Dissenso di Gastaldon
«Cancellati nuovi servizi e lavoro»
CADONEGHE. Tra le voci di dissenso che si sono levate riguardo ai progetti di ristrutturazione dell'area delle ex officine Breda, una riecheggia tra le file della stessa maggioranza, nella persona dell'assessore Mirco Gastaldon. Ciò che ravvisa è, di fatto, lo sfumare di tutti quei progetti decantati per anni e che prevedevano vari servizi di pubblica utilità. L'intervento inizialmente proposto dall'attuale proprietà, a maggio dello scorso anno, prevedeva la distribuzione della cubatura prevista nelle zone attualmente occupate dalle fonderie e dalle officine, tramutate in palazzine di 2 o 3 piani, poste all'interno di una grande area verde con parcheggi uniformemente distribuiti nelle zone limitrofe. L'edificato prevedeva strutture a carattere residenziale e commerciale e lungo la Castagnara una zona a servizi, ipotizzando la costruzione di un albergo. A luglio è stato verificato che l'iter scelto per giungere all'approvazione da parte della Regione sarebbe stato molto lungo, per cui si scelse di velocizzare i tempi riportando la variante a livello comunale. La revisione dell'iter burocratico ha portato alla rivisitazione completa del progetto. E' stato tolto il commerciale e la zona a servizi. Il tutto si è tramutato in "soli" 120 appartamenti collocati su un'unica grande struttura con circa 315 nuovi residenti e 200 auto aggiuntive, ma senza nessun nuovo posto di lavoro. Un'operazione a carattere esclusivamente immobiliare, a detta dell'assessore Gastaldon che ribadisce come tra le priorità da definire vi erano anche la possibilità di creare nuove forme di impiego.
L'ex Breda cede il passo alle case
CADONEGHE. La Breda approda in consiglio comunale con il suo carico di problemi, progetti e polemiche. La grande area dismessa sembra avviata sempre più concretamente ad un nuovo destino che la tolga dallo stato di degrado e di abbandono in cui versa ormai da anni.
La protesta
CADONEGHE. Tornano alla carica i residenti di via Codotto e Maronese, che da un anno e mezzo convivono con un problema che arreca loro non pochi disagi: la presenza di nomadi nel parcheggio antistante lo stadio e le abitazioni. Per legge la sosta nei parcheggi non può durare oltre le 48 ore, per cui i nomadi, che ben lo sanno, escogitano lo stratagemma di fermarsi a turno tra il parcheggio e l'argine del Brenta. «La situazione si è ripresentata per l'ennesima volta in questi giorni - protestano i cittadini della zona - o meglio non si è mai esaurita perché i nomadi ritornano con scadenza settimanale».
«Vogliamo la caserma dei carabinieri»
CADONEGHE. Sicurezza: senza bandiere, oltre i... partiti. Questo lo slogan scelto dai giovani di Forza Italia di Cadoneghe per la serata-dibattito andata in scena martedì.
Aspettando i maratoneti
CADONEGHE. Anche Cadoneghe si trova lungo il percorso della Maratona di Sant'Antonio, che domenica prossima, partendo da Vedelago, giungerà a Padova.
Cadoneghe. Gran ritorno della banda comunale
CADONEGHE. Torna la sua banda e anche una scuola di musica per volontà dell' amministrazione comunale. La banda, nata alla fine dell'ottocento con il nome di Banda Jolanda, in onore della figlia del re Vittorio Emanuele III, giunse ad avere ben ottanta elementi. Rimase attiva fino agli anni cinquanta, quando poi si sciolse definitivamente. Tornerà, quindi, ad allietare le feste di paese, ma affiancata ad una scuola di musica che ha l'intento di costituire un'orchestra di fiati e percussioni. La scuola, i cui corsi avranno una durata di cinque anni, è aperta ai cittadini, principalmente però ai ragazzi dai nove anni di età: un modo di fornire loro un'opportunità di svago di una certa qualità oltre alla possibilità di apprendere l'uso di uno strumento musicale. Le iscrizioni vanno effettuate in biblioteca entro il 24 aprile.
"Computerbus" aula per anziani
CADONEGHE. "Computerbus" è l'iniziativa promossa dalla Provincia, cui ha aderito anche il comune di Cadoneghe. Il progetto prevede corsi per circa 20 persone che abbiano compiuto 55 anni, da effettuarsi in due settimane orientativamente nel periodo dei prossimi mesi di settembre o di ottobre. Il tutto all'interno di un autobus attrezzato allo scopo e in grado di rispondere alle esigenze didattiche dell'iniziativa. Le iscrizioni si concluderanno il prossimo 24 aprile e le adesioni saranno raccolte presso il centro anziani Spinelli.
Incontro pubblico sulla sicurezza
CADONEGHE. Il gruppo giovani di Forza Italia del coordinamento comunale di Cadoneghe in collaborazione con Alleanza Nazionale organizza una conferenza dibattito sul tema della sicurezza.
«Chi ci difende, e come?»
CADONEGHE. È indubbio che i cittadini non si sentono sicuri, soprattutto al calar delle tenebre, e i recenti furti ai negozi e alle abitazioni avvallano le loro preoccupazioni. Ed eccoli a chiedere a gran voce un aiuto all'amministrazione comunale. Il sindaco Adriano Baldin ricorda che è stato ottenuto il raddoppio dei carabinieri nella caserma di Vigodarzere e una stazione mobile di pattuglia.
Era ricercato
CADONEGHE. In carcere proprio non ci voleva tornare. Così Martino Broidic ha cercato di sfuggire all'arresto nella maniera più puerile, nascondendosi sotto il letto matrimoniale.
Alla porta di casa c'erano i carabinieri di Vigodarzere, che lo stavano cercando, dovendo notificargli un'ordinanza di carcerazione, che lo condannava a trascorrere dietro le sbarre più di tre anni, un cumulo di pene per svariati reati contro il patrimonio commessi tra la Lombardia e il Veneto. Appena ha visto dalla finestra la macchina militare, è corso a nascondersi sotto il letto, sperando di sfuggire all'arresto. Alla porta si è presentata la convivente. «Martino? Non c'è - ha risposto con sicurezza - Non so proprio dove trovarlo...». I carabinieri, però, non le hanno creduto e si sono messi a cercarlo nell'abitazione di via Pacinotti di Cadoneghe, finché sono riusciti a scovarlo in camera, nascosto sotto il letto. Martino Broidic, a quel punto, non ha avuto scampo e, dopo gli accertamenti di rito, è stato portato al Due Palazzi. Dove deve scontare tre anni e sei mesi di reclusione. Il provvedimento restrittivo è scattato in quanto il pregiudicato, destinato ai Servizi sociali, non si era mai presentato nell'istituto cui era stato destinato.
Fiaccolata per la pace, ma An contesta
CADONEGHE. La fiaccolata di pace per il medioriente organizzata dall'amministrazione comunale lo scorso 10 aprile, è divenuta oggetto di un'interrogazione del consigliere di Alleanza Nazionale Gianni Fugolo durante l'ultimo consiglio comunale. L'esposizione di uno striscione e la distribuzione di un volantino da parte del partito di Rifondazione Comunista hanno, a suo dire, rovinato l'armonia della serata. Le parti in conflitto, ricorda il consigliere Fugolo, sono due e non ci sono solo vittime tra il popolo palestinese. L'intervento, poi, di don Albino Bizzotto, presidente dell'associazione "Beati i costruttori di pace", sembrava troppo filo-palestinese, ridimensionando gli attacchi dei kamikaze ed esagerando nel dispiego dei mezzi offensivi da parte degli israeliani.
Fiume di volantini, è guerra tra Rifondazione e maggioranza
CADONEGHE. "Basta con le facili menzogne e le puerili diffamazioni" titola un comunicato rilasciato dalle forze politiche di maggioranza. A scatenare la bagarre sono state le "reiterate e gratuite offese, le menzogne e le diffamazioni" che giungono dalle fila del partito di Rifondazione Comunista, recentemente passato a formare gruppo consiliare a sé. Un'abbondante produzione di volantini, articoli e lettere da parte soprattutto dell'ex assessore alla Cultura Lucio Costa, con pesanti attacchi al sindaco e alla giunta, che tentano anche di far passare nell'opinione pubblica l'idea che Costa sia stato cacciato dalla giunta. Si trattava invece di un avvicendamento stabilito prima delle ultime elezioni e che prevedeva l'ingresso al suo posto di Silvano Carraro dei comunisti italiani. Se Rifondazione comunista ha delle critiche da muovere e ritiene che da parte degli attuali amministratori vi siano stati comportamenti scorretti è invitata dai partiti che compongono l'attuale maggioranza a denunciarlo nelle sedi istituzionali o alle autorità competenti e a riportare, quindi, nei corretti binari la polemica.
Parco dei Colli, vera oasi invasa da 182 ripetitori tv
PADOVA. Le oasi naturali dei Colli euganei e del medio corso del fiume Brenta sono tra i punti di forza assoluta del territorio padovano. A dirlo è Livio Baracco, responsabile del Settore Ambiente della Provincia, secondo il quale "questa radiografia ha messo in evidenza il pericolo che stanno correndo alcune specie animali e di microrganismi presenti nella zona dei Colli e nelle fasce pianeggianti del medio Brenta".
«Basta Cenerentole»
I cittadini di Cadoneghe centro storico sembrano davvero intenzionati a risolvere i problemi del loro quartiere, ritenuto la Cenerentola della città, dimenticata dalle varie amministrazioni a beneficio di Mejaniga che pur essendo una frazione funge, di fatto, da capoluogo, concentrando nel suo territorio tutti i servizi (municipio, poste, distretto sanitario, supermercati).
Fiaccolata per la pace
L'amministrazione comunale invita tutti i cittadini e le associazioni a partecipare ad una fiaccolata di testimonianza che si svolgerà oggi, con ritrovo in piazza del municipio, alle 20.45. Dopo il ritorno alle 22 in comune, si terrà in sala consiliare un intervento di don Albino Bizzotto, presidente dell'associazione "Beati i costruttori di pace", recentemente tornato da una missione di pace a Betlemme. La fiaccolata precede le iniziative di pace per Israele e Palestina che saranno discusse come ordine del giorno durante il prossimo consiglio comunale indetto per domani.
Dall'anoressia al doping
Domani, nella sala consiliare del municipio, si svolgerà una lezione per gli studenti dal titolo "Dall'anoressia al doping". La conferenza, organizzata dall'istituto comprensivo e dall'assessorato allo sport, affronta questo delicato argomento con gli interventi del medico dietologo Sponsiello e del campione olimpionico Evangelisti. La lezione conclude un ciclo di tre incontri sulla prevenzione del disagio e della dipendenza, promossi dalla scuola media "Don Milani". Anche nei due precedenti approfondimenti si è esaminato il tema della possibile assuefazione e dipendenza dei giovani da sostanze che indeboliscono sia il fisico che la psiche.
Concerto rap
L'associazione Epicentro Giovani ha organizzato per oggi, alle 20.30, all'auditorium Ramin, la manifestazione "Spazi di Libertà", concerto di musica rap e punk. Parteciperanno il gruppo rap Contrasto e Zibba Zabba Skapiglia e The Wasted per la musica punk. Interverranno anche i breakers Agw.
Sdi in casa... di malavoglia
Il congresso dei Socialisti Democratici Italiani della sezione di Cadoneghe ha riconfermato l'organico precedente e il segretario di sezione Antonio Steffani. Il congresso è stato l'occasione per dibattere sui problemi più insoluti dall'amministrazione di centro-sinistra che governa Cadoneghe, sostenuta dalla coalizione "Cadoneghe Democratica-Il Ponte". Nel verbale della riunione si legge come dall'analisi del programma amministrativo presentato agli elettori nella primavera del 1999, secondo lo Sdi emerga che i punti fondamentali che hanno caratterizzato l'accordo politico-programmatico che ha fatto nascere l'attuale maggioranza, sono stati quasi del tutto inevasi. Lo Sdi si definisce quindi molto scettico su un'ulteriore presenza del partito alle riunioni decisionali della compagine amministrativa. Pur confermando il suo intento a rimanere all'interno della maggioranza con il compito di vigilare affinché vengano mantenute le promesse elettorali, si riserva però la possibilità di esprimere voto contrario sui quei temi che non erano previsti dal programma presentato alle elezioni di quasi tre anni fa. Il partito non intende passare all'opposizione per rispettare la decisione espressa dagli elettori e perché improponibile sarebbe formare una coalizione con le parti politiche che siedono sui banchi della minoranza. Intende, inoltre, rinunciare ad assumere incarichi di giunta come da accordi sottoscritti nel maggio del 1999, non essendoci condizioni paritetiche tra le forze politiche sufficienti a garantire un normale svolgimento delle decisioni. Gli accordi firmati da tutti i partiti prima delle scorse elezioni prevedevano il subentro di un assessore dello Sdi ad uno dei Ds e la revoca anche dell'incarico a Lucio Costa di Rifondazione Comunista, cui è subentrato circa un mese fa Silvano Carraro, esponente dei Comunisti Italiani.
Precipita una gru, sfiorata un'abitazione
D'improvviso un rumore assordante. Il tempo di voltarsi e Antonio Bruzzese si rende conto che lì, nel suo giardino, si è sfiorata la tragedia. A non più di 30 centimetri dal muro portante della sua abitazione, solo a qualche metro dal suo punto di osservazione, una gru pesante 40 quintali ha fermato la sua corsa sulla ringhiera che in mezzo al giardino delimita la discesa ai garage.
Ponti e strade per un miliardo di euro entro il 2010
VIGODARZERE. Come fare per risolvere e perfezionare la viabilità della Castagnara? La risposta è stata data a gran voce dalla Provincia che, con i sindaci di Vigodarzere e Cadoneghe e l'assessore patavino Domenico Menorello, ha presentato un estesissimo progetto per la viabilità. Oltre a numerosi interventi a Selvazzano, Ponte S. Nicolò e in altri Comuni della cintura urbana, il piano prevede il collegamento tra la variante di Limena e la statale del Santo, il completamento della tangenziale nord di Padova, l'Sfmr e un ponte sul Muson. Il progetto costerà circa un miliardo di euro e i tempi di realizzazione sono stimati entro il 2010. Per quanto riguarda direttamente la Castagnara, invece, il nuovo passaggio sul Muson dei Sassi sarà costruito entro luglio 2004.
Cristina Salvato
30 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Ma ci saranno anche spazi per il verde e la comunità
Dopo l'atto di indirizzo approvato nel luglio dello scorso anno, ora è la volta di percorrere un altro passo che permetta di avviare le iniziative di risistemazione dell'area abbandonata dalla metà degli anni ottanta, ovvero l'adozione della variante al Prg.
Al termine di una fase di concertazione con l'attuale proprietario, l'amministrazione ha tracciato le linee di quella che, attraverso le parole dell'assessore ai lavori pubblici Mauro Sarti, «è una sintesi tra le esigenze del Comune e quelle del proprietario, nel rispetto delle priorità e dei bisogni individuati».
L'area consta di due zone distinte tra loro, separate da via Bordin: da un lato i capannoni che ospitavano le officine, dall'altro, verso il fiume, le fonderie. Il progetto prevede la demolizione di gran parte degli edifici ormai fatiscenti, conservandone alcuni per mantenere la memoria storica di una fabbrica che ha significato molto per lo sviluppo di Cadoneghe.
Decaduto il progetto di costruzione di due torri gemelle e di attività commerciali, che non trovano rispondenza nelle attuali esigenze di mercato, si è optato per un'edificazione a sviluppo orizzontale ad uso residenziale, per un'estensione di 40.000 metri cubi, pari a circa un terzo di quella attuale.
Sarà esteso il parco urbano del Brenta fino a coprire una superficie pari a 11000 metri quadri, creando un accesso diretto al fiume, che permetta una maggiore fruibilità della zona in risposta alle esigenze di aree verdi e di socializzazione.
Al suo interno rimarranno la casa Oblach, che ospiterà esercizi commerciali e terziario, e la tettoia di un capannone esteso per 800 metri quadri, destinato a diventare uno spazio coperto per attività culturali come mostre e spettacoli. La creazione di nuovi parcheggi tenderebbe a soddisfare le attuali necessità degli esercizi commerciali presenti e del mercato settimanale, configurandosi anche come parcheggio scambiatore per quanti posteggiano la propria autovettura per recarsi alla fermata dell'autobus di Pontevigodarzere, dove transita un maggior numero di mezzi pubblici.
Un intervento importante, infine, riguarda la sistemazione di via Bordin, che verrà allargata pensando anche alla sicurezza dei pedoni, attualmente costretti a camminare senza marciapiedi, e che verrà disimpegnata dal cospicuo traffico improprio costituito da chi, durante le ore di punta, la utilizza per saltare la coda che si forma alla Castagnara. Per dissuadere questa categoria di automobilisti sarà adottato il divieto di svolta a sinistra verso Padova con l'obbligo di girare a destra in via Bordin. Il trafficato incrocio diventerà una rotatoria alla francese che si unirà a quella già esistente dopo il ponte sul Muson. Questo intervento, già previsto nel piano triennale delle opere pubbliche con un costo di circa 300 mila euro, riceverà il finanziamento da vari enti nonché dagli stessi proprietari dell'area della Breda. Le voci di protesta che si sono levate durante la seduta di consiglio riguardano principalmente il timore che le nuove costruzioni portino ulteriore traffico in un punto già così congestionato.
Convince poco, poi, la formula di edificare un unico stabile di quattro piani anziché prevedere edifici più piccoli e dislocati all'interno del parco, ristrutturando gli edifici esistenti come era nel progetto presentato circa cinque anni fa.
Cristina Salvato
25 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
In via Codotto e Maronese stazionano troppi nomadi
Ribadita la richiesta al prefetto «La gente chiede più presenza per contrastare la malavita»
Già in settembre una delegazione di cittadini si era presentata al sindaco ormai esasperata dal continuo schiamazzo, dalla richiesta di acqua, ma soprattutto dalla sporcizia lasciata nel piazzale e nel parco pubblico. Il primo cittadino Baldin ipotizzava come soluzione quella di creare un coordinamento tra Comuni limitrofi realizzando delle piazzole opportunamente attrezzate, ma in cui fosse in vigore la categorica legge della sosta temporanea. Nel frattempo, gli abitanti di via Codotto e Maronese chiedono una soluzione che li aiuti nell'immediato, come l'emissione di un'ordinanza perenne di divieto di campeggio, cosa che il primo cittadino si è impegnato a fare. Ormai non si fidano ad uscire, l'odore di immondizie ed escrementi è diventato insopportabile.
Si sentono ormai abbandonati, i carabinieri non intervengono più. Per il momento non resta loro che protestare amareggiati.
Cristina Salvato
25 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Dibattito a Cadoneghe con il sindaco e l'assessore regionale Zanon
Un incontro per fare il punto sulla situazione che è quasi diventata d'emergenza nel territorio comunale, con la conferma da parte delle autorità competenti che qualcosa in merito si sta facendo per tutelare i cittadini.
Presenti il sindaco Adriano Baldin, cui è demandata la delega alla sicurezza pubblica, e l'assessore regionale alla sicurezza Raffaele Zanon. Assenti giustificati i comandanti della Polizia municipale e dei carabinieri di Vigodarzere, impegnati in servizio altrove: la loro presenza sarebbe stata importante per capire la reale situazione che il paese sta vivendo e quali mezzi e iniziative sono stati predisposti. Baldin ha premesso che ciò di cui hanno bisogno i cittadini non è tanto una città più sicura, quanto più vivibile, dove si creino reti di relazioni tra abitanti e tra questi e le forze dell'ordine. È molto più importante una segnalazione puntuale di tante parole dette o scritte. Quando parti del territorio non sono vissute, ma restano abbandonate e fuori da questa rete di relazioni, ecco che diventano oggetto di conquista da parte di malavitosi. Riqualificare, quindi, il territorio, permettendo alle persone di riappropriarsi dei propri spazi, parchi e giardini. Un aiuto arriva dalle istituzioni e dal lavoro compiuto in quasi 3 anni dall'amministrazione. Due i risultati raggiunti: si è finalmente ottenuta una stazione mobile dei carabinieri, che pattuglia Cadoneghe tutto il giorno, e il raddoppio dell'organico nella stazione di Vigodarzere, per venire incontro alle maggiori richieste di intervento. Ora, dato che il comando dei carabinieri di Vigodarzere è logisticamente lontano da Cadoneghe, è emersa la proposta di costruire una nuova caserma. In attesa che ciò avvenga, il Comune ha messo a disposizione villa Ghedini, risultata però non idonea in quanto priva di recinzioni e di uno spazio antistante dove parcheggiare i mezzi, e troppo vicina alle altre abitazioni. Baldin, comunque, ha scritto al prefetto invitandolo a valutare ancora la possibilità di adottare questa soluzione temporanea.
Un intervento importante è stato quello dell'assessore regionale Zanon, che ha annunciato come proprio durante la seduta del Consiglio regionale di martedì sia stata approvata una legge regionale sulla sicurezza. Nei prossimi tre anni saranno a disposizione 35 miliardi delle vecchie lire per un piano preciso. Innanzitutto saranno finanziati progetti di formazione sia delle forze dell'ordine che dei singoli cittadini, soprattutto quelle categorie più deboli e maggiormente a rischio di azioni criminali. Saranno anche organizzati corsi di informazione per promuovere una cultura della legalità. Nuove caserme verranno edificate con una struttura innovativa e verrà creato un osservatorio per «testare» il territorio e capire l'andamento dei fenomeni malavitosi. Alla nuova legge regionale, infine, sarà affiancata entro l'anno una legge-quadro sulla riforma della Polizia locale: dalle quasi 500 Polizie municipali presenti si passerà ad una Polizia locale preparata, formata e selezionata adeguatamente e in grado di collaborare in sinergia con le altre forze dell'ordine.
Ciò che hanno ricordato alcuni cittadini nei loro interventi, tuttavia, è che la gente, al di là di un presidio logistico costituito da nuove caserme, chiede una presenza costante delle forze dell'ordine sul territorio, tale da garantire interventi puntuali che risolvano i piccoli e grandi problemi che si registrano tutti i giorni.
Cristina Salvato
24 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Ogni Comune interessato dal passaggio degli atleti ha organizzato degli eventi collaterali che intrattengano gli spettatori che attendono il passaggio dei maratoneti e incitino gli stessi.
A Cadoneghe la banda jazz di Campagnalupia suonerà ininterrottamente dalle dieci alle tredici nel piazzale della Castagnara. Un'occasione sportiva, quindi, ma anche l'opportunità di ascoltare della buona musica.
24 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
24 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
23 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
L'incontro pubblico è fissato per oggi, alle 21, nella sala "Italo Calvino" della biblioteca. Invitati per l'ccasione il sindaco Baldin, il comandante dei carabinieri della stazione di Vigodarzere, il comandante vigili urbani di Cadoneghe e i segretari comunali di partito. Interverrà alla serata anche l'assessore regionale per la sicurezza Raffaele Zanon.
Cristina Salvato
20 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Apprensione a Cadoneghe per l'incalzare dei crimini
Intanto si aspetta anche l'arrivo della caserma a Cadoneghe, che secondo il Prg dovrebbe sorgere nella zona della "curva di Pittarello", prima del depuratore.
Nel frattempo è partita una proposta da parte dell'amministrazione: fintanto che non inizieranno i lavori di edificazione, i carabinieri potrebbero occupare i locali di villa Ghedini una volta completatone il restauro. Sarebbe comunque una soluzione temporanea: i carabinieri hanno bisogno di uno spazio antistante per parcheggiarvi i loro mezzi, spazio di cui la villa è priva.
Intanto, dopo una riunione in cui l'amministrazione ha incontrato gli abitanti di Cadoneghe storica, è stata promessa la presenza di un vigile urbano per alcune ore della giornata in prossimità delle scuole ed è stato preannunciata la futura istituzione di un vigile di quartiere che si aggirerà per tutto il territorio comunale con compiti di repressione e di prevenzione di atti criminali.
Anche il gruppo giovani di Forza Italia, in seguito ai ripetuti episodi di criminalità avvenuti recentemente nel territorio, si sta muovendo sul tema sicurezza e ha organizzato una conferenza dibattito aperta alla cittadinanza. L'invito, poi, è stato esteso al sindaco Baldin perché spieghi le strategie che l'amministrazione sta attuando per combattere la microcriminalità e i programmi da attuare nel futuro.
Sono stati convocati anche il comandante dei carabinieri della stazione di Vigodarzere, il comandante vigili urbani di Cadoneghe e i segretari comunali di partito.
L'incontro è fissato per martedì prossimo, alle 21, nella sala "Italo Calvino" della biblioteca. La presenza dei comandanti delle forze dell'ordine è ritenuta dagli organizzatori molto importante sia da un punto di vista umano, per far sentire la loro figura più vicina ai cittadini, sia da un punto di vista collaborativo, dando un prezioso contributo e qualche utile suggerimento sugli strumenti di legge in vigore da applicare per la sicurezza collettiva.
Cristina Salvato
20 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Nascosto sotto il letto per sfuggire alla cattura
17 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cristina Salvato
17 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cristina Salvato
11 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
IL CASO Cementificazione in forte aumento
Se il buono stato di salute dei Colli e del corso del Brenta da Cittadella in giù può essere considerato uno degli aspetti più positivi del Rapporto ambiente, non va sottovalutato che con la progressiva antropizzazione dell'uomo, il rischio di estinzione di alcuni microrganismi molto importanti per l'equilibrio naturale della biodiversità è reale. Per questo, nel Rapporto si realizza un'analisi integrata dei due sistemi strategici per la provincia di Padova: Fattore decisivo per la salvaguardia globale è, secondo Livio Baracco, il potenziamento del sistema delle aree naturali protette e delle zone umide: "Le aree protette coprono una superficie di 39.993,17 ettari, pari al 18 pr cento del territorio provinciale. I Comuni toccati da queste aree sono 39 sui 104 totali, quindi il 37,5% di questi comprende al suo interno delle superfici protette, cioè aree di particolare rilevanza naturalistica in cui l'attività umana è limitata proprio per il mantenimento dell'habitat naturale". Gli esempi più eclatanti di oasi naturali sono, ovviamente, il parco dei Colli e la Valle Millecampi a Codevigo.
A questo punto sorge spontaneo il dubbio se i vincoli di salvaguardia siano sufficienti a preservare le aree nel tempo: "Purtroppo", interviene Simone Dalla Libera, coordinatore del Rapporto per la società Agenda 21, "i fatti dimostrano che tali superfici risentono delle trasformazioni che avvengono al di fuori dei loro confini, continuando quindi a perdere molte delle risorse naturali che le caratterizzavano". Qui dovrà intervenire il nuovo concetto europeo di "pianificazione territoriale" rispettosa degli habitat maturali presenti nel territorio e a questo riguardo si fa presente che la Provincia di Padova è in attesa del finanziamento del del progetto "Agenda 21" da parte del ministero dell'Ambiente.
Questi dati positivi si scontrano invce con quelli relativi all'insediamento residenziale nelle zone agricole: dal 1992 al 1999 si è registrato un trend di quasi 4 milioni di metri cubi l'anno di fabbricati nuovi residenziali e non nel Padovano. Si tratta di ville e rustici spuntati ovunque, tanto che il territorio ha subito un cementificazione pari al 20% del totale Veneto: insomma, 1 casa nuova o un annesso rustico su 5 sono stati costruiti nei 104 comuni padovani nell'ultimo decennio.
Ultimo capitolo: gli elettrodotti e le antenne tv. I Colli euganei sono invasi dai ripetitori delle tv private, dalla Fininvest alle emittenti locali, con presenza di campi elettromagnetici molto elevati. Il vero record della concentrazione con 68 impianti appartiene a Baone, seguito da Teolo con 30, Cinto euganeo con 11 e Arquà Petrarca con 12. Il caso di montre Cero, "tristemente famoso per l'eccessiva presenza di ripetitori radiotelevisi" è sotto gli occhi di tutti i cittadini da anni: oltre al parco, i Colli vantano anche il primato di 182 impianti tv e radio con tassi di mortalità per le leucemie superiori alla media nazionale e a quella veneta. Ma chi spegnerà le tv per salvare la salute?
Massimo Nardin
10 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cadoneghe storica vuole più qualità
I cittadini che lo scorso 14 marzo organizzarono un incontro pubblico con gli amministratori, tra cui il sindaco Adriano Baldin, non pienamente soddisfatti dalle risposte ottenute circa la soluzione dei problemi di Cadoneghe centro storico, hanno deciso di agire per rendere il quartiere finalmente vivibile e a misura d'uomo. L'ampio consenso popolare ottenuto ha fatto crescere negli organizzatori la consapevolezza che i problemi siano molto sentiti e che gli abitanti vogliano impegnarsi concretamente nella loro risoluzione. La prossima mossa sarà quindi di creare dei gruppi di lavoro omogenei e compatti che si occuperanno di temi di importanza collettiva, come viabilità, servizi, sicurezza e ambiente. Abbandonando la mentalità del "vicolo", ma spaziando a 360 gradi su tutto il territorio nella sua globalità, si cercherà di focalizzare i problemi ipotizzando proposte da presentare agli amministratori. La ricerca del consenso dei cittadini e la loro attiva partecipazione fanno sperare ai coordinatori, Luigi Sposato e Raffaele Musella, di ottenere una maggiore credibilità e risultati concreti, pur nella piena consapevolezza di non poter risolvere tutti i problemi. Questi momenti di aggregazione che saranno i gruppi di lavoro, nelle intenzioni degli organizzatori intendono essere occasioni utili per tracciare una strategia di crescita del quartiere in cui tutti possano stimolare e coadiuvare l'amministrazione proponendo soluzioni alternative o integrative a quanto già in atto. Dopo l'estate ci sarà un nuovo incontro con gli amministratori per tirare le somme del lavoro svolto da ambo le parti. Per chi volesse partecipare all'incontro per comporre i gruppi di lavoro la riunione è fissata per domani, alle 21, all'auditorium Ramin.
Cristina Salvato
10 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cristina Salvato
7 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cristina Salvato
6 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
5 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cristina Salvato
4 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Cadoneghe, paura in via Pisana. E' caduta a soli trenta centimetri
Sono da poco passate le 15 di ieri in via Pisana a Cadoneghe, strada di cantieri e case nuove. Gli operai dell'impresa Masetto, tre in servizio in quel momento, si accorgono che qualcosa non funziona: la gru in uso per la costruzione della villetta comincia a cedere. Antonio Bruzzese, la cui proprietà confina con il cantiere, si volta attirato dalle urla dei lavoratori: giusto in tempo per vedere il gigante di ferro inarcarsi sopra la casa in costruzione, descrivere un arco risparmiandola, e finire sulla ringhiera in ferro battuto. «Ero appena passato proprio sul punto in cui è caduta la gru» racconta l'uomo. «Ho sentito le urla degli operai e mi sono voltato: è stato allora che ho visto il braccio meccanico schiantarsi con tutto il suo peso a pochi passi da me». Il tempo di riprenders, poi Bruzzesese si rende conto dello scampato pericolo. «Bastavano trenta centimetri più in là perché succedesse una tragedia: se l'argano si fosse abbattuto sulla casa, l'avrebbe portata giù con sé. Dentro casa c'era mia moglie».
Una questione di centimetri e di fatalità. Nella bifamiliare di via Pisana al civico 42 abitano quattro adulti e due bambini piccoli che nelle belle giornate come ieri trascorrono il pomeriggio in giardino. Impossibile stabilire a priori cosa abbia provocato il cedimento della gru che a un paio di metri dalla base descrive un angolo di quasi 90 gradi, piegata come se fosse di burro. Immediato l'intervento di polizia municipale, vigili del Fuoco e Spisal. Il cui perito, sconcertato commenta: «Ne ho viste cadere di gru, ma in quindici anni è la prima volta che ne vedo una flettersi in questo modo. L'unica ipotesi che mi viene in mente è che si sia mossa la base e che quindi il braccio sia uscito fuori asse, o che si tratti di un difetto strutturale: potrebbero essere saltate un paio di saldature senza che nessuno se ne accorgesse».
I sopralluoghi proseguiranno anche oggi in attesa di una perizia. Intanto il lavoro continua, poiché non sono stati ravvisati gli estremi per il sequestro. Il pericolo più grande è rappresentato infatti dalla gru che deve essere tagliata a pezzi dai pompieri prima di essere rimossa. E proprio questa azione crea i maggiori danni: nel tentativo di sollevarla i vigili del fuoco urtano con la parte terminale del braccio una colonna del porticato dei Bruzzese, crepando muro e trave. Sconvolto anche il titolare dell'impresa: «Sarà un mese che abbiamo ripreso a lavorare, dopo una pausa per il freddo» dice Giorgio Masetto. «Ogni volta che si allestisce un cantiere le gru vengono controllate e questa è stata revisionata all'allestimento del cantiere, non più di due mesi fa: aveva una decina d'anni, ma di media una gru viene usata anche 50 anni. Pur essendo ancora una gru a traliccio (le macchine ultima generazione sono costituite con un unico braccio di acciaio «pieno») era tutta zincata: non c'era pericolo che fosse arrugginita».
Simonetta Zanetti
3 aprile 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
E' il piano presentato per risolvere i problemi della Castagnara e non solo
«Ci siamo impegnati in una progettualità che mancava - spiega l'assessore provinciale Domenico Riolfatto - e, non appena individuato nuovi percorsi, abbiamo abbandonato criteri di interventi diversi e puntato su un piano globale che andasse a coinvolgere più realtà. In poco tempo, abbiamo identificato le priorità e ne è uscito un progetto ambiziosissimo, am risolutorio». «Il collegamento della variante di Limena con la statale 307 - dice il sindaco di Vigodarzere, Roberto Zanovello - dovrebbe essere effettuato a Vigodarzere e siamo in attesa di studi che indichino il punto migliore di passaggio. L'amministrazione di Limena non concorda con questo piano ma una delle tante ipotesi è di prolungare via del Terraglione, by-passando il Brenta, fino alla zona del Tavello. Un'altra possibile soluzione, ampiamente discussa negli ultimi vent'anni in consiglio comunale, è di creare il passaggio all'altezza della zona artigianale di Saletto. Ciò comporterebbe, però, la realizzazione di due ponti, uno sempre sul Brenta ed un altro sul Muson, e maggiori problemi per il nostro territorio, in particolare per la provinciale 46, dove transitano circa mille veicoli».
«Si è sempre ritenuto il nodo della Castagnara come un nostro problema. - dice Adriano Baldin, primo cittadino di Cadoneghe - Finalmente, dopo tanti anni siamo maturati in responsabilità ed abbiamo capito che questa viabilità è una preoccupazione di tutti, non di un singolo comune. Quando il Comune di Padova, l'anno scorso, ha avviato il provvedimento delle targhe alterne io credevo, e credo tuttora, che non sarebbe bastato a migliorare il traffico in via Pontevigodarzere ed ho subito pensato alla possibilità di costruire un altro ponte sul Brenta. Anche la statale del Santo dovrà essere adeguata al nuovo progetto perché è diventata in poco tempo un asse di penetrazione da nord a sud e auspico che quanto prima venga portata a quattro corsie, anziché delle due attuali. Sono invece preoccupato per quanto riguarda i tempi di realizzazione: otto anni sono davvero tanti, anche se il disegno è molto ampio».
La parola all'assessore alla Viabilità del Comune di Padova, Domenico Menorello: «Senza alcun distinguo appoggeremo tutte le soluzioni in grado di allontanare quanto più possibile il traffico da via Pontevigodarzere, perché crediamo sia indifferente se costruire un nuovo ponte a est o a ovest del Brenta. Il nodo della Castagnara, invece, sarà risolto solo se verrà integrato al progetto provinciale delle tangenziali. Ma a lavori conclusi e con la metropolitana di superficie attiva, il traffico subirà un particolare ridimensionamento e in via Reni viaggerà soltanto il traffico locale».
Stefano Tubaldo