Cadoneghe. Ladri si calano dal soffitto
e ripuliscono per la terza volta la tabaccheria
CADONEGHE. Tornano in azione i ladri e questa volta si tratta di una vera e propria "banda del buco". A fare le spese delle prodezze di malviventi è stata la tabaccheria di Alida Minotto, in via Matteotti, già visitata altre due volte nel giro degli ultimi tre mesi. Nella notte tra martedì e mercoledì scorso i ladri sono penetrati nel negozio praticando un buco nel soffitto e calandosi poi all'interno usando come scala i mobili sottostanti. Hanno razziato sigarette, rullini fotografici, valori bollati e portafogli. Una visitina l'hanno pure fatta all'interno del magazzino, ma dopo aver ispezionato un paio di scatoloni e non aver trovato nulla di loro gradimento, se ne sono usciti indisturbati, utilizzando la stessa via di fuga. Hanno approfittato dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento al piano superiore, disabitato ormai da tre anni, al quale si accede dal retro del vecchio edificio. Uno scherzo, poi, sollevare le assi di legno e sfondare il leggero pavimento. Il fatto di aver colpito proprio il giorno in cui la tabaccheria era stata appena rifornita, fa supporre che i ladri fossero bene informati.
LA REPLICA DEL SINDACO BALDIN
CADONEGHE. Il sindaco Adriano Baldin interviene sulla questione della fuoriuscita di Lucio Costa dalla giunta comunale. Rifiuta di definire "crisi" la situazione che sta attualmente vivendo Cadoneghe. In effetti, quelle di Costa, non sono state dimissioni, ma l'incarico gli è stato revocato secondo gli accordi firmati da tutte le forze politiche prima delle scorse elezioni. Tali accordi prevedevano la rotazione di due assessori per garantire equità e rappresentatività di tutte le forze politiche all'interno dell'amministrazione. A fuoriuscire dovevano essere l'assessore di Rifondazione Comunista, cui sarebbe subentrato un esponente dei Comunisti Italiani, e uno dei Ds, per lasciare posto ad un membro dello Sdi.
"Giunta all'insegna del malgoverno"
L'ex assessore Costa spiega perché Rifondazione ha abbandonato la maggioranza
GIOVANI DI FI
ARIA DI CRISI A CADONEGHE
I giovani chiedono uno spazio autogestito
A Cadoneghe si aspettano risposte concrete dal primo cittadino Baldin
Rifondazione prepara le valigie
La maggioranza di Cadoneghe assillata dalle «fughe»
Un circo grande quanto Cadoneghe
Sarà il tema dell'edizione di quest'anno, con artisti internazionali
Microcriminalità a Cadoneghe Quattro rapine in un mese
CADONEGHE. Continuano senza sosta gli atti di criminalità che negli ultimi tempi sembrano aver investito come un torrente in piena il Comune. In un solo mese si sono registrate quattro rapine a danno di altrettanti commercianti, ma neanche gli abitanti sembrano passare indenni. Da alcune segnalazioni giunte all'indirizzo di posta elettronica dei Giovani di Forza Italia, emerge che soprattutto il quartiere di San Bonaventura è oggetto di continui furti e rapine. Un quartiere apparentemente tranquillo, ma che già nel mese di novembre dello scorso anno aveva conosciuto ripetuti attacchi da parte della criminalità. Secondo i giovani attivisti di Forza Italia la situazione sta diventando preoccupante e molti cittadini sentono la necessità di essere più tutelati e protetti. Ritengono, perciò, opportuno che certe problematiche urgenti del paese emergano e trovino quanto meno l'interessamento della giunta. Nell'intento di essere cittadini propositivi, consigliano all'amministrazione comunale alcuni accorgimenti da adottare.
A CADONEGHE
CADONEGHE. Ennesima rapina ieri sera ai danni di un commerciante di Cadoneghe. I malviventi hanno preso di mira l'erboristeria Le Sorgenti, in piazza Margherita Zoebeli. Era passata l'ora di chiusura e la proprietaria Paola Spinello si accingeva a chiudere il negozio insieme alla figlia, quando due uomini sono entrati di corsa gridando di consegnare il denaro. Si sono diretti, viso scoperto e taglierino in mano, alla cassa e l'hanno svuotata. Poi sono scappati su uno scooter. «Il problema è che la piazza è buia - dice la proprietaria - e di sera i carabinieri non passano». Da gennaio sono stati rapinati la profumeria di piazza della Repubblica, la farmacia e il supermercato Alì.
Opere in programma a Cadoneghe Edilizia convenzionata e viabilità
CADONEGHE. In occasione dell'approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2002 è stata presentato anche l'elenco annuale delle opere pubbliche, con lo stato di avanzamento dei lavori e le opere in programmazione per l'anno 2002 e per il 2003.
Cristina Salvato
19 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
"Irregolarità? Aspetto le prove"
"Il fatto che sia stato revocato l'incarico soltanto a Costa - precisa Baldin - dipende dal fatto che lo Sdi non ha mostrato interesse ad acquisire un assessorato".
Tutto invariato, allora, all'interno della giunta tranne per l'assessorato alla Cultura, Scuola e Solidarietà, passato al comunista Silvano Carraro.
"Vorrei precisare - continua il sindaco - che non ci sono manovre politiche dietro alla revoca dell'incarico a Costa: tutte le forze politiche, infatti, hanno dimostrato interesse a mantenere Lucio Costa come parte della maggioranza. In questi anni, pur con gli innegabili contrasti, il suo operato e la sua sensibilità verso le problematiche sociali sono sempre stati apprezzati".
È per questo che i Ds si sono mostrati disponibili a cedere uno dei loro incarichi a Costa, ottenendo da parte sua un rifiuto.
Riguardo alle affermazioni fatte dall'ex assessore, Baldin tiene a precisare due cose: "Se Costa ha ravvisato irregolarità nell'assegnazione degli incarichi delle opere pubbliche, deve quantomeno fornire delle prove concrete in merito. Io non mi faccio garante della copertura di situazioni illegali o poco chiare. Sulla presunta fuga, poi, degli impiegati comunali, è vero sì che il 30% se n'è andato, ma per motivi diversi dai contrasti interni. C'è, infatti, chi è andato in pensione, che ha chiesto la mobilità per avvicinamento, chi ha vinto dei concorsi di livello superiore. I dipendenti - conclude il primo cittadino - che hanno abbandonato il loro incarico per contrasti con il proprio caposettore o con il direttore generale si contano sulle dita di una mano".
Cristina Salvato
19 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Gravi le accuse: "Interessi privati nell'esecuzione di alcune opere pubbliche"
E venne il giorno in cui Lucio Costa disse tutto quello che aveva da dire. Senza risparmiare nessuno.
A pochi giorni dall'abbandono dell'incarico come assessore a Cadoneghe, Costa parla dei motivi di dissenso con l'attuale amministrazione. Che assomiglierebbe sempre di più nel modo di governare a una coalizione di centrodestra, in cui Rifondazione Comunista, suo partito di appartenenza, non si riconosce di certo.
"Non ci stiamo - commenta l'ex assessore - ad appoggiare un'amministrazione che in quasi tre anni ha compiuto solo opere pubbliche e asfaltature. Il principale punto di disaccordo, poi, sta nella constatazione che attorno all'esecuzione di alcune opere circolano interessi privati, estranei ai cittadini". E si riferisce alle imponenti opere quali la ristrutturazione della Breda, il Palatenda, la zona industriale, la nuova viabilità a Cadoneghe storica, la sistemazione dell'asilo e del patronato di Mejaniga, la Sace ed infine la gestione del personale. Questi "interessi", secondo Costa, "hanno causato gravi ritardi nella realizzazione delle opere stesse, errori nella progettazione e l'elevazione dei costi di esecuzione". Un esempio per tutti è il Palatenda, passato dai previsti 400 milioni a quasi 2 miliardi e mezzo, pare per errori di valutazione da parte del progettista. Ma non è soltanto questo il motivo di dissenso. Si parla anche di mancanza di collegialità nelle partecipazioni alle società come Tergola Spa, Aps. Seta, di cui non si conosce mai l'esito delle decisioni prese. L'aumento delle tasse e la mancanza di spazi offerti alle associazioni sono altre due ragioni. Ed infine i pessimi rapporti che l'amministrazione tiene con i dipendenti comunali. "Indicativo - sottolinea Costa - il fatto che in due anni il 30% dei dipendenti comunali se ne sia andato, per il malessere imputabile alla cattiva gestione. Autoritarismo e clientelismo sono controproducenti per il Comune, costretto a spendere per la formazione di dipendenti che poi vanno a lavorare altrove. Questo comporta una perdita economica e l'obbligo, mancando personale, di affidare a società esterne i servizi, a discapito sia delle finanze comunali che della competenza del personale".
"Ma non tutto va male. - precisa anche l'ex assessore - I servizi sociali sono attivi ed importanti, anche se a volte ci si trova di fronte a situazioni apparentemente paradossali. In una situazione di emergenza abitativa in cui versano 80 famiglie nel nostro Comune, i nuovi alloggi Ater forniranno risposta alle esigenze di soltanto 30 di esse. Ebbene, il Comune possiede un appartamento, ottenuto a scomputo di oneri di lottizzazione, attualmente sfitto. Invece di assegnarlo ad una famiglia bisognosa, si sta pensando di venderlo, per ricavarne denaro contante da utilizzare per altri investimenti". "In questi giorni abbiamo chiesto un'ulteriore verifica e abbiamo anche sottoposto alle segreterie dei partiti delle specifiche richieste. Se entrambe avranno esito negativo, non ci penseremo due volte a passare all'opposizione". Nel frattempo, Rifondazione ha formato un gruppo consiliare a sé.
19 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
"Spazi, non centri sociali"
Le recenti richieste di un gruppo di giovani circa l'assegnazione da parte del Comune di uno spazio per le loro attività ha ottenuto già una certa attenzione. Non però dall'amministrazione comunale, cui la richiesta era rivolta, bensì dal gruppo "Giovani di Forza Italia", il cui responsabile Stefano Venturato, fa sapere d'essere contento che altri ragazzi, radunati nell'associazione Epicentro Giovani, abbiano deciso di porre la questione giovanile. Ma, secondo Venturato, dovrebbe essere chiarito che cosa si intenda "spazi autogestiti", perché questa definizione viene troppo spesso usata per "mascherare e coprire" quella di Centro sociale. I Giovani di Fi, inoltre, ritengono sia utile aprire insieme un dibattito per capire le problematiche giovanili, arrivando a stilare un progetto unico e sinergico che definisca spazi, strutture e attività. La biblioteca "Pier Paolo Pasolini" è un buon punto di partenza. Molte sono le cose da sistemare ed ammodernare: in primo luogo gli spazi per lo studio e la lettura. La sala "Calvino", poi, è poco sfruttata ed il vecchio cinema potrebbe essere salvato e rimesso a nuovo. Propongono, quindi, ai giovani di Epicentro di incontrarsi e discutere, magari in una serata cui far partecipare tutti i giovani che vogliono esprimere una loro opinione in merito. Ma ripetono un fermo no alla creazione di un centro sociale. Chiunque voglia prendere contatto con loro può farlo all'indirizzo email forzaitaliacadoneghelibero.it.
Cristina Salvato
17 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
I giovani di Cadoneghe sono decisi a farsi sentire e ad ottenere degli spazi. Queste almeno le intenzioni dell'associazione Epicentro Giovani, che raggruppa ragazzi di provenienze diverse, ma accomunati dalla voglia di trovare per le loro attività degli spazi, meglio se autogestiti. Ne nasce quindi un progetto, la Seconda Strada, per richiedere formalmente al sindaco Baldin e all'assessore alle Politiche giovanili Gastaldon di essere ascoltati, ma soprattutto di ottenere delle risposte concrete. A Cadoneghe mancano iniziative e spazi per i giovani. Molte le attività organizzate per i bambini e gli adulti/anziani, ma, a parte la rassegna Cado nel rock, per gli adolescenti non si fa molto. Le iniziative, poi, piovono sempre dall'alto, imposte dagli adulti senza ascoltare le esigenze dei più giovani. Che hanno idee chiare su cosa vogliono. La principale è quella di realizzare un centro autogestito, al cui interno possano trovare posto una sala prove e una sala polivalente. Uno spazio tutto loro in cui ritrovarsi, suonare, organizzare corsi e cineforum, approntare uno spazio multimediale per coloro che necessitano di un computer ma che non lo possiedono. Secondo l'ex assessore Lucio Costa, il Comune sarebbe pronto ad investire 20 milioni per affidare ad un'agenzia specializzata l'incarico di raccogliere le esigenze dei giovani e organizzare poi un forum in cui discuterne. "Mi sembra una perdita di denaro - commenta Costa - I giovani ci hanno già fatto sapere cosa vogliono: uno spazio autogestito e il potenziamento della biblioteca".
Cristina Salvato
10 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Già Ppi e socialisti avevano minacciato di andarsene
CADONEGHE. C'è nuovamente aria di crisi politica nel Comune. Questa volta tocca al partito di Rifondazione Comunista minacciare l'abbandono della maggioranza: mancavano solo loro, dopo che a più riprese l'avevano già fatto i popolari de Il Ponte e i socialisti. In questa nuova amministrazione Rifondazione aveva anche un assessore, Lucio Costa alla Cultura, Istruzione e Solidarietà.
E proprio Costa ha abbandonato l'incarico: i motivi saranno chiariti domani.
Ennesima crisi per questa tormentata amministrazione o la maggioranza saprà farla rientrare? In precedenza, pur con scontri e alterne vicende, ha saputo tenere coese le forze politiche, nell'interesse dei cittadini, i quali hanno espresso fiducia a questa amministrazione nel loro voto alle elezioni comunali di tre anni fa. Da allora, però, periodicamente uno dei partiti rappresentati nella maggioranza del consiglio comunale ha "rotto" con gli altri, pur rimanendo pressoché fedele alle linee guida della stessa. Il tutto era iniziato nel gennaio dello scorso anno, quando i membri della giunta che si richiamano alla componente Il Ponte dichiararono di costituire fra di loro gruppo consiliare a sé. Poi fu la volta dei socialisti che a maggio dichiararono di avere una posizione critica verso la composizione del consiglio comunale. O meglio, verso i membri che si riconoscevano nel Ppi, accusati di non rispettare gli accordi prelettorali sottoscritti prima delle elezioni.
A giugno, infine, proprio Rifondazione Comunista si dichiarava dubbiosa sull'adeguatezza dell'andamento della politica operata dall'amministrazione e si rendeva promotrice di una verifica amministrativa. Evidentemente il risultato della verifica non ha soddisfatto i membri di Rifondazione se si è arrivati all'astensione sul voto del bilancio di previsione avvenuto a fine anno. Le recenti dimissioni dell'assessore Lucio Costa, infine, sembrano essere una conseguenza di questo stesso atto.
Cristina Salvato
9 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
CADONEGHE. Quest'anno arriva il Grande Circo al carnevale, con i suoi personaggi strani, esotici, bizzarri: gli acrobati dalla Bulgaria e dalla lontana Cina, le procaci ragazze pon-pon, gli incantatori di serpenti e naturalmente clown e pagliacci. Ci sono pochi animali, ma questa è la tendenza del circo di oggi: meno animali, ma più abilità e tecnica per la perfezione dei professionisti del circo.
Socialità e divertimento sono gli elementi che caratterizzano da anni il Carnevale di Cadoneghe. Un impegno che accomuna tante persone con la voglia di mettere a disposizione il proprio tempo per un progetto che riguarda tutta la comunità. Una volta scelto il tema, infatti, si dà l'avvio ai laboratori dei costumi e del teatro con la collaborazione di numerosi volontari, che per circa due mesi lavorano costantemente per la preparazione di tutti i costumi, dei carri e della rappresentazione teatrale. Il tutto sotto la direzione di una costumista e di un regista-attore. Al termine dei lavori saranno confezionati duecento costumi completi di tutti gli accessori e verranno allestiti due carri allegorici legati al tema del carnevale.
Quest'anno lo spettacolo è previsto per domani. Alle 14.15 ci sarà la partenza delle maschere e dei carri allegorici dal piazzale della chiesa di Cadoneghe. All'arrivo alla palestra Olof Palme, previsto per le 15.45, inizierà la rappresentazione teatrale del grande circo, diretta dall'attore e regista teatrale Ted Keijser. Al termine, la festa finale concluderà in modo "mangereccio" lo spettacolo.
Cristina Salvato
9 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Innanzitutto organizzare un'assemblea con tutti i cittadini e il comandante della polizia municipale e della stazione dei carabinieri di Vigodarzere, che effettuino un rapporto dettagliato sullo stato della criminalità e sull'attività preventiva. Aumentare, poi, l'organico della polizia municipale con l'assunzione di quattro nuovi agenti che abbiano l'incarico di pattugliare costantemente il territorio comunale, in sinergia con la stazione mobile dei carabinieri. Installare, infine, una caserma dei carabinieri, della quale da lungo tempo si sente parlare, con un tempestivo impegno dell'amministrazione comunale ad avviare le pratiche di richiesta presso il Ministero degli Interni. Per i cittadini che intendessero segnalare problemi e disfunzioni i Giovani di Forza Italia mettono a disposizione la casella di posta elettronica forzaitaliacadoneghelibero.it.
Cristina Salvato
2 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Armati di taglierino rapinano erboristeria
Cristina Salvato
1 febbraio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"
Il Parco degli aceri, tra via Conche e via Loredana, sarà completato entro il 2002; mentre in fase di appalto, e quindi partiranno a breve, sono i magazzini comunali con i nuovi uffici tecnici, la passerella di Torre, l'ampliamento del cimitero. Presentati i progetti esecutivi per l'ampliamento dell'asilo nido e dell'asfaltatura di alcune strade: dopo aver bandito la gara d'appalto, vedranno la realizzazione entro il 2002. In fase istruttoria i lavori per edificare il palasport, la messa a norma degli edifici scolastici, il nuovo ufficio postale e la sistemazione dell'ex casa Pinton. A primavera saranno consegnati gli edifici che costituiscono il nuovo centro storico di Cadoneghe. Verranno finiti i 20 alloggi Ater per anziani e giovani coppie, con consegna entro fine dell'anno prossimo. A complemento dell'opera saranno realizzati nel quartiere Bragni altri 11 alloggi per venire incontro alle categorie sociali più deboli.
Nuove opere sono state progettate, come la sistemazione del piazzale della Castagnara, con una rotatoria alla francese in armonia con quella di Pontevigodarzere. Gli altri interventi prevedono la risistemazione delle aree verdi, la manutenzione di scoli e canali. L'elenco delle opere in progettazione per il 2003 comprende la razionalizzazione delle scuole materne, con l'aumento delle sezioni e la concentrazione delle diverse sedi. Sono previste infine la chiusura dell'anello di piste ciclabili, il prolungamento di via Belladoro fino a via Ca' Ponte, che consentirà l'ampliamento della zona industriale, un nuovo accesso alla nuova Statale del Santo e l'allargamento di via Silvestri. Inoltre è stata presentata la variante dell'area delle ex officine Breda, all'interno della quale sono previste due opere importanti come la messa in sicurezza di via Bordin e il parco del Brenta, 11 mila metri quadri di terreno dove oggi si trovano i resti delle fonderie. Un'altra variante approvata è quella dell'area Sace, dove sarà realizzata una rotonda in via Gramsci per rendere meno pericoloso l'incrocio con via Franco. Riguardo villa Ghedini, già sede municipale, non se ne parla in questo piano triennale perché già oggetto di una convenzione stilata dalla precedente amministrazione con la ditta lottizzante. Tale convenzione prevedeva una variante per aggiungere cubatura edificabile: in cambio la ditta si incaricava di ristrutturare la villa con l'obbligo di consegnarla prima del rilascio del certificato di abitabilità delle case intorno.
Cristina Salvato