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RASSEGNA STAMPA – DICEMBRE 2002

"IL MATTINO DI PADOVA"



22 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Lotteria promossa dai commercianti e coro
Potenziate le luminarie a Cadoneghe, arriva Babbo Natale

I commercianti anche quest'anno si sono occupati del Natale. Raggruppati nell'associazione Shopping & Service hanno abbellito il comune con le tradizionali luminarie. «Quest'anno ne abbiamo allestite molte di più. - precisa Enore Micaglio, fiduciario Ascom a Cadoneghe - Oltre alla consueta via Gramsci, abbiamo illuminato gli alberi lungo via Matteotti, via Colombo e via Marconi. Abbiamo allestito anche un albero di natale alto sette metri, realizzato da un artigiano locale, e posizionato sul grattacielo che svetta alla Castagnara». Ma come ogni anno, per incentivare gli abitanti di Cadoneghe ad effettuare i loro acquisti natalizi nei negozi del Comune, si sono fatti promotori di una lotteria. Conservando gli scontrini rilasciati fino al 31 dicembre dai negozi che affiggono le locandine dell'iniziativa si può essere il fortunato sorteggiato che vincerà un monopattino autobilanciante a motore elettrico. L'estrazione sarà effettuata durante la manifestazione "Brusemo ea striga" organizzata dagli agricoltori il prossimo 5 gennaio. Tra le iniziative che allieteranno le prossime festività c'è anche la consegna dei doni ai bambini da parte di Babbo Natale in persona, che accompagnato da un elfo accoglierà i ragazzini presso il patronato di Cadoneghe la sera del 24 dicembre a partire dalle 20. Un concerto di natale, invece, si terrà oggi, alle 15, al centro polifunzionale Spinelli di via Leopardi, dove la corale Costanza Paperini e il coro Canta che ti passa intretterrano i presenti con motivi tradizionali natalizi e canti popolari veneti.
Cristina Salvato

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22 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Nuovo telelaser per la polizia municipale
Vigili in borghese per scoraggiare i trasgressori

Polizia municipale al lavoro nelle zone calde del territorio. In questi giorni, infatti, i vigili urbani stanno provando il telelaser, acquistato recentemente. Il nuovo strumento si differenzia dal vecchio autovelox per alcune caratteristiche tecnologiche. A differenza del precedente sistema non viene fotografata l'autovettura, ma registrata e stampata la velocità di marcia del veicolo. Il telelaser può inoltre calcolare le distanze degli oggetti fino a 610 metri e attraversare anche i muri per segnalare ugualmente la velocità, impiegando soltanto un centesimo di secondo nel dare l'informazione. Uno strumento sofisticato che si spera scoraggi gli automobilisti che scambiano alcune delle vie principali del comune per dei veri e propri autodromi, totalmente incuranti dei pedoni e del codice della strada. Via Matteotti e via Marconi le strade in cui le velocità raggiungono i livelli maggiori. Senza contare l'altrettanto fastidiosa abitudine di certi abitanti di Cadoneghe di parcheggiare l'automobile a cavallo dei marciapiedi, obbligando pedoni, passeggini e sedie a rotelle a scendere e camminare sulla strada. Purtroppo siamo in numero insufficiente per rispondere puntualmente alle necessità di 15mila abitanti, rispondono i vigili. Il problema del traffico è ben presente all'amministrazione ed è stato più volte portato in consiglio comunale dal socialista Leonardo Agosti. Il consigliere ha più volte in passato sollecitato l'intervento della polizia municipale a sanzionare le velocità raggiunte da alcuni automobilisti, sempre gli stessi e alle medesime ore, che attentano quotidianamente alla vita degli abitanti del comune. Alle interrogazioni di Agosti è stato risposto che non ci sono tra gli automobilisti infrazioni per velocità superiori ai 90 km orari e che i vigili di Cadoneghe non sono in grado di cogliere i trasgressori sul fatto, essendo la loro uniforme visibile e oggetto di segnalazione tramite abbaglianti da parte dei conducenti più moderati.
L'ulteriore proposta del consigliere Agosti è stata pertanto quella di utilizzare gli strumenti tecnici attualmente in possesso della polizia municipale per compilare una statistica che metta in risalto il superamento della velocità massima consentita nelle zone comunali dove maggiore è la presenza di automobilisti indisciplinati. L'impiego di vigili in borghese, poi, magari coadiuvati da colleghi provenienti dai comuni limitrofi, servirebbe a elevare le contravvenzioni. «Tali provvedimenti non risolveranno certamente da soli il problema del traffico, ma per lo meno avranno lo scopo di allertare gli automobilisti trasgressori» commenta Agosti.
Cristina Salvato

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12 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Bus 4 da Bragni, bravo chi lo piglia
Resta bloccato anche un'ora e la gente arriva tardi al lavoro o a scuola
«Abolite quella rotatoria»: una petizione firmata da 100 cittadini

Protestano gli utenti di Aps mobilità di Cadoneghe, con una lettera firmata da un centinaio di residenti che provengono dai quartieri Bragni e S. Bonaventura. Da quando è stata allestita in forma sperimentale la rotonda a Castagnara l'autobus non arriva più. Ritardi anche di un'ora, soprattutto nelle corse in partenza alle 8.10 e 8.45.
La situazione si fa più drammatica nei giorni di pioggia. I ritardi sarebbero causati dalle code di veicoli in entrata da Padova, code che prima della realizzazione della rotonda non si sono mai verificate. L'autobus ne resta imbottigliato e giunge in ritardo al capolinea. O non giunge affatto. La situazione colpisce anche gli utenti che aspettano l'autobus in partenza dal capolinea di Cadoneghe. Esasperante la situazione soprattutto nei giorni di pioggia, che causano un ritardo di un'ora nella corsa in partenza alle 8. L'amministrazione comunale è ben conscia del problema. Come possibile soluzione ha ipotizzato nei prossimi giorni il divieto totale ai camion di immettersi nella rotonda durante gli orari di punta, dalle 7 alle 9.30 e dalle 17 alle 19.30. Nei medesimi orari non si può più uscire da via Bordin ad eccezione dei mezzi pubblici, di soccorso e di quelli muniti di lasciapassare.
La signora Edda Luciana non lavora, ma prende saltuariamente l'autobus per recarsi in centro o all'ospedale: «Soprattutto se piove l'autobus ha anche un'ora di ritardo. In ogni caso i rallentamenti ci sono anche per gli automobilisti».
Vanna Parpaiola è un'impiegata in un ufficio del centro: «Sono una dei promotori della lettera di protesta. Prendo l'autobus delle 8.45 da sempre, ma ultimamente arrivo a lavoro alle 10.30. Fortunatamente ho dei datori di lavoro comprensivi, ma le ore di ritardo devo comunque recuperarle. Non posso prendere l'autobus prima, perché ho una bimba piccola da portare a scuola».
Oriana Pintonato è un'altra delle firmatarie della lettera. Anche lei è un'impiegata che lavora in centro: «Oggi è la prima volta dopo tanto tempo che provo a prendere il solito autobus delle 8.45. Ultimamente per recarmi in ufficio non mi basta più e sono costretta a prenderlo alle 7.30. Quando non c'era la rotonda non succedeva mai. Bisognerebbe tornare alla viabilità precedente».
Elisa è una studentessa universitaria. Anche lei è spesso costretta a partire alle 7.30 per poter arrivare alle 9.15 in orario per le lezioni agli istituti universitari in zona ospedale: «L'autobus arriva spesso con un'ora di ritardo e molte volte gli utenti che salgono si rifiutano per protesta di timbrare il biglietto. Ho personalmente chiamato l'ufficio reclami dell'Aps. Mi assicurano che sono consapevoli del problema, ma che non possono risolverlo. Colpa del traffico. Per i treni il rimborso del biglietto esiste, perché non lo istituiscono anche per gli autobus?».
Anche tra i clienti del bar Marconi serpeggia il malcontento. I problemi li hanno anche gli automobilisti che attraversano la Castagnara. Per oltrepassare il ponte negli orari di punta ci si impiega anche un'ora, pioggia o non pioggia. La soluzione? Il famoso ponte sul Muson in alternativa a quello esistente, di cui si parla ormai da anni.
Altra soluzione ipotizzata: convogliare il traffico in arrivo dalla vecchia Statale del Santo per via Donizzetti, incanalandolo poi in via Marconi. Alla rotonda, così, si presenterebbe solo una fila di veicoli provenienti da Bragni insieme a quella proveniente da via Gramsci. Si snellirebbero le colonne d'auto in ingresso alla rotonda e ci sarebbero meno veicoli cui dare la precedenza.
Cristina Salvato

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10 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Il Boaga in rilancio esce dal «limbo»
Già dall'anno prossimo diventerà un istituto tecnico polivalente

Rilanciare l'immagine dell'istituto per geometri Boaga con una gestione più moderna. Questo il compito che si è assunta la nuova preside del Belzoni-Boaga, Cristina Pollazzi.
La professoressa Pollazzi è arrivata quest'anno, prima donna ad assumere tale incarico dal 1868, anno in cui fu fondato il Belzoni, la prima scuola padovana. Il Boaga ne è ora un distaccamento, accorpato di recente per problemi di gestione.
Ha trascorso un periodo buio, il Boaga, con un calo di iscrizioni che ha portato a sei soltanto le classi attualmente presenti.
«Eppure la scuola offre moltissime opportunità, formative e lavorative.- commenta la preside Pollazzi - Sono molte le ditte che ci contattano per chiedere i nominativi di studenti da impiegare presso di loro. I geometri ormai sono diventata merce preziosa in un momento di boom edilizio». Una grossa opportunità, quindi, per entrare sicuramente nel mondo del lavoro in un periodo in cui l'impiego fisso è diventato un miraggio. «Inoltre - continua la preside - non molti sono a conoscenza del fatto che dal Boaga si esce con una specializzazione E.T.A., in edilizia, territorio e ambiente. Una figura professionale quanto mai attuale, che si occupa dei problemi del territorio e del suo sviluppo sostenibile, dei sistemi ecocompatibili e dello studio dell'impatto ambientale. Ma l'assoluta novità - sottolinea la preside - è che dal prossimo anno la scuola diventerà un istituto tecnico polivalente. Saranno, infatti, attivati i corsi Igea di gestione aziendale (gli ex ragionieri) e quello per periti edili. Il tutto per rispondere alle esigenze delle aziende e per risolvere i problemi legati alla viabilità, evitando così ai ragazzi della zona penose trasferte verso il centro storico. Occorre inoltre precisare che il biennio degli istituti tecnici è uguale per tutti, quindi un ragazzo di Cadoneghe ha la possibilità di frequentare il Boaga i primi due anni ed essere così vicino a casa, per poi iscriversi altrove, all'istituto in cui intende diplomarsi».
Ma il Boaga è una risorsa importante anche per la riqualificazione di Cadoneghe. «Siamo uno dei pochi comuni - commenta l'assessore alla Pubblica Istruzione Silvano Carraro - ad avere una scuola superiore all'interno del nostro territorio. Cadoneghe è in grado così di soddisfare le esigenze scolastiche di tutte le fasce d'età, dall'asilo nido alla scuola superiore». Il Boaga può essere, se sfruttato al meglio, utile anche per la collettività. È dotato di moderni laboratori e aule ad anfiteatro, «un vero gioiello dal punto di vista architettonico».
Ma la cosa importante è la presenza di una palestra molto ben attrezzata, con annessa una sala di muscolazione, che il Comune di Cadoneghe, da sempre "affamato" di palestre per accontentare studenti e associazioni sportive di tutte le età, potrebbe utilizzare. L'istituto dispone, inoltre, di un'ampia aula magna e anche questa potrebbe sopperire alla mancanza nel Comune di una sala polivalente. Un posto ideale in cui organizzare conferenze, dibattiti e incontri con autori e con la cittadinanza, come in occasione della presentazione del bilancio lo scorso 28 novembre. Se sarà messa a frutto la struttura potrà diventare importante per la formazione degli studenti e per la vita collettiva di tutta Cadoneghe.
Cristina Salvato

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10 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

«Un centro sociale aperto a tutti»
Lo chiedono i ragazzi che fanno capo a Epicentro
«Sarà uno spazio che tratteremo con responsabilità»

Sono trascorse due settimane dagli atti vandalici che hanno avuto come teatro alcune zone del territorio comunale, coma piazza della Repubblica e il municipio. Segni evidenti non ce ne sono quasi più, tutto è stato rimesso a posto, ma l'attenzione è ancora rivolta al problema. Della questione parlano, infatti, i ragazzi che appartengono ad Epicentro Giovani.
Si tratta di un'associazione giovanile che organizza attività culturali di vario tipo, le quali hanno riscosso un notevole successo di pubblico.
In una lettera rivolta agli amministratori comunali, i giovani di Epicentro individuano quello che a loro parere è la causa degli episodi di teppismo che si sono verificati. Non ritengono gli atti vandalici commessi come un volontario affronto alle autorità e alle istituzioni compiuto da alcuni coetanei. Più semplicemente, dicono, si tratta del tentativo di superare la noia da parte di alcuni giovani che all'uscita da scuola e dal lavoro, come alternativa alla televisione, si ritrovano in piazza ma non sanno cosa fare. Niente di meglio che rompere tutto per puro divertimento, accompagnato da risate e qualche bottiglia di birra. Episodi che loro stessi definiscono gravi, ma a loro parere eventuali azioni repressive attuate dalle istituzioni non risolverebbero la questione, non fornendo alternative propositive a questi ragazzi che riproporrebbero la medesima violenza in altri luoghi e in altre forme.
La soluzione da loro individuata è la concessione ai ragazzi di Cadoneghe di un centro giovanile autogestito. Non un centro sociale che si riconosce nelle ideologie politiche di una certa sinistra, ma un luogo in cui tutti i ragazzi indistintamente possano incontrarsi. Un luogo al coperto, a loro dimensione, di cui essere unici responsabili. Starebbe poi ai diversi gruppi e associazioni giovanili organizzare al suo interno differenti iniziative. Una struttura dinamica, in cui tutti possano sentirsi a casa.
Ma come può un'amministrazione pubblica fidarsi a concedere una sua struttura a ragazzi, fra cui c'è chi ha mostrato di tenere così in scarsa considerazione i beni comuni? Secondo loro tutti, giovani e adulti, hanno l'errata abitudine a considerare le cose pubbliche come non appartenenti a nessuno. Questo centro invece sarebbe sentito come proprio e rispettato al pari di casa loro.
Propongono pertanto all'amministrazione come soluzione la concessione di uno spazio, ma non disdegnano nemmeno l'iniziativa promossa dal Comune, il progetto degli animatori di strada. Purtroppo però gli animatori cambiano ogni anno, proprio quando si è cominciato a creare con loro un rapporto d'amicizia e questo è avvertito dai ragazzi come uno strappo.
I ragazzi a Cadoneghe vogliono far sentire che ci sono, che sono presenti con delle iniziative concrete.
Epicentro Giovani, ad esempio, ha organizzato quest'anno due concerti e un cineforum ottenendo una larga partecipazione. Segno che in quanto ragazzi capiscono quali sono i reali bisogni dei loro coetanei.
Gli amministratori invece sarebbero "adulti" che faticano a mettersi nell'ottica dei ragazzi e forse sottovalutano l'importanza dei loro bisogni.
In occasione dell'incontro con la giunta qualche mese fa, durante il quale hanno presentato il loro progetto del centro giovanile, l'assessore Gastaldon ha accennato alla possibilità di affittare dei locali da dare loro in gestione. Vorrebbero sapere ora se la proposta è ancora valida e in che termini l'amministrazione vorrebbe fissare l'accordo per questo affitto, quale struttura verrà loro assegnata e soprattutto in che tempi.
Insomma fanno capire che sono presenti, con i loro bisogni e le loro iniziative, e chiedono risposte e di essere ascoltati.
Cristina Salvato

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10 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Gastaldon: «Aspetto proposte e delle indicazioni sulle aree»

A proposito dei giovani e degli spazi in cui ritrovarsi era intervenuto nei giorni scorsi anche Lucio Costa, ex assessore di Rifondazione Comunista. Secondo Mirco Gastaldon, assessore alle Politiche giovanili, l'intervento conteneva fraintendimenti e riferimenti a cose mai dette. «Non ho mai affermato - scrive Gastaldon - per iscritto o nel corso di consigli comunali, che i giovani debbano contribuire all'affitto di uno spazio, ma che devono collaborare attivamente per ricercarlo, per produrre un progetto di gestione dello stesso, presentare le attività (tempi e modi) che si intendono eseguire e una bozza di regolamento dello spazio che dovrà essere aperto a diverse realtà associative e non completamente utilizzato da un solo gruppo». Ad oggi tutte le manifestazioni tenute dai giovani dei gruppi oggetto dell'intervento sono state completamente sostenute sia da un punto di vista economico che promozionale: musica, cinema ed incontri. Progetti ed impegno che l'amministrazione intende confermare anche per i prossimi due anni. Eventuali progetti di gestione di spazi precedentemente presentati si rifacevano ad aree dismesse, cosa non perseguibile ora, e conseguentemente devono essere riviste le modalità di ricerca e di gestione dello spazio. Un attivo impegno è chiesto ai giovani in quanto la precedente ricerca di spazi fatta dall'amministrazione non è coincisa con le necessità e le aspettative dei ragazzi. Infine, ben più che in passato, sono previsti diversi ed importanti interventi nel Piano delle opere pubbliche del 2003 per l'associazionismo comunale (sport, tempo libero, cultura, banda musicale, arte, scout, ed altri) e giovanile, mediante la predisposizione di nuovi spazi in sostituzione o in ampliamento degli attuali.
Per il 2003 è prevista anche la realizzazione dello skatepark discusso, nel corso degli ultimi due anni, con gli stessi giovani ai quali rinnovo nuovamente l'invito ad individuare lo spazio di loro interesse per incontri ed attività del tempo libero, per poi discutere con l'amministrazione la possibilità o meno di un affitto con le modalità sopra espresse. A breve verrà convocato un incontro della Consulta dei Giovani e delle Associazioni.
Cristina Salvato

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7 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Ripristinato il legame con Torre
Riaperta la passerella
Attesa l'inaugurazione

È stata riaperta la passerella che collega Cadoneghe a Torre. Anche se i cittadini di entrambe le sponde del Brenta già da un paio di settimane, eluso il cancelletto di legno posto a sigillo dell'apertura, passavano ugualmente: la necessità ha preso il sopravvento sulla prudenza. Il collaudo era in realtà già stato eseguito e il parere tecnico era risultato favorevole alla riapertura della struttura, ma la nuova pavimentazione era ancora precaria. Da qui il suggerimento da parte dell'ufficio tecnico ad aspettare ancora prima di attraversarla. Ed eccola finalmente, dopo cinque mesi di chiusura resisi necessari per il suo restauro e la messa in sicurezza, svettare sopra il fiume con il suo colore giallo. Colore scelto non a caso. Forse pochi ricordano come fosse questa la tinta originaria. Al momento della decisione di restaurarla, la commissione edilizia aveva proposto un'uniforme colorazione grigio-azzurra. È intervenuto, però, il sindaco: trattandosi di un intervento a carattere restaurativo e conservativo, il colore doveva essere uguale all'originale. Ora non resta che inaugurarla ufficialmente. Passate le festività natalizie, il sindaco Baldin pensa ad un evento culturale da svolgere contemporaneamente sia a Torre che a Cadoneghe, con una simbolica unione tra le due comunità. Come al momento della sua inaugurazione nel 1956.
Cristina Salvato

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7 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Autobus in perenne ritardo perché intrappolati nel caos

Lettera firmata Cadoneghe
Desidero segnalare la situazione insostenibile del traffico in uscita da Padova a seguito della realizzazione della rotonda in piazzale Castagnara. Premetto che finora ho sempre usato i mezzi pubblici per raggiungere il mio posto di lavoro a Camposampiero, ma oggi ne sono di fatto impedito perché i tempi di percorrenza della rotonda Saimp al piazzale Castagnara arrivano anche a superare i sessanta minuti. Come altri lavoratori sono costretto quindi ad usare la mia automobile percorrendo itinerari alternativi. E mi rendo conto che ciò è in contrasto con tutti gli sforzi che le buone amministrazioni comunali stanno facendo per incentivare l'uso del mezzo pubblico.
Non si pretende qui di sistemare definitivamente il nodo della Castagnara, situazione che dura da decenni e che ha bisogno di interventi complessi, costosi e di durata lunga come la realizzazione di una sopraelevata (!). Viene solamente sollecitato il ripristino della situazione precedente quindi con l'eliminazione della rotonda, che è un esperimento che non ha dato i risultati sperati neanche a favore del traffico proveniente dalle altre direzioni.

Lettera firmata Padova
Volevo segnalare un problema che non è solo mio ma penso di tutte le persone che al mattino per andare a lavoro devono prendere l'autobus. A Cadoneghe passa il 4 uno va in via Rigotti e l'altro va nel quartiere di Bragni e partono ogni 30 minuti. Da un mese a questa parte l'autobus non solo il 4 ma anche il 19 è sempre in ritardo, la settimana scorsa l'autobus che doveva partire da cadoneghe alle 7.45 è arrivato alle 9 a preso su le persone in fermata ed è ripartito per andare a padova. Questi ritardi ultimamente sono frequenti e per chi come me non ha nessun mezzo di trasporto comporta moltissimi disagi. Non dò colpa agli autisti che poveri sono messi tra il traffico e noi che utilizziamo i mezzi pubblici. Ma contro APS mal organizzata nell'affrontare questi problemi: può capitare che una mattina siano presi alla sprovista ma non una, due, tre settimane continue no. E da quando hanno fatto anche la terza rotonda a Castagnara la viabilità è diventata impossibile invece di risolvere un problema ne hanno posti altri. Ma non trovo una soluzione il metrobus e io sinceramente non ho idee in merito ma so che qualcosa bisogna fare e al più presto. APS dice che non può fare niente perchè non è colpa loro ma del traffico, ma sono sicura che che se i mezzi pubblici fossero più presenti nel territorio con più corse e tragitti migliori le macchine verso il centro diminuirebbero.

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7 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

«L'associazionismo non viene sostenuto concretamente»

In merito alla richiesta di una associazione giovanile di Cadoneghe di ottenere dal Comune uno spazio da autogestire (oggetto di un intervento su il Mattino dell'assessore allo Sport, interviene l'ex assessore Lucio Costa. «L'ingegner Gastaldon - scrive Costa in una nota - ha ragione quando chiede la presentazione di un progetto e chiarezza sulla gestione anche se io credo che tali informazioni già ora non gli mancano del tutto e qualche proposta già fatta ce l'abbia in mano. Non ha ragione, invece, quando assegna al Comune un ruolo "passivo" nella ricerca di tale spazio e "pretende" che gli stessi giovani si accollino parte delle spese di affitto. A me pare "incomprensibile" una simile pretesa da giovani in gran parte studenti e quindi con evidenti risorse limitate e altrettanto "incomprensibile" il ruolo che egli affida al Comune contraddicendo la tradizione disponibilità attiva di Cadoneghe verso le più diverse forme associative introducendo, invece, la strategia del graduale disimpegno pubblico. Questa strategia, peraltro, si sta rivelando anche nei confronti di molte altre associazioni di cui a parole di magnifica l'importanza sociale e culturale ma poi nei fatti le si mantengono nella precarietà».

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7 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Stop ai camion alla rotatoria della Castagnara
Il provvedimento, che scatta nelle ore di punta, entrerà in vigore fra dieci giorni

E' sempre emergenza traffico alla rotatoria di Castagnara. Consapevoli dei disagi, i Comuni di Cadoneghe, Vigodarzere e di Padova, più Veneto Strade e lo studio Laut responsabile del progetto si sono riuniti attorno ad un tavolo per individuare i problemi e concertare la possibile soluzione. Il traffico in entrata sarebbe bloccato dai numerosi automobilisti che, nel tentativo di saltare la coda, escono da via Bordin e, percorrendo la rotatoria, invertono la marcia per proseguire poi verso Padova. Oppure, all'uscita della stessa strada, svoltano a sinistra interrompendo il flusso di veicoli in entrambi i sensi di marcia. La necessità è quindi di riportare il traffico su via Gramsci. La soluzione individuata dagli enti è un'ordinanza di divieto di transito per via Bordin dalle 7 alle 9.30 e dalle 17 alle 19.30. Negli stessi orari sarà anche interdetto ai mezzi pesanti l'accesso alla rotatoria da qualunque direzione. Il divieto scatterà entro una decina di giorni in via sperimentale per due settimane. Niente più "furboni" allora in uscita da via Bordin, l'accesso alla quale sarà consentito esclusivamente ai mezzi pubblici e di soccorso, che potranno svoltare a sinistra verso il ponte sul Muson, e ai veicoli muniti di lasciapassare rilasciato dalla polizia municipale, i quali però avranno l'obbligo di procedere diritti e imboccare la rotatoria.
Farà parte del provvedimento anche il miglioramento della segnaletica orizzontale e verticale e la predisposizione di una doppia corsia di incanalamento per coloro che da Padova vogliano dirigersi o a Campodarsego o svoltare per Mejaniga. Ma la rotatoria alla Castagnara non è l'unico intervento che Cadoneghe intende attuare per fluidificare il traffico in un nodo viario attraversato mediamente da 42 mila veicoli al giorno. Verrà creata, infatti, anche una corsia di marcia a ridosso dell'argine con i platani a formare la linea di mezzeria e dei nuovi parcheggi di fronte ai negozi. Si attende poi l'Anas, ormai Veneto Strade, per la creazione di una pista ciclabile che oltrepasserà il Muson, intervento che prevede la messa in sicurezza del vecchio ponte, l'allargamento della sede stradale e la creazione di una passerella ciclabile e pedonabile.
Infine altri due progetti di futura attuazione riguarderanno la trafficata circolazione dell'incrocio di Castagnara. Uno è il passante stradale sopra il Muson all'altezza di via Donizetti; l'altro è il possibile arrivo del metrobus fino a Cadoneghe, un mezzo utile, secondo il primo cittadino Adriano Baldin, a demotivare l'uso dell'auto per recarsi in città.
Cristina Salvato

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6 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Castagnara a rischio di acqua alta
Già allagate tre strade
«Opere di prevenzione al via»

A Cadoneghe appena piove un po' più del solito alcune zone del paese finiscono immancabilmente con l'andare sott'acqua. Via Trento, Trieste e Redipuglia sono tra le strade maggiormente colpite dal problema. E la recente asfaltatura di una di queste, via Trento per la precisione, ha fatto andare su tutte le furie uno degli abitanti della zona, vittima anch'egli dei ripetuti allagamenti. Il cittadino minaccia di presentare un esposto in procura per evidente spreco di denaro pubblico. A suo dire l'asfaltatura è completamente inutile in quanto il manto stradale andrà rimosso per i prossimi lavori di risistemazione della rete fognaria promessi dall'amministrazione.
I lavori verranno realizzati, si affretta a puntualizzare l'assessore Mirco Gastaldon, ma non interesseranno il quartiere in questione.
«Il problema degli allagamenti - precisa Gastaldon - andrà risolto con interventi a monte della zona interessata. Con una serie di opere di prevenzione si eviterà che l'acqua non assorbita a nord del Comune confluisca nel quartiere presso Castagnara, il quale, posizionato in una zona più bassa rispetto al resto del territorio, si trova a ricevere il deflusso delle acque piovane delle zone circostanti».
Le cause degli allagamenti, in realtà, riconoscono cause molteplici. Si va dalla grande impermeabilizzazione del terreno dovuta alla cementificazione del territorio sempre più edificato fino all'interramento di importanti scoli e fossati, che un tempo assorbivano le acque piovane che ora finiscono inevitabilmente con lo scivolare fino alle zone più basse del comune. Un progetto di sistemazione della rete idraulica, messo a punto in collaborazione con il Consorzio Sinistra Medio Brenta, comprenderà diversi tipi di intervento.
In accordo con il consorzio saranno creati un nuovo scolo e un grande bacino alluvionale con il prossimo avvio dell'ampliamento della zona industriale. Verrà poi definita ed aggiornata la mappa dei canali, individuandone flussi e problematicità. Comune e consorzio potranno convenire un piano di manutenzione ordinaria di sfalci e pulizia degli scoli privati, definendo un piano di interventi annuale.
Sono in fase di studio e di progettazione, infine, alcuni lavori che interesseranno i canali che attraversano Cadoneghe. Con l'allargamento della strada provinciale delle Centurie (via Roma) sarà allargato e pulito il Rio delle Arzere che sopraggiunge da Reschigliano. Verrà scavato uno scolo aggiuntivo che raccolga le acque della zona posta tra la Grosoli ed il quartiere Bragni e, all'interno della lottizzazione Piazza-Piran di via Roma, è previsto un fossato di collegamento tra il canale Pioga e il territorio a est della strada provinciale.
Cristina Salvato

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6 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Rassegna di cori natalizi

Da oggi al 21 dicembre quattro gli appuntamenti all'interno della quarta rassegna «Cadoneghe in coro» organizzata in collaborazione con la pro loco. Si inizia, alle 20.30, con i canti di montagna del Coro Lavaredo di Rubano al patronato di Sant'Andrea. Venerdì 13 nella sala consiliare del municipio sarà la volta dei cori "Canta che ti passa" della pro loco e Serenissima di Vigonza. Venerdì 20 si esibirà il coro Heart'n' soul alla parrocchia di San Bonaventura. A conclusione, la corale Costanza Paperini, il Coro Giovani e i Piccoli Cantori con un concerto sabato 21 alla parrocchia di Mejaniga cui seguirà un concerto d'organo di Antonio Bortolami.

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6 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Una collettiva in biblioteca

L'associazione "Segno e colore", in collaborazione con altri artisti locali, organizza la prima mostra artistica di Natale. Le domeniche 8, 15 e 22 dicembre, nella biblioteca comunale saranno esposti alcuni oggetti artistici: quadri e pannelli, dipinti su ceramica, tessuto, legno sassi, oggetti da regalo.

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6 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Al cinema con l'Europa

Uno sguardo al cinema europeo è il titolo della rassegna cinematografica organizzata dalla biblioteca. Curate da Matteo Farnesi e Valeria Matacchieri, le proposte cinematografiche, scelte tra i film della commedia prodotta in Europa recentemente, hanno inizio oggi con la proiezione di Delicatessen di J.P. Jeunet e M. Caro. Altri due gli appuntamenti in programma per il mese di dicembre: venerdì 13 La cena dei cretini di F. Veber e il 20 Donne sull'orlo di una crisi di nervi di P. Almodovar. Tutti i film saranno proiettati presso la sala Calvino della biblioteca comunale con ingresso gratuito alle ore 21.

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5 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Giovani, disperata ricerca di uno spazio
Cadoneghe, l'assessore Gastaldon aspetta una proposta dai ragazzi

In attesa di un incontro diretto, l'assessore alle politiche giovanili Mirco Gastaldon dà una prima risposta ai ragazzi di Epicentro Giovani che chiedono un centro giovanile autogestito. Una possibile soluzione, a loro parere, ai ripetuti atti vandalici commessi recentemente da coetanei annoiati e senza uno spazio proprio in cui ritrovarsi. Come già detto più volte e dimostrato anche finanziando tutte le manifestazioni che l'associazione ha realizzato, l'amministrazione è sensibile al tema.
Purtroppo, e la cosa si evidenzia anche per altre società, gruppi e associazioni, attualmente a Cadoneghe non vi è disponibilità di spazi. Fintantoché non si libera la vecchia scuola di via Giotto a completamento dei nuovi magazzini comunali o vengono edificati i nuovi uffici postali che prevedono una sala al piano superiore per le associazioni, il Comune manca di spazi anche per gli scout e per la banda musicale.
Non c'è nessun problema ad affittare, a prezzi ragionevoli, con i fondi per le manifestazioni e le attività giovanili, degli spazi che i ragazzi ritengono consoni. Alcuni mesi fa è stata avanzata la proposta di allestire i patronati come sala musica, ma l'offerta non è stata accolta favorevolmente in quanto, giustamente, la piccola saletta messa a disposizione dal parroco non è una risposta sufficiente per chi intende fare aggregazione in senso più largo.
L'invito che l'assessore Gastaldon fa allora ai giovani, come in passato per ogni attività, è di reperire sul territorio una proposta di locazione e di presentarla all'amministrazione, la quale, fatte le verifiche del caso per congruità di costi e per questioni di sicurezza e di vicinato, darà corso senza problema alle pratiche per l'affitto. Se fosse l'amministrazione ad occuparsi di reperire il locale, i tempi sarebbero troppo lunghi e le ricerche potrebbero non rispondere alle esigenze dei ragazzi. La risposta è quindi affermativa, ma in seguito ad una proposta concreta avanzata dai ragazzi stessi.
Cristina Salvato

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5 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

A Cadoneghe un dicembre di buon canto

Dicembre tempo di canti. Cadoneghe da domani al 21 dicembre sono quattro gli appuntamenti all'interno della quarta rassegna «Cadoneghe in coro» organizzata in collaborazione con la pro loco. Si inizia domani con i canti di montagna del Coro Lavaredo di Rubano al patronato di Sant'Andrea di Cadoneghe. Venerdì 13 nella sala consiliare del municipio sarà la volta dei cori «Canta che ti passa». Tutte le serate avranno inizio alle 20.30 con ingresso gratuito.
Cristina Salvato

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4 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Mostra del libro e spettacoli per bambini

La mostra del libro ritorna a Cadoneghe. Giunta alla sua settima edizione, la manifestazione organizzata dalla pro loco in collaborazione con l'amministrazione comunale, propone dall'8 al 15 dicembre la possibilità di acquistare i libri esposti con un notevole sconto. Un'ottima idea per dei regali di Natale. Inoltre, durante la mostra, saranno organizzati spettacoli per bambini e incontri con gli autori. I bambini potranno divertirsi le domeniche 8 e 15 dicembre con gli spettacoli "Note volanti" e i clown contorsionisti ne "Le peripezie di Eva" alle ore 15 presso la sala parrocchiale. Nello stesso spazio saranno ospitati anche due autori: domenica 8 dicembre alle ore 21 incontro con lo scrittore Isidoro Rossetto, autore di storie padovane. Presenterà il suo libro "Da via Bocche, nel Paese degli Zii". Sabato 14, invece, alle ore 16.30 appuntamento con il noto documentarista e regista Folco Quilici e il suo ultimo romanzo "Mare rosso". All'interno della mostra sarà allestito anche l'Angolo della solidarietà con un mercatino di oggetti d'artigianato. Il ricavato della vendita sarà devoluto ad una comunità del Ciad. L' orario di apertura della mostra del libro è 9-12.30 e 15-20.30 sabato e domenica, 16-20.30 tutti gli altri giorni.
Cristina Salvato

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3 dicembre 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Barriera d'arbusti contro i bambini
Piantati nel parco di Bragni da un cittadino infastidito
E' stato «condannato» alla manutenzione

Bambini che urlano nel parco tirando pallonate? Un residente con finestre «a vista» ad un certo punto non ne ha potuto più ed è passato dalle parole al badile... non addosso ai bambini, per fortuna, ma per erigere una barriera verde che tenesse lontani i "molestatori" della sua quiete. Un atto di giardinaggio abusivo che non è passato inosservato ad un altro residente. Sembrava una normale lite tra vicini, ma ha finito con lo scoperchiare delle verità insospettate. Teatro della vicenda è l'elegante quartiere Bragni, dove da pochi anni in via Pacinotti è sorto un quartiere residenziale, costituito da una fila di villette a schiera che circondano un parco pubblico. L'area verde, di proprietà comunale, è per una parte adibita a giardino e per l'altra a verde attrezzato con allegri giochi per bambini. Bambini che a quanto pare s'intrattenevano a giocare a calcio sotto le finestre di uno degli abitanti, il quale ha pensato ad un mezzo ecologico per scoraggiarli e costringerli a spostarsi altrove. Armatosi di pala e rastrello, nel mese di marzo ha piantato una siepe lunga circa tre metri e costituita da una dozzina di arbusti. L'ingegnosa soluzione non è stata gradita però da un suo vicino, il quale, interpellata più volte l'amministrazione pubblica, ha recentemente ottenuto risposta al suo quesito sulla liceità da parte di un privato di poter piantare degli alberi in un'area pubblica. Ebbene, con un certo sgomento ha appreso che allo stato attuale non esiste alcuna norma comunale che vieti ad una persona di effettuare delle piantumazioni in un'area adibita a verde pubblico. Si potrebbe pensare, così, che il Comune favorisca la "coltura popolare", permettendo arbitrariamente a chiunque di collocare piante e fiori sul pubblico terreno. Così, per fortuna, non è. Per eseguire tali opere di "giardinaggio" è necessaria l'autorizzazione da parte dell'amministrazione ed ogni illecito è punibile con un'ammenda comminata da parte dell'ufficio patrimonio, per occupazione abusiva di suolo pubblico. Pertanto, chiunque pensasse di ritagliarsi un angolo fiorito all'interno di un parco pubblico se ne guardi bene.
Tornando, invece, a via Pacinotti, l'ufficio manutenzioni ha sistemato la faccenda con salomonica decisione. Di fatto, quella dozzina di arbusti non impedisce di usufruire del parco, il quale non ha nemmeno cambiato destinazione d'uso, rimanendo un'area verde. I bambini in ogni caso non avrebbero potuto giocarvi a calcio, poiché in tutta l'area vige il divieto di calpestare le aiuole e di effettuare giochi rumorosi e fastidiosi. Per giocare a pallone esiste un campetto da calcio poche centinaia di metri più avanti. Gli alberi, quindi, restino pure. L'unico obbligo che l'amministrazione ha, però, imposto all'insofferente cittadino è quello di occuparsi della manutenzione delle piante affinché non compromettano il decoro dell'area.
Cristina Salvato

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