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RASSEGNA STAMPA – SETTEMBRE 2000

"IL MATTINO DI PADOVA"



26 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Ambulanza in regalo
CADONEGHE. I fratelli Maschio, Egidio e Giorgio, presidenti delle note aziende costruttrici Maschio Spa Gaspardo Seminatrici Spa e Terranova Spa, consegneranno oggi, alle 17, nella sede della Terranova a Cadoneghe, alla presenza dei dipendenti, un'autoambulanza all'ospedale di Camposampiero, coopertiva Antoniana di Campodarsego


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22 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Luna park assordante a Cadoneghe
Giorni da orecchie "tappate" per i cittadini residenti in via Conche

CADONEGHE. Si è conclusa martedì sera la tradizionale "Antica sagra di Mejaniga", organizzata dalla parrocchia, dalla Pro Loco e dal Comune, in collaborazione con le varie associazioni di volontariato. L'annuale festa paesana ha portato con sé anche le giostre, tornate dopo cinque anni nel prato dell'ex campo sportivo, dietro al municipio. Per quasi mezzo secolo quel campo da calcio è stato sede dei divertimenti in occasione della sagra. Poi il trasloco nel piazzale adiacente ai campi da tennis. Il ritorno all'antica dimora ha, tuttavia, scatenato una bella zizzania tra alcuni cittadini e la giunta comunale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la musica delle attrazioni del Luna Park. Una musica troppo alta per il gruppetto di residenti dell'edificio adiacente alle giostre, in via Conche. Per le 12 famiglie del nucleo Peep che abitano a un tiro di schioppo dal Luna Park, il rimbombo della musica è stato davvero un incubo 24 ore su 24. Talmente alto, eccessivo ed insopportabile da portarle a protestare contro l'amministrazione comunale per la decisione di collocare la carovana di giostrai in uno spiazzo così vicino alle loro abitazioni. La più agguerrita e irritata appare Ketty Projic, studentessa di medicina: "Da giovedì scorso a ieri non ho mai potuto concentrarmi sui libri, nemmeno con i tappi nelle orecchie. Sembrava di essere all'interno di una discoteca dalla mattina a mezzanotte. Domenica sera, poi, il volume alto ci ha tartassato sino all'una di notte". Per il fidanzato, Enrico Bortolotto, "il frastuono proveniente dal campo sotto casa è stato così martellante e continuo da far vibrare persino le finestre dell'appartamento". All'ultimo piano del condominio, che ospita in tutto una trentina di persone, risiede Nadia De Checchi. Anche lei è scocciata per l'incessante tam-tam del rock: "Il baccano durava fino a mezzanotte, costringendoci a chiudere le finestre e a barricarci in casa per ascoltare un po' di radio o vedere la televisione". Il dissapore spingerà nei prossimi giorni le famiglie a muovere una protesta formale con le firme di tutto il condominio. Lo conferma l'inamovibile Ketty: "Scriveremo direttamente al sindaco". Per i giostrai del Luna Park la contestazione è ridicola, eccessiva ed immotivata. "In fondo, si è trattato di soli cinque giorni all'anno - smorza i toni il titolare della pista per autoscontri - e non abbiamo mai tenuto la musica alta sino all'una di notte. Solo domenica abbiamo fatto mezzanotte, mentre le altre sere abbiamo chiuso i battenti intorno alle 23,30".
Massimo Nardin


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21 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Nido richiestissimo, bimbi senza posto
Cadoneghe, "rifiutata" anche una piccola in condizioni sociali gravi

CADONEGHE. L'asilo nido comunale Aldo Moro non riesce a far fronte alle richieste per i neonati, provenienti sia dal territorio comunale che dai comuni limitrofi. Il centro di accoglienza neonatale di Mejaniga è agli occhi di tutti i cittadini un ottimo nido, con personale qualificato e strutture adeguate. Il servizio mensa poi, a quanto pare, dispone di un gran cuoco. Alla faccia delle frequenti lamentele lanciate spesso alle scuole da parte di genitori sempre più esigenti. L'unico neo dell'"Aldo Moro" è la carenza di spazi e di attrezzature: ciò impedisce, infatti, all'amministrazione comunale di aprire le porte alle decine di nomi in graduatoria. Per il comitato di gestione dell'asilo, costituito dai rappresentanti dei genitori e da due delegati del Consiglio comunale (uno nominato dalla maggioranza, l'altro dall'opposizione) è un colpo al cuore sapere che molti bambini, pur essendo in graduatoria, non possano far parte della comitiva e usufruire del servizio. La lista degli esclusi parla chiaro: dei 37 lattanti (i neonati da 1 a 15 mesi) solo 12 sono stati accolti in base ai punteggi, mentre la fortuna non ha sorriso a nessuno dei 17 divezzi (quelli compresi tra i 15 mesi e i 3 anni d'età). Un dato "sconcertante e rattristante" secondo il consigliere di opposizione Lucio Tomat (An). Tra i divezzi della graduatoria, suddivisa in fascie di merito a seconda della provenienza geografica (residenti, non residenti con lavoro a Cadoneghe, non residenti senza asilo nido nel proprio territorio comunale, non residenti con asilo nido in territorio comunale), fa scalpore il caso di una bambina di 20 mesi, esclusa nonostante la precarietà socio-economica in cui versa la madre. Tra i requisiti che avrebbero potuto agevolare l'ingresso nella struttura scolastica, il fatto che la piccola risiede a Cadoneghe e che il punteggio di merito è di gran lunga il più alto (11.5) rispetto alla media (5) degli altri esclusi di pari categoria. Da parte sua, l'Amministrazione comunale sta valutando le soluzioni per far fronte a un problema che d'anno in anno diventa sempre più grave, nell'intento di migliorare il servizio sociale e aumentare i posti a disposizione. Sull'altra sponda, il consigliere Tomat alza gli orizzonti della discussione, sottolineando che la carenza di strutture capaci di ospitare bambini fino ai tre anni riguarda tutto il territorio nazionale. "Siamo in presenza di una ripresa demografica, con genitori che per esigenze di lavoro si appellano agli asili nido comunali. In quest'ottica, Cadoneghe è già da applausi visto che è uno dei rari comuni a offrire una struttura pubblica di cui paga il 50% delle spese". Quel che fa discutere, riguarda i modi dedlla gestione, considerato l'aumento delle domande. "Senza condannare nessuno - conclude Tomat - invito la giunta a portare avanti, con un progetto di respiro, un piano per potenziare e ampliare a livello edilizio l'asilo: gli spazi ci sono, basterebbe avere un po' di buonsenso".
Massimo Nardin


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19 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Non fu rapina. Rumeno scarcerato

CADONEGHE. Scarcerato il cliente rumeno arrestato per rapina nei confronti di una "lucciola". Il pm Antonino Cappelleri, letto il rapporto dei carabinieri sui fatti, non ha avuto dubbi di sorta: il "cliente" della prostituta andava rimesso subito in libertà, non essendo risultato chiaro se avesse o meno compiuto la rapina che gli veniva attribuita. Sabato sera il rumeno ed un suo amico vanno a prostitute in Zona Industriale su una Fiat Tipo, contattando una ragazza nigeriana di 22 anni. Affare fatto. Ma al momento di saldare il conto un rumeno paga, l'altro no: 50 mila lire risultano troppe per lui. Segue una trattativa al ribasso sfociata in lite. Nel parapiglia sparisce la borsetta della ragazza con 100 mila lire. Il cliente rumeno scappa, ma finisce con l'auto contro un muretto di recinzione di corso Stati Uniti. Poi i carabinieri lo dichiarano in arresto per rapina. Rapina?


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17 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Arte marziale coreana per ogni età, in due palestre
Cadoneghe, riprendono i corsi di Taekwon-Do

CADONEGHE. Riaprono i corsi di Taekwon-Do nel comune di Cadoneghe. Si tratta di un'arte marziale di origine coreana: significa letteralmente "la via dei calci e dei pugni in volo" ed è stata codificata dal generale Choi Hong Hi sulla base di arti marziali antiche. Essendo una disciplina relativamente giovane, unisce le conoscenze orientali a quelle tecnico-tattiche del mondo occidentale. Ecco spiegato il grande successo che ha negli Stati Uniti (dove è l'arte marziale più praticata), in Europa e ora anche in Italia. Il Taekwon-Do è un sistema molto duttile e si adatta perfettamente sia all'uomo che alla donna. Tonifica i muscoli rendendoli più scattanti e flessibili e, grazie alla combinazione di esercizi aerobici e anaerobici, consente un rapido consumo dei grassi. Come arte marziale, fa scoprire i propri limiti e, del pari, le potenzialità, prefiggendosi mete reali e possibili, con obiettivo il successo sia fisico che psicologico. Il Taekwon-Do insegna acomprendere i bisogni del proprio corpo, a rispettarlo e a sfruttarlo positivamente. Fa capire pian piano che potenzialità e limiti sono dettati da noi stessi e che si possono superare. Il combattimento deve essere controllato, non distruttivo. Con la pratica di quest'arte marziale si ha la possibilità di partecipare a stage con maestri e tecnici riconosciuti a livello internazionale. Importante, per i praticanti, anche il clima di amicizia che si crea in palestra. Il Taekwon-Do a Cadoneghe si può trovare in questi giorni e orari. Il lunedì, ore 18.30 - 20 bambini, palestra Falcone Borsellino; ore 20-22 adulti, palestra Zanon. Il mercoledì, 18.30 - 20 bambini, 20-22 adulti, palestra Falcone Borsellino. Il venerdì, 20-22 adulti, palestra Zanon.


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16 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Famiglie inesistenti per l'azienda del gas
Cadoneghe, otto abitazioni di via Salgaro tagliate fuori dalla rete. Inutili sinora tutte le proteste in municipio "Considerati di serie B"

CADONEGHE. Al confine tra il comune di Cadoneghe e quello di Campodarsego c'è una stradina da sempre senza gas, con le famiglie costrette a chiamare più volte all'anno aziende private per il rifornimento necessario. Le case "dimenticate" e trascurate dall'Aps sono quelle di via Salgaro, una strettissima laterale comunale della statale 307 del Santo che porta a Camposampiero. Per carità, le famiglie interessate al problema non sono più di 8: 16 cittadini in tutto. Che, però, si sentono di serie B. Che nel terzo millennio ci siano aree di una provincia altamente industrializzata come quella di Padova senza l'allacciamento per il gas è sconcertante. Per anni le famiglie di via Salgaro sono state a guardare, finchè Gabriella Agostini ha perso la pazienza e ha detto la sua negli ultimi due consigli comunali di Cadoneghe. "Mi sono presentata con un cartello appeso al collo per manifestare la rabbia di tutta la via. Ma non è servito a nulla". Lei però, 56 anni, portavoce dei vicini di casa, non ha intenzione di mollare. Ha fatto un sit-in solitario e pacifico di fronte al municipio, prima dell'estate, chiedendo anche l'illuminazione lungo la strada completamente al buio. Nel suo giardino, al numero 1, ha una cisterna bianca recintata per il rifornimento di gas. Come lei, le altre 8 famiglie della strada. "Sono stufa di dover chiamare la Liquigas (una ditta di Scorzè, ndr) per dover riempire la cisterna. Ogni volta è una seccatura: fissano un giorno, vengono col camion e me la riempiono. Pagamento in contanti". Tre mattine fa, Gabriella è andata direttamente nella nuova sede Aps di corso Stati Uniti. Le hanno detto che portare il gas sin lì, per così poche famiglie, è anti-economico per l'azienda. La risposta definitiva, Padova Servizi la darà entro una settimana: "Mi hanno garantito un "sì" o un "no" tramite raccomandata. Se l'Aps rinuncia, potremmo allacciarci agli impianti della Camuzzi, l'azienda di Piazzola che fornisce il gas a Campodarsego: ci ha già dato l'ok". "E' tragicomico - commenta Pierantonio Maschi, coordinatore di Forza Italia a Cadoneghe - Come al solito, siamo di fronte al cittadino che paga le tasse come tutti, ma che viene trattato come uno di serie zeta. Mi stupisce come ancora una volta l'amministrazione comunale lasci i cittadini al proprio amaro destino". La soluzione migliore, a questo punto, rasenta il paradosso: alle famiglie di via Salgaro conviene un rifiuto dell'Aps per allacciarsi alla Camuzzi.
Per Lucio Tomat (An), consigliere comunale d'opposizione, "ci vorrà un altro annetto per avere il metano nella via, considerando la solita burocrazia legata a concessioni, delibere e permessi sanitari".
Massimo Nardin


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8 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Ha preferito la "casauto" in via Leopardi
Il Comune di Cadoneghe aveva offerto altre soluzioni

In merito all'articolo apparso il 6 settembre "Da quattro mesi in una casauto", riceviamo e pubblichiamo. "Il Comune di Cadoneghe da molti anni è impegnato a fornire, insieme all'Ater, risposte abitative per nuclei in difficoltà e a basso reddito, avendo ben presenti i bisogni legati all'abitazione. Nell'aprile scorso è iniziata la consegna di 22 alloggi costruiti dall'Ater e, nel prossimo biennio, si prevede la costruzione di un'altra trentina di unità abitative. Infine il Comune dispone di una struttura residenziale per anziani, in parte destinata per emergenze abitative. Purtroppo, nonostante questo forte impegno, la domanda di alloggi in emergenza abitativa è superiore alle disponibilità. Ciò è dovuto agli sfratti, all'immigrazione, ma anche alla crisi di molte famiglie, che vede quasi sempre uno dei coniugi costretto - per decisione dei giudici - ad abbandonare la propria abitazione. Il caso del sig. Vasco Pasquetto appartiene a quest'ultima categoria ed è stato seguito fin dal suo insorgere dall'amministrazione comunale. In un primo momento, lo stesso Pasquetto aveva pensato di andare ad abitare temporaneamente con un'altra persona in un alloggio Ater di recentissima assegnazione. Tale proposta non si è poi realizzata e non per volontà dell'Amministrazione. In attesa di procedere all'assegnazione di alloggi di "emergenza abitativa", per la quale si deve formulare un'apposita graduatoria, è stato suggerito a Pasquetto di alloggiare in una pensione, per il pagamento della quale l'amministrazione si sarebbe fatta carico con adeguato contributo. L'offerta relativa al dormitorio pubblico rientrava tra le possibili risorse, inoltre l'amministrazione si è resa disponibile ad ammetterlo anche al servizio mensa della casa albergo. Invece Pasquetto ha preferito continuare a "parcheggiare" in via Leopardi". Lucio Costa assessore all'Emergenza abitativa Alessandra Baldan assessore agli Interventi sociali.


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7 settembre 2000 "IL MATTINO DI PADOVA"

Le "uscite" dalla Statale del Santo arroventano il clima consiliare
Lucio Tomat (An) "Solo pretesti burocratici"

CADONEGHE. Dopo la pausa estiva, i consiglieri d'opposizione di "Cadoneghe Rinnovamento" sono pronti a rimettere in discussione le problematiche legate all'accesso alla nuova Statale del Santo, lungo via Sauro e via Chiesa e che tante proteste hanno suscitato fra i residenti. Al capogruppo di minoranza Lucio Tomat (An) non vanno proprio giù le dichiarazioni del consigliere di maggioranza Leonardo Agosti (Sdi), pubblicate su Il Mattino del 19 agosto scorso. In quell'occasione infatti, il consigliere Agosti aveva sottolineato come la proposta del Comitato spontaneo Drosera (costituito dai residenti delle vie adiacenti alla rotatoria che collega alla statale nº 307) non fosse conosciuta dal consiglio comunale. Un elemento non da poco, visto che in precedenza aveva causato la rottura del consiglio comunale, la sera del 25 luglio, con conseguente abbandono dell'aula da parte dell'opposizione e di un folto gruppo di cittadini iscritti al comitato Drosera. Il consigliere di Alleanza Nazionale, Lucio Tomat, non ci sta: "Per quanto riguarda "la grave confusione istituzionale" denunciata da Agosti in riferimento al modo in cui abbiamo presentato l'integrazione all'ordine del giorno e lasciato l'aula, gli ricordiamo che nei primi giorni di luglio è stata presentata dal gruppo di "Cadoneghe Rinnovamento" una richiesta di convocazione del Consiglio comunale sul tema della viabilità locale". Per Florio Zanon (Forza Italia) la maggioranza, la sera del 25 luglio, non ha voluto cogliere l'occasione affrontando il problema all'ordine del giorno, motivando il fatto che quell'integrazione presentata la sera stessa, non poteva essere presa in considerazione perché alla maggioranza è mancato il tempo di esaminarla. "Tutte fandonie" rincara la dose Tomat, secondo il quale se c'è un problema da risolvere è inutile perdere tempo con quisquilie burocratiche e istituzionali. Giù in via Sauro, intanto, i problemi sono sempre più gravi, con un flusso di circa 450 mezzi ogni ora.


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