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RASSEGNA STAMPA –MARZO 2003

"IL MATTINO DI PADOVA"



29 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Rapina con taglierino alla filiale Antonveneta

Berrettino calato sulla testa, bandana avvolta attorno al collo e bavero dei giacconi alzati. I due giovani rapinatori hanno fatto irruzione ieri mattina alle 12.25 nella filiale di Cadoneghe dell'Antonveneta, in piazzale Castagnara.
Uno dopo l'altro sono passati senza intoppi attraverso la porta a bussola dell'istituto di credito e, una volta all'interno, è spuntata la lama luccicante di un taglierino. L'impugnava minaccioso un malvivente che, per spaventare maggiormente i presenti, l'ha avvicinato al collo di una cliente. Mentre il complice si affrettava a scavalcare il banco e svuotare le casse, riempiendo di banconote il solito sacchetto di plastica che i rapinatori portano sempre in tasca.
L'assalto è stato piuttosto fulmineo ed è filato via liscio, sotto gli occhi impauriti degli otto impiegati e quattro clienti che erano nell'istituto di credito al momento dell'incursione predatoria.
I due malviventi sono risaliti a bordo di una Fiat Uno, che era stata rubata in mattinata a Santa Giustina in Colle. L'hanno ritrovato poco più tardi i carabinieri del Radiomobile di Padova, abbandonata dalla banda in via Trento di Mejaniga.
I banditi, che sono riusciti ad impossessarsi di circa seimila euro, avevano sui 20-25 anni, parlavano in italiano, senza particolari inflessioni dialettali, ed uno era più robusto dell'altro. Poche altre indicazioni sono arrivate dai testimoni, rimasti a lungo sotto choc.

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27 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe: vigili e non udenti in contatto attraverso gli sms

Sulla scia del Comune di Vigodarzere, a dieci giorni dall'appello lanciato a Provincia e Comuni dall'assessore agli Interventi sociali Enrico Pavanetto e dal rappresentante dei non udenti Giorgio Topuz, il comando di Polizia municipale di Cadoneghe ha attivato il servizio che consente ai non udenti di contattare i numeri di emergenza attraverso l'invio di sms. Attualmente in fase di sperimentazione, l'attività è in funzione dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19, e il sabato dalle ore 8 alle 18. In caso di necessità, possono contattare la Municipale allo 049/8872215 i soli utenti Tim, in quanto l'apparecchio telefonico Sirio, della Telecom appunto, non riceve messaggi provenienti da prefissi di altre compagnie telefoniche. Al numero 330/382133, invece, i vigili possono ricevere gli sms di qualsiasi utente abbia necessità di ricorrere al loro intervento.
«E' evidente però» precisa il comandante Francesco Ceresi «che saranno presi in considerazione solo i messaggi in cui sarà visibile il numero telefonico dell'utente che lo ha inviato. Ciò al fine di evitare inutili interventi in seguito a scherzi o false segnalazioni». «Il servizio è stato attivato grazie alla collaboraziodel rappresentante dei non udenti di Cadoneghe, Giorgio Topuz» spiega il tenente Ceresi «che ha evidenziato i problemi in cui possono venirsi a trovare i sordomuti in caso di emergenza. Stavamo addirittura anticipando Vigodarzere ma abbiamo avuto problemi nell'acquisto del materiale necessario».
In base alle competenze richieste, il Comando agirà o farà da tramite tra il cittadino e i gruppi di emergenza. Per ora, soltanto in orario d'ufficio. Ma se sarà riscontrato un buon esito, la polizia municipale è pronta a estendere il servizio nell'arco delle 24 ore. L'iniziativa adottata è parte integrante dell'avviamento di uno sportello polifunzionale. Secondo il sindaco di Cadoneghe, Adriano Baldin, si tratta di un «Enorme passo avanti nel sociale».
«Tutto ciò che va nella direzione di facilitare non udenti, non vedenti e invalidi in genere, è un dato positivo proprio perché permette loro una maggiore integrazione nella società» afferma il primo cittadino «a dir la verità non ero stato informato circa l'attivazione dei numeri telefonici. Credo fosse uno sforzo senz'altro da realizzare, insieme all'abbattimento delle barriere architettoniche. Ora si tratta di vedere quale uso sarà fatto del servizio». «Qualche tempo fa» conclude il sindaco «fummo costretti a eliminare il cosiddetto punto giallo, in cui i cittadini potevano ricevere documenti 24 ore su 24, per scarsa partecipazione. Ora, verificate le effettive richieste, speriamo di non dover agire allo stesso modo».
Stefano Tubaldo

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25 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Protezione Civile di Cadoneghe
Attestato e benemerenze dalla Regione

Ancora un riconoscimento ufficiale per la Protezione civile di Cadoneghe. Dopo la medaglia di benemerenza conferita il mese scorso ai volontari da parte del Ministero degli Interni per le azioni compiute durante il corso dell'anno 2000, ora giunge l'attestato dalla Regione per l'intervento durante il terremoto nel Molise dello scorso anno. Premiati anche i singoli volontari partecipanti alle operazioni di soccorso: Sergio Zampieron, Franco Zanconato e Matteo Camporese hanno ricevuto così il pubblico plauso per le opere eseguite nei comuni di Toro e Monaciglioni in provincia di Campobasso. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione del IV meeting organizzato a Lonigo, che riuniva tutti i gruppi di Protezione Civile della Regione. I gruppi comunali di Cadoneghe, Campodarsego e Vigonza (assente Noventa Padovana perché impegnata in altre operazioni), che recentemente si sono uniti a costituire il distretto Nord/Est, sono giunti al raduno formando un'autocolonna con i mezzi in dotazione. Durante la manifestazione il colonnello Carlo Vit, coordinatore del gruppo di volontari di Cadoneghe, ha tenuto una lezione sul trasporto e stoccaggio delle sostanze pericolose, mentre i volontari si sono improvvisati "ciceroni" accompagnando la rappresentanza di alunni della scuola media giunti al raduno in visita. Un'attività, quella con gli studenti, che i volontari della Protezione civile seguono costantemente, impegnati proprio all'inizio del mese in lezioni alle prime classi della scuola media riguardanti i rischi e le modalità di intervento e di comportamento in caso di calamità.
Cristina Salvato

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25 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Impegno del Comune a favore della pace

All'indomani dell'intervento armato in Iraq, il Comune in sessione urgente ha convocato venerdì sera una riunione straordinaria del consiglio comunale. L'argomento trattato come punto all'ordine del giorno è stato la guerra in Iraq e l'impegno per la pace. Come accaduto anche in occasione di precedenti consigli comunali, l'amministrazione ha ribadito il suo impegno verso le iniziative pacifiste, condannando il principio della guerra preventiva che esprime una visione aggressiva della politica internazionale. Pur consapevoli delle gravissime responsabilità che gravano sul governo iracheno, i consiglieri unanimemente hanno esposto il pensiero che in una guerra solitamente a rimetterci è la popolazione civile, inerme ed innocente. Per questo chiedono un impegno del governo italiano a trovare una risoluzione pacifica alla questione. Tra le altre iniziative di pace c'è anche quella organizzata dai Comunisti Italiani. Sabato mattina hanno raccolto delle firme su una bandiera arcobaleno da consegnare, attraverso i loro parlamentari, al Presidente della Repubblica.
Cristina Salvato

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21 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Tre Comuni in trincea contro il crimine
Cadoneghe, Noventa e Vigonza si coordinano per tentare una difesa

Una convenzione tra amministrazioni comunali per cercare di arginare il problema della criminalità. Cadoneghe, Vigonza e Noventa si sono riuniti in un incontro preliminare mercoledì per concordare un piano di azione comune. Gli obiettivi che i tre Comuni intendono prefiggersi riguardano il miglioramento delle rispettive polizie municipali pensando anche ad un'azione coordinata con le locali stazioni dei carabinieri. Si pensa anche alla dotazione di strumentazioni tecnicamente all'avanguardia, come il sistema di telesorveglianza nei punti più pericolosi già applicato con successo in altri Comuni. «Con Vigonza e Noventa - commenta il sindaco di Cadoneghe Adriano Baldin - abbiamo già da tempo stretto rapporti di collaborazione, come nella realizzazione dello sportello unico per le attività produttive. Ora pensiamo di cooperare per cercare di trovare una soluzione al problema della criminalità che ci affligge tutti in eguale misura». Una grande opportunità è fornita anche dalla Regione che stanzia finanziamenti a consorzi di Comuni che presentino progetti per migliorare la sicurezza pubblica. «E' nostra intenzione - continua Baldin - incaricare un esperto che coordini le tre amministrazioni e proponga dei progetti. Stiamo lavorando alla bozza di convenzione che ufficializzi la collaborazione tra noi. In attesa di riunirci nuovamente la settimana prossima, abbiamo intanto già individuato in Noventa il capofila di questa alleanza».
Cristina Salvato

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21 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Il sindaco di Cadoneghe
«Sono misure inutili il traffico è problema esteso»

La sospensione del provvedimento che imponeva la circolazione a targhe alterne ha fatto contenti molti automobilisti di Cadoneghe impegnati a cercare soluzioni alternative, ma forse il più soddisfatto è stato proprio il sindaco. Il primo cittadino da sempre si era dichiarato contrario alle modalità del provvedimento. «Alla riunione dei sindaci della scorsa settimana - precisa Baldin - avevo sostenuto che il provvedimento così come lo si voleva istituire era inutile».
«Per questo motivo - spiega Baldin - non ho aderito al primo blocco della circolazione. Quando allora qualcuno mi ha accusato di non rispettare i patti presi collegialmente con gli altri sindaci ho aderito alla seconda fase del provvedimento, seppur a malincuore». Non è contrario Baldin a risolvere il problema dell'inquinamento che sovrasta Padova, ma ritiene che la soluzione vada organizzata in un'altra maniera, coinvolgendo i più alti livelli delle istituzioni. «Esperti dell'università mi hanno fatto notare come la pianura padana sia una depressione in cui ristagnano polveri e gas provenienti da tutta la zona. E' un problema che riguarda in modo unanime l'area estesa da Venezia a Torino. Non ha senso bloccare Padova e la sua cintura urbana se poi il vento trasporta le polveri dalle vicine Vicenza o Venezia. Le polveri e gli agenti inquinanti non restano fermi nel posto in cui sono emessi, ma si spostano altrove, trasportati dal vento. Si rischia pertanto di emettere provvedimenti errati. Il paradosso lo abbiamo raggiunto con il blocco totale delle auto a Padova la scorsa domenica 9 marzo. Pur non essendoci auto in circolazione il tasso di pm10 presente era uno dei più alti mai registrati». Il monito allora va alle istituzioni più alte, come la Regione, perché, secondo Baldin, i provvedimenti per poter essere efficaci devono essere concordati a livello regionale e interregionale. «E' insensato - conclude Baldin - bloccare un paese e non il suo vicino, o fermare le auto in una città e in quella confinante predisporre la circolazione a targhe alterne. Le soluzioni devono essere uniformi. Alla risoluzione del problema devono partecipare anche Veneto Strade, cui spetta la gestione delle principali arterie viarie, e la Provincia, che dovrebbe potenziare i mezzi pubblici, soprattutto nelle località al di fuori della cinta urbana escluse dal servizio. Tutti questi enti, infine, dovrebbero predisporre degli stanziamenti per un costante lavaggio stradale».
Cristina Salvato

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20 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

«E' una bozza generica e reticente»
Rifondazione critica lo Statuto comunale

La bozza del nuovo statuto comunale non piace a Rifondazione Comunista. Lucio Costa lo definisce anonimo, reticente e non realistico sull'effettiva pratica della partecipazione. «Considerate le notevoli risorse umane ed economiche impiegate - commenta Costa - ci aspettavamo un risultato diverso. A nostro parere uno statuto rappresenta la carta d'identità di un comune e deve includerne particolarità storiche e caratteristiche. La bozza del nuovo statuto ci appare generica, sovrapponibile a qualunque altra realtà territoriale italiana. E reticente, il nuovo statuto, perché, tranne un accenno ai valori della Costituzione, i principi fondamentali sono stati scarnificati rispetto alla versione di 13 anni fa. Allora si faceva riferimento alle diverse culture e religioni che cominciavano ad essere presenti a Cadoneghe e si affermava come principio il totale ripudio della guerra. Ora tutto questo è stato semplificato in poche righe in cui le diversità di genere sono ridotte all'affermazione di realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna. Ci appare poco. Per quanto riguarda la partecipazione prendiamo favorevolmente atto della proposta di istituire il referendum propositivo e abrogativo, ma l'iter per richiederlo da parte dei cittadini è talmente burocratizzato che lo renderà difficile da praticare. In concreto, la partecipazione non ci sembra differire molto dalla delega che i cittadini, attraverso le elezioni, danno ogni 5 anni agli amministratori perché li governino». Rifondazione Comunista, pur non facendo parte della Commissione Prima che ha stilato la bozza del nuovo statuto, ha presentato 40 emendamenti, per lo più non accolti. Adesso ha puntato a far includere per lo meno i sei o sette più importanti. Tra le indicazioni principali Rc propone il riconoscimento delle coppie di fatto e il bilancio partecipativo. «Una recente sentenza del Parlamento europeo invita tutti i Paesi a riconoscere i diritti delle coppie che hanno deciso di non sposarsi, ma che per questo non devono sentirsi discriminate. Accogliere questa sentenza renderebbe lo statuto di Cadoneghe davvero moderno. La questione del bilancio partecipativo, invece, prevede la costante partecipazione attiva dei cittadini alle scelte economiche dell'amministrazione. E' uno strumento complesso, presuppone un grosso impegno economico, ma permette alla gente di sentirsi partecipe alla vita amministrativa. E obbliga le amministrazioni ad essere trasparenti». E il Comune che va dalla gente e non viceversa». Il bilancio partecipativo nelle realtà in cui è stato applicato sembra dare risultati positivi, ma il lavoro necessario alla sua disposizione presuppone due o tre anni di attività di organizzazione. Continuerà, dunque, Rifondazione Comunista a sollecitare l'amministrazione ad accogliere le sue proposte. «C'è da aggiungere che dallo statuto scaturirà anche il regolamento del consiglio comunale. I lavori che si stanno svolgendo in commissione stanno vertendo quasi esclusivamente sulla disputa per decidere quanto tempo dedicare alle interrogazioni. Noi siamo tra i partiti che ne presentano di più perché riteniamo le interrogazioni l'unico strumento di cui dispone un consigliere per controllare l'operato dell'amministrazione».
Cristina Salvato

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19 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe e Torre
«Quella caserma di Ponte di Brenta per noi continua a non esistere»

Nonostante la bella notizia dell'arrivo quanto prima di agenti in rinforzo dal Piemonte e dalla Liguria, cittadini e commercianti di Cadoneghe e Torre, costituitisi in comitato, annunciano di voler dar seguito alle loro iniziative. Piccoli e grandi atti criminosi proseguono senza soluzione di continuità nei quartieri e nei comuni dell'Alta Padovana. Quasi quotidianamente si registrano furti nelle abitazioni e nei negozi, danneggiamenti alle vetture, quattro addirittura incendiate nei giorni scorsi. Una possibile soluzione prospettata dai membri del comitato alle autorità competenti è l'istituzione del vigile di quartiere e una ronda sistematica da parte delle forze dell'ordine durante le ore notturne per cercare di creare un deterrente.
Ma se da un lato la risposta alle loro numerose lettere e petizioni è arrivata con il prossimo incremento degli agenti, dall'altro però la vicina caserma di Ponte di Brenta rimane chiusa. Chiusa per i cittadini di Torre. Da pochi giorni, infatti, è tornata in funzione, ma servendo soltanto il territorio di Noventa. Lasciando, di fatto, il quartiere di Torre isolato e abbandonato, in balia dei criminali.
In segno di protesta il Comitato Brenta ha deciso di presentare nei prossimi giorni un'interpellanza parlamentare. Istanza appoggiata da Flavio Zanonato, presente alla riunione organizzata dal comitato lo scorso giovedì. L'ex sindaco di Padova e attuale consigliere comunale, inoltre, si è reso disponibile a farsi portavoce delle richieste dei membri del comitato, organizzando l'incontro di una loro delegazione con il questore e il prefetto di Padova. Esporrà anche in consiglio comunale alcune proposte, come la bonifica delle aree maggiormente degradate e buie, che ostacolino il raduno di individui poco raccomandabili. Oltre alla repressione, però, si rende necessaria anche un'opera di prevenzione, cercando di scoprire, tra le altre cose, a chi può giovare questo clima di terrore che si è instaurato nella zona.
Cristina Salvato

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16 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Detrazioni tasse Ici e rifiuti

Sono duemila le famiglie che dall'anno scorso non pagano l'Ici e trecento gli euro di detrazione, confermati anche per l'anno in corso. Quest'anno, inoltre, sarà attivato un servizio in più: duemila contribuenti vedranno recapitare direttamente a casa loro i bollettini utili al pagamento dell'Ici già precompilati. Tra le varie imposte comunali, Cadoneghe ha ritenuto di dover mantenere invariata la tassa sulla pubblicità e quella per l'occupazione degli spazi pubblici, in modo da non aggiungere ulteriori costi alle attività imprenditoriali. Invariate anche le tariffe per l'erogazione degli altri servizi comunali, fatta eccezione per l'aumento dell'1,8% di inflazione per i buoni mensa e la Tarsu. L'aumento della tassa di asporto dei rifiuti è stato contenuto e il 10% del costo che non viene ancora coperto sarà ammortizzato in tre anni anziché in due. La tariffa piena entrerà quindi in vigore nel 2005. Il servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti costituisce un onere tra i più pesanti se si pensa che il costo complessivo per il 2003 sarà di un milione e 500mila euro, con un costo medio pro capite di cento euro. Sarà comunque attuato un meccanismo di aiuto in favore di famiglie numerose e meno abbienti. Richiedendo l'apposito modulo per quest'anno è previsto un contributo di 50 euro per le famiglie composte da quattro persone con un reddito annuo fino a 15.500 euro e di 25 euro per redditi pari a 20.700 euro. Il programma ha comportato una razionalizzazione degli investimenti ed una riduzione delle spese correnti. In base a questo, accogliendo la proposta dell'assessore al Bilancio Paolino Beccaro, i sei assessori che compongono la giunta comunale hanno accettato di ridurre del 10% il proprio compenso.
Cristina Salvato

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16 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Nuova professionalità a Cadoneghe
Interpreti per non udenti, più un corso

L'impegno sociale può diventare opportunità di lavoro. Lo dimostra a Cadoneghe la piccola cooperativa sociale chiamata Il Segno. Sorta da pochi mesi fornisce servizi a favore delle persone non udenti.
«Al momento siamo impegnate soprattutto nell'attività di interpretariato nelle situazioni in cui i non udenti necessitino di un traduttore» spiega Samantha Cescon, una delle tre socie fondatrici. Le interpreti affiancano soprattutto gli studenti universitari durante le lezioni, ma sono presenti anche in corsi e conferenze. Recentemente la loro presenza è stata richiesta durante il convegno sulla sicurezza organizzato a Cadoneghe da Alleanza Nazionale.
«Oltre all'attività di interpreti, siamo impegnate anche nella realizzazione di corsi per formare assistenti alla comunicazione e di corsi di Lingua dei Segni» continua Samantha Cescon che insieme alle altre due socie Barbara Scarso e Mariangela Parise, ha presentato in Regione attraverso l' I.r.e.coop Veneto il progetto di un nuovo corso per formare assistenti alla comunicazione per non udenti. Questa figura professionale svolge un ruolo di mediatore fra il bambino sordo e gli insegnanti e i compagni all'interno dell'ambito scolastico. Il corso è stato approvato e finanziato con fondi regionali e partirà quindi a settembre. E' rivolto a donne disoccupate che possono così trasformare l'esperienza in una nuova ed interessante opportunità di lavoro. Gli interpreti per non udenti, infatti, presenti attualmente sul territorio sono molto pochi.
Il corso prevede l'istruzione alla Lingua Italiana dei Segni e nozioni anatomo-patologiche sui sordi con uno sguardo anche alle nuove metodologie di intervento come la logogenia. E' previsto anche un periodo di stage in scuole che ospitano ragazzi non udenti. L'intento del corso è formare una figura a tutto tondo, che conosca l'universo dei non udenti in maniera per quanto possibile completa. Oltre a diffondere la cultura della persona sorda per una maggiore integrazione della stessa in ambito scolastico e lavorativo. Per l'iscrizione al corso il modulo per la selezione è compilabile all'interno del sito internet dell'I.r.e.coop Veneto, mentre per informazioni sulla cooperativa e i sevizi erogati è possibile contattare Samantha Cescon al numero 3471518214.
Cristina Salvato

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15 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

No al parcheggio spazzatura
113 firme di residenti a Cadoneghe Stufi di fare i netturbini in area pubblica

I residenti del condominio Mimosa Park, situato all'angolo tra via Franco e via Gramsci, sollevano pubblicamente la questione su un problema che da qualche tempo li assilla. Nella piazzetta di proprietà comunale adiacente al condominio e adibita a parcheggio si verificano frequentemente sgradevoli ritrovamenti: siringhe e profilattici abbandonati da visitatori che, attratti dall'oscurità che permea il luogo, lo utilizzano per i loro incontri e le loro illecite attività. Attualmente la pulizia da questi sgradevoli "reperti" viene effettuata dai "soliti volenterosi" che si preoccupano di rendere l'area più decorosa e sicura. Ma il susseguirsi di questi eventi rappresenta un inevitabile degrado ambientale.
I residenti chiedono un intervento da parte dell'amministrazione attraverso una petizione sottoscritta da 113 firmatari. Istanza presentata durante l'ultimo consiglio comunale dal consigliere leghista Zakaria Naijb, che si è fatto portavoce della proposta. I cittadini sollecitano l'installazione di un paio paio di lampioni per rendere meno buio il parcheggio e scoraggiare così le frequentazioni notturne clandestine. Ma il degrado del parcheggio non è l'unico disagio sofferto dai residenti del grande condominio.
Nel sottoportico che circonda lo stabile e che funge da passeggiata commerciale di fronte ai negozi si crea la situazione pericolosa per chi esce dai portoni d'ingresso dovuta al frequente passaggio di biciclette e motocicli. Il portico è area privata ad uso pubblico in cui è previsto il solo transito pedonale. I condomini richiedono pertanto l'installazione di apposite soluzioni, come ad esempio alcune transenne, atte ad impedire il transito dei veicoli. Luigi Olati, promotore della petizione, più volte si è recato in municipio a sollecitare l'installazione dei lampioni, ma, dice «non ho mai ottenuto una risposta soddisfacente. Abbiamo anche pensato di acquisire l'area per chiuderla con una sbarra, ma non ci è permesso». L'area, infatti, nel Prg vigente risulta di proprietà pubblica, adibita a parcheggi. «Anche se appartiene al Comune, la pulizia però è demandata a noi. - puntualizza Luciano Pittarello. - A turno, infatti, ci occupiamo di raccogliere la sporcizia da terra e di lasciare libero il passaggio pedonale che congiunge il parcheggio alla retrostante via Foscolo. Uno spazzino da queste parti non l'abbiamo mai visto». La situazione non era così pericolosa fino a due o tre anni fa. Poi improvvisamente oltre alla sporcizia si sono verificati danneggiamenti anche alle autovetture parcheggiate dai condomini durante la notte. «Sono arrivati a rubare persino le portiere alle auto» interviene Fabio Gallo. Ai condomini non resta allora che parcheggiare l'auto lontana da casa, nella speranza di ritrovarla tutta intera la mattina successiva. La questione prioritaria, comunque, secondo Battista Ambrosi è la sistemazione dell'illuminazione, come deterrente a fenomeni di questo genere, mentre Claudio Griggio fa notare come le cabine dell'Enel cui allacciare i nuovi lampioni sono proprio collocate all'interno del parcheggio, per cui alla mancata installazione dell'illuminazione non si può addurre come scusa l'assenza di collegamenti.
Cristina Salvato

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11 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Assolta la figlia di Grosoli e il fidanzato Golfetto

Assolti in appello per non aver commesso il fatto, a 9 anni di distanza dalla sentenza di primo grado che li aveva invece condannati a 24 mesi di reclusione, sia pure con i doppi benefici di legge. Questa la clamorosa sentenza emessa ieri mattina dalla Corte d'Apello di Venezia nei confronti degli allora fidanzati Monica Grosoli e Umberto Golfetto, accusati in prima istanza d'aver sparato (19 marzo 1992) quattro pistolettate contro il garage del curatore fallimentare Antonio Ronconi. I difensori degli imputati (Piero Longo per Golfetto e Giorgio Castellani per Grosoli) sono invece riusciti con abilità a capovolgere il «verdetto» del tribunale di Padova presieduto da Francesco Aliprandi.
Invece per la Corte veneziano le minacce a mano armata non le fecero né Grosoli né Golfetto. Si tratta di due personaggi arcinoti in città. Monica è infatti figlia del «re della carne» Grosoli, mentre Umberto appartiene alla famiglia del «re dei mulini».
L'accusa sosteneva che furono loro a prendere a pistolettate la casa di Ronconi, in via Pietro Micca a Ponte di Brenta, curatore fallimentare della Sfogg Srl, una delle società all'epoca controllate dai Golfetto, pur se Umberto ne risultava formalmente estraneo. Uno dei quattro colpi, quello sparato più in alto, rimbalzò anche dentro la villetta del commercialista padovano.
Fu lo stesso Ronconi a riconoscere la coppia, vista transitare mezz'ora dopo il fatto per via Micca su un Range Rover. Un indizio non decisivo per la Corte.

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8 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Ladri in un'officina di Cadoneghe Cercavano soldi, sparisce un'auto

Ladri, l'altra notte, all'interno dell'officina «Lardo», c he si trova in via Del Santo 5 a Cadoneghe. Il capannone è completamente circondato dalla rete metallica: i malviventi hanno forzato la serratura del cancello, e tranciato i lucchetti che chiudevano la porta d'accesso.
All'interno hanno rovistato un po' ovunque (cercano generalmente soldi), senza trovare però niente di valore. Ma non se ne sono andati a mani vuote, vista la fatica che comunque avevano fatto per arrivare fin lì. Nell'officina, infatti, hanno trovato una macchina di loro gradimento, una Rover 600, usata ma comunque appetibile. E l'hanno fatta sparire.
Il furto è stato scoperto la mattina dopo e denunciato ai carabinieri del Radiomobile, che hanno effettuato il solito sopralluogo. Il bottino, secondo una prima valutazione, è di circa 3.500 euro.

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7 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Autobus Aps si scontra a Mejaniga

La paura è stata davvero tanta, soprattutto tra i passeggeri dell'autobus Aps coinvolto nell'incidente. In via Matteotti di Mejaniga, infatti, ieri mattina verso le 12.15 si sono scontrati un pullman dell'azienda di trasporti padovana e un furgone Fiat Doblò.
L'impatto è stato abbastanza violento. Complice la brusca frenata dell'autista nel tentativo di evitare l'urto i passeggeri hanno avuto un brusco sbandamento, rischiando di perdere l'equilibrio. Inevitabili le scene di panico all'interno dell'autobus della linea numero 4, tanto che tre passeggeri sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Padova, in quanto sono rimasti leggermente contusi. Illesi gli altri, compresi i conducenti dei due mezzi.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile di Padova per effettuare i rilievi e ricostruire la dinamica dell'incidente. La strada è rimasta parzialmente bloccata, anche perchè l'Aps ha dovuto inviare a Mejaniga un altro autobus per fare proseguire la corsa agli altri passeggeri.

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5 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Un calendario sul disagio giovanile

I risultati del Progetto Punto Incontro per prevenire il fenomeno delle tossicodipendenze saranno presentati domani, alle 21, in sala consiliare. Punto Incontro nasce dalla spunto offerto dalla legge 390/90 a sostegno di progetti che intervengano a prevenire le dipendenze. Cadoneghe ha fatto da ente gestore di un progetto finanziato dalla Regione e che comprendeva anche Padova e Limena. Sono state individuate due aree di intervento. Una diretta ai giovani attraverso la presenza di animatori di strada che contattavano e collegavano le diverse realtà in cui si riuniscono spontaneamente i gruppi di ragazzi, parlando con loro e ascoltando i loro bisogni. Contemporaneamente si è cercato di formare e sensibilizzare anche tutte le figure di adulti che, al di fuori dell'ambito familiare, si trovano ad operare con i giovani. Da tutto questo progetto sono emerse delle microiniziative che hanno coinvolto in vario modo tutte le figure interessate. Ma gli stessi ragazzi hanno voluto operare attivamente per esprimere quello che pensano e che provano. E nata così l'idea di concretizzare questi bisogni espressivi nella realizzazione di un calendario, «il primo calendario ufficiale mai creato dal Comune di Cadoneghe» sottolinea con orgoglio l'assessore Alessandra Baldan. Al calendario hanno lavorato attivamente due distinti gruppi di ragazzi, uniti in questo caso nella collaborazione all'iniziativa. Prendendo spunto da alcuni testi di canzoni sono state scattate una serie di fotografie che riassumono i principali sentimenti dei ragazzi d'oggi, spaziando dalla pace all'incomunicabilità con i genitori, dal rapporto con le istituzioni ai sentimenti tra ragazzi. Nei prossimi giorni il calendario verrà distribuito in alcuni luoghi pubblici, oltre che in municipio e presso la biblioteca, e offerto a fronte di un piccolo contributo. I soldi raccolti serviranno ai ragazzi per realizzare un progetto comune, come un cineforum o un concerto o quant'altro la loro creatività troverà per esprimersi. Un'occasione per provare la soddisfazione di farcela da soli e sostenuta in questo dall'amministrazione. La serata di domani illustrerà i progetti e il calendario e oltre alle figure significative che hanno accompagnato i ragazzi sarà presente anche il cronista sportivo Gildo Fattori, resosi disponibile a partecipare dopo che due ragazzi, intraprendenti e fantasiosi, hanno pensato di citofonargli per invitarlo.
Cristina Salvato

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5 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Benemerenza alla Protezione civile
Il riconoscimento a Cadoneghe per le azioni in Umbria e Albania

Il Ministero degli Interni, per le azioni compiute nel corso dello scorso anno, conferito al Gruppo di Volontari di Protezione Civile di Cadoneghe un diploma ed una medaglia di benemerenza. Si tratta, in particolare, di un riconoscimento per le operazioni svolte dal gruppo in occasione del terremoto in Umbria e della missione Arcobaleno in Albania. Adesso ai volontari della Protezione Civile manca solo una sede appropriata per poter lavorare al meglio. Pare che le sale messe a disposizione dall'amministrazione comunale all'interno del nuovo edificio che ospita l'ufficio tecnico saranno pronte non prima del mese di ottobre. Dovranno ancora attendere, allora, i volontari per riunirsi il giovedì sera senza patire il freddo e per avere un recapito telefonico cui rispondere direttamente. Manca anche la sala che ospiti il Coc, il centro operativo comunale in cui si organizza la centrale operativa e di coordinamento delle operazioni quando malauguratamente capita una situazione di emergenza. Ma l'impressione che hanno i volontari è che a Cadoneghe manchi soprattutto la mentalità all'operatività in caso di emergenza. Si demanda tutto alle istituzioni non comprendendo che i primi ad intervenire sono proprio i cittadini, che devono essere in grado di affrontare le emergenze in attesa dei soccorsi. Poche le telefonate che chiedono delucidazioni e spiegazioni in questo senso, mentre i volontari si aspettano maggior coinvolgimento e partecipazione. Ma ci si mette anche la burocrazia a complicare le cose. Dal primo gennaio di quest'anno il coordinamento della Protezione Civile è passato dall'ufficio ambiente, cosa del resto naturale e che avviene anche a livello nazionale, regionale e provinciale, per passare al comando dei vigili urbani. I quali, in caso di necessità di intervento di uomini e mezzi comunali, una volta ricevuta la segnalazione dai volontari di protezione civile devono passare la consegna all'ufficio manutenzioni. Un inutile passaggio aggiuntivo che allunga i tempi di intervento, secondo il coordinatore dei volontari di Protezione Civile, il colonnello Carlo Vit. «In realtà la protezione civile - interviene il sindaco Adriano Baldin - agisce con mezzi propri e al giorno d'oggi si opera per bacini, in collaborazione con i Comuni contermini, mettendo tutti a disposizione uomini e mezzi. L'Ufficio Tecnico finora non ha mai fornito ai volontari i mezzi comunali, limitandosi ad emettere soltanto delle autorizzazioni, per cui il problema sollevato dai volontari non si pone». Non è cambiato nulla, allora, dal punto di vista operativo passando sotto la polizia municipale, se non un ulteriore aggravio di pratiche da sbrigare per quest'ultima. In caso di necessità, l'istruttoria delle pratiche è compito dei vigili, ma la firma la pone il sindaco in quanto responsabile unico della Protezione Civile.
Cristina Salvato

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5 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Interrogazione del leghista Zandarin dopo un'ispezione al manufatto
Passerella fra Torre e Cadoneghe appena restaurata e già vecchia

Dopo il consistente intervento di ristrutturazione della scorsa estate, la passerella sul Brenta è stata da qualche mese riaperta al passaggio del pubblico. Subito sono iniziate le segnalazioni da parte dei cittadini che vi transitano abitualmente: la pavimentazione in gomma era piena di bolle che rendevano difficile il transito e dal lato di Torre l'asfalto che permetteva di colmare il dislivello tra il piano della passerella e la sede stradale risultava sgretolato. Entrambi i problemi sono stati risolti con degli interventi a sistemare le magagne più macroscopiche e visibili a tutti.
Ma sembrerebbero esserci imperfezioni ben più nascoste ed insidiose a minare la sicurezza dell'intera struttura e rilevate da una scrupolosa analisi in loco effettuata dal consigliere leghista Bruno Zandarin, i cui risultati sono stati presentati sottoforma di interrogazione durante l'ultima seduta di consiglio comunale. «La verniciatura appare eseguita con un sottofondo antiruggine di colore grigio, sul quale non è stata poi sovrapposta la vernice coprente gialla, come da contratto. La sabbiatura inoltre non ha rimosso tutta la ruggine sulle superfici da verniciare, tanto è vero che appare quasi ovunque un leggero scrostamento della nuova tinta. La pavimentazione in gomma è di dubbia qualità, con tondini antisdrucciolo aventi un rilievo appena accennato e poco adatti a resistere all'usura e a garantire la sicurezza dei passanti in caso di pioggia. La gomma inoltre è già lacerata in più punti ed è stata tagliata in difetto rispetto a quella del piano di calpestio, così che i lembi non sono neppure coperti dagli angolari di alluminio laterali. I profili angolari che, oltre a consentire l'unione dei vari elementi che formano la passerella coincidono con il punto di fissaggio dei tiranti delle funi, presentano numerosi e profondi focolai di corrosione. Un fenomeno analogo di corrosione - continua Zandarin - si può ipotizzare anche sotto le staffe che fissano la parte inferiore dei tralicci a quella superiore: tutti questi elementi non sono stati smontati e controllati per effettuare la riverniciatura. L'impalcato (cioè la passerella vera e propria) è costituito da tavole di legno, una delle quali presentava una crepa su tutta la lunghezza. Esistono oggi in commercio materiali sintetici poco costosi e più adatti rispetto al legno». Il consigliere Zandarin propone allora che sia effettuata una perizia esterna di collaudo statico, oltre a quella eseguita dal progettista dell'intervento di ristrutturazione, e che venga definito, ove non esista, un adeguato capitolato di manutenzione preventiva e di controlli periodici per verificare le condizioni di staticità della passerella e la sicurezza di tutti i suoi componenti fondamentali.
Cristina Salvato

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5 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Furto al Fina senza costrutto

Tanta fatica per una cassaforte vuota. L'altra notte i «soliti ignoti» hanno preso di mira la stazione di servizio Fina, lungo la statale del Santo. Hanno lavorato come bestie per forzare la porta dell'ufficio, disattivare videoregistratore e telecamere a circuito chiuso e schiodare dal pavimento il forziere. Un armadio blindato di 70 per 60 centimetri, che era imbullonato a terra. Il gestore ha però dichiarato ai carabinieri che era vuoto: gli sono rimasti, però, molti danni. Ed è fallito, sempre a Cadoneghe, in via Edison 8, il furto alla ditta «Electra srl». I ladri hanno cercato di scassinare una porta a vetri, ma è scattato subito l'allarme.

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1 marzo 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Sfondata la porta, i ladri hanno fatto razzia di sigarette
La banda del tombino colpisce una tabaccheria di Cadoneghe

Ancora in azione la banda del tombino. L'altra notte ha colpito due volte, scegliendo come bersaglio una tabaccheria di Cadoneghe e un esercizio pubblico di Massanzago.
A Cadoneghe è stata presa di mira la tabaccheria gestita da Ivano Mamprin, che si trova in via Marconi 53. La rivendita si trova al piano terra di un edificio a due piani: i residenti sono stati svegliati dal forte botto verso le 4.30. I ladri, utilizzando il coperchio di ghisa tolto da un tombino, hanno sfondato la parte più bassa della porta, mandando in frantumi il vetro corazzato. Si sono aperti un ampio varco, che è stato sufficiente per entrare nella tabaccheria. Una volta all'interno hanno fatto razzìa di sigarette (il loro principale obiettivo), quindi hanno infilato le mani anche nel registratore di cassa dove hanno trovato una cinquantina di euro in contanti. L'azione è stata piuttosto rapida, seguendo il consueto copione che si sta ripetendo con una certa frequenza. Prima di dedicarsi alla tabaccheria di Cadoneghe la stessa banda ha probabilmente fatto la stessa cosa a Massanzago, dove hanno svuotato il registratore di cassa di uno snack-bar. Sono intervenuti i carabinieri.

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