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RASSEGNA STAMPA –GIUGNO 2003

"IL MATTINO DI PADOVA"



27 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Con corsi partiti a novembre
Banda «Glenn Miller» al suo primo concerto

E' tempo di saggio per gli allievi della scuola di musica che forma i membri della banda musicale di Cadoneghe, o meglio dell'orchestra di fiati Glenn Miller, questa la dicitura corretta. Con grande soddisfazione del suo direttivo, in particolare del suo presidente, Silvio Dittadi, che da trent'anni si sta prodigando per far risorgere la banda cittadina. Che fino agli anni Cinquanta era una realtà, sorta agli inizi del secolo, col nome di Banda Jolanda, in onore della figlia del re. Il primo concerto della nuova "banda" è in programma per domani, alle 20, nel patronato di Cadoneghe. I brani sono stati scelti tra il repertorio di pezzi didattici, adatti ad alunni che hanno imparato a suonare soltanto quattro mesi fa. I quarantanove elementi, la cui età media si aggira intorno ai quattordici anni, eseguiranno alcuni duetti, quintetti e anche brani collettivi. Orgoglioso del risultato raggiunto l'insegnante Stefano Pietrocarlo. Un'impresa insperata a novembre, quando erano state avviate le lezioni teoriche e mancavano totalmente gli strumenti musicali. Grazie all'impegno di molti è stato infine possibile dotare l'intero organico di tutta la strumentazione. «Un grazie a tutti i piccoli e grandi finanziatori - fa sapere il comitato di gestione - soprattutto alla Banca di Credito Cooperativo dell'Alta Padovana, che con il suo cospicuo finanziamento ha permesso l'acquisto dello strumento più costoso, il basso tuba». Ma il ringraziamento va anche a tutte le famiglie contattate casa per casa e alle ditte di Cadoneghe, oltre che all'amministrazione comunale che si è fatta carico dei costi dei corsi e dell'acquisto di una parte degli strumenti. Ora manca solo una sede definitiva. Attualmente lezioni e prove si svolgono all'auditorium Ramin.
Cristina Salvato

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24 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

MUNICIPIO DI CADONEGHE
E' in arrivo uno sportello polifunzionale che agevolerà lo smaltimento delle pratiche

Da fine maggio si è verificata una piccola rivoluzione nella disposizione degli uffici comunali. Lo sportello elettorale, gli uffici demografici e l'Urp sono stati trasferiti dalla sede consueta, al pian terreno del municipio, all'interno dei locali che ospitavano l'ufficio tecnico prima del suo trasferimento nei nuovi stabile accanto allo stadio comunale.
Questi lavori, anche se disagevoli, sono propedeutici alla realizzazione del servizio che migliorerà la gestione dell'utente: lo Sportello Multifunzione. Un open space che comprenderà molteplici servizi e che occuperà quindi gran parte del pian terreno del municipio. Questo nuovo Sportello, che si inserisce nelle dinamiche di trasformazione che hanno investito il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadino negli ultimi anni, diventerà il punto di incontro unico del Comune con i propri residenti. La nuova struttura erogherà servizi che vanno dallo svolgimento delle pratiche anagrafiche, al ricevimento della posta a mano. Svolgerà inoltre le classiche funzioni di informazione e comunicazione proprie dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico (distribuzione modulistica, iscrizione ai centri ricreativi estivi, alla mensa e al trasporto scolastico, accesso agli atti). Si tratta, quindi, di una nuova e più semplice modalità di accesso ai servizi erogati dal Comune a favore dei propri cittadini, che consentirà agli stessi un notevole risparmio di tempo. Niente più peregrinazioni da un ufficio all'altro alla ricerca di documenti e informazioni, ma un unico sportello cui richiedere dati e notizie che riguardano il cittadino.
Cristina Salvato

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24 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Nuovi alloggi dell'Ater

Presentazione ufficiale ieri di due nuove realtà abitative dell'Ater in via Conche, al 3 e al 53, per un totale di 20 alloggi di cui, in buona parte, già assegnati e abitati da maggio 2003. Presenti il sindaco Adriano Baldin e il deputato Pietro Ruzzante, che si sono congratulati per l'impegno verso l'emergenza abitativa da parte dell'Ater che, negli ultimi anni, ha realizzato a Cadoneghe 42 alloggi. Da settembre, inoltre, partiranno i lavori per altre 9 unità abitative.
Il fabbricato, ubicato in via Conche 53, è composto da sei alloggi di cui uno accessibile da persone disabili ed è servito da ascensore. Nel piano interrato si trovano le cantinole e le autorimesse di pertinenza di ciascun alloggio, mentre all'ultimo piano è stata costruita una terrazza lastricata di uso condominiale. Sono state realizzate delle finiture accurate, infatti stipiti, scale e davanzali, sono stati tutti rivestiti in marmo granito. Il fabbricato ubicato in via Conche 3, è composto da 14 alloggi, sei dei quali accessibili da persone disabili ed è anch'esso servito da impianto di ascensore.
Cristina Salvato

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22 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Approvato rendiconto del 2002
«Arenati i lavori pubblici»

Approvato a Cadoneghe il rendiconto della gestione relativo all'esercizio finanziario 2002. Un bilancio giudicato buono dal collegio dei revisori, ma non da chi a Cadoneghe si schiera con l'opposizione. Favorevole la sola maggioranza con voto contrario di minoranza, socialisti e Rifondazione.
Ci sarebbe un enorme divario tra le spese previste nel bilancio di previsione di fine anno e quelle effettivamente realizzate, questa la critica avanzata dalle forze di minoranza, e manca quindi la realizzazione di lavori pubblici tanto sbandierati nel corso della presentazione del bilancio e del piano delle opere. In realtà i 16 miliardi di spesa corrente sono stati tutti utilizzati: delle trentasei opere previste nel piano, le prime quindici sono già state finanziate e le altre sono in fase di progettazione avanzata.
«Se anche non vedranno il completamento con questa amministrazione - sottolinea il sindaco Adriano Baldin - la successiva avrà comunque il lavoro impostato per portarle definitivamente a termine».
I volumi residui passivi risulterebbero non spesi a casa di una tecnica contabile necessaria per allinearsi col patto di stabilità, per cui a fine anno Cadoneghe ha dovuto bloccare i pagamenti, pena sanzioni pecuniarie da parte del Governo.
Un aspetto rilevante in questo bilancio è il grandissimo successo ottenuto dalla riscossione attraverso l'Ici: un milione di euro ricavati dalla riscossione ordinaria uniti a 591mila euro recuperati dal mancato pagamento in anni passati.
Oltre al rendiconto del 2002 sono state approvate anche le variazioni al bilancio di previsione del 2003.
Tra avanzi, recuperi e donazioni sono risultati 594mila euro che saranno utilizzati per asfaltare strade e il tratto di argine della passerella Cadoneghe-Torre, per il pagamento delle rette di alcuni anziani in casa di riposo, per incarichi di progettazione delle opere.
Cristina Salvato

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19 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

I bambini giocano in villa Ghedini
Per ludoteca e Nido blu un trasloco senza traumi

A due settimane dal trasferimento in villa Ghedini, la ludoteca e il nido blu hanno ripreso a pieno ritmo le loro attività. Il trasloco temporaneo è un provvedimento necessario per permettere all'asilo nido e alla materna di trovare sistemazione nei locali normalmente occupati dalla ludoteca, durante i lavori di ristrutturazione che i due stabili subiranno fino alla fine dell'anno. Inevitabile un po' di confusione iniziale: una nuova dislocazione di spazi e di materiale ha richiesto qualche giorno di adattamento. Chi non ha risentito del cambio sono stati gli utenti: ai piccoli è bastato ritrovare gli stessi giochi e le stesse facce amiche per non avvertire le conseguenze del cambiamento. L'unico inconveniente è la mancanza di un giardino ma di contro gli ampi locali freschi della villa recentemente restaurata offrono refrigerio in giornate all'insegna dell'afa.
Istituito agli inizia degli anni '90, il servizio di ludoteca per i bambini da 4 a 14 anni e il nido blu per i piccoli da 0 a 3 anni è cresciuto nel tempo fino a diventare un importante punto di riferimento per le famiglie di Cadoneghe. Su suggerimento degli stessi genitori, da poco vengono organizzati degli incontri periodici con una psicologa per trattare i principali temi legati alla prima infanzia e alla genitorialità che le famiglie sentono il bisogno di approfondire.
Ma altre sono le novità che interesseranno il servizio. E' di questi giorni la decisione dell'amministrazione comunale di destinare a sede definitiva della ludoteca e del nido blu la vecchia casa Pinton e il primo piano dell'ufficio postale che le sorgerà accanto. E' in fase di progettazione il primo stralcio dell'ufficio postale, i cui lavori inizieranno entro la fine dell'anno. L'anno prossimo invece inizierà la ristrutturazione della casa Pinton che si concluderà nel 2005. Il trasferimento della ludoteca permetterà all'elementare Galilei di usufruire degli spazi lasciati liberi dove troverà finalmente posto la mensa per gli studenti, attualmente alloggiata all'auditorium comunale; e quest'ultimo tornerà a ospitare esclusivamente manifestazioni, spettacoli e incontri.
Cristina Salvato

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18 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Sottoscritto da Cadoneghe, Noventa e Vigonza
Accordo intercomunale per la polizia municipale

Lo schema di convenzione per coordinare i servizi di polizia municipale tra le amministrazioni di Cadoneghe, Noventa e Vigonza, già portato in consiglio, inquadra la possibilità di utilizzare in forma combinata i corpi di polizia municipale, offrendo così la possibilità di avviare servizi più efficienti, supportati dai finanziamenti ottenuti grazie alla legge regionale sulla sicurezza.
La normativa prevede, infatti, finanziamenti consistenti a Comuni che presentino specifici progetti che riguardino il potenziamento della polizia municipale e l'utilizzo di ausili tecnici, ad esempio per la telesorveglianza. «La collaborazione tra Comuni - secondo il sindaco Baldin - è la soluzione più efficace per razionalizzare gli investimenti e le risorse ed è una strada che Cadoneghe ha iniziato ad intraprendere per migliorare alcuni dei servizi offerti ai cittadini, come lo Sportello Unico per le Attività Produttive organizzato in collaborazione con Vigodarzere, Vigonza e Noventa».
Dubbiosi i consiglieri di opposizione, contrario Poggi di Rifondazione perché, a suo parere, i vigili non possono essere incaricati di tutelare la sicurezza, mansione che prevede una specifica preparazione professionale. Chi ha chiaramente manifestato il suo dissenso sono stati i dipendenti comunali. Dopo gli accesi confronti tra amministratori e Rsu avvenuti in questi giorni, attraverso una lettera fatta pervenire agli esponenti dell'opposizione, hanno dichiarato di non essere d'accordo con la convenzione, che non ha tenuto conto del loro lavoro. Non sono stati concertati tempi e modi in cui sarà svolto il servizio, manca la progettualità ed è una decisione calata dall'alto. Sindaco e maggioranza rispondono: questo schema di convenzione regola di fatto solo il principio generale e individua gli ambiti di intervento. Non è un atto vincolante né obbligatorio. Le autonomie delle polizie dei tre Comuni resteranno tali, ai comandanti spetterà la gestione dei deiservizi, mentre l'amministrazione si riserva solo di stabilire le linee di indirizzo. Quando a questa fase seguirà quella della progettualità vera e propria saranno sicuramente chiamati in causa i dipendenti a stabilire e concordare orari di servizi e mansioni. L'intenzione dell'amministrazione non è quella di trasformare i vigili in sceriffi armati; l'intervento coordinato è previsto solo in caso di calamità o in alcune occasioni particolari per cui si rende necessario l'intervento di più agenti. Con l'astensione dell'opposizione e il solo voto contrario di Rifondazione Comunista, la convenzione infine è stata approvata.
Cristina Salvato

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17 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Vola dal tetto di un capannone, è grave
A Cadoneghe, forse per un colpo di vento. Grandine in altri Comuni

Grave infortunio sul lavoro ieri nel tardo pomeriggio a Cadoneghe. Un uomo di 49 anni, Lorenzo Alfonsi, è caduto da un'altezza di circa dieci metri mentre si trovava sul tetto di un capannone ed ora si trova ricoverato all'ospedale in prognosi riservata.
Alfonsi, che è socio e titolare della Alfonsi - Zanella, ditta di Cadoneghe di tinteggiatura e affini, stava lavorando sul tetto della Parpas, azienda di via Firenze 21 a Cadoneghe specializzata nella costruzione di macchine utensili Cad e Cam. E per cause ancora da accertare, l'uomo verso le 18,30 ha sfondato la copertura di eternit mentre cercava di pulire il lucernario. E' caduto dentro l'edificio da un'altezza di circa dieci metri. Un volo tremendo, un impatto con il suolo ancora peggiore. Gli operai all'interno della Parpas hanno chiamato subito i soccorsi che hanno subito trasportato il quarantanovenne in Pronto soccorso dove gli hanno prestato le cure del caso. Ancora da stabilire se a far cadere l'uomo sia stata un'imprudenza o se invece sia stato il maltempo che imperversava in quel momento a farlo scivolare sopra il lucernario. Sull'episodio è stata aperta un'inchiesta da parte dello Spisal. Nell'azienda sono poi intervenuti i vigili del fuoco per una copertura d'emergenza sul tetto sfondato.
Sempre ieri, un operaio della Dab di Mestrino è caduto da un muletto procurandosi una brutta ferita. Il giovane, comunque, è stato dimesso in serata.
L'ondata di maltempo che ha colpito parte dell'Alta, ma anche la zona Colli, è arrivata a colpire anche alcuni Comuni contermini a Padova, procurando un superlavoro al vigili del fuoco. Pioggia e vento si sono abbattuti su Rubano e Mestrino. In quest'ultimo Comune, durante l'imperversare del maltempo, è accaduto uno spettacolare incidente che ha coinvolto tre vetture, una delle quali rimasta in bilico su un'altra. Ma gli occupanti, per fortuna, non hanno riportato gravi ferite.
La bufera ha proseguito la sua corsa investendo anche Selvazzano, con piccoli interventi da parte del vigili del fuoco a Tencarola.
E, dopo tanta siccità, il flagello della grandine si è abbattuto su Limena e Vigodarzere. A Limena i vigili del fuoco sono intervenuti per prosciugare un cortile in via Primo maggio, mentre a Saletto ci sono stati diversi scantinati allagati.
Nessuna segnalazione, invece, di alberi caduti.

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17 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe. Terza vincita

«Non c'è due senza tre» alla tabaccheria di Maurizio Pinton. Vinti al lotto nel giro di una settimana 5000 mila euro con un terno giocato dallo stesso proprietario, mentre un altro terno e un ambo hanno regalato quasi 48 mila euro ad un fortunato concittadino. Questo a soli due mesi dalla vincita al Superenalotto realizzata poco prima di Pasqua, che aveva fatto incassare un bottino di quasi 121mila euro a dieci giocatori. Un periodo quindi davvero fortunato questo, sia per il proprietario che per i suoi clienti. Sembra che entrando a giocare alla ricevitoria gestita da "Icio" si esca spesso milionari. E se è vero, «Il quarto vien da sé» aspettiamo di registrare un'altra vittoria.

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17 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Albignasego vince concorso su handicap

Premiati i vincitori del concorso "C'entro anch'io" ideato dalla Coop Adriatica. Alla presenza del sindaco Adriano Baldin e degli assessori Alessandra Baldan e Silvano Carraro, il premio è stato assegnato al progetto "Hand in cap. Per non fermarsi alle parole" presentato dal centro educativo occupazionale "Il Nodo" di Albignasego. Il verdetto, emesso dalla giuria presieduta da Don Ciotti, ha decretato la vittoria del progetto di Albignasego, che prevede una serie di iniziative di incontro tra i disabili che lavorano nella cooperativa e gli adolescenti di alcune scuole di Padova. L'iniziativa "C'entro anch'io" è promossa dalla Coop per sostenere le attività svolte dalle associazioni di volontariato e delle cooperative sociali locali. Ai vincitori del concorso andranno 140mila euro come sostegno economico da parte della Coop. Questa iniziativa non è l'unica promossa dalla Coop Adriatica. «Proprio a Cadoneghe - rende noto Antonio Gottardello del consiglio di zona Veneto Uno - con l'inizio del nuovo anno scolastico prenderà l'avvio un progetto di incontri con genitori e alunni sulla corretta educazione alimentare.
Cristina Salvato

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17 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Approvato il nuovo statuto
E' soprattutto mirato ai diritti della persona

Il Comune ha un nuovo statuto, frutto di un anno e mezzo di lavoro della commissione consiliare, riunitasi innumerevoli volte per accordare sui contenuti nuove leggi e parti politiche. Risultato anche del confronto con i cittadini e con le associazioni locali. Pienamente soddisfatto il consigliere Letterio Turiaco, nella veste di presidente della commissione che ha redatto lo statuto. Un documento più snello del precedente datato 1990, che pone al centro la persona e individua contenuti e principi fondamentali attuabili per i cittadini. Tra le novità introdotte, la possibilità offerta al sindaco di costituire la giunta scegliendo un numero di assessori variabile tra cinque e sette, di cui quattro esterni, e la presenza del presidente del consiglio comunale, incarico finora ricoperto dal primo cittadino. Viene poi individuata nel difensore civico l'autorità cui compete lo scioglimento del consiglio comunale, nel caso in cui questo non approvi il bilancio annuale nei termini previsti per legge. Uno statuto che ha trovato consenso unanime anche all'interno dei partiti d'opposizione. Al momento delle votazioni, però, il colpo di scena. A sorpresa il consigliere Poggi di Rifondazione Comunista ha espresso voto contrario. Le motivazioni addotte alla mancata approvazione del testo riguardavano l'incompleta accettazione di tutte le decine di emendamenti presentati da Rifondazione, accolti per la verità in larga parte durante i lavori di stesura dello statuto. A motivare il voto contrario, l'assenza, fra gli altri, dei principi di ripudio della guerra e di tutela del territorio e della vita animale, presenti nel vecchio statuto e non riproposti nella versione attuale. Profondamente deluso da Rifondazione il consigliere Turiaco, prodigatosi per mesi nel trovare un punto d'accordo con Rifondazione. Lo statuto nasce dal confronto di idee e non dall'imposizione di una forza politica sulle altre, è intervenuto il consigliere del Gruppo Misto, Maria Cocchiarella. Votato lo statuto, entro l'estate sarà presentato anche il regolamento del consiglio. Sarà applicato in via sperimentale da settembre fino alle elezioni del maggio del prossimo anno, per verificare la necessità di eventuali modifiche e consegnare alla nuova amministrazione uno strumento già collaudato.
Cristina Salvato

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17 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Zanzara tigre alle strette

L'amministrazione comunale ha deciso di rinnovare l'impegno profuso durante lo scorso anno per la disinfestazione della zanzara tigre. Pertanto, è da maggio che l'Ufficio Ambiente sta effettuando una serie di interventi di disinfestazione in tutte le aree pubbliche, procedendo prima a colpire le larve e successivamente gli insetti adulti. Contestualmente promuove la collaborazione con i cittadini per bonificare le aree private. La zanzara tigre, infatti, è un insetto stanziale, che occupa piccole aree insediandosi in modo stabile e proliferando rapidamente. Ma quando la concentrazione delle zanzare assume livelli difficilmente tollerabili e controllabili, occorre rivolgersi a personale specializzato. Per questo motivo l'amministrazione ha stipulato una tariffa convenzionata con la ditta vicentina Biocontrol di Costabissara per il trattamento di questi fastidiosi insetti nei giardini di aziende e di abitazioni private. Il prezzo concordato con la ditta risulta vantaggioso poiché l'amministrazione si fa carico di una parte dei costi. Le tariffe comportano una spesa di 17,28 euro per il trattamento di superfici fino a 500 metri quadri, mentre per superfici più ampie il costo aggiuntivo per ogni metro quadro è di 0,037 euro. Per prenotare l'intervento da parte della Biocontrol è possibile contattare il numero 0444.971636 oppure l'indirizzo email infoØbio-control.it.
Cristina Salvato

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14 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

La «Bragni» non è pericolante

La vecchia scuola di Bragni è solida, possono dormire sonni tranquilli le associazioni ospitate al suo interno. In risposta a un'interrogazione del consigliere di An Gianni Fugolo, il sindaco di Cadoneghe ha confermato che lo stabile non corre il rischio di crolli. L'edificio è nato circa un secolo fa e ha ospitato le scuole elementari fino al 1995. Poi è stato trasformato nella sede di alcune associazioni: Protezione civile, Scout, Gruppo ceramica, Gruppo di pittura. Dalle verifiche dell'ufficio tecnico risulta che nel 1985 è stata eseguita una perizia che non intravide la necessità di intervenire sulle fondamenta e sui muri perimetrali. Occorreva però consolidare il solaio e le travature del tetto, eliminando delle infiltrazioni d'acqua. Lavori che furono eseguiti nell'estate del 1988. Dal punto di vista, invece, della verifica delle condizioni igienico-sanitarie al suo interno, l'amministrazione eseguirà una pulizia straordinaria dei locali, invitando però le associazioni a mantenere una pulizia ordinaria. Tutto questo in attesa che le associazioni siano trasferite al pianterreno del nuovo stabile che alloggia l'ufficio tecnico, accanto allo stadio. Le associazioni avranno così una sede nuova e spaziosa, mentre la Bragni sarà restaurata per ospitare la futura caserma dei carabinieri.
Cristina Salvato

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12 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

«Via quell'antenna da Castagnara»
Cadoneghe: Ponte e Margherita contro l'impianto di telefonia mobile
«La salute pubblica va tutelata, l'amministrazione deve intervenire»
Nell'occasione le forze di centrosinistra invitano a votare sì al referendum ambientale

Il gruppo consiliare Il Ponte e il circolo della Margherita di Cadoneghe contestano l'imminente collocazione, in via Gallani, nel pieno centro abitato a Castagnara, di un'antenna di telefonia mobile di nuova generazione: «E' un'installazione» dicono «che ignora la tutela della salute pubblica prevista dal regolamento comunale ma vanificata dalla legge Gasparri che liberalizza gli impianti».
Di qui la richiesta di un immediato intervento da parte dell'amministrazione: «Pur dovendo subìre una legge nazionale della quale abbiamo chiesto la verifica di costituzionalità» affermano «chiediamo che l'installazione delle antenne avvenga lontano dall'abitato, dalle scuole e dai siti sensibili e che sia localizzato su suolo pubblico per permettere i controlli a tutela della salute collettiva».
Nell'occasione Ponte e Margherita esprimono un sì convinto in vista del referendum sulla qualità ambientale previsto domenica: «Il referendum popolare intitolato "Servitù coattiva di elettrodotto: abrogazione" è finalizzato alla cancellazione delle norme prevedono che ogni proprietario è obbligato a dare passaggio sui suoi terreni alle condutture elettriche» osservano «e l'obiettivo di questa consultazione è quello di restituire ai cittadini ed agli enti locali un potere contrattuale nei confronti delle società che trasportano energia elettrica. Questi aspetti sono particolarmente importanti laddove esistono insediamenti ad alta densità abitativa che, a fronte della richiesta di realizzazione di nuovi elettrodotti, porterebbe ad una situazione insostenibile dal punto di vista della salute pubblica».
Ne consegue l'invito a votare sì: «Senza il potere di servitù coattiva per il passaggio delle linee elettriche aeree, i gestori dovranno concordare i tracciati di nuovi elettrodotti con i proprietari dei terreni e con gli enti locali, nell'ottica di un'attenta pianificazione urbanistica e sanitaria che privilegerà certo l'interramento delle linee elettriche con una riduzione dell'impatto ambientale e sanitario».
LIMENA. E' iniziato il restauro della facciata dell'oratorio della Beata Vergine del Rosario. Un contributo di 82 mila euro (sui 121 mila necessari) è stato erogato dalla Fondazione Cassa di Risparmio e permetterà di salvare questo importante monumento gravemente danneggiato dall'inquinamento. La chiesa è inserita nel complesso della struttura architettonica oggi conosciuta come la Barchessa, un tempo parte integrante del maestoso complesso edilizio costituito da due grandi pertinenze con al centro la grande villa, ora scomparsa, di proprietà della famiglia veneziana Fini.
La costruzione di questo oratorio, di impronta tipicamente barocca, risale alla seconda metà del Seicento. Non si conosce con esattezza l'identità del progettista ma non sembra azzardato attribuirla al Tremignon in considerazione anche dei rapporti molto stretti che legavano questo architetto alla famiglia Fini.
Il rivestimento della facciata dell'oratorio in pietra di Costozza ha risentito in maniera molto grave gravedell'opera di dilavamento del tempo e, soprattutto, del grave inquinamento di questi ultimi anni, accresciuto dalla localizzazione di questa chiesa posta a pochi metri dal semaforo sulla statale. Il progetto di restauro predisposto dall'architetto Giorgio Galeazzo, prevede la pulitura del rivestimento che appare con ampie zone di patina e croste di colore verdastro, con vaste erosioni della pietra e specialmente delle due statue che ornano la facciata, con la fissazione degli elementi instabili e la stuccatura delle fessurazioni. Ora questa testimonianza architettonica sarà riportata al suo originario splendore e restituita così alla collettività limenese.
Cristina Salvato

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5 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Manutenzione per palestra e stadio

Sono stati assegnati i lavori di manutenzione straordinaria per la palestra "Olof Palme" e per lo stadio comunale. Al "Martin Luther King", vent'anni di attività avevano reso necessari alcuni profondi lavori di sistemazione. Gli interventi previsti a stralci iniziarono nel mese di settembre dello scorso anno. Gli importanti lavori da eseguire hanno comportato un fermo delle attività che normalmente si svolgono all'interno dello stadio. Realizzato un primo stralcio, adesso sono previsti altri due interventi di manutenzione: la coibentazione delle gradinate con materassino idrorepellente, il rifacimento interno di parte degli impianti igienici e la tinteggiatura, oltre al rifacimento della pista di atletica. I due stralci dovrebbero completarsi entro la fine di settembre rimettendo a nuovo lo stadio e permettendone così la riapertura alle attività sportive. Il primo dei tre lavori previsti e già realizzato ha migliorato qualitativamente l'area di gioco. E' stato, infatti, rifatto il campo con asporto del vecchio terreno, risistemato l'impianto di drenaggio, posato un nuovo terreno e seminato il prato erboso. Per quanto riguarda la palestra Olof Palme, invece, i lavori inizieranno a metà giugno, al termine delle attività. Previsti il rifacimento degli spogliatoi, con aggiunta di nuovi, la sistemazione degli impianti termosanitari e dell'impianto elettrico, la realizzazione di nuove uscite di sicurezza. Il ribasso sul costo previsto dei lavori è stato del 16,5% su 250-260.000 euro stanziati, e tale cifra risparmiata potrà essere impiegata per la manutenzione straordinaria del campo Pertini (torri di illuminazione e impianto idrotermosanitario) da realizzare a conclusione dei lavori alla palestra.
Cristina Salvato

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5 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

LO SPORT A CADONEGHE
Palatenda da 800 posti realizzato a est dello stadio

Si torna a parlare del Palatenda e delle vicissitudini legate alla sua realizzazione, con stupore di quanti pensavano che non l'avrebbero più sentito nominare. La vicenda aveva creato l'iniziale spaccatura in seno alla maggioranza e tante polemiche da parte dell'opposizione. Ora sembra che i tempi siano maturi per parlare della sua edificazione. Accantonata l'idea di realizzarlo unicamente con le proprie risorse, visto il lievitare dei costi man mano che si procedeva con la progettazione, ora la modalità scelta dall'amministrazione è il project financing.
E' stato pubblicato un avviso secondo il quale l'amministrazione comunale accetta fino al 30 giugno alcune ipotesi di progetto e di gestione (i due aspetti devono essere collegati) per la realizzazione di una struttura ad uso pubblico, fermo restando alcune caratteristiche invariabili: dimensione della superficie coperta 60x40 metri, possibilità di ospitare 800 persone a sedere arrivando a 2000 con l'utilizzo del parterre, permetterne l'uso esclusivo all'amministrazione per manifestazioni pubbliche fino a 18 giorni l'anno, consentire alle scuole l'uso dello spazio ad un costo pari a quello degli altri spazi pubblici. Deve inoltre prevedere parcheggi in misura tale da permettere la ricettibilità di veicoli in occasione di spettacoli di medio livello.
Lo spazio messo a disposizione dal Comune è quello individuato dalla cartografia ad est dell'attuale stadio. Per il resto si prevede un contributo iniziale una tantum da parte dell'amministrazione di 200.000 euro e la gestione della struttura fino a 50 anni.
«Nella speranza di riuscire a creare - commenta l'assessore allo Sport Mirco Gastaldon - un nuovo centro di ritrovo per lo sport, il tempo libero e le manifestazioni culturali di buone dimensioni come concerti e spettacoli teatrali, evitando di trasformare il paese esclusivamente in un dormitorio. La struttura permetterebbe poi di rivitalizzare l'area e contemporaneamente rendere lo stadio appetibile per altri gestori come, dopo due anni di sperimentazione, avviene oggi con successo per la palestra Olof Palme, il campo Pertini e il Boldrin, i campi da tennis, il beach volley. Questi spazi ora non ricevono più le lamentele di un tempo in termini di amministrazione, pulizia ordinaria, custodia, orari di utilizzo».
Per ogni richiesta di documentazione cartografica, i dettagli dei servizi richiesti ed il piano economico finanziario fatto redigere dall'amministrazione, ogni richiedente può rivolgersi al Comune di Cadoneghe all'ufficio Urp o all'ufficio tecnico, chiedendo documentazione sul project financing del Palatenda.

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4 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe incontra i politici ma è l'orbitale a tenere banco

La serata organizzata venerdì scorso dal gruppo "Quelli che... per Cadoneghe" ha riservato alcune sorprese. L'intento degli organizzatori era fornire ai politici locali la possibilità di esporre in anteprima una bozza di programma elettorale ad un anno esatto dalle prossime elezioni. Una bozza su cui potevano intervenire i cittadini presenti in sala. Invece nessuno degli oratori si è presentato con delle linee generali di programma: «Troppo presto, - hanno commentato tutti - dobbiamo ancora incontrarci e confrontarci tra noi».
Hanno esposto quindi un resoconto dell'attività o dell'inattività dell'amministrazione: maggioranza e opposizione hanno fatto anche qui il loro lavoro.
Ai cittadini intervenuti numerosissimi la cosa è piaciuta poco; alcuni addirittura, visto l'attesa che avrebbero dovuto sostenere prima di prendere la parola, hanno abbandonato la sala consiliare.
A chi è rimasto è stata infine data la possibilità di parlare. Il tema maggiormente ricorrente nelle richieste riguardava la viabilità. Il nuovo sistema orbitale, la strada di collegamento tra via Cà Ponte e Belladoro che taglia in due via Frattina, la Castagnara. Il dibattito allora è stato impostato su questo tema scottante, che preoccupa i cittadini timorosi di veder eseguito uno scempio ambientale e di veder passare sotto le finestre di casa una strada ad alto scorrimento. La serata è stata giudicata comunque un successo dagli organizzatori: la grande affluenza di pubblico ha dimostrato che la gente ha bisogno di confrontarsi pubblicamente con i proprio amministratori per trovare finalmente delle risposte ai suoi piccoli e grandi problemi. L'invito giunto da più parti è di continuare ad organizzare serate di pubblico confronto, limitando però i temi da trattare per non rischiare di essere troppo dispersivi. A chi si sentiva sotto esame, il Gruppo risponde che un politico deve essere giudicato per il suo operato non solo a fine mandato elettorale, bensì e soprattutto in corso d'opera.
Cristina Salvato

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4 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Verbalizzazioni dei consigli comunali

La tecnologia approda in consiglio comunale. In via sperimentale l'amministrazione ha pensato di avvalersi di una ditta specializzata per la registrazione e la successiva trascrizione delle sedute dei consigli. Questo per migliorare la stesura dei verbali, che recentemente alcuni consiglieri avevano definito "lacunosi". Per riportare quindi integralmente tutto ciò che viene discusso e deliberato si è optato per questa soluzione tecnologica, in via sperimentale e provvisoria, in attesa di valutare il rapporto tra costi e benefici. L'avvio alla sperimentazione è stato dato in occasione del consiglio comunale di lunedì scorso. Un po' di impaccio iniziale ha colto i consiglieri e lo stesso sindaco. Per ottimizzare la registrazione occorreva infatti modificare leggermente le procedure degli interventi, evitando di sovrapporre i dialoghi e di parlare lontano dai microfoni.
Cristina Salvato

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3 giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Festa del Lavoro
Menzioni e attestati in municipio

Quest'anno a Cadoneghe la festa della Repubblica è stata anche festa del Lavoro. Durante la cerimonia, che si è svolta ieri in sala consiliare, sono stati infatti consegnati gli attestati per la fedeltà al lavoro ad alcuni dipendenti particolari.
Ringraziati per il lavoro svolto negli anni alcuni operai impiegati nelle fonderie delle Officine Breda dal 1939 al 1974. Un riconoscimento inoltre ai dipendenti comunali ora in pensione e agli obiettori di coscienza che hanno prestato sevizio civile presso gli uffici comunali.
Durante la cerimonia sono intervenuti alcuni sindacalisti, oltre a Giuliano Lenci e all'ex sindaco e storico Albino Bellon, a ricordare i lavoratori di Cadoneghe e la figura di Paolo Pannocchia, partigiano, politico e democratico.
Cristina Salvato

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1° giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

DEMOCRATICI DI SINISTRA
«Sarà un anello viario che penalizza i residenti
Colpite soprattutto Bragni e San Giacomo»

"L'Orbitale contro i cittadini di Cadoneghe" titola un volantino distribuito in questi giorni dalla locale sezione dei Ds. La proposta viaria presentata dalla Provincia viene definita "dissennata" dai Democratici di Sinistra. «Mentre intorno alla città è ancora incompleto il sistema delle tangenziali - si legge nel comunicato - e la nuova Statale del Santo è ferma a Borgoricco, la Provincia s'è messa in testa l'ambizioso progetto di un grande anello viario, chiamato Orbitale, intorno a Padova. Se studiare come uscire dalla morsa del traffico attuale e futuro è doveroso, meno convincenti sono le condizioni, i metodi e le scelte adottate senza nessuna considerazione per la popolazione e gli stessi pareri dei comuni interessati». «Secondo la Provincia - continuano i Ds - bisogna accettare a scatola chiusa un tracciato (il cosiddetto V3) che non solo sconvolge il piano Regolatore, ma che, prevedendo una strada sopraelevata, taglierà letteralmente in due il territorio e danneggerà in modo irreparabile la zona industriale e il quartiere Bragni-San Giacomo, portando migliaia di auto all'altezza dei primi piani delle case. Un'assurdità risolvibile spostando l'ipotesi più in su (V1) e in sintonia con le preoccupazioni di Vigodarzere dove migliaia di cittadini e la stessa amministrazione di centrodestra sono sul piede di guerra. Anche per la Castagnara non mancano preoccupazioni e perplessità: è infatti stata proposta una soluzione che lascia inalterato l'attuale attraversamento del Muson, facendo proseguire la vecchia statale sull'argine del Brenta (all'altezza dell'ex Breda) passando per la sacca padovana di Isola di Torre e raccordandosi con un nuovo ponte verso via Plebiscito. Un'ipotesi che, oltre a peggiorare la viabilità di Castagnara, manomette il delicato ambiente costituito dal fiume e prefigura la cementificazione di grandi porzioni di territorio oggi libere e domani fonte di nuove case e bisogno di servizi. Il tutto - conclude il comunicato - senza che venga garantito in modo concreto, e cioè attraverso i necessari finanziamenti, il prolungamento del metrobus nel territorio di Cadoneghe, che costituirebbe invece una soluzione tangibile e realistica».
Cristina Salvato

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1° giugno 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Orbitale, sì condizionato
Cadoneghe asseconda il progetto della Provincia purché sia ridimensionato l'impatto ambientale
I PROBLEMI DI VIABILITA'

Il consiglio comunale ha espresso il suo parere sul progetto viario denominato Sistema Orbitale della Grande Padova. Rinnovando quanto già espresso durante l'assemblea di presentazione tenutasi venerdì scorso alla presenza dell'assessore provinciale alla viabilità Domenico Riolfatto. Se la proposta è accettabile nei caratteri generali, bisogna però migliorare molti particolari.
E' prioritario risolvere il problema del forte impatto ambientale che l'attuale progetto comporta, riaffermando anche la necessità di incentivare il mezzo pubblico, primo tra tutti il prolungamento del metrobus fino a Cadoneghe.
Per l'opposizione il tracciato sull'argine alternativo all'attuale passaggio sul Muson è una soluzione ottimale, tanto più che non renderebbe necessario l'abbattimento di nessuna abitazione. Invece lo Sdi teme che la strada sull'argine diventi una scorciatoia per quanti debbano recarsi a Padova, concentrando in questo punto tutto il traffico che ora congestiona Castagnara. Contraria Rifondazione al collegamento con Limena proposto per il forte impatto ambientale dell'opera. A destare perplessità soprattutto lo scempio che sarebbe commesso realizzando un nuovo ponte a livello della zona del Tavello, area di altissimo pregio ambientale. La delibera che alla fine si è giunti a concordare, con l'astensione di gran parte dell'opposizione e il voto contrario di Rifondazione, si riassume in tre punti. Relativamente al Sistema Orbitale il consiglio comunale afferma la scelta del tracciato V1 che collega Vigodarzere e Limena, ricercando però una soluzione migliorativa al passaggio sul Tavello. Riguardo al Nuovo collegamento stradale tra la stazione di Vigodarzere e Cadoneghe, con innesto sulla vecchia Statale del Santo, il parere è favorevole a condizione di consentire tutte le manovre da e per la vecchia S.S. 307 e non unicamente la svolta a destra come previsto dal progetto. La soluzione ottimale sarebbe di spostare il nuovo ponte più a nord. Sul raccordo tra il Sistema Orbitale e la Castagnara il consiglio esprime parere negativo alla proposta di percorrere l'argine del Brenta oltrepassando il fiume con un nuovo ponte all'altezza di Isola Di Torre, dove sorgerà il parco della Breda.

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