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RASSEGNA STAMPA – NOVEMBRE 2003

"IL MATTINO DI PADOVA"



23 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Respinta l’agenda della Moratti

Regalo assai poco gradito a Cadoneghe quello che è giunto dal ministro alla Pubblica Istruzione Letizia Moratti, che, a livello nazionale, ha inviato a ciascun insegnante un’agenda, in cui sono spiegate le organizzazioni scolastiche degli altri Stati Europei. Gli insegnanti della scuola elementare «Galilei» hanno bollato il dono come poco pratico dal punto di vista strutturale, nonché funzionale «ad una chiara propaganda pubblicitaria riguardante la riforma della scuola in Italia», ma soprattutto si sono dichiarati «stanchi dell’ennesimo sperpero delle risorse pubbliche» e hanno quindi rispedito al mittente il «regalo» accompagnato dalla seguente lettera: «Ringraziandola sentitamente per il pensiero che ha avuto nei loro confronti, gli insegnanti della scuola elementare “Galilei” di Cadoneghe sperano che in futuro ingenti risorse finanziarie, come sicuramente sono quelle sprecate in questa iniziativa, vengano utilizzate nella scuola pubblica in modo più utile e intelligente». Intanto, riparte anche quest’anno la programmazione culturale organizzata dalla biblioteca. Oggi, appuntamento con il cinema per ragazzi con la proiezione del film «Il pianeta del tesoro», alle 17, in biblioteca. Per il ciclo Un cinema diverso, invece, giovedì 27, alle 21, sarà proiettata la pellicola «Profumo di donna» di Dino Risi. Ma «Autunnevolmente» è anche letture. Venerdì 28 «Cenere», situazione teatrale multimediale ispirata ai fatti dell’11 settembre. Recitazione di Carla Stella.

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21 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

E’ stato lui, l’ex amministratore di via Anelli, a sventare la spaccata
Il «cacciatore di ladri» è Leonida Agosti

Il coraggioso passante che l’altra notte è riuscito a sventare la spaccata al negozio d’abbigliamento «Costume» che dà su via Gramsci a Cadoneghe ha un nome ed una storia: Leonida Agosti di Padova, l’ex amministratore dei condomini multietnici di via Anelli, dapprima arrestato e processato per quella situazione di degrado ma poi assolto in tribunale da ogni accusa. «Ho fatto il soltanto mio dovere di cittadino» spiega l’interessato che stava passando di lì per caso. Rotta la porta d’ingresso con un paio di tombini di ghisa, i due «topi» erano penetrati all’interno del negozio iniziando a fare incetta di capi in pelle. Tipi slanciati e ed atletici. Agosti ricorda d’essere intervenuto proprio in quel preciso istante, mentre transitava per Cadoneghe al volante del suo fuoristrada. «Ho notato i ladri mentre stavano uscendo dalla boutique reggendo a piene mani diversi capi di vestiario. A quel punto non mi sono posto tante domande: ho agito d’istinto rincorrendoli con il fuoristrada. Vista la malparata, gli sconosciuti se la sono data a gambe cominciando ad allegerirsi del peso. Hanno così seminato il loro tragitto di cappotti ed altra refurtiva, come Pollicino...». Agosti ha subito avvertito via-cellulare i carabinieri, giunti sul posto quando ormai egli era riuscito a sventare la minaccia, riuscendo a ridurre a ranghi davvero irrisori la refurtiva trafugata dai soliti ignoti. Un gesto apprezzabile, un senso civico che gli va riconosciuto. «In passato sono state lanciate su di me accuse infondate, come gli stessi giudici del tribunale hanno sentenziato. Spero sia arriavata l’occasione per dimostrare che io sono una persona molto diversa da quella che qualcuno continua a volermi dipingere» conclude il vecchio amministratore di via Anelli.
e.b.

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21 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

I genitori li iscriveranno ad un’elementare di un Comune contermine
«Abbiamo seguito la raccomandazione di un neuropsichiatra»
I due alunni lasciano la scuola di Tavo

«Mio figlio non tornerà nella sua scuola. - annuncia quasi a sorpresa il padre di uno dei due piccoli coinvolti nella vicenda “pugilistica” dell’elementare Pio X di Tavo - Da oggi stiamo impegnandoci per cercare di inserire il bambino nella scuola di un altro Comune». Questa la decisione maturata dalle famiglie dei due piccoli alunni di prima elementare, lontani dalla loro classe ormai da tre settimane. «La nostra decisione è maturata in seguito ai colloqui avuti con una neuropsichiatria infantile, che abbiamo interpellato per aiutarci a comprendere i nostri bambini e adottare le misure più adatte a loro in questa vicenda». Si tratta quindi del parere di uno specialista e non di una forma di ripicca verso gesti distensivi che in questi giorni giungono da parte della direzione didattica. Il medico riterrebbe la situazione all’interno della scuola talmente problematica da minare l’equilibrio dei bambini. Molto meglio allora allontanarli ed inserirli in una realtà più tranquilla. «Abbiamo cercato di arrivare ad una soluzione serena - continua il genitore - invitando la direzione didattica ad incontrarci quindici giorni fa per risolvere tranquillamente la faccenda. Nessuno però ha mai voluto incontrarci. Ieri abbiamo inviato un ennesimo fax, cui la direzione didattica ha risposto invitandoci ad un incontro con il dirigente e le insegnanti, fissato per martedì prossimo. Riteniamo che sia troppo tardi: se fossero stati davvero interessati al benessere dei bambini avrebbero dovuto incontrarci subito». I bambini intanto hanno continuato a studiare a casa, facendosi passare i compiti dai loro compagni per evitare lacune nel programma. Non dovrebbero avere problemi, quindi, ad inserirsi in un’altra situazione scolastica. Intanto, sempre in questi giorni, l’ispettore ministeriale, incaricato di far luce sui fatti accaduti nel plesso di Tavo, ha incontrato le famiglie, raccogliendo la loro versione dei fatti su quell’incontro di lotta che la pedagogista avrebbe simulato per valutare l’aggressività dei due ragazzini.
Cristina Salvato

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20 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Un passante sventa una spaccata da «Costume»
In auto blocca i banditi

Sventata una spaccata grazie alla buona azione di un passante. Ieri, intorno a mezzanotte e venti, scatta l’allarme nel negozio di abbigliamento «Costume», che si affaccia su via Gramsci a Cadoneghe. Due persone spaccano la porta d’ingresso con due tombini di ghisa, arraffano alcuni capi in pelle: ma vengono visti da un giovane che li insegue contringendoli ad abbandonare il malloppo. Per i due ladri, descritti come giovani e atletici, probabilmente si trattava di un colpo come tanti, dalle modalità fulminee e dal sicuro risultato. Ma a rompere le uova nel paniere ci ha pensato il passante. Un quarantacinquenne padovano che, mentre stava transitando in auto per via Gramsci, ha notato i due loschi figuri con le braccia cariche di refurtiva e ha pensato di inseguirli a bordo del suo fuoristrada. Vista la mal parata i due si sono dati alla fuga seminando per terra i capi di abbigliamento. Intervenuti sul posto, i carabinieri hanno raccolto i costosi cappotti per restituirli ai proprietari. «A quel signore vanno i nostri più sinceri ringraziamenti - commentano i titolari - Non conosciamo il suo nome, ma nutriamo la speranza di poterlo ringraziare personalmente. E’ molto raro che qualcuno, a rischio della propria incolumità, si prenda la briga di sventare un furto di questo tipo. Grazie al suo senso civico siamo riusciti a recuperare gran parte dei capi che hanno tentato di sottrarci». Tuttavia, alcuni cappotti i ladri sono riusciti a tenerli con sé nella fuga, anche se il danno maggiore deriva dallo sfondamento della porta. «Il vetro antisfondamento è stato distrutto - spiegano - e le schegge di vetro hanno tagliato le maglie e le calzature esposte in vetrina». Nulla si sa del’identità dei due ladri. Potrebbero essere extracomunitari dell’Est come giostrai. «Avevano già tentato ieri di penetrare nel negozio - rivelano ancora i titolari - avevano preso di mira le vetrine che danno sul retro. Segate le sbarre, avevano tolto il vetro della finestra, ma non sono riusciti ad entrare perché è scattato l’allarme. Adesso non ci sentiamo più sicuri. Nonostante i sistemi di sicurezza adottati, sono riusciti ugualmente a derubarci. Purtroppo questo è il periodo migliore per piazzare capi di abbigliamento invernali perciò fino a Natale saremo costretti a dormire in negozio».

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19 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Denunciato a Mejaniga un sessantenne con precedenti per spaccio
Aveva in auto 30 giubbotti contraffatti

Chissà di cosa confabulano quei due pregiudicati, nella centralissima via Gramsci a Mejaniga. Questo pensiero ha attraversato come un fulmine la mente di un carabiniere della stazione di Vigodarzere, che si trovava a passare di lì in abiti borghesi. Insospettito dalla faccenda ha chiesto l’intervento di una pattuglia. I colleghi intervenuti hanno fermato uno dei due uomini, il sessantunenne G.C., napoletano originario di San Giorgio a Cremano e attualmente residente a Padova. Una vecchia conoscenza, condannato più volte per spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e truffe. Visti i precedenti, i militari erano convinti di trovare della droga all’interno del bagagliaio della sua Alfa 166. Sorpresi, vi hanno invece rinvenuti una trentina di giubbotti «Belstaff», che sul mercato valgono all’incirca 250 euro. Presumibilmente merce contraffatta, ma talmente bene da rendere necessaria una perizia per stabilire se si tratti di falsi o di originali, provento di un furto. L’uomo è stato denunciato a piede libero per commercio di prodotti falsificati. Nessun provvedimento è stato invece emesso nei confronti dell’altro pregiudicato con cui G. C. stava parlando: non è stato chiarito se nel loro fitto parlottare i due stessero pattuendo un compenso per lo scambio della merce.
Cristina Salvato

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19 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Compra una Porsche usata e scopre che era «taroccata»

Pensava di aver fatto un affare: una Porsche 911 cabriolet ancora in discreto stato per la modica cifra di 15 mila euro. Il ventottenne artigiano di Cadoneghe se l’è vista invece sequestrare dai carabinieri di Vigodarzere, che si sono presentati nella sua abitazione di via Garato. L’auto, infatti, appartiene ad un trentunenne di Reggio Emilia che nel 2002 aveva deciso di venderla. Pubblicata l’inserzione su un giornale, ha visto presentarsi una ragazza interessata all’acquisto. Lei, una bella zingara veneziana, gli versa 25 mila euro con un assegno postale e se ne va con l’auto. Essendo venerdì, l’uomo aspetta il lunedì per incassare il denaro e scoprire invece d’essere stato raggirato. Intanto la giovane, non nuova a truffe simili e intestataria di una gran quantità di auto, la rivende al giovane di Cadoneghe. L’emiliano riesce intanto a rintracciare la sua auto e a contattare i carabinieri di Vigodarzere.

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18 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Noventa e Cadoneghe si defilano rispetto all’obbligo di legge
Senza dati certi, auto in corsa
Adriano Baldin «Impossibile chiudere statali e provinciali»

PADOVA. Giovedì e venerdì bloccati al traffico veicolare «inquinante», ma solo per Padova. I Comuni della cintura urbana non aderiranno al blocco e si riservano interventi per il prossimo anno, dopo aver valutato la situazione insieme. L’ultimo incontro dei sindaci della cintura risale all’inizio di ottobre, ma entro il mese l’assessore padovano all’Ambiente Alvaro Gradella riconvocherà i primi cittadini per proporre di aderire alla «Carta di Padova» per combattere l’inquinamento dell’aria. I Comuni della cintura non sono, a differenza del capoluogo, obbligati ad intervenire con misure di riduzione degli inquinanti atmosferici, ma già all’inizio di quest’anno avevano aderito a giornate contro lo smog e ad iniziative coordinate. Un’eccezione però deve essere fatta per i Comuni di Cadoneghe e Noventa, che come Padova sono obbligati per legge a proporre degli interventi per migliorare la qualità dell’aria. Noventa e Cadoneghe però non chiuderanno al traffico giovedì e venerdì e si riservano per il nuovo anno delle iniziative in materia, con la clausola che intanto venga monitorato il territorio e siano emessi dei dati concreti sul rilevamento degli inquinanti nei due territori comunali. «Chiederemo anche per il prossimo anno - dice l’assessore padovano Alvaro Gradella - la collaborazione dei Comuni dell’hinterland. La nostra proposta sarà quella di aderire alla nostra iniziativa così come è stata fatta per Padova. So della richiesta di dati Arpav dei Comuni, però è anche vero che il rilevamento puntuale è relativo. Ad esempio le polveri sottili si spostano velocemente e anche in territori ampi, quello che c’è a Padova in un determinato momento venti minuti dopo può essere in un Comune limitrofo». Noventa e Cadoneghe sono accomunati dallo stesso «destino» e i due sindaci viaggiano insieme. «Non ci adeguiamo - dice il sindaco di Cadoneghe Adriano Baldin - per il momento, alle iniziative di Padova. Intendiamo certamente fare qualcosa, in accordo con Noventa, ma prima vogliamo che sia fatta un’analisi dell’aria nei nostri territori. Per noi è difficile chiudere il traffico e basta. Non siamo un’isola, i nostri Comuni sono attraversati da strade statali e provinciali. Come si fa a chiuderle? E poi non tutte le frazioni sono servite dal trasporto pubblico. Per fare delle iniziative valide bisogna anche usare il buon senso e non ricercare sempre soluzioni troppo radicali». Se l’accordo di chiusura alle auto non catalizzate riguarda per il momento solo i capoluoghi di provincia, non è detto che i Comuni più piccoli vogliano rimanere con le mani in mano. «Non ci siamo più riuniti con gli altri sindaci della cintura urbana. - dice Gaetano Calore sindaco di Ponte S. Nicolò - Per il momento quindi non ci saranno limitazioni nella circolazione delle vetture nei Comuni della cintura. Eravamo rimasti d’accordo che ci saremo rivisti subito dopo le prime decisioni in materia da parte di Padova e le altre città capoluogo. Quindi spero che ci si ritrovi presto. Vedremo poi insieme anche agli altri come partecipare alle iniziative contro lo smog, anche sperando che ci vengano dati nel frattempo dei riferimenti statistici sulle condizioni dell’aria che respiriamo nei nostri territori. Intanto proseguono le iniziative che abbiamo definito ad inizio anno, come quella per noi molto importante, del cambio parco macchine commerciali, accordo sottoscritto con le associazioni di categoria».
Marzia Dal Piai

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16 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Arrivano gli attesi punti luce nella piazzetta dopo una petizione firmata da 113 residenti

Avranno finalmente i loro lampioni i residenti del condominio Mimosa Park che si affaccia su via Franco. Tre punti di illuminazione saranno collocati entro la fine dell’anno nella piazzetta pubblica adibita a parcheggio adiacente al grande condominio. Otto mesi fa il consigliere leghista Zakaria Naijb si era fatto portavoce della protesta presentando un’interrogazione in consiglio. A rafforzare l’istanza, i residenti avevano allegato una petizione firmata da 113 persone. Da allora l’amministrazione non era intervenuta a risolvere il problema, per cui Naijb è tornato a far sentire la sua voce unita a quella dei residenti. La piazzetta in oggetto è completamente buia e questo permette ai malintenzionati «di frequentarla di notte per attività che rifuggono la luce», come scrive il consigliere. Spesso si verificano sgradevoli ritrovamenti di siringhe e profilattici abbandonati. I residenti sono anche impossibilitati a parcheggiarvi le autovetture durante le ore notturne: il pericolo è di ritrovarle danneggiate al mattino, come già è successo in diverse occasioni. Esasperati, avevano anche ipotizzato di acquistare dal Comune l’area per poterla chiudere mediante una sbarra. Adesso la soluzione appare più che mai vicina. Dal sopralluogo effettuato dalla ditta che a Cadoneghe si occupa della manutenzione dell’illuminazione pubblica è scaturito un preventivo, giunto all’attenzione dell’ufficio tecnico in questi giorni: cinquemila euro per installare i tre lampioni. L’importo relativamente modesto ha permesso agli uffici di poter attingere la somma da cifre stanziate per altri interventi di manutenzione, che non saranno eseguiti, e di effettuare pertanto l’intervento entro la fine dell’anno.
Cristina Salvato

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12 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Automobilisti dirottati sulle strade locali interne fino a giugno
Nuova chiusura per la Statale del Santo

Chiusa la Statale del Santo per scongiurare finalmente il pericolo di inquinamento da ammoniaca. Questa almeno la finalità dei lavori di bonifica e di messa in sicurezza iniziati a fine ottobre e presentati ieri dall’assessore provinciale Domenico Riolfatto. Lungo la statale, ora denominata provinciale 308, dalla fine di ottobre è stata interdetta al traffico la rampa di accesso al viadotto che collega Cadoneghe, in località Bagnoli, con Reschigliano. Successivamente la strada verrà chiusa nella direzione opposta. Il disagio agli automobilisti, dirottati sulla viabilità locale, dovrebbe durare fino a giugno del prossimo anno. I lavori di bonifica saranno eseguiti dalla Campenon Bernard, la stessa ditta che nei primi anni Novanta realizzò l’importante opera viaria. All’epoca, per la costruzione del viadotto, la ditta francese utilizzò del silicato bicalcico che si rivelò fatale. Il materiale, derivante da scorie della lavorazione del magnesio, è solitamente inerte, ma probabilmente in quel caso aveva subito delle carenze al momento della lavorazione. Ne è derivato che, dal contatto con l’acqua piovana, il silicato in questione sprigionava ammoniaca, la quale andava ad infiltrarsi nel terreno, fino a raggiungere la sottostante falda acquifera. La presenza del pericoloso elemento era stata rilevata subito dopo la realizzazione della nuova strada. I residenti, infatti, si erano rivolti al sindaco Adriano Baldin preoccupati dalla fuoriuscita di liquido biancastro e maleodorante. Una prima bonifica effettuata dalla ditta francese, cui era stato contestato il reato di avvelenamento colposo, si era nel tempo rivelata inefficace. Il costante monitoraggio effettuato dall’Arpav continuava a segnalare livelli di ammoniaca in percentuali maggiori ai limiti fissati per legge. Non potendo sostituire il silicato bicalcico che compone la strada, si è pensato ora ad un progetto che impermeabilizza strade e rampe di accesso, per mantenere all’interno l’ammoniaca ed evitare che si spanda all’esterno. Per un perimetro di novecento metri, poi, il terreno circostante sarà impermeabilizzato con quattrocento iniezioni di cemento. Una volta eseguiti i lavori strutturali, sotto la sovrintendenza dello studio Gavagnin di Mestre, la ditta avrà l’obbligo di controllare periodicamente, per i successivi cinque anni, la qualità delle acque sotterranee.

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6 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

«Sì alla vita, no al doping» esorta il Coni

«Sì alla vita, no al doping» è il tema del convegno organizzato dal Coni per sabato prossimo per tutti gli alunni delle scuole medie. Una mattinata per conoscere questo aspetto poco «salutare» dello sport e insegnare loro come rifiutarlo. «Dobbiamo educare i ragazzi a difendersi da questa insidia» sostiene Claudio Ghion, da un anno fiduciario del Coni a Cadoneghe, che unisce la sua professione di macellaio alla passione per lo sport, soprattutto il calcio e la pesca. «Sono gli allenatori senza scrupoli - continua - che impongono ai giovani atleti sostanze dopanti per migliorarne le prestazioni sportive. Quello che i ragazzi non sanno è che dopo un paio di stagioni hanno già concluso la loro carriera, mentre le conseguenze negative sulla salute le porteranno per tutta la vita». Relatore del convegno sarà un medico sportivo che spiegherà ai ragazzi cosa sia il doping e che effetti dannosi comporti sull’organismo. Gli studenti porteranno con sé anche la «fiaccola di vita» consegnata dal Coni provinciale lo scorso 19 ottobre allo stadio Plebiscito, in occasione della partita di calcio tra la nazionale piloti e lo Star Team, capitanato dal principe Alberto di Monaco. Cadoneghe, infatti, è uno dei primi quattro Comuni che ha ricevuto la fiaccola, insieme ad Arzergrande, Battaglia e Campo San Martino. Per cinque mesi le fiaccole gireranno nelle scuole e nelle feste dello sport della Provincia, dove saranno organizzati incontri sul doping. Al termine della mattinata, Cadoneghe consegnerà la fiaccola ai Comuni di Vigonza e Noventa.
Cristina Salvato

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4 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Dopo la rapina a Ponte di Brenta, nuovo colpo a Cadoneghe
Punti Snai nel mirino della mala

Non c’è pace per il punto Snai di Cadoneghe. Dopo i colpi messi a segno nell’ottobre 2002 e nel giugno scorso, l’agenzia è stato oggetto, domenica scorsa, di un nuovo tentativo di furto con scasso. «Erano circa le tre di notte quando è scattato l’allarme» racconta una delle responsabili, che preferisce restare anonima «io sono stata avvisata da alcune persone che abitano nelle vicinanze, verso le 3.30. Il titolare e i carabinieri, invece, hanno i cellulari collegati direttamente all’allarme. Solo così, grazie all’intervento immediato, è stato possibile evitare il peggio». Ma cos’è accaduto? Il ladro, non si sa se in compagnia di complici, ha forzato una finestra sul retro del locale. Il vetro è stato trovato completamente rimosso e appoggiato sull’erba. Sulla scrivania vicino alla finestra è ben visibile l’impronta di una suola di scarpa. Si tratta di uno dei pochi indizi lasciati dal malvivente, che non è riuscito a portare via nulla, spaventato probabilmente dal suono dell’allarme. «Ora aspettiamo i rilevamenti dei carabinieri» continua la giovane responsabile «stavolta ci è andata relativamente bene, ma la paura resta, considerato anche il che scorso c’è stata la rapina subìta dai colleghi del punto Snai di Ponte di Brenta. E poi non riesco a dimenticare i brutti episodi del passato. In giugno i rapinatori mi hanno puntato addosso un fucile, mente la mia collega, l’anno scorso, è stata perfino sequestrata e poi costretta a consegnare l’incasso. Come possiamo lavorare in queste condizioni? Non si può andare avanti così». Così tra i titolari della agenzie di scommesse c’è allarme e tensione e matura l’idea di chiedere maggiore vigilanza delle forze dell’ordine nei momenti “caldi” della giornata.
Damiana Schirru

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4 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

E la borsa prende il volo, la donna era in auto a Mejaniga
Scippo con mazzata al finestrino

In due, su una moto, si sono avvicinati a una donna in auto, hanno sfondato il finestrino e hanno portato via la borsa che era appoggiata sul sedile anteriore. E’ successo ieri mattina verso le 11.30 in via IV Novembre a Mejaniga. La signora, 43 anni, di Cadoneghe, era appena salita in auto e, come fa la maggior parte delle donne non appena si siede al posto di guida, aveva sistemato la borsa sul sedile, vuoto, del passeggero. Non è ancora partita quando, d’improvviso, le si affianca una moto con due uomini a bordo: quello seduto dietro con una mazza sfonda il finestrino. In mezzo a un mare di frammenti di vetro, una mano afferra la borsa, un’accelerata e via. Moto, scoppatori e borsa, tutto scomparso. La donna ha subito avvertito i carabinieri di Vigodarzere, che hanno raccolto la sua denuncia ma, quanto a trovare i responsabili dello scippo, nulla di fatto. E’ una tecnica in uso, quella di sfondare i finestrini delle auto alla cui guida ci sono donne (le quali appoggiano le borse sul sedile a fianco): sono sempre in due, sempre in moto, e spaccano il vetro con una mazza o stringendo nel pugno un chiodo.

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4 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Lo Sportello del Cittadino per un dialogo diretto con il Comune

Parte lo Sportello del Cittadino, un’area dedicata esclusivamente ad accogliere il pubblico, ad avviare le istanze e a trovare le informazioni su tutti i servizi erogati dal Comune. E’ situato al piano terra del municipio, riaperto in questi giorni dopo circa due mesi e mezzo di lavori di ristrutturazione. L’ambiente è stato interamente rinnovato, abbattendo i muri e creando un unico spazio ampio e aperto. Il tutto per riorganizzare e migliorare la gestione del contatto con i cittadini. In questo nuovo spazio il pubblico potrà trovare informazioni sul funzionamento dei servizi e delle prestazioni erogate dal Comune, tutta la modulistica per presentare richieste o iscrizioni, proporre segnalazioni o reclami. Sarà possibile ottenere anche la maggior parte dei servizi anagrafici come documenti di riconoscimento, certificati, variazioni di residenza e protocollare la documentazione presentata a mano, fissare appuntamenti con le assistenti sociali, iscriversi ai corsi organizzati dal Comune e in generale ai diversi servizi erogati dall’ente. Qualora sia necessario un approfondimento, l’operatore dello sportello richiederà ad un collega di intervenire per la necessaria consulenza tecnica. Sono pertanto i dipendenti a spostarsi per incontrare il cittadino e non viceversa, evitando all’utente il fastidioso pellegrinaggio alla ricerca dell’ufficio giusto, o, ancor peggio, di dover ripetere l’attesa in più uffici quando si devono eseguire pratiche diverse. Tre le postazioni operanti a tempo pieno, tutte in grado di fornire allo stesso modo i medesimi servizi. E’ prevista l’attivazione di una quarta postazione in caso di presenza particolarmente elevata di pubblico. Lo Sportello del Cittadino è aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13, e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì dalle 15 alle 19.
Cristina Salvato

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2 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Costante impegno fra incontri culturali e beneficenza
Nonni che non stanno mai fermi

L’Auser a Cadoneghe è una realtà concreta da anni. Sorta nel 1989, attualmente conta 350 iscritti, impegnati nelle attività promosse dall’associazione: azioni di solidarietà e attività socialmente utili, ricreative e culturali. Il circolo Auser di Cadoneghe concentra i suoi sforzi su tre gruppi di iniziative: l’assistenza agli anziani bisognosi, i corsi di attività motoria e i corsi di lingue straniere, conferenze e gite culturali. L’Auser aderisce anche alla rete solidale «Filo d’argento», che ai primi di ottobre, ad esempio, ha curato l’allestimento di banchetti per la vendita di pasta biologica. Ma i «nonni» dell’Auser pensano anche ai nipotini speciali: il circolo, infatti, devolve ogni anno l’avanzo di bilancio a sostegno di alcuni bambini costretti a vivere in condizioni di povertà. Contributi sono stati devoluti ad una famiglia rumena, ad una bambina della Costa d’Avorio e ad una del Sudan, oltre ad una scuola di Haiti. Quotidianamente questi volontari si occupano anche di assistere coetanei in difficoltà, soprattutto non autosufficienti. Li accompagnano alle visite mediche, vanno a fare loro la spesa. «Spesso, però, ci troviamo di fronte alla diffidenza. - commentano i soci - Gli anziani sono restii a farci entrare in casa o ad affidarci il loro denaro per andare a fare la spesa. I fatti di cronaca in cui anziani sono vittime di truffe e raggiri li spaventano e diventano guardinghi. Difficilmente poi - sottolineano - che si aprano al dialogo, per pudore o per orgoglio: è dura ammettere di avere bisogno degli altri». Sempre alla ricerca di qualche opera di assistenza anche all’interno della realtà del territorio, i soci Auser non sanno proprio stare con le mani in mano. Nutrito il calendario delle attività hw li ha impegnati in ottobre: da una visita guidata alla Cappella degli Scrovegni ad un’altra ai mosaici di Ravenna. Dopo aver assistito il 30 ottobre ad una conferenza dell’esploratore Elvise Leghizzolo, con proiezione di un grande viaggio in Siberia, mercoledì prossimo, nel quarantesimo anniversario della morte di Kennedy, sarà proiettato e commentato un film a tema. Le attività si concluderanno con la consueta festa di chiusura il 18 dicembre. Per informazioni sulle attività del circolo o per iscrizioni contattare la sede di via Leopardi, presso la casa Spinelli, al numero 049.8875889.

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2 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Mingmen per vivere in armonia

Entrare nella vita attraverso un cancello alternativo, in cui si privilegi il benessere dell’intera persona, è l’obiettivo dell’associazione Mingmen «Il cancello della vita» di Cadoneghe. L’associazione nasce come centro polifunzionale il cui scopo principale è quello di praticare, sviluppare e diffondere varie tecniche di massaggio e in particolar modo lo Shiatsu, la Riflessologia plantare, il Bilanciamento craniosacrale e il Massaggio in acqua termale (Watsu e Massaggio di Atlantide). Tali tecniche definite olistiche, perché considerano l’individuo nella sua globalità, hanno la capacità, a giudizio degli associati, di generare nel ricevente una condizione di estremo rilassamento. Durante questa fase all’interno dell’organismo avvengono dei processi chimico-psichici che generano nel ricevente uno stato di profondo benessere e di conseguenza un miglioramento della qualità della vita. L’associazione Mingmen promuove tutta una serie di attività e corsi, che abbiano la medesima finalità: Yoga e Meditazione, Qi Qong, Tai Chi, Massaggio Tantsu, Ginnastica dolce, Migliorare la vista con il metodo Bates. Obbligatorio il tesseramento annuale di 10, comprensivo di un trattamento gratuito a scelta nel corso delle serate esperienziali. Un buon successo quello raggiunto dai dieci soci fondatori, che inizialmente si ritrovavano per scambiarsi massaggi tra loro e che hanno poi pensato di costituirsi in associazione per diffondere le tecniche apprese in diversi anni di corsi e attività. Attualmente il numero degli iscritti ha raggiunto quota 630. L’ambiente è rilassante e i trattamenti eseguiti sono professionali e niente di quanto viene ricavato dalle quote associative e dai massaggi eseguiti va ai soci. Tutto è esclusivamente utilizzato per mantenere la sede, situata in via Franco, 26/d. I prossimi appuntamenti che impegneranno l’associazione riguardano la stagione autunnale. Settembre è stato il mese del corso di massaggio ayurvedico e ottobre quello sul metodo Bates. Per informazioni contattare l’associazione Mingmen al numero 049.8870111 o scrivendo a mingmen@tiscalinet.it.
Cristina Salvato

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1 novembre 2003 "IL MATTINO DI PADOVA"

Nuovo regolamento edilizio «Ma il gazebo in giardino è considerato un abuso?»

Manca ancora la bozza definitiva, ma Cadoneghe entro breve avrà un nuovo regolamento edilizio. Centoventi articoli con cui l’amministrazione darà un proprio indirizzo in materia edilizia, forse diverso da quello prevalente, disciplinato dal decreto 328 del Presidente della Repubblica ed entrato in vigore quest’anno. L’annuncio è stato fatto dall’assessore Mauro Sarti alla riunione organizzata dal Gruppo di lavoro «Quelli che per Cadoneghe». Al Gruppo sono pervenute parecchie segnalazioni da parte di residenti, preoccupati che venga approvato un regolamento comunale, in materia di pertinenze, maggiormente restrittivo rispetto ad oggi. C’era il pubblico delle grandi occasioni riunito in sala consiliare. Più di duecentocinquanta persone preoccupate soprattutto di essere fuori norma con gazebo, pergolati e tettoie innalzati in giardino. Pare che in questi giorni vi siano stati dei sopralluoghi da parte dei vigili e i cittadini sono preoccupati di dover sborsare denaro per per autorizzazioni o, alla peggio, per multe. All’assessore Sarti il compito di far luce sull’intricata materia. Gazebo e pergolati sono considerati arredi, diversi dall’ampliamento volumetrico delle proprietà immobiliari. Strutture piantate al suolo e coperte stabilmente devono mantenere le distanze dai confini con i vicini e vanno autorizzate dall’amministrazione. Diversamente, tutti i manufatti leggeri, appoggiati e non piantati al suolo né ricoperti in maniera stabile, non richiedono autorizzazione o concessione. Molte le domande rivolte all’assessore Sarti dai presenti. C’era chi valutava caso per caso la propria situazione e non di rado si sentivano sospiri di sollievo nell’apprendere di possedere manufatti in regola. Da sanare molte strutture realizzate decine d’anni fa, quando mancava una normativa precisa. Particolare interesse ha suscitato il tema delle casette di legno, normalmente utilizzate come ricovero per attrezzi. Una circolare comunale vieta quelle di dimensioni superori ai 4 mq. A questo proposito, il coordinatore del Gruppo, Luigi Sposato, ha fatto notare come la legge non applichi restrizioni volumetriche e a nome di tutti ha invitato l’amministrazione a rivedere le misure in maniera meno restrittiva. Molti gli spunti di riflessione con cui l’assessore Sarti ha lasciato la sala. Dipenderà poi dall’amministrazione tenerne conto nella redazione del nuovo regolamento edilizio. Un ultimo invito è stato rivolto dal Gruppo agli amministratori: coinvolgere maggiormente la popolazione su scelte importanti, soprattutto quando vanno a «toccare il portafoglio».
Cristina Salvato

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