Nuovo Centro per Cadoneghe
Sarà restaurato il complesso delle ville Ghedini e Riello
di Stefano Tubaldo
CADONEGHE. Circa cento appartamenti e tre ampie piazze porticate adibite a parcheggio, a verde pubblico e manifestazioni. Al piano terra tredici negozi, tra cui un supermarket e una banca cooperativa. Questo il maxiprogetto presentato dall'assessore all'Urbanistica Mauro Sarti e dall'architetto Maiardis, in merito alla ristrutturazione delle ville Ghedini e Riello.
Il progetto è tra l'altro molto ambizioso, perché dopo quasi quattro anni di gestazione, finalmente è stato dato il via ai lavori di ristrutturazione. Le piazze saranno completamente a zona pedonale e, data la loro rilevanza storica ed artistica, la giunta comunale conta di farle divenire il cuore del paese. Sia per problemi di spazio, che per comodità per i nuovi residenti, è stato persino spostato il capolinea dell'autobus di qualche centinaio di metri. Ma il punto fondamentale a cui il consiglio comunale tiene maggiormente, è il trovare equilibrio tra le permanenze storiche e le nuove costruzioni.
"Quello che potrebbe divenire il centro di Cadoneghe, - dice Sarti - si svilupperà principalmente in tre piazze: la prima, denominata "piazza civica", retrostante a villa Ghedini, sarà caratterizzata dalla presenza di esercizi commerciali e da una porzione sopraelevata, divisa dalla parte centrale da una balaustra smontabile, ottima per ospitare un palcoscenico. La seconda, in via Rigotti, verrà utilizzata in parte come parcheggio ed in parte a verde pubblico e potrà accogliere iniziative e manifestazioni all'aperto. La terza ed ultima piazza, dietro villa Riello, sarà anch'essa destinata a verde pubblico, ma in un contesto residenziale. A restauro ultimato - prosegue Sarti - il corpo centrale di villa Riello diverrà proprietà del Comune e sarà adibito ad usi pubblici. La ex casa colonica ospiterà due appartamenti, mentre sul fronte nord sorgeranno nuovi edifici.
I tempi di realizzazione dell'intervento sono stimati nell'arco di tre anni e il costo si aggira sui due miliardi. Nel programma di riassetto urbanistico, per quest'anno si prevede la ristrutturazione della passerella pedonale che collega Cadoneghe con Torre e per quanto riguarda la viabilità, sarà reso più fluido il percorso verso la statale del Santo." L'architetto Mainardis (con il deceduto collega Cappai) ha progettato e seguito passo per passo tutti i lavori, tiene molto a precisare l'importanza storica delle due opere: "La nostra cultura dei valori del passato si sta realizzando - dice - anche con la ristrutturazione di queste due ville".
Controlli dei carabinieri: due rumeni clandestini lavoravano per 10 mila lire l'ora
Cadoneghe. Incontro per trovare soluzioni
Cadoneghe. Nuovo arresto per due albanesi e un moldavo
Trovato baby-ladro rumeno
Scopre un albanese in casa
Lavoro nero in un'azienda di Cadoneghe
CADONEGHE. Lavorava in nero come apprendista alla ditta "Enterprise" di Cadoneghe. Quando i carabinieri di Vigodarzere, l'altra mattina alle 9.15, si sono presentati nel capannone dell'azienda meccanica di via Del Santo il giovane clandestino rumeno aveva addosso la tuta blu e stava lavorando con gli altri operai. Un connazionale era pure nell'officina, ma la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti. L'imprenditore è stato denunciato per sfruttamento di manodopera clandestina. I due rumeni, infatti, non risultavano assunti dalla "Enterprise", né i loro nomi figuravano nei libri paga e matricola dell'azienda di Cadoneghe. Non sono i primi, né saranno gli ultimi lavoratori in nero scovati dagli inquirenti, impegnati in questi giorni in una serie di controlli insieme ai funzionari dell'Ispettorato del Lavoro di Padova. L'impiego di manodopera clandestina, ovviamente in nero, è abbastanza diffuso tra le aziende del Nordest, soprattutto quelle meccaniche e edili, dove gli extracomunitari sono chiamati a svolgere i lavori più faticosi.
Dalle testimonianze raccolte pare che i due stranieri, da un anno in Italia, lavorassero otto ore per cinque giorni alla settimana, ricevendo in nero un salario mensile di circa un milione e 200 mila lire, più o meno diecimila lire l'ora.
8 luglio 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"
Lavoratori immigrati ancora senza alloggio
CADONEGHE. Gli assessorati all'Istruzione, alla Cultura e all'Emergenza Abitativa, hanno promosso un'importante iniziativa di dialogo con gli extracomunitari residenti o lavoratori nelle aziende del territorio. L'altra sera, in un incontro tenuto in municipio, si è discusso dei problemi legati all'accoglienza dei lavoratori stranieri (tra cui predomina l'emergenza abitativa) e dei possibili percorsi da attuare per agevolare il loro inserimento nelle comunità locali. L'incontro è stato organizzato in collaborazione con l'Ufficio Lavoratori Immigrati della Cgil e con l'Università, nell'ambito degli stage previsti a conclusione del Corso di Perfezionamento in Studi Interculturali partito quest'anno nella Facoltà di Lettere. All'appuntamento hanno preso parte una cinquantina di immigrati, Marina Clementi (Ufficio Lavoratori Immigrati della Cgil) e i responsabili della filiale Adecco (società di fornitura di lavoro temporaneo) di Cadoneghe, da alcuni anni molto sensibili alle nuove realtà etnico-culturali presenti nel territorio.
Il messaggio dell'assessore all'Istruzione e all'Emergenza Abitativa Lucio Costa, è chiaro: "Nonostante si parli spesso d'immigrazione, ciò avviene per lo più in riferimento a episodi di criminalità, mentre la realtà diffusa è meno sensazionalistica e decisamente più positiva. Gli immigrati extracomunitari, dotati nella maggior parte dei casi di un grado d'istruzione medio-alto, costituiscono una risorsa molto importante per le aziende venete: sono proprio le associazioni imprenditoriali a insistere con le istituzioni affinché queste si dotino delle misure necessarie per rendere più semplice e veloce l'inserimento di questi lavoratori".
Un rapido censimento dei soli residenti nel territorio comunale permette di scoprire che sono ben 41 le nazionalità presenti, tra cui predominano quelle mitteleuropee. Il fenomeno si allarga a macchia d'olio e per studiare le modalità d'intervento più opportune, entro l'estate verrà aperto in Comune un ufficio di accoglienza per gli immigrati. Oltre a ciò, continua Costa, "a settembre faremo un incontro con gli imprenditori e le associazioni pubbliche per risolvere il problema degli alloggi", mentre fra due anni saranno pronti 39 nuovi appartamenti di edilizia pubblica a disposizione delle famiglie economicamente più bisognose che hanno fatto domanda di affitto o acquisto.
Intanto si fanno sempre più numerosi gli extracomunitari che da più di sette anni lavorano nell'entroterra industriale padovano, costretti ancora a dormire in sei in una stanza. " Noi facciamo domanda ogni anno per avere un alloggio in affitto, ma o è troppo caro, o non ci viene concesso per altri motivi. E intanto siamo costretti a vivere in condizioni pietose", spiegano all'unisono. La situazione si fa sempre più difficile e il questionario distribuito nel corso dell'incontro serve a valutare problematiche ed esigenze dei nuovi utenti in rapporto all'offerta dei servizi comunali. (ma.nar.)
6 luglio 2000 "lL MATTINO DI PADOVA"
Il cane fa scappare i tre ladri
CADONEGHE. Due ombre in giardino, il preludio ad un nuovo furto in casa a Cadoneghe. Ma, rispetto a fatti recenti, gli aspiranti ladri (che più volte hanno dato da fare ai carabinieri) non hanno fatto i conti con un cane che ha dato l'allarme e al proprietario che, dopo aver visto i due giovani fuggire e infilarsi nell'auto guidata da un complice, ha tempestivamente chiamato il 112. Così ieri alle 4 i carabinieri della stazione di Vigodarzere sono intervenuti a Cadoneghe dapprima recuperando l'auto poco lontano dall'abitazione presa di mira (rubata a Pontevigodarzere 4 giorni fa), poi rintracciando i tre giovani. Sono stati riconosciuti anche dalle t-shirt (con stampate delle scritte) che indossavano, mezz'ora dopo il fatto. Si tratta di due albanesi e di un moldavo, già pizzicati solo pochi giorni fa.
2 luglio 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"
CADONEGHE. Una settimana fa il baby-ladro rumeno era stato bloccato dai carabinieri, dopo un folle inseguimento sulle strade dei Colli. Il quindicenne, vista la giovanissima età, non era finito in carcere, ma era stato portato in un istituto di accoglienza padovano. Da lì, però, è fuggito dopo nemmeno ventiquattr'ore per tornare nel suo rifugio clandestino di Mejaniga, in via Gramsci, un vecchio casolare abbandonato occupato da un folto gruppo di rumeni. L'altra mattina all'alba i carabinieri di Vigodarzere hanno fatto irruzione in quel covo di ladroni, dove hanno trovato una decina di clandestini rumeni, compreso il quindicenne evaso dall'istituto. In un angolo era ammucchiato il "tesoro" della banda. C'erano biciclette, videogiochi, apparecchi radio e altra refurtiva, frutto delle incursioni compiute ogni notte da questi malviventi.
2 luglio 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"
CADONEGHE. Aveva fatto una veloce sortita da casa, lasciando aperta una finestra. Il ladro albanese era in agguato, nella stessa via Augusta di Cadoneghe. Al ritorno, dopo pochissimi minuti, la signora ha scorto un giovane scavalcare rapidamente il balcone della sua abitazione e scappare via, sparendo in mezzo al campo di granoturco. Ha chiamato subito i carabinieri di Vigodarzere, dando una precisa descrizione del ladruncolo, più che sufficiente ad «illuminare» il comandante della Stazione, che si è precipitato nel casolare di via Rigotti, dove aveva visto in passato un extracomunitario che aveva proprio quei connotati. Il giovane, un albanese di 20 anni, era ancora lì, pronto a «colpire» nuovamente: la signora l'ha riconosciuto con sicurezza. L'immigrato clandestino è stato denunciato a piede libero per tentato furto, in quanto nell'abitazione di via Augusta non aveva trovato niente da rubare.