva risposto la donna. Era andato su tutte le furie. Aveva spalancato l'uscio e si era avventato su Ines Filoso afferrandola per il collo e scaraventandola per terra. Quindi le aveva preso una ciabatta e l'aveva lanciata contro il marito. Infine, non contento, se l'era presa anche con gli occhiali della donna. Morale: i coniugi erano finiti tutti e due al pronto soccorso. Qualche escoriazione al volto per Odillo Boschello, giudicato guaribile in sette giorni. Preoccupanti, invece, le lesioni subìte dalla moglie che, a parte le escoriazioni alle braccia e al torace, nella caduta aveva riportato un trauma alla regione lombare con frattura del rachide. Ricoverata nella divisione di ortopedia dell'ospedale di Camposampiero, era stata dimessa sei giorni dopo con un busto ortopedico. Era stata costretta a portarlo per quattro mesi. Il medico legale Gaetano Quaranta che l'ha periziata ha accertato un indebolimento permanente della funzione statica e dinamica della colonna vertebrale, nonostante l'esito favorevole delle terapie riabilitative. Le conclusioni della consulenza tecnica sono state accolte totalmente dal pubblico ministero e riassunto nel capo di imputazione. G.Colt.
Rubano al supermercato: arrestati
CADONEGHE. Sono stati bloccati con la refurtiva all'uscita del supermercato. E ai loro polsi si sono strette le manette. Marian Coman, trentenne, e Cristina Mircea, venti anni, entrambi di nazionalità rumena, clandestini, sono stati processati con rito direttissimo, condannati a due mesi di reclusione (pena sospesa) e rimessi in libertà. Tutto è accaduto l'altra mattina poco dopo mezzogiorno. La coppia si aggirava con fare sospetto tra i reparti del supermercato Alì di via Bellini. Ad un certo punto si sono impadroniti di un paio di pantaloni e due felpe. Convinti che nessuno si fosse accorto delle loro mosse, hanno tentato di andarsene senza passare per la cassa. Invece un addetto alla vigilanza non li aveva mai perso d'occhio. Prontamente l'uomo è intervenuto e li ha acciuffati. Sul posto è arrivato un equipaggio dei carabinieri. E la coppia di ladruncoli è stata tratta in arresto. Due facce già note agli investigatori dell'Arma di Vigodarzere. Marian Coman e Cristina Mircea erano stati denunciati un paio di settimane fa con l'accusa di ricettazione. Nel casolare dove dormivano assieme ad altri dieci connazionali i carabinieri avevano trovato refurtiva di vario genere, compresi una quarantina di pacchi di caffè destinati alla Caritas.
"Sarebbe un modo efficiente -ha infatti spiegato Tomat- per rendere noto ai cittadino quanto avviene all'interno del palazzo e soprattutto far conoscere il lavoro che stanno sostenendo le forze di opposizione nel dare risalto a problemi vissuti da parecchi cittadini. Ed ignorati dalla giunta. Poco ci importa allora se questi temi vengono messi in risalto da un'emittente che si identifica in un'area ideologica diversa dalla nostra".
E la radio? Non ha rifiutato l'invito. Tutt'altro. "La nostra cultura -hanno fatto sapere dai microfoni dell'emittente- è tradizionalmente antifascista. Ma le porte della radio sono aperte a tutti coloro che hanno qualcosa di dire. Di qualunque tendenza essi siano. Abbiamo già accolto esponenti della Lega e del Fronte Marco Polo. Se il sindaco ci chiederà di trasmettere le sedute consigliari, diremo subito sì".
Toccherà ora al sindaco Baldin decidere se accendere la radio. E verificare se è davvero in atto un disgelo politico all'ombra dell'antenna.
19 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Valda Pavin della Lega: nei capannoni dismessi sarebbero stati creati dormitori per extracomunitari
Si muovono sempre alla spicciolata ed evitano di riunirsi in gruppo all'esterno. Ma nel nostro quartiere se ne trovano dappertutto".Nei capannoni di via Marconi sarebbero stati creati diversi dormitori. Le varie etnie si sarebbero persino accordate sulla spartizione degli spazi. Marocchini, albanesi, nigeriani avrebbero stretto un patto di non belligeranza. Impossibile stabilire il numero esatto degli ospiti dell'ex-macello. " Sono sicuramente troppi e possono agire a piacimento - dichiara la capogruppo del Carroccio - perchè i carabinieri non hanno armi per contrastarli. Li controllano ma sono costretti a lasciarli andare. Non esistono strumenti legislativi idonei ad arginare il fenomeno. Intanto la malavita incalza. Per loro questo è un terreno di conquista."La mia pellicceria - conclude Valda Pavin - ha subito tre furti in tredici mesi. Le compagnie assicurative non sono più disponibili a risarcire i danni. Avanti di questo passo sarò costretta a chiudere i battenti".
Luca Ingegneri
18 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Cadavere in decomposizione nell'ex fabbrica
La morte risalirebbe a due mesi fa: il volto è sfigurato e le impronte digitali sono consumate. Assassinato o stroncato da un malore?
18 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
«Da anni qui dorme gente di colore» I residenti ne vedono arrivare sempre di nuovi. Un via vai continuo
Luca Ingegneri
17 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Tra le mani dei contendenti una mazza da baseball e una chiave inglese
16 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Orari troppo "flessibili" a scuola
Lettera firmata
15 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Spanesi, inaspettata sconfitta. A Jesi spreca troppe palle gol
SPANESI 2
JESINA: Coppola, A. Maggiori, Recchi, Tantucci, Piccoli, Zancanaro, Sabbatini, Moravski, Guerini, Bilò, Monteiro, Filipputti. All. Osimani
SPANESI: Bargellini, Magon, Verri, Calmonte, Rogeiro, Rodrigo, D'Angelo, Palmisciano, Nigro, Bertazzo. All. Rodrigo
GOL: 4' Guerini, 7' Piccoli, 34' Zancanaro, 36' autogol Zancanaro, 37' Nigro, 40' Bilò
Si ferma nelle Marche la serie d'oro della Spanesi, costretta ad alzare bandiera bianca dopo quattro vittorie per mano della Jesina che si è imposta per 4-2. Come martedì scorso in Coppa Italia, la Spanesi ha pagato a caro prezzo la sua incapacità di concretizzare le tante occasioni da gol che crea; inconcludente nel primo tempo di fronte ad una Jesina schierata alla perfezione, la squadra di Rodrigo è apparsa più decisa nella ripresa, senza trovare lo spunto decisivo.Per contro alla prima occasione arrivava l'1-0 della Jesina al 4' con un diagonale in contropiede di Guerini che colpiva il palo e s'infilava alle spalle di Bargellini; e al 7' arrivava il 2-0, con Piccoli che impostava l'azione ed andava a concluderla con un pregevole tacco. L'allenatore petrarchino, privo di due pedine come Mastropierro e Mingatti, le provava un po' tutte, senza però riuscire a scalfire la solida difesa marchigiana.La ripresa vedeva accentuarsi la pressione del quintetto petrarchino, che costruiva diverse azioni pericolose senza però mai concretizzarle. Sempre più sbilanciata in avanti, la Spanesi apriva il fianco al contropiede e così a 6' dalla fine arrivava il 3-0 di Zancanaro.Solo a quel punto arrivava il gol petrarchino, su corner battuto da Rogeiro, ma per superare Coppola era necessaria una deviazione di Zancanaro. Rotto l'incAntesimo per la Spanesi arrivava al 2-3 con Nigro che di testa finalizzava un lancio lungo di D'Angelo: mancavano 3' alla fine. Il miraggio del pareggio spingeva in avanti i petrarchini, perso per perso anche Bargellini provava a dare una mano in attacco, ma a pochi secondi dalla sirena Bilò rubava palla e infilava da metà campo il gol del definitivo 4-2.
Ancor peggio della Spanesi è andata alla Seep Luparense: nella prima giornata della serie B vinceva 5-2 a 3' dalla fine, ma è riuscita a perdere per 6-5 in casa del Merano. Unico a sorridere è così il Mocellin, anche se il 4-3 sull'Ambroveneto a Cadoneghe è arrivato solo a 30" dalla sirena.
Riccardo Piva
14 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
r.p.
12 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
«Le finestre stanno su con gli adesivi»
Il professor Penada: «La Provincia sta preparando un piano di ristrutturazione, ma noi aspettiamo da anni»
Isabella Scalabrin
12 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
La Lega: 51 bambini costretti all’iscrizione altrove. L’assessore: presto altre due sezioni
Lucio Piva
11 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Gli impianti di via Conche saranno gestiti da privati
8 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Bocciata la modifica della viabilità
È stato invece accolto il parere dei vigili e dell’Anas. Rimedi definitivi con la bretella
La richiesta del comitato spontaneo dei cittadini, formatosi proprio a seguito dei disagi patiti per il frequente passaggio di mezzi pesanti nella zona, era stata "adottata" dai gruppi di opposizione. Infatti l'avevano subito presentata al consiglio per dare veste "istituzionale" ad istanze supportate da migliaia di firme. Consisteva nel limitare l'accesso al rondò su via Sauro e via Chiesa ai soli mezzi dei residenti. E di dimezzare in tal modo l'affluenza dei mezzi sullo svincolo servendosi di sbocchi alternativi. Ma nulla da fare.
"Si tratta solo di una soluzione transitoria - ha detto l'esponente di Cadoneghe Democratica, Alberto Lion - che non risolve il problema. I gruppi di maggioranza hanno analizzato attentamente il problema proponendo un rimedio definitivo. Si tratta di una bretella in direzione est ovest che collegherà la 307 con il rondò di via Augusta".
La proposta del comitato civico, filtrata attraverso le opposizioni è stata inviata al mittente anche dal sindaco, Adriano Baldin. Alla luce dei pareri negativi ricevuti si è dichiarato non disposto a porre a repentaglio la vita dei suoi cittadini.
Nel frattempo il Comune ha disposto la presenza di una stazione di monitoraggio dell'Arpav in zona. L'hanno voluta gli stessi cittadini per valutare l'incidenza del tasso di inquinamento sotto casa.
Lucio Piva
6 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Marco Langè, allenatore del Mocellin, tiene a tranquillizzare i rivali: «A noi interessano poco i calcoli degli altri. Andiamo a giocare a Dese per vincere perché il successo ci serve per acquistare un buon morale in vista del campionato. Per l'occasione ci sarà anche Esposito che è guarito e quindi saremo al completo. Purtroppo non avremo lo stimolo di poter passare il turno, ma daremo comunque il massimo ».
4 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
4 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"
Botte ai vicini per difendere il parcheggio
La moglie del coinquilino afferrata al collo e scaraventata a terra: quattro mesi di busto
1 ottobre 2000 "IL GAZZETTINO"