info.jpg

 

RASSEGNA STAMPA – OTTOBRE 2001

"IL MATTINO DI PADOVA"



18 ottobre 2001 "IL MATTINO DI PADOVA"

Premio di poesia "Ca' Domnicu"

CADONEGHE. Anche quest'anno la Pro loco di Cadoneghe organizza il premio nazionale biennale di poesia inedita "Ca' Domnicu". Giunto alla quarta edizione, per il biennio 2001/2002 è già possibile presentare le liriche, mentre il termine massimo è previsto per il 15 marzo 2002. Al premio possono concorrere liriche inedite in lingua italiana, che non abbiano conseguito premi in altri concorsi. I concorrenti dovranno presentare cinque copie di tre liriche inedite non più lunghe di cento versi, con in calce il proprio nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico. L'incompleta o errata indicazione dei dati anagrafici comporterà l'esclusione dal concorso. La giuria sarà composta da Antonia Arslan docente universitaria di letteratura, dal saggista Ivano Cavallaro, dal critico d'arte Giorgio Segato, dal poeta Selìm Tietto e dal consigliere della pro loco Michela Panfili. Sarà insindacabile giudizio della giuria assegnare delle borse di studio da 250 euro ai tre finalisti, tra cui verrà scelto il vincitore, cui sarà assegnata un'ulteriore borsa di studio da 500 euro. La premiazione avrà luogo sabato 25 maggio 2002 presso villa Da Ponte-Vergerio a Cadoneghe. I testi dovranno essere spediti all'associazione pro loco Cadoneghe, Premio di Poesia, casella postale 89, 35010 Cadoneghe, oppure all'indirizzo e-mail cadomnicuprolococadoneghe.it. (cri.s.)


top                  



13 ottobre 2001 "IL MATTINO DI PADOVA"

CIMITERO A CADONEGHE
"Ritardo, non disservizio"
Il sindaco spiega le ragioni dello scavo mancato

CADONEGHE. Lo sgradevole episodio della famiglia che, giunta in cimitero per la sepoltura di un congiunto, non ha trovato la fossa ad accoglierlo, è stato oggetto di una serie di chiarimenti da parte del sindaco Adriano Baldin. "La ditta incaricata del servizio cimiteriale - scrive in una nota - era stata informata ben due giorni prima, e precisamente da martedì 9 ottobre alle ore 12.21 (con un messaggio via fax) che giovedì 11, alle 11, vi sarebbe stata questa sepoltura. La ditta si è recata in cimitero per eseguire lo scavo della fossa giovedì mattina, ma un improvviso guasto meccanico dello scavatore ha impedito che la fossa fosse disponibile per le 11. E' stata immediatamente chiamata un'altra ditta. Il mezzo meccanico - sottolinea Baldin - è arrivato alle ore 11.45 ed ha ultimato lo scavo per le ore 12.10. A quel punto si poteva quindi procedere alla sepoltura, anche se con circa un'ora di ritardo. In accordo con la famiglia, la sepoltura è stata però posticipata alle ore 14.30. Alle 12.30 di giovedì sono stato personalmente informato di quanto stava avvenendo mentre ero in viaggio per Venezia e ho fatto immediato ritorno a Cadoneghe. Alle 14.30 ho partecipato anch'io alla cerimonia di sepoltura, portando ai familiari le mie scuse ed il mio rammarico per quanto era accaduto. Ho infine richiesto - conclude Baldin - agli Uffici interessati una dettagliata relazione dei fatti, per verificare in particolare obblighi e sanzioni previsti nel contratto con la ditta incaricata del servizio". La "storiaccia" non è passata inosservata neppure all'ex consigliere regionale, nonché ex sindaco di Cadoneghe Elio Armano, che ha così commentato: "Da sempre le amministrazioni e i dipendenti comunali che si sono succeduti a Cadoneghe hanno considerato il funzionamento e la manutenzione del cimitero una sorta di punto d'onore da esibire con giusto orgoglio. Anche per questo è ancora di più grave ed esecrabile a proposito della mancata sepoltura dell'altro giorno. Incidenti e imprevisti sono eventi purtroppo possibili, non è però ammissibile la sottovalutazione di situazioni che per la loro delicatezza hanno bisogno di sensibilità e di prontezze capaci di superare ogni imperdonabile trafila burocratica e ogni indecente ricorso allo scaricabarile sia verso il basso sia verso l'alto chiamando in causa sindaci o assessori. Quando avvengono situazioni come quelle denunciate - commenta Armano - c'è un'unica spiegazione: manca quel più che elementare spirito di servizio che in primis dovrebbe improntare chi è pagato e lavora per le pubbliche amministrazioni".


top                  



12 ottobre 2001 "IL MATTINO DI PADOVA"

CIMITERO A CADONEGHE
La bara arriva al cimitero ma non c'è fossa
Indignazione a Cadoneghe tra i familiari del morto

CADONEGHE. Da non credere, ma è successo. A raccontare l'incredibile episodio accaduto ieri mattina è Antonio Zabeo, residente in paese il quale, insieme a familiari ed amici, si apprestava a dare l'estremo saluto al fratello Maurizio, 34 anni, recentemente deceduto. Dopo la cerimonia funebre, puntualmente alle 11, come stabilito, il mesto corteo è giunto al nuovo camposanto per la sepoltura della salma. La scoperta è stata agghiacciante: la fossa non era ancora stata scavata. Perchè? La risposta lascia tutti allibiti. Un'ora prima la ruspa scavatrice si era rotta. All'incredulità, tra i presenti ha preso sopravvento la rabbia. Antonio Zabeo è andato su tutte le furie, invocando l'immediata presenza di operai o di addetti comunali ma, incredibilmente, anche in simili circostanze la burocrazia ha avuto la meglio. Bisognerebbe prima avvisare l'assessore e cercare poi un'impresa in grado di effettuare subito lo scavo, è stata la tiepida spiegazione del custode cimiteriale. In conclusione, mancando l'obitorio, la bara è stata "parcheggiata" in una "saletta d'aspetto". L'accusa di Zabeo, da parte sua, è puntigliosa e non risparmia nessuno. "Altro che "saletta d'aspetto". - si lamenta - Hanno posato la bara in uno sgabuzzino contenente attrezzi da lavoro. E' una vera e propria indecenza. Se prima della funzione religiosa ci avessero avvisato, avremmo certamente fatto in tempo, noi personalmente, a cercare un' impresa. Bastava, insomma, una telefonata. Invece, niente. Il funerale era fissato da giorni. - prosegue infuriato, Zabeo - Non ci si venga a dire che nel frattempo, richiedendosi, ritengo, non molto impiego di lavoro, non si è trovato il tempo per scavare la fossa. Ciò che è successo è purtroppo la dimostrazione di una spaventosa disorganizzazione. Vergogna". Con sincero dispiacere, il responsabile del camposanto prova a modo suo a spiegare la vicenda. "Abbiamo sì tentato di chiamare altri operai - dice - ma nessuno si è purtroppo potuto rendere disponibile. Certamente, in alternativa alla ruspa, si sarebbe potuto utilizzare il badile ma, dato il terreno fangoso per le recenti piogge, si sarebbe impiegato troppo tempo ed ugualmente non avremmo potuto rispettare l'orario". Mestissimo, il ritorno di tutti alle abitazioni. Ma prima, Antonio Zabeo si è recato al comando dei carabinieri in Prato della Valle, per sporgere formale denuncia. Intanto però a Cadoneghe i lavori di scavo sono partiti e, alle 15, familiari e amici hanno potuto dare l'estremo ed amorevole saluto al giovane.
Stefano Tubaldo


top                  



7 ottobre 2001 "IL MATTINO DI PADOVA"

Fondata a Cadoneghe, diffusa ormai nel mondo
Anche Andreotti aderisce alla neo-associazione"Amici di Papa Luciani"

CADONEGHE. L'Associazione Amici di Papa Luciani, che il giovane Massimiliano Piovesan ha costituito a Cadoneghe, nel nome del "papa bellunese del sorriso", la "splendida meteora" scomparsa dopo soli 33 giorni di pontificato, annovera un nuovo iscritto eccellente. Si tratta del senatore a vita Giulio Andreotti, che si affianca al fratello di Giovanni Paolo I, il maestro Edoardo "Berto", alla nipote Pia Luciani, all'attuale parroco di Canale d'Agordo, don Sirio Da Corte, al vescovo emerito Riboldi, al titolare della diocesi di Padova, Mattiazzo, a don Licio Boldrin (che di Luciani sa vita, morte e miracoli), ai numerosi aderenti bellunesi, padovani, di altre zone del Triveneto, ma anche del Cile, dell'Argentina, della California, del Belgio e della Spagna. Piovesan è particolarmente soddisfatto: "Il senatore mi ha dapprima telefonato e poi mi ha mandato una lettera con i suoi dati personali".Il presidente della neo associazione ritiene, infatti, che una personalità come Andreotti potrà contribuire alla conoscenza dell'associazione stessa (peraltro già nota anche per l'appassionata attività telematica svolta dalla vice presidente Gloria Molinari, che dall'Argentina dove vive ha creato uno specialissimo sito Internet) e a diffonderne gli scopi che sono quelli delle iniziative di carattere benefico nel ricordo della figura e dell'opera di "don Albino", del quale si punta a propiziare l'avvio della causa di beatificazione.Piovesan ha anche avuto contatti con il Patriarca di Venezia, Marco Ce', e con il vescovo di Belluno-Feltre, Vincenzo Savio, ai quali conta di spiegare i propositi e le iniziarive degli Amici di Papa Luciani. Dopo aver riscosso dal porporato e dal presule un caloroso incoraggiamento per mantenere il movimento di opinione e raccogliere dati che possano contribuire all'elevazione all'onore degli altari del secondo pontefice bellunese dopo Gregorio XVI, Piovesan annuncia anche che tra poco sarà in funzione un nuovo sito Internet, attraverso cui rendere più completa la configurazione dell'associazione che si sta già attestando a livello nazionale. Grazie a questo nuovo sito Internet sarà possibile mantenere alta l'attenzione su Albino Luciani al quale, ricordiamo, l'onorevole Andreotti (nella sua veste di direttore del prestigioso mensile "30giorni nella Chiesa e nel mondo") nel numero di luglio-agosto 1998, a vent'anni dall'elezione e dalla morte del Papa, aveva dedicato la copertina della rivista ad una bella immagine di Luciani in trono. All'interno del mensile, ben ventitre pagine aperte da un servizio preceduto da una frase di Albino Luciani: "La politica di Dio è resistere ai superbi, ma dare grazia agli umili". E, in tutta umiltà, la neo associazione di Cadoneghe sta facendo un ottimo lavoro.
Renato Bona


top                  



5 ottobre 2001 "IL MATTINO DI PADOVA"

Sorpresi i ladri dentro la pizzeria

CADONEGHE. Ne cercavano uno, ne hanno arrestati due. Tutti e due i fratelli Lamantia: Vincenzo, 23 anni, perchè autore del furto in pizzeria, Roberto, 27 anni, perchè destinatario di una vecchia ordinanza di carcerazione. I due arresti li hanno compiuti, l'altra notte, i carabinieri del Radiomobile di Padova, chiamati a sventare un furto all'interno della pizzeria da asporto di via Trilussa, a Cadoneghe, di proprietà di Loris Pierobon. Una vicina, sentendo uno strano tonfo nel locale sotto la sua abitazione, si è affrettata a dare l'allarme. All'arrivo della pattuglia, due malviventi sono riusciti a scappare, mentre il terzo complice, che era all'esterno a fare da "palo", si è ritrovato le manette ai polsi, sia pure dopo un concitato inseguimento tra le abitazioni della zona. E' stata recuperata anche la macchina usata dalla banda, una Lancia Thema rubata nelle vicinanze, dove erano già stati caricatori un televisore e svariati generi alimentari. Dopo l'arresto di Vincenzo Lamantia, i carabinieri sono andati a perquisire la sua abitazione, dove hanno trovato il fratello Roberto.


top