Atleti di successo col taekwon-do al Candar Center
CADONEGHE. Come ogni anno il New Candar Center ha riaperto la sua attività con una delle arti marziali più conosciute il taekwon-do. Questo è l'ottavo anno che il New Candar Center opera a Cadoneghe con grandissimi risultati, sia in medaglie ricevute sia in atleti praticanti. L'anno sportivo 2000/2001 è stato un grande anno per il New Candar Center. Infatti molti atleti hanno portato ai massimi livelli del Taekwon-do italiano il nome della società e del Comune di Cadoneghe. Ma forse il risultato più importante è che un atleta di Cadoneghe è entrato a far parte della squadra nazionale che ha rappresentato la nostra nazione al campionato mondiale che si è svolto a Rimini in luglio.
Nota di merito per il fine anno 2000/2001 va agli atleti: Guglielmo Ciavorella, Erik d'Atri e Alessandro Tonello che hanno ottenuto il grado di cintura nera I dan; Patrizia Carraro che ha ottenuto il grado di cintura nera II dan; e per l'insegnante Andrea Canteri che ha ottenuto il grado di IV dan e riconosciuto a livello italiano come maestro ufficiale di questa arte marziale.
Forza Italia trova quartiere
CADONEGHE. La sezione comunale di Forza Italia, dopo un lavoro di organizzazione durato circa un anno e mezzo, ha organizzato una "squadra" di responsabili di quartiere. Dopo avere diviso il territorio comunale in sei grandi aree, sono stati scelti dei coordinatori che fungano da tramite tra i cittadini e l'amministrazione, in particolare con il consigliere di Forza Italia, Florio Zanon. Il vice coordinatore, Stefano Venturato, precisa che l'iniziativa, pur partendo da un partito politico, intende coinvolgere prima di tutto direttamente i cittadini ed è nata per rispondere ai piccoli e grandi problemi che non trovano pronta risposta da parte dell'amministrazione comunale. I problemi di cui i cittadini si lamenterebbero più frequentemente, secondo Venturato, riguarderebbero la manutenzione del verde pubblico, il mancato allacciamento alla rete del gas per gli abitanti di via Salgaro a confine con il comune di Campodarsego, i parcheggi in via Gramsci troppo vicini all'intersezione stradale e quindi pericolosi.
Le sei aree in cui è stato suddiviso il territorio riguardano Mejaniga nella zona dei Peep e del municipio, per una parte, e per l'altra nella zona che va verso la Castagnata. Ci sono poi Cadoneghe, Bragni, S. Bonaventura e Mezzavia, che comprende la zona industriale ai confini con Reschigliano.
Per raccogliere le segnalazioni dei cittadini è stato istituito il numero telefonico 338-9366405 e una casella di posta elettronica all'interno del sito internet www.forzaitaliacadoneghe.wide.it.
Contattato in merito, il sindaco Adriano Baldin, pur lodando questa libera iniziativa da parte di un partito, ci tiene a ricordare, però, che sarebbe meglio chiamarli "referenti di zona", come hanno fatto anche altri partiti presenti nel territorio. "Il responsabile di quartiere è invece un ruolo istituzionale e previsto per legge e da questa regolato. È obbligatorio per i comuni sopra i 30 mila abitanti e facoltativo per gli altri". Baldin, poi, non è d'accordo nel sentire affermare che l'amministrazione comunale è lontana dai cittadini. "Organizziamo assemblee annuali - dice - cui partecipa la popolazione. Per presentare il bilancio e raccogliere indicazioni ne abbiamo organizzate tre, ed altre ne approntiamo ogni qualvolta si presenti un problema importante, che riteniamo doveroso discutere con tutti. Come comune abbiamo istituito lUrp, l'ufficio di relazioni con il pubblico, per venire incontro alle immediate esigenze dei cittadini. Come sindaco, poi, accolgo sempre volentieri quanti vogliano sottopormi i loro problemi. Quindi ritengo che Cadoneghe sia un comune indirizzato all'ascolto dei cittadini, che non mi stanco mai di ringraziare quando si fanno portavoce di segnalazioni di piccoli e grandi guasti".
Cri. Sa.
Oggi a Cadoneghe la 6ª Marcia Con Noi
CADONEGHE. Si disputa oggi a Cadoneghe la 6ª marcia "con noi" organizzata dall'associazione Fraternità Missionaria, in collaborazione con il Comune e la Provincia, a sostegno delle popolazioni del Sud del mondo. La partenza è prevista alle 9.30 dal parco della Repubblica, nel piazzale della Castagnara. Il traguardo è invece collocato alla palestra Olof Palme, e verrà raggiunto verso le 11. Un percorso, quindi, che si snoda per otto chilometri lungo le vie di Cadoneghe, fornito di punti di ristoro. L'obiettivo è creare una scuola elementare pilota nella missione di Mongo in Ciad, che sia un esempio per tutte le altre scuole della regione. La scuola prevede l'insegnamento della coltura della terra, dell'allevamento di animali da cortile e della gestione di una struttura agricola di villaggio. In caso di maltempo la marcia si svolgerà domenica prossima.
Cri. Sa.
L'esito della perizia
Il muratore rumeno stroncato da un infarto
CADONEGHE. Il pm di turno Federico Prato dovrà adesso stabilire cosa fare dopo l'esito della perizia nescroscopica disposta sul cadavere di Partenie Pop, il rumeno di 26 anni trovato morto lunedì mattina in un cantiere edile della zona residenziale di Mejaniga. L'autopsia, conferita al perito settore Raffaele Giorgetti, dell'Istituto di Medicina Legale, ha stabilito che si è trattato di un infarto al miocardio.
Il magistrato inquirente aveva posto al medico legale una serie di quesiti tendenti a stabilire l'ora del decesso e l'esatta natura del malore che aveva improvvisamente colpito il giovane rumeno, stabilendo in particolare se fosse in correlazione con il lavoro all'interno del cantiere.
Sulle circostanze della tragedia avvenuta indagano gli ispettori dello Spisal, impegnati a verificare la posizione lavorativa dello scomparso. Intanto i carabinieri hanno inviato una rapporto in Procura riassumendo le fasi salienti della tragedia.
La vittima era stata trovata verso le 10 del mattino, pochi minuti dopo il dramma, da alcuni operai che da qualche mese lavorano alla costruzione della quadrifamiliare di proprietà dell'Immobiliare Quadrifoglio srl di Albignasego, all'angolo tra le vie Loredan e Marin.
Partenie giaceva accasciato nell'area della villetta in costruzione. Si è potuto identificarlo alla svelta in virtù del passaporto che teneva in tasca. Inutile, purtroppo, il massaggio cardiaco tentato da un operaio in attesa dell'arrivo della Guardia medica.
Consiglio straordinario
Cadoneghe solidale con gli Usa
CADONEGHE. Una riunione straordinaria di consiglio comunale è stata indetta a Cadoneghe in occasione degli attentati terroristici contro gli Stati Uniti. L'amministrazione ha voluto in questo modo esprimere la sua solidarietà al popolo americano, condannando gli attentati ed esprimendo il senso di pietà e dolore per le vittime. Dopo un minuto di silenzio, il sindaco Adriano Baldin ha voluto ricordare come rapporti di amicizia leghino l'Italia agli Stati Uniti.
Ci sono date che restano nella memoria collettiva perché segnano avvenimenti storici importanti, e sicuramente l'11 settembre 2001 sarà una di queste. A turno i capigruppo espresso il loro cordoglio e la loro posizione. Unanime il timore che la guerra generi altra guerra e l'invito a ponderare la controreazione all'attacco. Sono solitamente i civili le vittime innocenti di ogni azione bellica. Valda Pavin della Lega e Letterio Turiaco dei Ds hanno ricordato come ci si debba interrogare sulle cause all'origine di ogni azione terroristica e ricercare i motivi per i quali una parte del mondo si sente talmente oppressa da attuare, come risposta, delle strategie terroristiche. È invece del consigliere Antonio Di Bari la domanda più toccante ed insieme inquietante: si parla di pace perduta, ma cosa si è fatto di concreto per mantenerla? Al termine del consiglio è stato redatto un documento di solidarietà verso il popolo degli Stati Uniti. Vi si leggono la solidarietà e lo sdegno verso un atto che colpisce le basi della civile convivenza e che introduce gravi pericoli per il futuro di tutto il pianeta. Tutti i popoli e governi sono costretti a capire le radici dell'odio e ad aprire una stagione di ricerca della pace e della giustizia.
Cristina Salvato
Kermesse a Mejaniga dedicata ai più piccini
CADONEGHE. Calendario ricco di avvenimenti alla tradizionale sagra di Mejaniga in programma da oggi fino al 18 settembre. Agli stand, alle mostre e alle cene sociali, si affiancheranno gli spettacoli in piazza per i più piccoli, con burattini, giocolieri e laboratori creativi, all'interno della rassegna "Teatrando in piazza". L'odierna serata di apertura inizierà con la cena di pesce, seguita dalla gara di briscola, e a conclusione una spaghettata offerta a tutti. A Villa Da Ponte - Vergerio, alle 21, concerto lirico in omaggio a Giuseppe Verdi con arie e duetti dalle sue opere. Domani dalle 9 alle 12, al mercato settimanale della Castagnara, la Compagnia dell'Astronauta proporrà musiche e giochi in chiave comica. Alle 16 allo stadio comunale M.L. King si giocherà la prima edizione del quadrangolare di calcio categoria esordienti "Memorial Luca Bordin". Nel pomeriggio in piazza del Municipio si esibiranno i burattini de Il Cerchio Tondo, l'incantatore di serpenti Yoshi Tomo e il clown Cucun con le sue sculture di palloncini. Alle 18 inaugurazione delle mostre di ceramica, pittura e fotografia in Biblioteca. Alle 21 serata musicale con un concerto country-acustico del Mideando String Quartet in piazza del Municipio. Domenica 16 settembre dalle 9 alle 12 sempre in piazza del municipio si terranno i laboratori di creta, fiori e carta, curati dalla ludoteca di Cadoneghe, e si esibiranno dalle ore 11 il giocoliere Stefano Corrina e Cucun the clown con le sculture di palloncini. Nel pomeriggio"Teatrando in piazza" continuerà con gli spettacoli di marionette del Teatro del Molino, con il funambolo della Compagnia dell'Astronauta e i burattini di Luciano Gottardi, Adrian Bandirali e Cucun the clown. Alle 21 l'Orchestra di fiati del Veneto terrà un concerto in piazza del Municipio. Lunedì alle 21 l'Unione patriottica nigeriana Awo-Omamman organizza uno spettacolo di musica africana. Martedì sera musiche caraibiche dei Toda Costa e alle 23.30 gran finale con lo spettacolo dei fuochi pirotecnici. Appendice "mangereccia" sabato 22 con la festa della porchetta e domenica 23 con la festa della famiglia e il pranzo comunitario per gli anniversari di matrimonio di quanti vorranno partecipare.
Gioia Lovison
Le aree attrezzate ci sono, ma in disordine
L'appalto-giardinaggio a due ditte non è sufficiente per Cadoneghe
CADONEGHE. Ci sono 206.000 metri quadrati di verde pubblico da curare e sfalciare e che comprende aree verdi, parchi, aiuole e le piste ciclabili. Data l'ingente quantità di lavoro, il Comune ha appaltato la manutenzione a due imprese, che periodicamente se ne occupano.
A una ditta è deputato il compito dei sei sfalci annuali, della pulizia delle aree verdi e della potatura e annaffiatura delle piante. All'altra impresa, invece, spetta il compito dello spazzamento meccanico delle strade e di quello manuale delle piazze e delle piste ciclabili, oltre allo svuotamento dei cestini pubblici. Il personale e i mezzi, però, risultano esigui rispetto alla mole del lavoro, anche se gli uffici comunali si stanno attivando per trovare una rapida soluzione. Il problema, comunque, rimane, e fino all'ultimo sfalcio, avvenuto a luglio, la situazione delle aree verdi non era delle migliori. Tra i vari parchi ed aree pubbliche attrezzate, il parco della repubblica a Bragni è normalmente quello più frequentato e anche quello più curato. Diversamente, invece, per il parco che affianca lo stadio M. L. King, in cui è presente un percorso vita attrezzato, reso inutilizzabile dall'altezza delle erbacce, oltre che dalla presenza di zanzare tigre. Era impossibile fruire anche dell'area pubblica posta dietro al distretto sanitario. Panchine e giochi per bambini erano sepolti dall'altezza dell'erba. Proteste sulla trascuratezza della zona derivano anche da alcuni abitanti di via Sauro e dintorni, per l'area destinata recentemente ad accogliere i giochi per bambini, inutilizzati per anni poiché si trovavano in un parco giochi in via Guerzoni, mai aperto al pubblico e lasciato al degrado in quanto si trova collocato sotto gli elettrodotti dell'alta tensione, i quali causano emissioni elettromagnetiche.
Cristina Salvato
Operaio della Paro perde un braccio
CADONEGHE. Ieri pomeriggio un operaio della ditta Paro di Cadoneghe è rimasto con un braccio schiacciato sotto una pressa, fino all'altezza del gomito. Per liberarlo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. L'infortunato si chiama Artino Paggiaro. Condotto al pronto soccorso con un'ambulanza del Suem, è stato ricoverato in Chirurgia Plastica e sottoposto ad un lungo e delicato intervento. Non è in pericolo di vita, ma perderà l'uso dell'arto. Momenti terribili per tutti.
Il grave infortunio, le cui cause sono ancora in fase di accertamento, è avvenuto verso le 16, all'interno della ditta Paro, deposito di generi alimentari (compresa la lavorazione del pesce) ubicato al civico 3/C di via Tiepolo, a Cadoneghe. A compiere le prime verifiche sono stati i carabinieri di Vigodarzere, che poi riferiranno agli ispettori dello Spisal e al magistrato di turno per eventuali conseguenze di rilevanza penale
Nomadi nel parcheggio dello stadio, proteste dei cittadini
Il sindaco di Cadoneghe: "I campi attrezzati devono essere in ogni comune"
CADONEGHE. Una delegazione di cittadini si è presentata ieri sera dal sindaco Adriano Baldin per informarlo della presenza di due roulotte di nomadi nel parcheggio antistante lo stadio M. L. King, in viale della Costituzione. Motivo della protesta è la serie di disturbi arrecati loro dai nomadi. Il continuo suonare al campanello per richiesta di approvvigionamenti d'acqua, l'accattonaggio, le litigate tra gli stessi. Ma soprattutto il problema della sporcizia lasciata in giro e dei bisogni fisiologici espletati all'aria aperta.
Conscio del problema di natura igienico-sanitaria, il sindaco ha subito avvertito i carabinieri di Vigodarzere e la polizia municipale. Per legge la sosta nei parcheggi non può durare per più di 48 ore, dopodiché il sindaco emette un'ordinanza di sgombero. "Tengo a precisare che lo sgombero non è a discrezione del sindaco - precisa Baldin - ma deve sottostare al parere dell'Usl, interpellato dalla polizia municipale, che attesta la carenza delle strutture che permettano la permanenza nell'area in condizioni igieniche adeguate". Si riapre così la questione dei campi attrezzati che devono accogliere i nomadi. Difficile conciliare il diritto di un popolo alla propria cultura e il disagio patito dai cittadini. "A Cadoneghe non esistono aree opportunamente attrezzate - continua il sindaco - perché a mio parere un Comune da solo non è in grado di gestire il problema. Sbaglia chi pensa alla realizzazione di mega campi di accoglienza, destinati ad accogliere centinaia di famiglie. I problemi cui si va incontro sono molteplici e di difficile gestione. La soluzione sta nel riflettere con altri Comuni, prendendo un provvedimento atto a creare piccole aree di sosta attrezzate, ma con un regolamento ferreo che sancisca la sosta temporanea. Se Comuni limitrofi avessero tutti analoghe strutture, i nomadi ruoterebbero di paese in paese, riducendo così l'impatto sul territorio e creando un disagio minore. Del resto come i nomadi hanno diritto a sostare, così i cittadini lo hanno a stare tranquilli. E il Comune non può blindarsi, ponendo paletti dissuasori e sbarre agli ingressi delle aree di parcheggio, soluzione che comunque Cadoneghe ha adottato. Non siamo inospitali, ma l'ospitalità ha un limite".
cri.s.
Morte "misteriosa" di un bravo ragazzo
La famiglia era convinta che la droga fosse un ricordo. Trovato in camera con la siringa accanto.
Davis godeva a Mejaniga della stima di tutti, compresa quella dei suoi datori di lavoro
CADONEGHE. Non ci crede ancora il padre Giovanni Ravazzolo che suo figlio Devis di 26 anni sia morto l'altro ieri pomeriggio nel suo letto per overdose, anche se è stato proprio Giovanni a trovarlo. Non ci credono i vicini di casa, in via Fiorita a Mejaniga, abituati ad un ragazzo educato e con una vita apparentemente normale, non ci credono i datori di lavoro convinti di avere assunto un ragazzo eccezionale. E non è detto che non abbiano ragione loro. Quel laccio e quella siringa trovati dai carabinieri di Vigodarzere accanto al cadavere non hanno il diritto di infangare, possono solo far pensare ad un dramma vissuto nel silenzio della propria camera, ad un problema, creduto risolto (Devis era stato in comunità) e invece terribilmente presente nella vita di un ventiseienne.
La famiglia Ravazzolo si era trasferita da un anno e mezzo nella porzione di trifamiliare che si affaccia sulla statale del Santo. Nel quartiere non erano conosciuti più di tanto, troppo poco il tempo per vincere la diffidenza, per legare, per condividere. Gli unici amici sono con le altre due famiglie della casa con cui il rapporto è abbastanza confidenziale. Nessuno dei vicini di casa per altro è al corrente della tragedia che si sta consumando in casa Ravazzolo. L'ipotesi di essere così confinanti con i problemi di droga è lontana anni luce. "Mi sta prendendo in giro - risponde un vicino di casa con tono minaccioso alla richiesta di notizie sulla morte di Devis - qui non ci sono drogati". Solo qualche minuto e allo sgomento si sostituisce l'incredulità di non essersi mai accorti di nulla, un'incredulità che arriva a mettere in dubbio anche l'evidenza, pur di non turbare la propria isola felice: "Com'è possibile, aveva una ragazza stabile, lavorava in una ditta di Noale, non frequentava brutte compagnie insomma era un ragazzo a posto". Qualche giorno prima però il padre Giovanni era andato da lui per un consulto legale dopo che al figlio era stata ritirata la patente per guida in stato di ebrezza. Beatrice, anche lei vicina di casa, resta impietrita alla notizia che quel ragazzo dai modi gentili sia morto per overdose. "Non è possibile, non ci credo" commenta.
Francesco Patanè
Allarme per l'incalzare della microcriminalità
Due furti e una rapina in dieci giorni
CADONEGHE. Sono veramente esasperati i proprietari del negozio di abbigliamento casual "Jeans 2000" in via Gramsci a Mejaniga. L'altra notte, da un anno a questa parte, ovvero da quando il negozio è stato aperto, è la terza volta che i ladri se ne vanno con un ricco bottino che, questa volta, ammonta a quasi dieci milioni tra jeans firmati, giubbini e capi di abbigliamento casual di tendenza. Tutti vestiti per uomo. "Le donne posso ancora vestirle. - ironizza lo sconsolato proprietario - Non capisco perché rubino sempre capi di abbigliamento maschile. Ma soprattutto non comprendo il motivo per cui ce l'hanno con noi". "Il primo furto lo hanno compiuto venti giorni appena dopo l'inaugurazione. - continua l'esercente - Sono entrati in negozio sfondando la vetrina con un'auto". Per scoraggiare i ladri, allora, i proprietari hanno posizionato delle pesanti fioriere, cementate al suolo, di fronte alle vetrine. Ma i ladri, invece di desistere, hanno modificato la loro tecnica, forzando nel luglio scorso il vetro della porta d'ingresso, analogo sistema utilizzato per mettere a segno il colpo della scorsa notte. "E pensare che siamo dotati di due sistemi di sicurezza, uno legato all'allarme e l'altro alla vigilanza notturna. Sembra, però, che i ladri tengano d'occhio i vigilantes ed entrino in azione quando questi non sono nelle vicinanze". I proprietari sono ormai esasperati. Aprendo l'attività avevano messo in preventivo il rischio di subire dei furti, però non con questa frequenza e con danni così ingenti. "Una persona cerca di organizzare qualcosa di buono a costo di grandi sacrifici, anche economici, ma azioni come queste fanno desistere dall'andare avanti" continua il negoziante con tono amareggiato. Le speranze di recuperare la refurtiva o di catturare i ladri sono molto remote, anche se sembra che i carabinieri sospettino dei "soliti noti"; ma non si sbilanciano. A dispetto di un'apparente tranquillità, Cadoneghe sta vivendo un periodo di attacchi da parte della microcriminalità. Negli ultimi dieci giorni, infatti, una negoziante poco lontana dalla jeanseria svaligiata è stata raggirata da due persone, fuggite senza pagare la merce, mentre una rapina è stata messa a segno nella filiale del credito cooperativo dell'Alta di Cadoneghe.
Cristina Salvato
"Spaccata" in jeanseria 15 milioni in vestiti
CADONEGHE. Torna in azione la banda dei... tombini. Usando il grosso e pesantissimo coperchio di ghisa, tolto da un tombino individuato nelle vicinanze, i malviventi hanno sfondato la vetrina del negozio "Jeans 2000", in via Gramsci 52 di Cadoneghe. Una volta all'interno, i malviventi hanno fatto razzìa di jeans, giubbini e altri capi di abbigliamento sportivo per giovani. Con una particolarità, hanno scelto soltanto indumenti per uomo, non degnando nemmeno di uno sguardo quelli per donna.
Il bottino, secondo una prima valutazione dei proprietari, è di circa 15 milioni. L'assalto, accompagnato da un poderoso fragore che ha svegliato di soprassalto i residenti, è avvenuto verso le quattro di ieri mattina. E sul posto sono accorsi i carabinieri del Radiomobile di Padova alla ricerca di eventuali tracce. Dopo un mese di... vacanza, è tornata la banda che usa i coperchi dei tombini per sfondare le vetrine, scegliendo sempre negozi di firma o di abbigliamento sportivo.