Dibattiti d'autunno
Prende il via oggi la seconda iniziativa inserita nella proposta culturale del Comune e chiamata Autunnevolmente 2002. All'interno del contenitore Cultura/Culture, si terranno tre serate nella sala Calvino della biblioteca.
Si inizia questa sera con l'argomento "La questione culturale nell'ebraismo, nel cristianesimo, nell'islamismo. Immigrazione, culture differenti, pace a confronto". Relatore della serata sarà Ruggero Chinaglia.
Mercoledì 13 novembre è invece in programma"L'arte, la cultura, la scienza nella città".
Cadoneghe. Lavori a termine il 18 novembre
Sarebbe dovuta riaprire venerdì scorso, invece giace ancora ben impacchettata e chiusa. L'apertura della passerella che attraversa il Brenta per collegare Cadoneghe con Torre è stata, infatti, prorogata al 18 novembre, per permettere alla ditta Elle-erre di Perugia di ultimare i lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria.
Ritardata l'apertura della passerella di Torre
La ditta, infatti, è ancora in attesa della fornitura delle funi portanti in acciaio da parte della ditta che le realizza. Complice forse la pausa estiva, la consegna dei cavi è prevista soltanto per fine ottobre. I giorni successivi sono necessari per le operazioni di installazione e di ultimazione dei lavori. Manca, infatti, la pavimentazione in gomma sul piano di calpestio, il cui montaggio è previsto dopo aver rimosso le impalcature, per evitarne il danneggiamento. Infine, come ultimo lavoro, andranno sistemati i due ingressi alla struttura. L'amministrazione comunale conferma intanto il proseguimento delle agevolazioni tariffarie sugli abbonamenti Aps per tutta la durata della chiusura della passerella. Questo per continuare ad agevolare almeno parzialmente coloro che normalmente si servono della rete di autobus urbana che passa per Torre e che nel periodo di chiusura si sono visti costretti ad acquistare un abbonamento di trasporto suburbano.
Cristina Salvato
Dal Tribunale per il riesame
VENEZIA. «Come si faccia a credere alla buona fede di un simile individuo è impresa ardua!». E' un giudizio pesante quello che il presidente del Tribunale del riesame di Venezia Daniela Defazio dà del dj sieropositivo, che ha contagiato due giovani donne con rapporti sessuali non protetti. Ieri, il magistrato lagunare ha depositato le motivazioni che hanno convinto lei e i due colleghi a confermare l'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti per lesioni volontarie plurime. Deve restare agli arresti domiciliari perchè è «soggetto pericoloso» sostengono.
«Arresti domiciliari confermati al dj «Soggetto pericoloso»
Sono dodici pagine che smontano le tesi della difesa e che ripercorrono le terribili gesta del quarantaduenne padovano, il quale aveva saputo di essere sieropositivo nel 1987, ma avrebbe continuato ad avere rapporti sessuali non protetti con numerose giovani incontrate in discoteca, senza neppure avvisarle delle sue condizioni di salute. Nel 1998, poi, la malattia per il dj era divenuta conclamata, purtroppo è scoppiata con le tipiche manifestazioni dell'Aids, anche quelle della pelle. Eppure l'uomo ha proseguito ad avere rapporti liberi, spiegano i giudici, e avrebbe anche giustificato il suo calo di peso e quelle macchie rosse sulla pelle con diverse argomentazioni. In alcuni casi affermando di aver avuto l'epatite C, in altri un particolare tipo di tumore alla pelle e in un'occasione avrebbe addirittura parlato di orticaria. E sono due le giovani donne che si sono ritrovate sieropositive dopo averlo amato. La prima l'ha frequentato dal 1992 al 1995 ed ha scoperto tre anni dopo che cosa le era capitato, quando ha compiuto il test divenuto obbligatorio per chi rimane incinta; la seconda l'ha frequentato dal 1996 al 2002 ed anche lei ha saputo di aver contratto l'Hiv nel 1998. Ad accusarlo, però, c'è una terza donna, quella con cui ha avuto rapporti non protetti fino al momento dell'arresto, fino al 2002. E incredibilmente anche lei è stata tenuto all'oscuro. Avrebbe mostrato un certificato del 1990 che smentiva quella prima analisi del 1987 e avrebbe spiegato di essere un «falso positivo», ma una delle due rimaste colpite - quella che dopo aver saputo dalle analisi ciò che l'aspettava aveva affisso manifesti sotto la radio e davanti alla discoteca dove lavorava con i quali avvisava che lui, nome e cognome, aveva l'Aids - ha ricevuto anche minacce. «Se vai a dirlo in giro a qualcuno io ti denuncio» le aveva detto e lei per un po' era rimasta zitta. L'ordinanza dei giudici veneziani smonta la tesi difensiva della buona fede, quella cioè che sostiene che lo stesso dj credeva al fatto di non essere più sieropositivo. «Se fosse stato in buona fede - si chiede e scrive la presidente Defazio - perchè mai avrebbe adottato cautele in alcune occasioni, come lui stesso ha ammesso?».
LISTA DI CADONEGHE
Mediamente 75 contatti giornalieri e 20 email tematiche al mese sono una buona ragione per tenere aggiornato il nostro sito internet, afferma Mirco Gastaldon, nella sua nuova veste di coordinatore dell'Intesa Civica Il Ponte e portavoce per i rapporti con le organizzazioni sociali e le forze politiche. Il Ponte On Line, il cui direttore, animatore e fondatore è dal marzo del 2000 il senatore Tino Bedin, affianca le periodiche informazioni scritte che l'intesa civica distribuisce ai propri concittadini. «L'ambizione che abbiamo - continua Gastaldon - è soprattutto quella di creare attraverso il web una piazza aperta a tutti gli abitanti di Cadoneghe. Per questo la prima rubrica che si incontra nella pagina di apertura de il Ponte on Line all'indirizzo www.ilponte.to è lo spazio dedicato alle lettere dei cittadini, ai loro interventi su temi specifici». Il primo forum è stato dedicato all'idea di un collegamento di Cadoneghe al progetto trambus di Padova. Molte sono state le informazioni raccolte da parte della cittadinanza attraverso le numerose email ricevute. Quindi il sito internet non rappresenta solo una bacheca per le iniziative e i punti del programma realizzati, ma anche uno strumento per ascoltare chi vuol essere propositivo. Sempre destinate ai cittadini sono le informazioni nella rubrica In Comune, dove si trovano notizie che l'amministrazione comunale ha già diffuso, ma che possono essere state dimenticate, dalla lotta alla zanzara tigre, al pagamento dell'Ici, passando per le manutenzioni e per i link agli amministratori. Il sito è strutturato per rubriche, dall'ambiente allo sport, dall'urbanistica alla cittadinanza, mentre ognuno dei membri dell'Intesa civica con incarichi istituzionali ha una propria pagina. «Internet è importante perché conserva la memoria, i cittadini possono tornare indietro nel tempo e valutare cosa è stato fatto concretamente dai propri amministratori». Prossimamente, una volta approvate a livello di consiglio comunale, si intenderà pubblicare le varianti al PRG che i cittadini potranno consultare per poi presentare eventuali osservazioni presso gli uffici comunali di competenza.
«Il Ponte» presta orecchio alla piazza
Conta già 75 contatti giornalieri on line
Cristina Salvato
Una giornata di studio sulle trasformazioni urbane
Sempre nell'ambito delle manifestazioni che hanno caratterizzato l'inaugurazione della nuova piazza dedicata al Lavoro, compreso il restauro di edifici storici, appuntamento di prestigio, oggi, alle 15, a Villa Ghedini. E' stata infatti organizzata una giornata di studi per illustrare il percorso che è stato fatto nei lavori. Il tema è: «Architetture e trasformazioni urbane: da Cadoneghe un contributo al dibattito sulle politiche di trasformazione dei centri abitati e del territorio».
Interverranno ai lavori l'ingegner Erminia Anziani, dirigente del settore tecnico del comune di Cadoneghe, l'architetto Pietro Mainardis progettista della nuova piazza del Lavoro, l'architetto Guglielmo Monti soprintendente ai beni culturali e ambientali, e gli architetti Guido Beltramini, Adriano Cornoldi e Francesco
Cristina Salvato
Cadoneghe. Da stasera
Molto ricco il programma di attività culturali organizzato dall'Assessorato alla cultura e dalla Biblioteca comunale di Cadoneghe. «Autunnevolmente 2002» propone un fitto calendario di avvenimenti che inizieranno nei prossimi giorni e si snoderanno fino ai primi mesi del prossimo anno. Le attività culturali spaziano attraverso tutte le discipline. Sono, infatti, otto quest'anno le sezioni in calendario: la mostra di pittura di Gianni Longinotti, l'invito alla lettura in biblioteca a cura del Piccolo Teatro del Ponte e dell'associazione Abracalam, il cinema per ragazzi e quello europeo, la mostra fotografica sui bambini del mondo, l'appuntamento dedicato a poeti e scrittori locali non professionisti, le serate di confronto con culture europee, infine la 4ª rassegna di concerti corali.
Incontri e mostre in Biblioteca
Si inizia questa settimana con il primo appuntamento dell'invito alla lettura. Questa sera a partire dalle ore 21 nella sala Calvino della biblioteca, l'associazione Abracalam presenta il ciclo «Lettur'express» con opere di vari umoristi del ventesimo secolo. Per gli altri appuntamenti di ottobre il Piccolo Teatro del Ponte presenterà giovedì prossimo «Esercizi di stile» con una serata dedicata a Fabrizio De André e a Edgar Lee Master, mentre Abracalam giovedì 31 proporrà un'elaborazione della traduzione in veneto dell'Iliade che Francesco Boaretti compose nel 1784. Per tutte le serate l'ingresso è libero. Tutte le informazioni sono disponibili presso la Biblioteca comunale.
Cristina Salvato
Cadoneghe. In auto
Ancora una volta. La banda dei Rolex di nuovo in azione. E' successo ieri alle 13.30 a Cadoneghe.
Solito sistema: un semaforo rosso, un'auto ferma, il conducente con il finestrino abbassato e il polso con il Rolex in vista. Si avvicina una moto, che nel caso in questione non è di grossa cilindrata, con due persone in sella: entrambi hanno il viso coperto da caschi integrali e sono vestiti con scarpe da ginnastica e giubbotti.
Al semaforo rapinato del Rolex
Normali ragazzi in moto, parrebbero: perché mai andare a pensare qualcosa d'altro? Solo che, improvvisamente, quello seduto dietro si sporge, afferra il braccio sinistro dell'automobilista e lo stringe all'altezza del polso: in una frazione di secondo, con mossa velocissima, porta la mano sul Rolex e, con l'abilità di un consumato prestigiatore, apre la chiusura. Sfila l'orologio, ritira la mano, scatta il verde e via, a tutta velocità. Spariti.
Il derubato è un sessantenne che abita a Cadoneghe: al polso aveva un Rolex d'oro del valore di una ventina di vecchi milioni. Non ha riportato alcuna lesione.
Immediatamente l'uomo ha avvertito i carabinieri di quanto gli era successo, e ha descritto quei due in moto: sono partite le ricerche ma per almeno fino a sera dei responsabili non s'era trovata traccia.
a.pi
Cadoneghe. In servizio alla Controaerea di Padova
Si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere il colonnello Pantaleo Giannuzzi, 41 anni, abitante a Cadoneghe ed in servizio a Palazzo Camerini in via Altinate, sede del comando di Artiglieria Controaerea di Padova, durante l'inchiesta condotta dal pubblico ministero militare Sergio Dini che lo imputa di concorso in peculato militare e truffa militare. Difeso dagli avvocati Tito Bortolato e Vittorio Usigli di Venezia l'alto ufficiale è comparso davanti al tribunale militare che in occasione della recente prima udienza del processo ha ascoltato una lunga serie di testimoni (soprattutto i militari inacricati delle indagini). Si tratta di una vecchia storia che risale al periodo 1993-1994 quando il colonnello Giannuzzi era prima capo gestione denaro del comando di Artiglieria e successivamente Capo del Servizio Amministrativo. La dinamica dei fatti è ben sintetizzata dal capo di accusa: per il peculato gli si contesta che «in accordo e pertanto in concorso con il tenente colonnello Pesola (che citato come teste dal pm si è avvalso della facoltà di non rispondere ndr) si appropriava ripetutamente di somme di denaro, utilizzando dette somme per acquisti di interesse personale presso le società Arredamenti Binacchi di Suzzara e Omnia di Guastalla». Secondo il Pm il denaro sarebbe servito a completare il pagamento di una cucina componibile che l'allora maggiore Giannuzzi avrebbe acquistato dalla Binacchi. Inoltre dalle stesse ditte avrebbe ottenuto la fornitura di orologi, spille, portachiavi in argento e borse griffate per una decina di milioni delle vecchie lire spacciandoli per materiale di altro genere. Per la vicenda della truffa l'allora capitano Giannuzzi sempre in servizio presso il Comando di Artiglieria Controarea avrebbe invitato «ad una gara di appalto per la fornitura di attrezzi e di arredi per la sala convegno unificata della caserma Romagnoli, ditte collegate alla Binacchi e fra loro d'accordo per far vincere quest'ultima» cosicché «induceva in errore i membri della commissione di aggiudicazione che in data 31 maggio 1994 si determinava ad assegnare alla Binacchi la fornitura in questione per l'importo di 40 milioni». La seconda udienza (discussione e sentenza) è stata fissata al 20 novembre prossimo. L'ufficiale fornirà una sua versione dei fatti?
Il colonnello indagato per peculato non dà la propria versione dei fatti
Attesa la sentenza per novembre
Antonio Garzotto
Paralisi in municipio
Ha avuto esito positivo lo sciopero dei dipendenti comunali indetto venerdì mattina, almeno per quanto riguarda la partecipazione. Per quanto concerne invece la trattativa con gli amministratori sui punti della loro protesta si vedrà. L'ottantacinque per cento dei dipendenti comunali è sceso in piazza a manifestare il suo dissenso verso le posizioni assunte dalla parte pubblica nei loro confronti. Filo conduttore di tutti i commenti è stata la sensazione che manchi il dialogo con la dirigenza, che gestirebbe la cosa pubblica come fosse un'azienda in cui i cittadini sono chiamati "clienti". Oltre alla preoccupazione riguardo ai nuovi progetti che verranno realizzati entro fine anno, atti nelle intenzioni a migliorare la macchina amministrativa. Un esempio su tutti la futura creazione dello sportello multifunzione. I cittadini non si recheranno più nei singoli uffici per ottenere pratiche ed informazioni, ma tre dipendenti collegati in rete con tutti i colleghi forniranno loro le risposte. Preoccupati a questo riguardo i dipendenti di vedere aumentato ulteriormente il loro carico di lavoro già al collasso in certi settori, perché oltre a sbrigare gli incarichi d'ufficio dovranno anche rendere disponibile su computer tutto il materiale al fine di renderlo consultabile.
"Comunali" compatti nello sciopero
Diversa su questo punto la posizione del sindaco Baldin. Il tempo che gli impiegati risparmieranno dal non dover più trattare direttamente con i cittadini potrà essere utilizzato per archiviare i dati a computer. L'amministrazione da parte sua intende migliorare il servizio ai cittadini e tutto l'apparato burocratico con una riorganizzazione dei settori ed un nuovo modo di lavorare, che spaventa certo, ma che si rende necessario per poter dare ai cittadini servizi sempre più efficienti. Si procederà a piccoli passi, migliorando di volta in volta eventuali problemi che dovessero sorgere. I dipendenti, invece, vorrebbero un organizzazione già definita, perché per chi lavora è difficile dover cambiare metodo di lavoro in corso d'opera. Entrambe le posizioni hanno i loro buoni motivi, quello che manca è forse un dialogo più stretto tra i lavoratori e chi li dirige. Problema che il sindaco intende risolvere, chiedendo ai capi settori di incontrare periodicamente gli impiegati dei propri uffici per ascoltare i loro problemi prima che la protesta sfoci in un ennesimo sciopero. Per il momento manterranno per protesta il blocco degli straordinari.
Cristina Salvato
Nutella alla "Unabomber"? Ed è panico
Il caffè, il bricco del latte, le fette di pane e un gran barattolo di Nutella, ancora chiuso. Tutto è pronto per una golosa colazione: marito e moglie, entrambi sessantanovenni, sono seduti a tavola. Lei prende la confezione di cioccolata e ne svita il coperchio, facendo un po' di forza: sotto c'è la protezione di stagnola ancora intonsa. Ma succede qualcosa di imprevisto. E inizia il putiferio.
Un'anziana apre il vaso e sente un sibilo
Arrivano gli artificieri, ma è solo cioccolata
Pericolo scampato Alla fine tutti invitati a fare colazione
Nell'aprire il vasetto la donna sente una specie di sibilo prolungato. Molla subito il barattolo sul tavolo e il suo pensiero corre verso la peggiore delle ipotesi: potrebbe essere Unabomber. Dopo l'esplosivo nel tubetto di pomodoro, nella confezione di uova, nelle bolle di sapone, perchè non ancora nella Nutella, come già accaduto nel luglio di quest'anno? La padrona di casa si convince che quel sinistro sibilo sia foriero di una catastrofe; non solo crede di vedere anche un filo elettrico in mezzo alla cioccolata. Sono le 9 di ieri mattina. Marito e moglie si alzano di scatto, scappano fuori casa e telefonano al 113: «Presto, un barattolo di Nutella con un filo elettrico dentro, quando l'ho aperto ho sentito un rumore, come un sibilo. E' Unabomber, venite subito». Non è cosa da passare sotto gamba, meglio andare a verificare e in fretta: una volante parte da via Santa Chiara, un'altra del Reperto prevenzione crimine arriva a Cadoneghe da Camposampiero dove si trovava, e nell'appartamento della coppia arrivano anche due artificieri. Che entrano in casa, raggiungono la cucina e si avvicinano al vasetto di Nutella mentre, fuori dalla porta, la coppia aspetta trepidante e la polizia tiene lontani i curiosi. Un putiferio.
Risultato, falso allarme. Nessun filo dentro la cioccolata, grazie al cielo Unabomber non c'entrava proprio, la confezione era in perfetto stato di conservazione e quel soffio al momento dell'apertura era forse dovuto ad un vuoto d'aria.
La signora, riconoscente a poliziotti e artificieri, ha offerto loro pane e Nutella e tutto è finito in dolcezza.
«Diamante» per Cita e Oscarino
Nozze di diamante, oggi, per i 60 anni trascorsi insieme da Oscar Mazzaro (detto Oscarino) e Annita Stefanello (detta Cita). Festeggiano la coppia i figli Guerrino, Bruna, Franco e Sandra, i generi, le nuore, i nipoti e ben sei pronipoti: Elisa, Giorgio, Nicola, Giada, Giulia ed Eva.
SCIOPERO IN COMUNE OGGI A CADONEGHE
Meritano un chiarimento, secondo l'amministrazione comunale, le motivazioni addotte dai dipendenti per la proclamazione dello sciopero indetto per venerdì 11 ottobre. E, approfittando di un'interrogazione del consigliere Antonio Di Bari presentata durante il consiglio comunale di mercoledì sera, l'amministrazione fornisce una risposta pubblica.
Il sindaco: «E' timore delle innovazioni»
Tre sostanzialmente i motivi di dissenso con gli amministratori individuati dalle rappresentanze sindacali: la politica occupazionale, i servizi esterni e la mancata partecipazione ai nuovi progetti. Il Comune, secondo i lavoratori, avrebbe ridotto la pianta organica costringendo il personale ad orari di lavoro fuori controllo e carichi di mansioni a volte eccessivi. La decisione di erogare alcuni servizi ad enti esterni non avrebbe comportato una maggiore economia di costi rispetto agli incarichi gestiti con personale interno. Mancherebbe infine la chiarezza sui progetti che coinvolgono i lavoratori del Comune.
A questi punti, replica il sindaco Adriano Baldin con una comunicazione in cui si precisa che nel marzo del 2000 era stata deliberata la ridefinizione dell'organico amministrativo, proponendo un modello che semplificasse i compiti e i programmi di lavoro, valorizzando le risorse umane, tecniche ed economiche, fornendo la possibilità al personale di partecipare a numerosi corsi di formazione e dotandolo di nuova strumentazione. Previsti inoltre nuovi profili professionali e l'aumento dei posti di lavoro con riduzione di quelli vacanti, oltre all'utilizzo di altre figure a tempo determinato. Le proposte avanzate dalle RSU relative alle assunzioni di un vigile, di un impiegato per le manutenzioni e di un necroforo, potranno essere prese in considerazione dopo la verifica del progetto di esternalizzazione del servizio manutenzioni e della possibilità di convenzionare con altri comuni il servizio di polizia municipale. E proprio sui servizi affidati a strutture esterne, si ricorda che hanno avuto riscontri positivi. A Cadoneghe sono gestiti dall'esterno il trasporto scolastico, che ha garantito una complessiva economicità del servizio ed una carenza di disorganizzazione, l'organizzazione della festa dello sport, affidata completamente alle società sportive con riduzione dell'impegno del personale, e il supporto alle attività culturali estive, che ha visto l'impiego dei cosiddetti vigili nonni con una spesa dimezzata rispetto all'utilizzo di personale dipendente. I nuovi progetti che verranno attivati a breve e che preoccupano tanto i dipendenti comunali, infine, sono il Sistema Informativo Integrato, il Progetto Archivio Generale e lo Sportello Multifunzione. Questi servizi hanno visto la partecipazione attiva del personale, con percorsi formativi e riunioni di presentazione. E trattandosi per la loro natura innovativa, di progetti in evoluzione, prima di modificarli vi sarà sicuramente un confronto con le RSU.
Cristina Salvato
Dipendenti comunali in sciopero
Trattative fallite dopo due mesi
Venerdì prossimo sarà una giornata di sciopero per i quasi settanta dipendenti del Comune. Lo avevano annunciato a luglio, quando decisero di protestare istituendo il blocco del lavoro straordinario. La mobilitazione sfocia dopo mesi di trattative fallite con la parte pubblica, da cui, a detta delle loro rappresentanze sindacali, avrebbero ottenuto solo risposte insufficienti e inadeguate. Le motivazioni che hanno portato a tale decisone riguardano la politica occupazionale attuata dell'amministrazione, che riduce la pianta organica bloccando nuove assunzioni e costringendo il personale ad orari di lavoro fuori controllo, carichi di mansioni a volte eccessivi e comunque disomogenei, oltre all'incertezza di prospettive. Manca, infatti, per i rappresentanti sindacali una mancanza di chiarezza sui progetti sui quali coinvolgere i lavoratori del comune, progetti che vanno a modificare servizi e uffici senza adeguata contrattazione con i dipendenti. Alla frequente e ormai inarrestabile mobilità di personale verso altri Comuni si aggiunge, poi, l'erogazione di servizi ad enti esterni cui non fa capo una maggiore economia di costi rispetto agli incarichi gestiti con personale interno. I lavoratori del Comune sono preoccupati per il funzionamento e l'esistenza di uffici e servizi quali l'anagrafe, l'ufficio manutenzioni, il cimitero, servizi in cui il personale non riesce più a dare risposte adeguate al cittadino. Dalle 11 alle 14, saranno davanti al municipio a spiegare le proprie ragioni ai cittadini.
Cristina Salvato
Il cuore verde di Cadoneghe
Domani sera, alle 20.30 nella sala Calvino della biblioteca comunale, sarà presentato il progetto dei nuovi orti sociali e spazi pubblici curato da Eureka, l'Istituto internazionale di ricerca per un'alta qualità della vita, su iniziativa dell'assessorato agli orti sociali. E' allo studio un progetto di ricollocazione degli orti di Cadoneghe che dovranno essere spostati in via Guerzoni con un criterio di organizzazione del terreno e delle culture ispirato ai principi dell'agricoltura omeodinamica, con l'obiettivo di raggiungere - si legge nella presentazione - il «potenziamento delle forze vitali e protezione dai campi elettromagnetici, al fine di produrre alimenti adatti all'uomo di oggi ed alla sua evoluzione».
Domani sera la presentazione dei nuovi orti sociali
Il programma comprende i nuovi insediamenti ortivi, ma anche la rizollatura degli alberi dedicati ai bambini nati dopo il 1993 in base alla legge Rutelli, nonché l'utilizzo di piante autoctone già esistenti sul terreno. L'argomento, seguito con sempre maggiore interesse da imprenditori del settore biologico e biodinamico, offre l'opportunità anche ai singoli ortolani di conoscere una nuova forma di coltivazione più rispettosa della salute dell'ambiente e pertanto dell'uomo.
A Cadoneghe il servizio degli orti sociali è attivo da alcuni anni. L'amministrazione offre ai cittadini la possibilità di coltivare un piccolo appezzamento da adibire a orto per offrire un'opportunità di socializzazione e svago a coloro che non possiedono terreno proprio e vivono in condominio. Nel Comune sono già tre le zone destinate a questo utilizzo, per un'utenza di circa 150 famiglie, dislocate a Bragni vicino alla scuola Falcone e Borsellino, a Mejaniga dietro gli impianti sportivi e a Cadoneghe accanto al plesso scolastico di via Rigotti.
Cristina Salvato
Cadoneghe: proteste in via Camporese assediata da rifiuti, vespe e cattivi odori
Dimenticati da tutti. Così si sentono gli abitanti di alcuni condomini di via Camporese, alle prese con i rischi igienico-sanitari provocati dall'impossibilità a smaltire i rifiuti. La via di Cadoneghe è in posizione infelice, stretta tra vecchia Statale del Santo e zona industriale. Mancano i cassonetti per i rifiuti domestici e le campane per la raccolta differenziata, perciò i residenti sono costretti ad utilizzare l'auto per liberarsi dall'immondizia. La situazione è nota da tempo all'amministrazione comunale ma ogni tentativi di soluzione finora si è rivelato inefficace. La via è troppo stretta per accogliere i mezzi dell'Aps mentre la collocazione dei cassonetti sulla Statale comprometterebbe la visibilità agli automobilisti.
L'assessore Renato Boldrin promette una soluzione alternativa e, nel frattempo, dispone affinché l'ufficio manutenzioni risolva un altro problema che assilla via Camporese, dove da tempo non viene falciata l'erba né effettuata la de-zanzarizzazione del verde pubblico. Le giostre per bambini, poi, sono "occupate" da nidi di vespe. E le disgrazie non sono finite: negli ultimi tempi qualcuno, nelle fabbriche confinanti, brucia i rifiuti di notte, costringendo i residenti a tenere le finestre chiuse per evitare i miasmi maleodoranti. I carabinieri, avvertiti dagli inquilini, sono intervenuti. Senza esito.
Cristina Salvato
Cadoneghe. Già condannato per maltrattamenti
Sarà processato il 2 dicembre per le accuse di percosse, ingiurie, violenza privata, detenzione abusiva di un'arma (due coltelli con lame rispettivamente di 19 e 22,5 centimetri) e violazione degli obblighi di assistenza familiare. L'imputato è Tino Stefani, 52 anni, residente a Cadoneghe in via Gramsci e titolare di una concessionaria di motorini (difensore l'avvocato Paola Porzio).
La vittima è l'ex moglie (costituita parte civile con l'avvocato Giorgio Gargiulo). Una storia triste. Una storia di ordinaria violenza tra le pareti di casa. Perché Tino Stefani, due anni fa, è stato condannato a un anno e mezzo (pena sospesa) per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. E la vittima, anche in questo caso, era (l'ormai ex) moglie, che l'uomo aveva sposato nel '77. Ma fin da subito quell'unione non si era rivelata serena. Continue le liti e gli episodi di violenza che si verificavano anche 4, 5 volte al mese. Violenza che si scatenava pure sui figli: il minore più volte aveva chiesto aiuto a Telefono Azzurro. Evidentemente quella condanna, pronunciata dal giudice Nicoletta Lolli il 27 settembre 2000, non è bastata a cambiare il clima familiare e il tono dei rapporti tra moglie e marito, protagonista - quest'ultimo - di frequenti viaggi a Cuba e in Thailandia. Dal dicembre del 2001 riprendono le violenze. La donna viene picchiata e insultata, minacciata e vessata fino ad essere costretta a fuggire dalla casa di famiglia. Non solo. Ma dal gennaio del '99 Stefani non avrebbe più versato gli assegni mensili imposti dal presidente del tribunale di Padova. Da qui la decisione del gip Rita Bortolotti che ha mandato a processo Stefani.
Picchia e offende la moglie negandole gli alimenti. Commerciante a giudizio
C. G.